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Sabato, 30 Novembre 2013 15:11

Pensieri...in coda...



E la chiamano dimenticanza. A noi vorrebbero togliere il beneficio dell'accise e per "loro" una dimenticanza la mancata applicazione del "prelievo di solidarietà" alle pensioni dei parlamentari.

Hanno ragione, continuamente pensano agli altri, e può capitare di dimenticarsi qualcosa per sé stessi. Hanno solo dimenticato di introdurre la categoria dei parlamentari nell'elenco dei pensionati d'oro. Quelle categorie professionali, insomma, che dovranno versare il contributo di solidarietà (superiori a 90 milioni l'anno).

Una dimenticanza nata dal fatto che, quella percepita, non è una pensione bensì un "vitalizio". Un vitalizio che, tra l'altro, consente di ottenere il rimborso dei viaggi per andare nella Capitale seppure non siano più ospiti operativi del Parlamento.

Ma cosa ci vanno a fare a Roma di così importante per la collettività tanto da dovere addirittura essere rimborsati? Il Parlamento non è più il loro luogo di lavoro!

Seguendo questo modello si dovrebbe rimborsare il viaggio all'emigrante che torni a guardare, con un po' di nostalgia, la miniera belga che l'ha ospitato dopo la seconda guerra mondiale. "Loro", dovrebbero andare in miniera!

di Carlo Alberto Sala

 

- in allegato "TruckNews n° 11 -

Pubblicato in Trucks Emilia
Domenica, 24 Novembre 2013 12:09

I predestinati. Conferma della teoria evolutiva.

 

di Lamberto Colla ---

Ciao Darwin! Dai governi tecnici la conferma della teoria evolutiva.

Parma, 24 novembre 2013 -

Occorre imparare dai figli dei ministri, dei viceministri o dei premier tecnici. Imparare da loro a non essere "Choosy" e "Sfigati" come hanno sentenziato l'ex Ministro del Lavoro Elsa Fornero e l'ex sottosegretario Michel Martone. Bisogna sapersi adattare e accettare dei lavori anche di basso profilo.

Purtroppo non tutti hanno la possibilità di ricevere in dote i corredi cromosomici di Mario Monti, di Elsa Fornero e, in questi giorni scopriamo, la perfezione anche nella sequenza del DNA di Anna Maria Cancellieri l'attuale ministro della Giustizia. Capacità, competenze e soprattutto adattabilità alle avverse condizioni. Un mix di valori in grado di condurre chiunque ai vertici dell'economia, della finanza e dell'università.

Uomini e donne predestinati a lasciare un segno, una firma indelebile nella storia moderna del nostro Paese.

Non tutte le ciambelle vengono con il buco tant'é che altrettanto bene non è andata al "Trota" il quale , per chi l'avesse dimenticato, era il rampollo predestinato di Umberto Bossi. Ma si sa, tra "Delfini" e "Trote" le differenze sono abissali anche nelle similitudini, alla pari tra "Uomo" e "Scimmia".

- Promemoria -

L'ultimo in ordine di tempo è Piergiorgio Peluso, figlio della Guardasigilli. Una splendida carriera da top manager culminata in Fonsai da dove è stato liquidato, dopo soli 14 mesi di lavoro, con circa 5 milioni di euro (3,6 milioni di buonuscita) poi approdato in Telecom. In una intercettazione telefonica, la figlia di Ligresti avrebbe commentato, secondo quanto riportatao da "Il Fatto Quotidiano" che dopo aver incassato "cinque milioni e mezzo" da FonSai "figurati cosa gli daranno in Telecom". Ma c'è di più, il rampollo della Cancellieri sarebbe stato dichiarato "testimone inattendibile" dal tribunale di Parma nel processo Parmalat-Ciappazzi come riportato da "Repubblica Parma" a seguito della "testimonianza" "contro" Geronzi e il suo diretto superiore Matteo Arpe.

In precedenza è stata la figlia dell'ex Ministro Fornero a essere passata al vaglio dei giornalisti dopo quell'infelice etichettatura che la madre fece ai giovani in cerca di lavoro. Tra l'altro ben poco "choosy" stando almeno a una recente indagine che rileva come il 50% dei giovani sia disponibile a accettare lavori meno qualificati del proprio livello d'istruzione.

Silvia Deaglio - in "arte" Fornero - che molto si arrabbiò all'epoca delle indiscrezioni giornalistiche, di posti fissi, denuncia il web, ne avrebbe due. A 37 anni (6 anni prima della media nazionale ovviamente) divenne professore associato di Genetica Medica alla facoltà di Medicina dell'Università di Torino (dove insegnano sia il padre che la madre) e responsabile della ricerca alla Hugef, Nomina, quest'ultima, che le giunse solo un mese prima di ricevere l'incarico universitario e, secondo quanto il web (vox populi) denuncia sia stato uno dei motivi di sostegno all'assunzione in ruolo.

