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Mercoledì, 05 Marzo 2014 17:37

Reggio Emilia - "No alla vecchia politica"

Grande Reggio e Progetto Reggio ribadiscono 
l'intenzione di correre con un proprio candidato sindaco senza simboli di partito -

Reggio Emilia, 5 marzo 2014 -

"Nessun apparentamento con liste di partito". Sono Primo Gonzaga, presidente di Grande Reggio, e Giacomo Giovannini di Progetto Reggio a ribadire con fermezza un no che – sottolineano, "pur espresso a più riprese" - ha lasciato spazio a indiscrezioni di segno opposto sulla stampa locale.

Spiega Gonzaga: "Le nostre liste sono espressione di un percorso civico che non abbiamo intenzione di abbandonare. Siamo cittadini che vogliono riprendere in mano il destino della propria città senza vincoli ideologici o di convenienza politica, e stiamo valutando la figura di un candidato sindaco in grado di rappresentarci: presto lo presenteremo agli elettori".

Aggiunge Giovannini: "Siamo uniti, oltre che sul programma, nella ferma intenzione di non presentarci con alcun simbolo di partito. Né con quelli di una sinistra che ha dato recente prova di sè nelle primarie, né con quelli di una destra che in questi anni ha dato solo prova della sua inconsistenza".

 

(Fonte: ufficio stampa Grande Reggio)

 

 

Il comunicato di Mauro Melli, consigliere comunale della Lega Nord a Novellara (RE) sulle spese sostenute per l'emergenza profughi del Nord Africa -

Novellara, 5 marzo 2014 -

Novellara deve ancora incassare 67.000€ di contributi statali a copertura delle spese sostenute per l'emergenza profughi del Nord Africa; una cifra che potrebbe mettere in crisi di liquidità il bilancio comunale ma l'amministrazione ha deciso comunque di continuare nel progetto di accoglienza usando risorse proprie.
Il comune aveva chiesto recentemente un ulteriore aiuto economico da parte dello SPRAR (sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) ma il progetto novellarese non figura fra quelli approvati e finanziati, a dimostrazione che non vi era necessità nel continuare con l'assistenza ai profughi.
Nonostante ciò la giunta decise di proseguire con l'accoglienza di due profughi fino al 31 luglio 2014 con affitto, utenze e vitto a carico della collettività; poco importa se vi sono italiani che soffrono le conseguenze della crisi e non sanno come tirare avanti, a Novellara c'é sempre un occhio di riguardo per gli immigrati.

 

(Fonte: Lega Nord Novellara)

 

Grande Reggio e Progetto Reggio incontrano addetti ai lavori e cittadini per discutere di nuove idee e valorizzazione dell'esistente, all'Hotel Astoria sabato 8 marzo alle 10:30 -

 

Reggio Emilia, 4 marzo 2014 -

Le nuove idee per lo sviluppo urbanistico della città e la valorizzazione del patrimonio esistente saranno al centro di un meeting aperto alla cittadinanza, organizzato dalle liste civiche Progetto Reggio e Grande Reggio per sabato prossimo all'Hotel Astoria.

"La progettualità urbanistica reggiana ha fin qui certamente risentito delle contraddizioni, delle incertezze e delle limitazioni derivanti dalle scelte di pianificazione regionale – afferma Giacomo Giovannini di Progetto Reggio – ma anche da un apparato normativo appesantito oltre ogni limite di buon senso. Per questo è indispensabile un taglio drastico alla burocrazia per rendere certi e brevi i tempi di attuazione degli investimenti. Reggio Emilia si trova al centro di un contesto territoriale che si sta strutturando attraverso nuovi collegamenti stradali e ferroviari: ad ovest l'autostrada Tirreno-Brennero, ad est il prolungamento dell'A22 e nella nostra città la stazione Mediopadana per la quale vanno rapidamente risolte le questioni di accessibilità e parcheggio: bisogna approfittare del momento e ideare una progettualità davvero funzionale al rilancio economico del territorio. La nostra idea è di rafforzare il ruolo strategico di Reggio nell'ambito dell'Emilia occidentale e dell'area mediopadana per reggere la competizione come territorio vasto."

