Continuano gli incontri dedicati alla tradizione gastronomica piacentina di “Chef&Friends”. I prossimi appuntamenti sono Lunedì 31 Agosto con Isa Mazzocchi e Gualtiero Marchesi, e Martedì 1° Settembre con lo chef Claudio Cesena e l’attore Nino Formicola
Piacenza – 29 Agosto 2015 -
Martedì 25 Agosto è partita “Chef&Friends” una nuova rassegna dedicata al food che animerà lo spazio di Piazzetta Piacenza ad Expo con showcooking d’eccezione. Una serie di appuntamenti che ogni Lunedì e Martedì fino alla fine di ottobre vedranno ospiti i migliori Chef del territorio piacentino chiamati ad interpretare e riprodurre il ricordo del sapore o dell’aroma che lega particolarmente un noto ospite, anch’esso piacentino, d’origine o di adozione, a queste terre.
Ma non avverrà tutto per caso, la ricetta nascerà da una conversazione dal vivo tra i due protagonisti: si scoprirà Piacenza attraverso un piatto, un gusto che possa restituire sensazioni di casa quando si è lontani.
Tra i fornelli ci sarà quindi la tradizione enogastronomica del territorio reinterpretata con un tocco personale dai Maestri che si alterneranno in cucina mostrando al pubblico la realizzazione delle pietanze passo dopo passo.
Il prossimo appuntamento con “Chef&Friends” sarà Lunedì 31 Agosto con Isa Mazzocchi del ristorante stellato La Palta di Bilegno, che dovrà tradurre in ricette le parole dell’ambasciatore di Expo Gualtiero Marchesi, Maestro della Cucina Italiana e punto di riferimento del panorama gastronomico nazionale.
Martedì 1° settembre, lo chef Claudio Cesena, originario di Fiorenzuola e titolare insieme al fratello dell’Antica Osteria della Pesa nel Relais di Cascina Scottina, rievocherà gusti e sapori con Nino Formicola, attore italiano e popolare volto della televisione in coppia con Andrea Brambilla nel duo comico “Gaspare e Zuzzurro”.
EATBIT, startup innovativa nell’ambito food, lancia EMILIABOX: una selezione di prodotti tipici del territorio emiliano che verrà data in omaggio alle varie delegazioni durante la "V Edizione dei Giochi Internazionali del Tricolore".
Reggio Emilia – 27 Agosto 2015 -
EATBIT è una Startup innovativa nata nel 2013 da un gruppo di giovani reggiani desiderosi di internazionalizzare le eccellenze alimentari del territorio emiliano. L’idea è quella di commercializzare in un modo completamente nuovo quelli che rappresentano i sapori tipici locali.
Un percorso di formazione lungo sostenuto con tecnici ed esperti del settore che ha portato EATBIT ad evolversi e creare un prodotto nuovo, che ben si adatta con il clima di EXPO 2015: EMILIABOX, ovvero una confezione facilmente trasportabile(anche in aereo) ed eco-sostenibile, con cui èpossibile consumare un "Aperitivo Reggiano" per 2-3 persone composto da bontà pronte da gustare a marchio Campagna Amica, rete che accoglie le aziende agricole associate a Coldiretti Reggio Emilia.
I ragazzi di EATBIT, in occasione della "V Edizione dei Giochi Internazionali del Tricolore" hannorealizzato una special-edition di EMILIABOXper omaggiare le varie delegazioni presenti.
L'obiettivo è proprio quello di lasciare a chiunque passi da Reggio un ricordo tangibile di questo territorio così conosciuto nel mondo per i suoi tradizionali prodotti agro-alimentari.
Ecco cosa si può trovare all’interno di ogni EMILIABOX:
- Parmigiano Reggiano (250 gr)
- Aceto Balsamico (10 ml) - Ciccioli Frolli (100 gr)
- Salame Strolghino (150 gr)
- Gallette di Parmigiano Reggiano (50 gr)
- Marmellata di Prugne Zucchelle (100 gr)
- Tortina di Tagliatelle (50 gr).