Alcune sue ricerche sono state finanziate dalla Compagnia di Sanpaolo, fondazione che è la prima azionista della banca Intesa Sanpaolo, di cui sua madre era vicepresidente.

E che dire del figlio di Mario Monti, Giovanni, e stavolta anche lui Monti non potendo prendere il cognome della madre per mimetizzarsi un po' di più.

Un esperto di finanza, chiamato a ruolo di top manager in Parmalat da Enrico Bondi che a sua volta, è diventato commissario il commissario per la Spending Review durante il governo di Mario Monti e oggi commissario all'ILVA di Taranto.

Ebbene, il predestinato Giovanni dopo la sua uscita da Parmalat, a seguito della riorganizzazione imposta del nuovo AD Yvon Guerin (vedi Milano Finanza), ha trovato approdo nella Goldman Sachs, quindi ancora sotto le alucce paterne.

- Conclusioni -

Come è bello predicare bene e razzolare male. Lo vorremmo tutti!

 

DNA gde

Pubblicato in Politica Emilia
Domenica, 17 Novembre 2013 11:30

Guerra e Pace. Opposizione e buongusto.

"Rivolgo il mio deferente omaggio a tutti coloro che hanno perso la vita adempiendo con onore al proprio dovere, al servizio dell'Italia e della comunità internazionale" - Giorgio Napolitano

 

di Lamberto Colla ---
Parma, 17 novembre 2013 -



- 10 anni dopo Nassirya -

Così, il Presidente Giorgio Napolitano, ha voluto commemorare il 10° anniversario della strage di Nassirya, che ricorreva il 12 novembre scorso. "I caduti che commemoriamo in questa giornata, conclude il Presidente della Repubblica, sono stati interpreti coraggiosi e sfortunati di questo grande impegno italiano. Dobbiamo esserne orgogliosi e tributare loro la nostra riconoscenza per quanto hanno dato".

Ma nella giornata della commemorazione una vocina usciva dal coro...

«Tutti noi ricordiamo commossi i 19 italiani deceduti in quell'attacco kamikaze, e oggi siamo vicini ai loro familiari . A volte ricordiamo anche i 9 iracheni che lavoravano nella base italiana, ma non troppo spesso. Nessuno ricorda però il giovane marocchino che si suicidò per portare a compimento quella strage: quando si parla di lui, se ne parla solo come di un assassino, e non anche come di una vittima, perché anch'egli fu vittima oltre che carnefice» Con queste parole la deputata del M5S; Emanuela Corda, ha gelato il Parlamento e probabilmente verrà ricordata in futuro: alla stregua di coloro che gridarono 10 100 1000 Nassirya parafrasando la più celebre frase del "CHE": 10 10 1000 Vietnam.

Volere a tutti i costi essere fuori dal coro non sempre è sintomo di intelligenza. L'opinione personale è sacrosanta e soprattutto quella di un Parlamentare ma il buon gusto dovrebbe essere trasversale ai partiti. Non è perciò indispensabile fare opposizione a tutto per Default.

Comunque uno la pensi va portato rispetto al dolore dei familiari che hanno perduto i loro cari e altrettanto al diffuso sentimento di commozione e rabbia per tutti i militari e civili italiani che hanno perduto la vita nei teatri di guerra. Già sono troppi i teatri di guerra che è ben poco "onorevole" contribuire a innescarne uno anche domestico.

La contrapposizione generale e ostinata utilizzata come esclusivo strumento di dialogo politico contribuisce solo al radicamento di posizioni estremistiche, al trasformare il dialogo in "tifo politico" ben poco costruttivo anzi molto destabilizzante. Sarebbe stato bello vedere, almeno nella circostanza commemorativa, tutti i parlamentari accomunati dal medesimo sentimento e orgoglio nazionale. Invece, nemmeno in queste occasioni riescono ad esprime solidarietà e unità nazionale.

Credo ci sia ben poco da sperare nel futuro se il nuovo è quello rappresentato dai pentastellati o quantomeno da quello che stanno dimostrando al governo centrale o periferico come in quel di Parma.

Val la pena ricordare che gli italiani massacrati a Nassiriya si trovavano in Iraq nell'ambito dell'operazione "Antica Babilonia"", iniziata il 15 luglio 2003 e terminata il primo dicembre 2006. Una missione di peacekeeping autorizzata dalle Nazioni Unite, conseguente alla guerra avviata dagli Stati Uniti per deporre il dittatore Saddam Hussein.

I militari italiani avevano compiti diversi, tra cui quelli di addestrare le forze di sicurezza irachene. E aiutare, nella vita di tutti i giorni, la popolazione civile.