Il punto focale è però sfruttare al meglio e razionalizzare l'esistente, per non consumare ulteriormente terreno. "Reggio non ha bisogno di ingrandirsi ulteriormente – aggiunge Giovannini - ma si deve agire per contenere il consumo di territorio agricolo, che negli ultimi dodici anni è stato eroso di quasi il 10%, favorire il riuso e la riqualificazione del patrimonio esistente tenendo conto dei nuovi modelli energetici ed antisismici, tutelare le aree di sviluppo collocate nell'Area Nord per non compromettere le potenzialità della stazione Mediopadana, redigere un adeguato programma di manutenzione della città consolidata affinché risulti più ordinata e fruibile. Vogliamo quindi avviare una "nuova era urbanistica" e della programmazione, nella quale si abbandonino sterili politiche estetizzanti per tornare ai temi concreti dello sviluppo economico. Per farlo riteniamo che il POC sia lo strumento dinamico che possa fare ripartire la città, ma attraverso una vera e rinnovata politica di ascolto e dialogo che concretizzi le singole iniziative".

"Per questo motivo – conclude Giovannini - abbiamo organizzato questo incontro all'Hotel Astoria, che si svolgerà sabato 8 marzo alle 10:30, in cui discuteremo di questi argomenti insieme agli architetti Maria Cristina Costa, Giovanni Avosani e all'ingegnere Umberto Venturi. Sarà però soprattutto un incontro dove ci sarà moltissimo spazio per gli interventi dal pubblico, che si tratti di professionisti addetti ai lavori o normali cittadini, per ribadire una volta di più il valore della partecipazione e del dialogo per un reale ed efficace sviluppo della città".

 

(Fonte: ufficio stampa Grande Reggio)

 

I gruppi di lavoro riguarderanno quattro tematiche: giovani; ambiente e territorio; scuola, cultura e sport; sociale, lavoro e sicurezza -

Poviglio, 3 marzo 2014 -

Partiranno domani martedì 4 marzo i gruppi di lavoro del "Cantiere Poviglio 2020", promosso dalla lista civica "Ascoltare Poviglio" con il sostegno del Pd locale per le prossime elezioni amministrative. Quattro laboratori partecipati per costruire il progetto di governo locale del candidato sindaco Giammaria Manghi, relativo al mandato 2014/2019.
Quattro saranno gli ambiti prioritari sui quali Manghi e la sua squadra si concentreranno, che saranno al centro di altrettanti gruppi di lavoro e che riguarderanno: giovani; ambiente e territorio; scuola, cultura e sport; sociale, lavoro e sicurezza. «L'obiettivo di questi gruppi di lavoro – spiega Giammaria Manghi – è quello di costruire un programma partecipato dai cittadini e dagli attori sociali di Poviglio: l'auspicio è che in tanti partecipino, portando le loro idee e suggerimenti in un'ottica di piena collaborazione e sinergia».
Gli incontri, aperti a tutti, si svolgeranno presso l'atrio dell'ex Cinema teatro Verdi (via Verdi 1): si comincia martedì 4 marzo alle ore 18.30 con l'incontro del gruppo "Scuola, cultura e sport". A seguire, alle ore 21.00, si terrà invece la riunione del gruppo "Ambiente e territorio".
I lavori proseguiranno giovedì 6 marzo alle ore 21.00 con il gruppo relativo ai temi "Sociale, lavoro e sicurezza" e lunedì 10 marzo alle ore 21.00 con l'incontro del gruppo "Giovani", e nei giorni e nelle settimane successive.

(Fonte: Circolo PD Poviglio)

 

Domenica, 02 Marzo 2014 12:06

Con le mani in tasca!

E’ suonata la campanella. Tutti in aula! 

di Lamberto Colla ---

Parma, 02 marzo 2014 -

La campanella è passata di mano non senza sterili e ridicoli commenti da parte di molti illustri opinion leader. Politici, imprenditori e organi di stampa hanno commentato l’investitura di Renzi più per questioni di forma che di contenuti. Apriti o cielo, aveva le mani in tasca. Al Senato della Repubblica proprio non è andato giù il “maleducato” gesto di riporre le mani in tasca del giovane premier. Un gesto, ritengo, istintivo seguito all’umano sentimento di iniziale imbarazzo di trovarsi a fronteggiare per la prima volta i Senatori della Repubblica. Un momento di rilassamento che riporta Matteo Renzi al protocollo dei suoi trent’anni (seppure ancora per poco). Un uomo, un ragazzo che finalmente vola a briglie sciolte sul suo discorso tutto a braccio e nel quale finalmente trova la leggerezza delle parole accompagnata dalla leggerezza dei gesti, in quel naturale e corretto metalinguaggio che non può che dimostrare coerenza e sincerità.  