Un selezione attenta che attinge dal portale www.reggioexpo2015.it, vetrina in cui il Comune di Reggio Emilia, con l'occasione di Expo 2015, ha inserito le aziende agricole della provincia interessate ad una visibilità internazionale.
Lo studio dell'accostamento dei prodotti, per la creazione di un percorso culinario di "Aperitivo Reggiano" è invece stato ideato dallo Chef Gianni Brancatelli di AGRICUCINA, laboratorio alimentare dove vengono preparate ricette della tradizione con i prodotti del punto vendita rifornito dai produttori di Campagna Amica: una filiera 100% agricola e di qualità, pensata per far incontrare il produttore con l’utente finale.
Infine, un occhio ai traguardi che EATBIT ha già raggiunto grazie anche ad una collaborazione avviata con la delegazione territoriale di Coldiretti Reggio Emilia: lo scorso 14 Giugno EMILIABOX è stata presentata direttamente all'esposizione universale di Milano; nel corso dello stesso mese, EATBIT è poi risultata tra le startup vincitrici nell'ambito del bando “UP Idea!” organizzato da Unindustria Reggio Emilia, in collaborazione con REI - Reggio Emilia Innovazione e Luiss Enlabs di Roma.
Si ringrazia anche l'azienda Sa.Ga., che ha contribuito nella prototipazione dell'involucro di EMILIABOX.
Una ricetta segreta, l’inconfondibile forma ovale, la croccantezza dei bordi ed il soffice interno che si amalgama con i diversi condimenti sono le caratteristiche che fanno della Pinsa Romana una vera e propria golosità tipica.
Di Chiara Marando – Sabato 29 Agosto 2015
Una pasta elastica cotta al forno a legna e condita a piacere con delizie quali mozzarella, pomodoro, olive, capperi, prosciutto crudo, lardo e così via. No, non è quello che pensate…non chiamatela pizza!
Il nome e l’aspetto possono trarre in inganno, ma la Pinsa Romana è una specialità dalla personalità e dal sapore ben definito, il frutto di ingredienti e lavorazioni particolari che nel tempo si sono evolute fino ad arrivare alla ricetta odierna: una miscela di tre farine differenti, frumento, soia e riso, a cui viene aggiunta una parte di pasta madre essiccata che ne determina la corretta lievitazione, morbidezza e soprattutto digeribilità.
L’inconfondibile forma ovale, la croccantezza dei bordi ed il soffice interno che si amalgama con i diversi condimenti sono le altre caratteristiche che fanno della Pinsa una vera e propria golosità tipica.
La ricetta originale risale ai tempi dell’Antica Roma, ed è l’eredità lasciata dalle popolazioni contadine che vivevano fuori le mura e che, grazie alla macinazione di cereali come miglio, orzo e farro, insieme all’aggiunta di sale ed erbe aromatiche, riuscivano a cucinare queste deliziose schiacciate o focacce (il termine Pinsa deriva dal latino Pinsere “allungare-stendere), ormai diventate un cibo quotidiano.
Insomma, si tratta di un prodotto la cui storia ha viaggiato nei secoli fino ad arrivare ai giorni nostri, una specialità che dal Lazio si è spostata facendo conoscere tutto il suo gusto.
Ecco perché anche a Sarzana, terra di confine tra Liguria e Toscana, è possibile gustare una Pinsa Romana di tutto rispetto.
Provate a prenotare un tavolo alla “Pinseria Gabarda”, sedetevi e prendetevi qualche minuto per scorrere le varie proposte del menù: una ricca scelta di condimenti che spaziano dal più semplice pomodoro, mozzarella e basilico, passando per quello con pomodoro, speck e mascarpone oppure mozzarella, lardo di colonnata, rucola e pachino, fino al particolare mozzarella, pesto, stracchino e pinoli ma anche fior di latte, pere e gorgonzola.
E non vi aspettate il classico piatto, ma godetevi la rusticità del tagliere in legno che vi verrà servito direttamente al tavolo con la Pinsa appena sfornata e fumante: un cuore di sapore circondato da una pasta fragrante tutta da addentare.
