Lunedì, 03 Febbraio 2014 12:18

Tecnopali, dalla protesta al confronto In evidenza

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Tecnopali, dalla protesta al confronto I manifestanti davanti la Provincia
Previsto per le 15.30 l'incontro sindacati azienda presso l'Unione Parmense Industriali sulla vertenza Tecnopali.

Parma, 3 febbraio 2014 - Si terrà oggi pomeriggio alle 15.30, presso l'Unione Parmense degli Industriali, l'incontro sindacati-azienda per cercare di trovare soluzione alla grave crisi che sta colpendo un'altra eccellenza industriale locale come la Tecnopali. Sempre in data odierna è prevista la nomina del nuovo Cda, così da poter garantire maggiore stabilità e chiarezza d'intenti sul piano industriale previsto per l'azienda. Un piano a cui i lavoratori non sono disposti a sottostare e che prevedrebbe, oltre a 140 licenziamenti, il lento spegnimento dello stabilimento di Parma.

Un malumore che ha avuto il suo culmine nella giornata di venerdì 31 gennaio davanti alla sede della Provincia di Parma in Piazzale della Pace, per proseguire poi verso la sede municipale. Unità delle sigle sindacali e dei dipendenti dell'impianto parmigiano si sono riuniti per protestare e denunciare una gestione che definiscono "dilettante".

Un dignitoso sconforto si leggeva sulle facce dei dipendenti dell'azienda, che dopo trent'anni hanno visto diminuire il lavoro, a favore di altri impianti del gruppo Pali Italia, a cui l'impianto di Pizzolese appartiene. "Negli anni abbiamo tappato noi i buchi di bilancio degli altri impianti del gruppo, e ora veniamo additati come operai inutili, che maneggiano macchinari obsoleti". Secondo i dipendenti sono state queste infatti le accuse della dirigenza, che ha parlato così alle banche, detentrici del debito della fabbrica.
SAM 7286 Copia
La Rappresentanza Sindacale Unitaria ci tiene a evidenziare come alla manifestazione ci fosse "tutta la fabbrica, non solo gli operai, ma anche la parte amministrativa. È evidente che se si continua così andrà male per tutti, non solo per gli operai". Ma la crisi esiste, il lavoro è scarso e non si può essere ingenui: "il lavoro è poco, ma noi contestiamo un piano industriale che prevede quasi il 90% del lavoro in altri stabilimenti del gruppo mentre da noi i macchinari sono fermi. Siamo già passati dalla cassa integrazione ordinaria a quella straordinaria, e ora l'abbiamo ulteriormente prorogata, utilizzando il nostro tfr".

"Perché la dirigenza ha voluto spostare all'improvviso l'incontro di oggi (venerdì 31/01 ndr), vedendo personalmente la Provincia ieri, e quindi perdendo di fatto l'occasione di iniziare un dialogo con le parti sociali?". È questa la domanda che circolava tra i manifestanti. "Loro dicono che sono disponibili al dialogo, ma poi anticipano all'improvviso l'incontro, senza avvisare il sindacato" lamentavano appunto gli operai; "Ed è gravissimo che la Provincia si sia prestata a questa mossa, addirittura avvisando i giornali dell'incontro, ma non noi".

Il vice presidente Pier Luigi Ferrari, da noi contattato, rispondeva che "L'incontro ci è stato chiesto dall'azienda, che si è detta impossibilitata a partecipare al tavolo istituzionale", motivato dall'assenza del Cda, il quale verrà nominato in data odierna, prima dell'incontro all'Upi. Nel comunicato che ha seguito l'incontro di venerdì scorso l'amministrazione provinciale riferisce anche che il vice presidente ha dato la sua totale disponibilità "a convocare, subito dopo il passaggio del 3, un nuovo tavolo di confronto, giustamente ampliato a tutte le altre istituzioni comunali coinvolte".
Insomma gli operai denunciano una grave sfiducia nei loro confronti da parte dell'azienda. Comunque ci si augura che l'incontro di oggi pomeriggio possa, almeno in parte, recuperare quella reciproca fiducia indispensabile per ogni buon negoziato.
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