E invece giù con commenti salaci proprio sulla rottura di protocollo. Addirittura, qualcuno di molto in alto, sarebbe arrivato a sostenere - lo riportano le cronache dei grandi editori - che Renzi sarebbe addirittura “più maleducato di Berlusconi”. Un filotto! Con queste poche parole si apre un mondo che è solo di insidie per Renzi. Accomunato a Berlusconi, nemico storico e appassionato del PD di Renzi, nella maleducazione - sempre che Berlusconi lo sia veramente - viene insinuato il dubbio che i due, oltre all’intesa politica sancita peraltro nella sede del PD, abbiano pure altri, non so quali, scopi comuni. Tant’è che subito dopo la nomina dei ministri ecco che qualcuno insinua che nella compagine governativa vi sia una “donna” di Berlusconi.

Il clima, nell’atmosfera di renziana, è pesante. Dal PD gli piovono qua e là bordate d’avvertimento dai tanti da lui “trombati”. 

A tale proposito non è nemmeno passato inosservato l’abbraccio, in stile “mafioso”, tra Bersani e Letta il giorno della votazione alla camera della fiducia al Governo. “Sono qui per Enrico” avrebbe detto lo “smacchiator cortese” al suo rientro in vita politica dopo il malore che lo colpì quasi 2 mesi fa. E vai con la standing ovation della Camera. 

  • Francesco ha rotto i protocolli della Chiesa e viene esaltato,  Matteo invece...  -

La rottura dei protocolli di Papa Francesco è stata accolta da tutto il globo come una benedizione. Sono stati esaltati i nuovi linguaggi verbali e non verbali del Pontefice argentino. Dalle telefonate ai singoli cittadini alla borsa nera che si è trasportato da solo scendendo le scale dell’aereo. Tutto è stato santificato di lui. 

Il paragone è sicuramente improprio ma “apriti o cielo” rimanere inorriditi per le mani in tasca di Renzi al Senato mi sembra di assistere a una arrampicata sugli specchi dei detrattori del giovane Sindaco di Firenze e d’‘Italia. In politica, la nostra soprattutto, ogni occasione è buona per contrapporsi. Ancora il premier deve iniziare a lavorare e 60 milioni di opinionisti si sentono autorizzati a commentare sul “nulla”, come il vuoto assoluto che riempie le teste di tanti. Attendiamo i fatti prima di criticare e se vogliamo bene agli italiani diamo un contributo a fare bene invece di cospargere il percorso di trappole e mine. Poi, se le aspettative saranno disilluse, Renzi salterà e l’Italia subirà un altro arresto non necessario e soprattutto pericoloso per la stabilità economica e sociale del Paese.

Conclusioni - 

Non sarà una passeggiata con le mani in tasca quella di Matteo Renzi. Anzi le mani dovrà usarle per disinnescare le mine amiche forse più numerose e insidiose di quelle nemiche.

Provaci Matteo! La speranza è che la tua esuberanza diventi un patrimonio d’Italia ma liberati dall’abbraccio mortale de i benedetti (solo di nome).

(Immagine Laboratorio Fotografico Chigi)

Pubblicato in Politica Emilia

Primo Gonzaga, presidente del comitato Grande Reggio: "Non rischiamo di ripianare un debito per accumularne subito uno nuovo. Urge una visione manageriale nuova che proietti Reggio Emilia oltre i confini locali, con un forte coinvolgimento del tessuto economico" -

 

Reggio Emilia, 27 febbraio 2014 -

Il presidente del comitato Grande Reggio, Primo Gonzaga, prende posizione su un argomento nodale per il tessuto economico reggiano: il destino delle Fiere. "La voragine debitoria della Srl – dichiara Gonzaga – non deve concentrare le attenzioni solo al ripianamento del deficit, ma deve portare a un veloce ed efficace ripensamento della strategia fieristica. Senza una visione manageriale nuova del ruolo delle Fiere, rischieremmo infatti di ripianare un debito per iniziare subito dopo ad accumularne un altro".

Chiarisce il presidente: "Non è sufficiente versare denaro per puntare a non perdere le manifestazioni che ci rimangono, come intende fare la Provincia. Se si vuole continuare con la strada della proposta fieristica si abbia la consapevolezza che Reggio Emilia non potrà più competere da sola, pertanto urge un piano di alleanze. In questo senso il nostro pensiero è chiaro: la politica deve considerare un forte coinvolgimento del tessuto economico e imprenditoriale per le scelte strategiche che indirizzano l'economia locale. In questa fase la Camera di Commercio e le associazioni di categoria dovrebbero essere l'interlocutore privilegiato, da ascoltare con interesse e attenzione, indipendentemente dall'assetto societario presente e futuro delle Fiere di Reggio. Ma bisogna far presto".