Pinseria Gabarda
Via Variante Aurelia, 66
Sarzana (SP)
Tel. 0187 626085
Ad ottobre arriva Parma Home Restaurant: case, giardini, ville e terrazzi privati verranno eccezionalmente aperti per mettere a tavola turisti, curiosi ed avventori desiderosi di provare la vera cucina casalinga.
Parma 24 Agosto 2015 -
A Parma è in arrivo un Festival tutto nuovo, da leccarsi i baffi: si tratta del primo festival interamente dedicato alla cucina domestica: case, terrazze e giardini privati, insieme a ville, casali e cortili verranno aperti per l’occasione a turisti ed avventori, divenendo location del gusto e portavoce dei sapori parmigiani.
Ad ottobre, nei weekend del 2-4 e del 17-19 sarà possibile gustare tutta la tradizione e la bontà delle specialità della food valley direttamente sulle tavole dei parmigiani e preparate dai parmigiani.
Un’offerta variegata che permette di scegliere liberamente il luogo, il menù e la casa che più attirano la curiosità e stimolano l’appetito. Ad accompagnare i pasti saranno, in veste di narratori, food blogger, giornalisti, scrittori, critici gastronomici e storici locali, ma anche spettacoli musicali, improvvisazioni e letture.
Inoltre, sarà possibile effettuare visite e degustazioni guidate in stabilimenti, cantine e aziende di produzione dei prodotti tipici di Parma. Si terranno anche 2 convegni , in collaborazione con l’Università di Parma.
Per tutte le info su festival, location e prenotazioni è possibile consultare il sito www.parmahomerestaurant.com
Parma Home Restaurant è organizzato da NTV 3.1 in collaborazione con il Master in “ Web communication e social media “ dell’Università di Parma, con la partecipazione dell’Accademia Italiana della Cucina, associazioni e comuni del parmense. Oltre che dei vari attori agenti nell’ambito della ristorazione pubblica e del social eating.
L’idea è quella di valorizzare il primato delle produzioni doc e igp di Parma e della tradizione gastronomica della popolazione locale con finalità anche di promozione territoriale e turistica.
Si tratta sostanzialmente di un’iniziativa low cost, poiché la manifestazione può contare sull’opera di risorse umane e professionali che lavoreranno con compensi assimilabili a rimborsi spese.
Il costo di partecipazione ai pranzi/cene sarà riconosciuto, a titolo di rimborso spese, alle case ospitanti. Tale importo sarà decuratato del 20% che andrà in beneficienza a una associazione no-profit ( Itaca, Noi per loro, Ospedale del bambino di Betlemme….). E di un altro 10% per le spese di gestione amministrativo-finanziario.
Il costo della partecipazione ai pranzi/cene è fissato unitariamente in € 25. Le prenotazioni avverranno esclusivamente via web al sito www.parmahomerestaurant.com, con pagamento anticipato.
Di Chiara Marando – Sabato 1 Agosto 2015
Inseparabili compagni di vita, amici fidati capaci di regalare il sorriso ed asciugare le lacrime nei momenti di tristezza: sono i nostri cani.
E’ vero, oggi la tendenza è quella di viziarli un po’ troppo ma in fondo che male c’è a fronte di tutto l’affetto e la dedizione che ci dimostrano. Quindi, se siete stanchi di preparare per loro il solito pasto secco fatto di crocchette, certamente equilibrate ma poco invitanti, provate a cimentarvi in qualche manicaretto sfizioso, perfettamente bilanciato ed estremamente gustoso. Insomma qualcosa che mangereste anche voi senza problemi.
Ci sono veri e propri chef che si occupano di inventare ricette alternative e naturali, una cucina che vuole ricalcare quella per i padroni ma con qualche accorgimento in più in fatto di ingredienti. Già, perché alcuni alimenti possono risultare estremamente nocivi quindi è bene tenere presente poche regole prima di cominciare.
