Ancora una volta bisogna prendere atto di come in Comune a Parma si predichi bene ma si razzoli male. la trasparenza e il confronto sono espedienti con cui imbonire i cittadini, mentre nel merito, senza nessuna discussione e in un assordante silenzio, si decide di tagliare quelle poche risorse dovute a riorganizzazioni attuate sulla pelle dei dipendenti del Comune.
Il Comune di Parma e la sua Delegazione Trattante si erano impegnati in dicembre presso la Prefettura ad incontri serrati che entro la fine di marzo avrebbero dovuto portare alla costituzione del fondo 2013, al fine di poter corrispondere la produttività collettiva da contratto. La sorpresa è arrivata invece in anticipo: un ulteriore taglio delle risorse che si somma a quello già attuato nel 2012. Evidentemente il debito del Comune lo devono pagare in particolare i dipendenti, per i quali, se sono anche cittadini residenti, con tutte le tasse assestate ormai sui massimi livelli, il salasso è garantito.
La scelta operata in maniera così scriteriata dall'Amministrazione potrebbe mettere in discussione servizi fondamentali come quelli elettorali perché, con la Proclamazione dello stato di agitazione da parte di FP CGIL, FP CISL e UIL FPL, rischierebbero di essere sospesi con la stessa modalità unilaterale: un bel guaio per l'amministrazione.
Gli slogan del passato erano un Comune Amico e motivazione dei dipendenti, seducenti enunciati travolti dagli scandali che hanno colpito il Comune. Oggi, con i vari tagli ai servizi, di Amico non è restato granché e sulle motivazioni si fa fatica a comprendere dove dovrebbero trovarle i dipendenti del Comune sentendosi oggetti di continue sopraffazioni.
Per queste ragioni le Organizzazioni sindacali di categoria per tramite dei loro segretari Sauro Salati (FP CGIL), Annalisa Albertazzi (FPS CISL) e Gianni Fazio (UIL FP), proclamano lo stato di Agitazione di tutti i dipendenti del Comune di Parma.