"Lo sbocco che noi auspichiamo per le nostre Fiere è uno sviluppo fieristico sul modello Monaco di Baviera – spiega Gonzaga - con un grosso centro fieristico di portata mondiale come hub, e diverse Fiere dei territori limitrofi come appoggio, ognuna specializzata nel proprio settore. Per questa idea sarebbe ottimale agganciarsi alle Fiere di Milano per l'Expo 2015, ma siamo già in forte ritardo e dobbiamo partire subito. Oppure, sempre in questa ottica, si percorra la strada che porta oltre confine, e si cerchino capitali stranieri in modo da fare di Reggio una fiera di domanda nazionale di qualche colosso espositivo straniero come le Fiere di Monaco, Hannover, Barcellona o Parigi. Una soluzione del genere porterebbe anche un rinnovato afflusso turistico e favorirebbe l'esplorazione del nostro territorio da parte di investitori stranieri".

"Anche su questo punto nodale – conclude il presidente – Grande Reggio vuole ribadire l'idea che le amministrazioni pubbliche debbano sgomberare il campo da veti incrociati, giochi clientelari e accordi sottobanco per ascoltare le esigenze di chi produce e investe sul territorio, e far così tornare a prosperare una città ricca di iniziativa e competenze com'è sempre stata la nostra Reggio Emilia. Questa è la strada maestra che Grande Reggio percorrerà politicamente".

 

(Fonte: ufficio stampa Grande Reggio)

 

Soddisfazione del Presidente della CNA provinciale soprattutto per le dichiarazioni sullo sblocco totale dei debiti della pa e sul taglio del 10% del cuneo fiscale -

Reggio Emilia, 24 febbraio 2014

"Siamo molto soddisfatti del discorso di esordio del Neo Presidente del Consiglio Matteo Renzi: con un taglio innovativo e un linguaggio semplice e diretto ha trattato i temi cruciali per la ripresa economica del Paese fornendo soluzioni concrete per il rilancio di investimenti e consumi".

È questo il primo commento di Nunzio Dallari, presidente di CNA Reggio Emilia, al discorso tenuto dal Presidente Renzi per chiedere il voto di fiducia al Senato. Molto apprezzati dal leader dell'Associazione di via Maiella l'ottimismo e il coraggio con cui Matteo Renzi guarda all'Italia come terra di opportunità.

"Sono quattro, in particolare, - continua Nunzio Dallari - i punti principali del suo discorso che le piccole e medie imprese attendevano da tempo venissero presi in considerazione dal Governo: sblocco totale dei debiti della Pubblica Amministrazione attraverso un diverso utilizzo della Cassa depositi e prestiti; riduzione del 10% del cuneo fiscale; facilitazione dell'accesso al credito per le pmi; snellimento del fisco e della burocrazia instaurando un rapporto diverso tra Pubblica amministrazione e cittadini anche attraverso l'uso della tecnologia, per ridurre il fattore tempo, una variabile non secondaria per le imprese".

"Ovvio che all'ottimo discorso di esordio – conclude il Presidente Dallari - ci aspettiamo segua una altrettanto ottima concretizzazione delle azioni proclamate: quello di oggi è solo un buon punto di partenza. Saremo vigili sul percorso che verrà intrapreso dal Governo nelle prossime settimane, dato che condividiamo con Renzi l'idea che il tempo con cui fare le cose non è un elemento secondario e non mancheremo di criticare l'operato del Governo qualora non vengano realizzati punti promessi".

(fonte: ufficio stampa CNA RE)

 

Domenica, 23 Febbraio 2014 11:09

Una luce in fondo al tunnel...

... speriamo non sia un treno o una canna rigata. 

di Lamberto Colla ---

Parma, 23 febbraio 2014 -

Si è alzato il sipario sul primo Governo Renzi. Nelle prossime ore, quindi, verrà svelato definitivamente il programma,  gli obiettivi e finalmente potremo capire meglio se l’enfant prodige della politica europea sarà in grado di farci percepire la luce in fondo al tunnel.

Una speranza che dobbiamo nutrire, al di là della appartenenze, militanze o simpatie verso un partito o un movimento. 