L’alimentazione dei cani si basa su necessità nutrizionali molto precise, un mix perfetto di proteine, carboidrati e grassi che deve essere rispettato per poter garantire la perfetta salute dell’animale. Ecco quindi che un giretto dal veterinario per ricevere qualche informazione in più su caratteristiche ed esigenze legate alla razza ed all’età del cane possono essere fondamentali per comprendere quale strada alimentare intraprendere.
Ora passiamo alla composizione del pasto ideale: proteine (carne bianca o rossa, da alternare a pesce, uova o formaggio magro) e carboidrati (pasta, riso, pane secco, verdure e cereali).
Gli esperti consigliano carne non troppo grassa da bollire per un paio di minuti, formaggio light, uova cotte e sbriciolate nel pasto con tutto il guscio perché ricco di calcio, pasta e riso ben cotti e sciacquati per togliere l’amido, verdura cotta ad eccezione di spinaci, bietole e cicorie la cui quantità deve essere controllata.
Nella lista dei cibi da bandire ci sono cioccolata, caffè e tè per il loro contenuto di sostanze eccitanti, cipolla aglio e cavolo, perché possono causare anemie, ed ancora lattosio, uva e uvetta, alimenti crudi, funghi, sale e zucchero, ed infine l’impasto del pane che può crescere ed espandersi fino a provocare la rottura dello stomaco e dell’intestino.
Dopo questo breve ma importante excursus, ecco qualche idea gourmet direttamente dagli esperti per realizzare preparazioni che tenterebbero ai più golosi:
Di Chiara Marando – Sabato 25 Luglio 2015 -
Rimini Street Food la prima guida, ma anche web app, interamente dedicata ai cibi di strada, prosegue il suo viaggio alla scoperta delle migliori piadinerie, locali, bar e chioschetterie del territorio riminese.
Un percorso ed uno sguardo nuovo verso la tradizione più genuina, alla scoperte delle vere eccellenze romagnole e di quei luoghi affascinanti ancora poco noti ai turisti. Strade diverse, magari da scoprire in sella ad una moto, per imparare a conoscere gli artigiani e le loro botteghe che di questa terra sono l’anima.
Ed è proprio come riders che chef del calibro di Massimo Bottura, Igles Corelli, Gianfranco Pascucci e Norbert Niederkofler, solo per citarne alcuni, hanno dato il loro importante contributo per rintracciare quelle tipicità gastronomiche capaci di fare la differenza.
Un tour che continua e che nel 2015 conquista come testimonial un giovane talento pluristellato, che a 29 anni è riuscito ad aggiudicarsi la sua prima Stella Michelin facendo il bis a soli 33. Si tratta di Enrico Bartolini, vero e proprio re ai fornelli oggi trentaseienne, uno degli ambasciatori gourmet di Expo2015, nonché chef del rinomato ristorante Devero.
Il suo sarà un omaggio alle piadinerie romagnole, vero simbolo dello street food locale, con una ricetta tutta personale: una piada vegetariana preparata con ingredienti estremamente salutari e genuini.
Ecco la sua ricetta:
La vera novità è rappresentata dalle bacche di Goji fresche, condite con sale e pepe, da strofinare sulla piada. Si distribuiscono poi i pezzetti e si aggiunge il dattero tagliato a tocchetti, anch’esso fresco, basilico, prezzemolo, sesamo e melanzane viola grigliate. Infine, una spruzzata di dolce forte di uva nera, ovvero una riduzione di uva, mela, aceto, zucchero e senape. Per chi volesse qualcosa in più, si può aggiungere mozzarella di bufala a fette.
