Di Andrea Caldart Cagliari, 6 marzo 2023 (Quotidianoweb.it) - Riforme sempre più distanti dal popolo e dagli interessi del medesimo e così, la classe operaia si prepara per bloccare il Paese a partire dal 7 marzo.
Parigi è quella stessa capitale che nel 2014 appoggiava la rivolta di Maidan che, con un atto di vero colpo di stato, portò il comico NATO ad essere presidente dell’Ucraina.
La forza dei francesi sarà tutta in piazza e sarà la prima di una serie di scioperi fin tanto che, il governo non ritirerà e accantonerà per sempre questa riforma pensionistica.
Un insieme di tutte le forze che discipliano i vari settori investiti da questa stortura, hanno creato un’azione inter-professionale che abbiamo già conosciuto il 16 febbraio 2023.
Un’unità davvero eccellente con una mobilitazione generale che ha il consenso della maggioranza della popolazione di bloccare la Francia per far capitolare questo scempio governativo.
Una riforma che è stata voluta dalla UE per alzare ancora di più l’età pensionabile.
Il punto di scontro sta qui con la riforma che chiede di alzare da 62 a 64 anni e questo per i francesi è già stato dichiarato intollerabile.
Probabilmente i francesi si stanno rompendo delle politiche neoliberiste di Macron e questa volta, l’enfant prodige ha irritato il 72% dei francesi che scenderanno nelle piazze delle città, vicini ai dimostranti.
Anche i francesi si sono accorti dell’ipocrisia di Bruxelles e dell’interferenza che la UE ha nel loro Paese nel nome di equità sociale.
Il silenzio del mainstream su questa protesta, dimostra quanto “scrupoloso” sia il non infastidire le ologarchie globaliste che sostengo Macron.
Ed è stata proprio la riforma delle pensioni il cavallo di battaglia di Macron per farsi rieleggere, dove aveva dimostrato tutta la sua integrità e deteminazione nel perseguire questo obiettivo.
Anche molti di noi in Italia sono stati investiti da un abbaglio della meteora Giorgia Meloni che, in campagna elettorale, ha raccontato tutto il contrario di tutto quello che oggi è la sua azione di governo.
Un esempio su tutti: nei primi 120 giorni del suo governo in Italia, abbiamo avuto lo stesso numero di sbarchi di immigrati clandestini degli ultimi due anni, la dimostrazione della sua oppofinzione con lo sblocco navale.
Ora anche i francesi avranno capito che a parole, questi ragazzini delle commissioni sovranazionali, sono davvero degli ottimi venditori di pentole, ma dovono fare anche loro i conti con l’aumento del caro vita e dell’inflazione.
Molti francesi soffrono le conseguenze di tutto questo e ormai non è più per loro sopportabile.
Ora la voce singola, passa nell’urlo di disperazione della piazza.