Solo la politica , infatti,può generare l’innesco per una ripresa economica. In caso contrario il tessuto economico, e con esso quello sociale, collasserà definitivamente e il processo di reversibilità sarà  terribilmente oneroso.    

Certo il mandato di Renzi non è iniziato nel modo migliore. Candidati Ministri che declinano gli inviti, La Zanzara che punge  l’ex ministro Barca e svela l’ombra di “De Benedetti” su Renzi e, infine, Grillo  che farà opposizione dura, solo per partito preso. 

Con queste premesse c’è poco da sperare. Eppure è indispensabile perché, come afferma lo stesso ex Ministro del Governo Monti Fabrizio Barca durante l’appassionata confidenza telefonica al finto Niki Vendola della “Zanzara”, il programma radiofonico condotto da Giuseppe Cruciani e David Parenzo, “se fallisce anche questa è un disastro”.

  • De Benedetti, Prodi, Monti e Berlusconi - 

“Che c’azzeccano”, direbbe il Di Pietro dei tempi migliori. E oggi avrebbe di che dire e divertirsi.  Dapprima il libro rivelazioni di Alan Friedman nel quale De Benedetti, insieme a Prodi e Monti svelerebbero l’ipotesi di complotto di Napolitano per fare  fuori Berlusconi premier nel 2011. Poi, sempre De Benedetti che, seppure mai citato palesemente  ma identificato come “il Paron di Repubblica”, avrebbe a più riprese incalzato l’ex ministro Barca nella speranza che accettasse la proposta di  nomina al  dicastero dell’economia. Infine Berlusconi che da vittima prima si trasforma in complice poi assecondando, almeno a parole l’ipotesi di programma renziano. Ma come, Prodi, de Benedetti e Monti non erano i nemici giurati di Berlusconi? 

Oggi invece sembra che tutti abbiano intrapreso l’antica strada delle “convergenze parallele”.

  • Il Grillismo “Non Democratico” - 

Dal “democratico” Web invitano Grillo a andare a colloquio da Renzi e lui, in diretta streaming, l’insulta gridando al mondo che “Non è un democratico”. Una bella figura di M... per il movimento e per l’Italia. L’ennesima conferma pubblica che l’Italia è una nazione allo sbando e con dei politici in piena crisi di nervi. 

  • Conclusioni - 

Il Governo ha giurato e a noi non resta che ben sperare e augurare a tutti “Buon Lavoro e in bocca al lupo”.  

 

Renzi Napolitano - Foto Quirinale -

  • Sabato 22 febbraio 2014 - il giuramento del Governo - 

Assente il Ministro Padoan che giurerà al suo suo rientro dall’estero.

Ministri con portafoglio

Affari Esteri
Federica Mogherini

Interno
Angelino Alfano

Giustizia
Andrea Orlando

Difesa
Roberta Pinotti

Economia e finanze
Pier Carlo Padoan

Sviluppo economico
Federica Guidi

Politiche agricole, alimentari e forestali
Maurizio Martina

Ambiente, tutela del territorio e del mare
Gianluca Galletti

Infrastrutture e trasporti
Maurizio Lupi

Lavoro e politiche sociali
Giuliano Poletti

Istruzione, Università e ricerca
Stefania Giannini

Beni, attività culturali e turismo
Dario Franceschini

Salute
Beatrice Lorenzin

Ministri senza portafoglio

Riforme costituzionali e rapporti con il Parlamento
Maria Elena Boschi

Semplificazione per la Pubblica Amministrazione
Marianna Madia

Affari Regionali
Maria Carmela Lanzetta

 

 

Renzi 1 - Governo al Giuramento - Foto Quirinale -

 

 

 

 

 

 

 

 

Pubblicato in Politica Emilia

Grande Reggio e Progetto Reggio ufficializzano l'apparentamento, per uno schieramento che punta alla concretezza e al rilancio di Reggio Emilia -

Reggio Emilia, 21 febbraio 2014 -

E' stata presentata ieri mattina città l'alleanza tra Grande Reggio e Progetto Reggio in vista delle elezioni amministrative. Presenti Primo Gonzaga, Franca Porta e Matteo Setti per Grande Reggio, e Matteo Iotti, Giacomo Giovannini e Maria Caroli per Progetto Reggio. Il nome della città ben chiaro sui simboli e comune ad entrambe le liste non è un caso: l'intenzione comune è quella di portare avanti una proposta basata sul civismo, sull'amore per la propria città e l'efficace rilancio della sua economia.