Rimini Street Food è un progetto in collaborazione con Ducati Motor Holding e Comune di Rimini con la partecipazione della Camera di Commercio di Rimini e di Apt Servizi Emilia Romagna
Di Chiara Marando – Sabato 18 Luglio 2015
La dolce brezza marina che soffia regalando temperature inaspettate, i colori accesi che riflettono lo splendore della natura ed un mare cristallino che invita a tuffarsi: tutto questo è l'Isola d'Elba. Uno scrigno che racchiude spiagge dorate, scogliere e massicci granitici avvolti dalla macchia mediterranea, paesini incastonati nei monti che raccontano storie di popoli, sapori e profumi di una terra baciata dal sole e accarezzata dal vento. Ed è proprio questa varietà di luoghi e paesaggi la caratteristica dominante dell'Isola, un alternarsi di spiagge che passano dai lunghi arenili di sabbia dorata, alle piccole calette di sassolini, ai ciottoli bianchi fino al liscio granito. Si può scegliere ogni giorno un punto diverso in cui fermarsi per lasciarsi andare a sole e relax.
La spiaggia di Cavoli è una delle perle dell'Isola. Si affaccia all'interno di una splendida insenatura circondata dalla vegetazione, il punto ideale per chi ama la tranquillità e lo spettacolo di un cielo stellato che si riflette nel lento movimento delle onde in notturna.
E ancora sabbia luminosa, acqua cristallina e scogliere protette da un promontorio selvaggio dominato dalla natura rendono la spiaggia di Fetovaia una tra le più suggestive dell'Isola.
Poco lontano, ideale per chi ha dei bambini e desidera la comodità, la spiaggia di Marina di Campo permette di camminare comodamente nell'acqua, con un fondale che degrada dolcemente anche oltre 50 metri dalla battigia. A due passi dal mare si apre il paese, le cui vie del centro sono continuamente animate da bancarelle, musica, ristoranti e negozietti tipici aperti fino a tardi.
Parlando di spiagge non si può dimenticare quella di Procchio, una delle più estese ed attrezzate. Percorrendo le strette stradine che fanno da anello tra i vari centri abitati si possono scorgere panorami mozzafiato dove le Isole di Capraia e la lontana Corsica fanno da cornice, calette nascoste dalla vegetazione e scogli levigati da vento e mare come nella rinomata Sant'Andrea.
Uno dei centri più mondani delle serate estive, immerso in un'atmosfera romantica soprattutto nelle ore del tramonto, quando il sole scompare dietro la Torre sul porto , è la piccola Marciana Marina. Il suo incantevole lungomare, ornato da tamerici e circondato da caratteristiche botteghe, è uno dei punti focali della vita del paese. Attraversando il vecchio borgo medievale, ciò che colpisce è la dimensione ferma nel tempo che veste ogni angolo, uno scrigno avvolto dalla macchia mediterranea che regala preziosi scorci da immortalare. La spiaggia più famosa e amata dai marinesi è quella della Fenicia, situata dietro la Torre, l’unica presente nel territorio comunale.
E poi ci sono i sapori dell'Isola. La cucina elbana si basa su piatti semplici dove dominano la fantasia e la sapienza nella scelta degli ingredienti. La lunga e complessa preparazione di alcune pietanze fa di esse delle specialità molto richieste, tra queste primeggia lo Stoccafisso alla Riese, un succulento piatto accompagnato da acciughe sotto sale, cipolla, basilico, pomodori, peperoni verdi ed ancora olive nere, pinoli, capperi e peperoncino. Altre prelibatezze sono il Gurguglione, a base di verdure, il riso al nero di seppia, i totani ripieni, il celebrato Caciucco ed altri piatti più semplici come le sardine ripiene. E visto che il dolce non può mai mancare la Schiaccia briaca è la degna conclusione: torta a base di pinoli, uvetta e nocciole con una abbondante spruzzata di alchermes.
Si dice che un buon pasto sia sempre accompagnato da un buon vino e tra le varietà proposte dal territorio dell'Isola spiccano l'Elba Bianco, l'Elba Rosso, il Rosato, l'Ansonica, l'Aleatico ed infine il Moscato da abbinare ai Cantucci per un perfetto connubio tra profumo e gusto.
"Un mercoledì da food blogger - Cuciniamo sotto la Zolla". A Piazzetta Piacenza appuntamento con i sapori e i valori del territorio. Otto appuntamenti con le ricette della tradizione. Ad aprire gli incontri, la food blogger Giulia Golino, volto del canale tematico QVC e autrice del blog "Cook Eat Love". -
Piacenza, 16 luglio 2015 -
I food blogger e la cucina del territorio protagonisti a Piazzetta Piacenza, con le ricette della tradizione. La food blogger Giulia Golino, volto del canale tematico QVC e autrice del blog "Cook Eat Love", ha dato il via ieri, agli otto appuntamenti di "Un mercoledì da food blogger - Cuciniamo sotto la Zolla".
Cucina e sapori del territorio piacentino in mostra a Expo. In una postazione cucina allestita all'ombra della Zolla, simbolo di Piacenza a Expo, otto food blogger realizzeranno altrettante ricette. Ogni piatto dovrà interpretare il valore della settimana: materiale, profumo, gesto, musica, formula, immagine, parola, oggetto. L'iniziativa, ideata e realizzata dal Vivaio Giovani, è rivolta proprio ai più giovani per coinvolgerli nei temi del cibo e della cucina anche attraverso la condivisione dei contenuti e delle performances attraverso i social network. Ognuna delle food blogger che partecipano al format è infatti presente sui principali canali social come Facebook, Twitter, Instagram, Pinteres e Youtube.
Per il primo appuntamento, Giulia Golino con "Cook Eat Love" è stata protagonista di uno showcooking nel quale ha illustrato passo dopo passo la ricetta del "Latt in pè", dolce tipico della tradizione culinaria piacentina, presso la cucina Qbetto, messa a disposizione dall'azienda Steellart di Piacenza. Lo showcooking è seguito poi da una degustazione sensoriale con l'ingrediente principale della ricetta.
Oltre a Giulia si cimenteranno ai fornelli Daniela Sippi (Mani in pasta quanto basta), Paola Mazzocchi (Ipocucino con Paola), Katia Baldrighi (Pappa e Cicci), Sara Fortunati (Il circolo della cucina), Ivana Ripoli (Il giardino delle delizie), Elena Broglia (Zibaldone Culinario), Gloria Tonani (Glo Ricetta)
Ogni performance potrà essere seguita in streaming attraverso l'account Periscope di Branding Piacenza e le ricette, corredate da una gallery fotografica, saranno pubblicate su www.piacenzaterradivalori.com.
Soddisfare il palato e scoprire le peculiarità di Pils, Lager, Ale e Weiss sarà facile con gli accostamenti gourmet più accattivanti proposti ogni mese nella nuova rubrica Beer Club promossa da Bormioli Rocco.
Parma 15 Luglio 2015 -
Recenti indagini stimano che gli italiani amanti della birra sono in continuo aumento: circa 36 milioni* in totale. Una passione crescente testimoniata anche dalla nascita sul territorio di numerosi birrifici artigianali, nonché dalla maggior consapevolezza con la quale i consumatori si avvicinano al mondo dei luppoli e della fermentazione.
Ma non basta bere una buona birra, per assaporarla al meglio è necessario scegliere il bicchiere giusto, quello che sia in grado di esaltarne al massimo aromi e sapori. Ecco perché Bormioli Rocco ha creato Beer Club, una linea di bicchieri e calici studiati appositamente per completare ogni sorso di birra, renderlo un esperienza sensoriale coinvolgente.
Tre nuovi modelli che si vanno ad aggiungere alla vasta gamma di bicchieri già esistente, tre nuove forme disegnate per valorizzare le caratteristiche organolettiche delle diverse tipologie di birra.
Beer Club è anche l’iniziativa con cui Bormioli Rocco ha scelto di raccontare ai consumatori questi nuovi prodotti. Grazie alla collaborazione di un birrificio artigianale, La Taverna Espumosa di Parma, e di due chef d’eccezione, Luca Mecchieri e Federico Di Chiara, sul sito Bormioli Rocco My Business una serie di lezioni illustreranno come abbinare birra e bicchieri, ma anche birre e cibi, suggerendo accostamenti gourmet di respiro internazionale.