"Grande Reggio e Progetto Reggio sono due liste affini e complementari – ha spiegato il presidente di Grande Reggio, Primo Gonzaga – ognuna con la propria identità. Grande Reggio è una lista civica trasversale, composta da professionisti, artigiani, imprenditori, lavoratori: reggiani che hanno sentito forte il bisogno di impegnarsi in politica per tornare a dare vera rappresentanza politica a chi questa città la vive davvero e vuole realmente il suo bene".

"Progetto Reggio è invece una lista più identitaria – ha illustrato il capogruppo in consiglio comunale, Giacomo Giovannini - ideata e voluta da chi in questi anni in Sala del Tricolore ha fatto vera opposizione, contestando e contrastando molte criticità che oggi vengono improvvisamente scoperte e denunciate da diversi esponenti del centrosinistra, come se loro non ne avessero mai avuto alcuna responsabilità".

Identità diverse quindi, ma la visione, il programma e gli intenti sono i medesimi, come ha spiegato il portavoce di Grande Reggio, Matteo Setti. "Condividiamo l'idea di non apparentarci con alcun partito politico, e di percorrere con decisione la strada della proposta civica, cittadini che riprendono in mano il destino della propria città senza vincoli ideologici o di convenienza politica. Per questo motivo sosterremo anche lo stesso candidato sindaco e una identica linea di priorità: sburocratizzazione e razionalizzazione della pubblica amministrazione, concrete prospettive per i nostri giovani e per l'economia locale, internazionalizzazione della città".

"Puntiamo all'elettorato di opinione, alla gente che si informa, che pensa con la propria testa e che crede sia giunta l'ora che i cittadini riprendano in mano il diritto di decidere sulle questioni che riguardano la propria città – è stato il pensiero di Maria Caroli, consigliere circoscrizionale di Progetto Reggio – Non ci riconosciamo in definizioni logore come destra e sinistra, perché solo le parole Reggio Emilia sono quelle che davvero ci stanno a cuore".

(Fonte: ufficio stampa Grande Reggio)

 

Il commento di Primo Gonzaga, Presidente di Grande Reggio sulle vicende che stanno animando le primarie del Partito Democratico -

Reggio Emilia, 19 febbraio 2014 -

«Trovo eccessivo che nelle vicende congressuali del PD i candidati si candidino anche a rappresentare l'intero Universo delle opinioni. Si parla del Park Vittoria e Vecchi dichiara che si deve fare, Corradini che non si deve fare, Sassi che non si deve fare, ma siccome è iniziato, bisogna terminarlo e il giovane Magnani, superstite dell'IDV, che non solo non si deve fare, ma nel caso, distruggerlo. Così tutti sono contenti: chi lo vuole, chi non lo vuole, chi lo vorrebbe e anche chi lo vorrebbe solamente un po'. Si parla di cooperazione e Vecchi ovviamente la difende, essendone da anni un consulente, Corradini essendone un dipendente, almeno per quanto riguarda l'aspetto contributivo, la attacca, per Sassi dovrebbe essere solo cooperazione sociale e per Magnani, internazionale.

Insomma, questi hanno sgovernato fino a ieri tutti insieme allegramente nella giunta Delrio e nell'evanescente giunta Ferrari, come assessori e come capigruppo, hanno votato tutto e quando hanno dissentito non lo hanno comunicato all'esterno. Stanno al potere da almeno due lustri - nel caso di Corradini, da sei - e ora se le suonano sul modello di sviluppo, sulle politiche ambientali e di riforma della macchina amministrativa, quando portano sulle spalle decenni di colate di cemento, di distruzione del territorio e di elefantiasi burocratica. Parlano di lavoro e forse pensano ai numerosi esponenti della loro casta, che un lavoro lo hanno trovato grazie al partito, vincendo concorsi per titoli, non esami, con master presi alla scuola del partito?

Confidiamo che visti i lori fallimenti economici sia a livello pubblico, sia a livello cooperativo, i reggiani questa volta riflettano, prima di credere ancora una volta alle promesse di un partito che garantisce ancora tutto a tutti, sapendo che la grande mammella pubblica non dà più latte. Sappiamo che i nostri concittadini non sono Pinocchio, ci resta solo da capire tra Vecchi e Corradini chi sia il gatto e chi la volpe».

Primo Gonzaga
Presidente Grande Reggio

(Fonte: ufficio stampa Grande Reggio)

 

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