A partire dal 15 luglio ogni mese un appuntamento per carpire i segreti degli esperti e conoscere tutte le peculiarità che contraddistinguono il mondo di Pils, Lager, Ale e Weiss.
*Fonte: Assobirra
(Fonte: Ufficio Stampa Zenzero Comunicazione)
Apre il primo Campus Culinario di Milano: 1500 metri quadri, 7 aule e 1 auditorium per appassionati e professionisti di cucina e pasticceria. Direttore didattico è Roberto Carcangiu, presidente dell’APCI.
Di Chiara Marando – Sabato 11 Luglio 2015
Un centro polifunzionale in cui imparare non solo a cucinare, ma anche a degustare, studiare ed osservare l’evoluzione del mondo delle arti legate al food: tutto questo è il Campus Culinario della Scuola di Cucina Congusto, il primo nell’area di Milano.
Nuovo punto di riferimento per tutti gli appassionati, i professionisti e le aziende del mondo enogastronomico, si sviluppa su una superficie di 1500 metri quadrati, con 7 aule e 1 auditorium all’interno dei quali ascoltare lezioni tenute da importanti nomi del panorama gastronomico italiano, ma anche apprendere e condividere esperienze che abbracciano il mondo della cucina.
Con questo nuovo progetto, la Scuola di Cucina Congusto, attiva dal 2003, amplia i suoi orizzonti verso un futuro che si rifà alla tradizione per esplorare nuove possibilità di sapore e conoscenza alimentare. Ciò che viene offerto è un luogo nel quale seguire corsi diversificati di cucina, pasticceria, panificazione e ristorazione che spaziano da quelli per principianti fino a quelli di alto livello specifici per professionisti, il tutto con zone studio comuni ed appartamenti per garantire l’ambiente più adatto e all’avanguardia in fatto di formazione.
“Il nostro obiettivo - spiega Federico Lorefice, presidente e fondatore della scuola Congusto - è quello di creare un luogo che diventi il riferimento per i corsi di cucina e di pasticceria in città. Accarezzavamo da un po’ il sogno di trovare uno spazio adeguato alle nostre esigenze, in grado di offrire percorsi a professionisti e appassionati con tutte le attrezzature e gli strumenti. E’ quindi una grande soddisfazione inaugurare la nostra nuova casa, in un contesto indipendente, che ci permetterà di diversificare le attività e di ospitare anche studenti fuori sede o internazionali, grazie all’area housing. E’ un risultato importante, che ci spinge a costruire sempre nuovi progetti con il mondo delle associazioni e delle aziende”.
Non a caso, per dirigere culturalmente e creativamente questo percorso è stato scelto Roberto Carcangiu, chef e consulente per molti locali e aziende, nonché attuale presidente dell’Associazione Professionale Cuochi Italiani. Il suo ruolo sarà quello di ridefinire il piano dei corsi e delle attività della scuola, insieme alle collaborazioni ed ai sempre nuovi progetti.
Quella di Carcangiu è una filosofia affonda le sue radici nella continua ricerca e divulgazione alimentare, nella scoperta di nuove cucine e tradizioni che racchiudono peculiarità uniche e dalle quali farsi ispirare: così ha imparato il mestiere del cuoco e così riesce a trasmettere e creare esperienze uniche. In altre parole un “Food and Design Studio”.
“Ho accettato con entusiasmo la proposta di Congusto - racconta Roberto Carcangiu - perché vedo grandi potenzialità nel progetto avviato. I nuovi spazi, la collaborazione con il mondo associativo, i progetti già in corso con le aziende, ci permetteranno di trovare sempre nuovi spunti e di offrire a diversi target percorsi ad hoc sempre all’avanguardia”.
Importanti le collaborazioni con grandi aziende che hanno reso e rendono possibile la realizzazione di molti progetti: Aeternum, Alce Nero, Alpro, Afinox, F.lli Bertazzoni, Besser Vacuum, Bialetti, Consorzio Latterie Virgilio, Fiskars, Pasta Lucio Garofalo, Mele Val Venosta e Rizzoli Emanuelli.