Ma a Nassirya esistevano tre importanti ponti sul fiume Eufrate da difendere da parte del contingente italiano e il loro abbattimento invece era l'obiettivo dei terroristi.

Molto ci sarebbe da dire sulle regole di ingaggio esistenti in quel periodo, sugli attacchi condotti quotidianamente dagli oppositori iracheni alle nostre pattuglie e alle nostre postazioni.

Molto ci sarebbe da dire anche sulle paure dei nostri ragazzi. Possibili bersagli di "bombe" nascoste sotto i teneri sguardi di bambini o di sofferenti donne.

Magari quegli stessi bambini o donne ai quali i militari Italiani avevano portato soccorso, aiuto con la presunzione di donare un po' di speranza.

Comunque, come ha commentato Orlando Sacchelli sul  giornale.it , "Al di là di ogni elucubrazione socio-filosofico o politica, accostare le vittime ai criminali è inquietante. Ed è ancor più grave che simili affermazioni vengano fatte in parlamento."

Dove sono stati smarriti "Intelligenza" e "Buongusto"?

Pubblicato in Politica Emilia
Parma, 13 novembre 2013
 
Continuano i controlli della Guardia di Finanza nell' ambito dell' inchiesta che riguarda le spese dei gruppi consiliari. Tra le spese dei consiglieri del gruppo Pd in Regione Emilia Romagna, l' ANSA riporta che ci sarebbero anche 20 mila euro per auto blu utilizzate, come consigliere, dal presidente Vasco Errani da giugno 2010 ad agosto 2011. Errani non risulta tuttavia, indagato nell'inchiesta per peculato della Procura dove invece sono iscritti i nove attuali capigruppo, tra cui il responsabile del Pd, Marco Monari, che nei giorni scorsi, ha dato le dimissioni dall'incarico. Per Errani si tratterebbe di viaggi a Bologna e in regione, non a Roma.
 
Di seguito il comunicato della Regione con la replica del Presidente Vasco Errani -
 
"Sui costi delle auto a noleggio sono assolutamente tranquillo. Stiamo parlando di uno strumento di lavoro: per adempiere ai miei compiti, spostarmi da una parte all'altra della regione è normale e anzi, se non lo facessi, non farei bene il mio lavoro, con l'intensità e l'impegno che sono noti a tutti".
"Mi è sempre stata molto chiara la differenza tra le attività politico-istituzionali del Gruppo al quale appartengo e l'attività di Presidente: proprio per questo ho ritenuto necessario addebitare ai fondi del Gruppo consiliare Pd – come previsto da una specifica delibera dell'Ufficio di Presidenza della Assemblea legislativa, la numero 15/2010 – le spese che ho sostenuto quando sono stato chiamato a svolgere una funzione politica, nell'ambito delle attività del Gruppo stesso, diversa da quella di Presidente della Regione. E questa differenza, per me, è chiarissima e l'ho sempre rispettata".
"D'altra parte, come ha anche di recente sostanzialmente confermato la Corte dei Conti nel suo giudizio di parifica, rivendico che i costi di funzionamento di questa amministrazione sono in linea con i principi di una oculata e contenuta gestione della cosa pubblica. E questo è un risultato raggiunto anche grazie al contenimento della spesa per le auto di servizio."
"Capisco che "l'auto blu del Presidente" possa fare notizia. Ma proprio per questo credo occorra non perdere mai di vista la funzione dell'amministratore pubblico, la cui presenza sul territorio è un elemento di non trascurabile rilevanza. Che poi questo avvenga rispettando strettamente le norme che regolano l'utilizzo di questi servizi, è per me un principio di responsabilità irrinunciabile".
 
(Fonte: Regione Emilia Romagna)
Pubblicato in Cronaca Emilia
Parma, 11 novembre 2013

Comunicato stampa della Lega Nord in risposta alla nota del sindaco Pizzarotti che replicava al comunicato della Lega Nord per il diniego dell' autorizzazione al gazebo in Piazza Garibaldi e sulla manifestazione antirazzista -

Sabato 9 novembre i parmigiani hanno potuto assistere a quanto il sindaco Pizzarotti e l'assessore al commercio Casa intendono per "applicazione del buon senso" nel permettere in piazza Garibaldi e nelle vie limitrofe nei mesi di novembre e dicembre esclusivamente manifestazioni che hanno "connessioni con le festività del Natale", vietando quelle legate ad "attività di propaganda politica".

Infatti nel pomeriggio si è svolta la manifestazione, evidentemente natalizia, degli stessi centri sociali legati alla sinistra che hanno aggredito nelle scorse settimane il gazebo della Lega Nord in piazza Garibaldi e che hanno nuovamente urlato, tra gli altri, slogan contro la Lega chiedendo anche l'allontanamento del banchetto regolarmente posizionato in via Mazzini.

Se ne deduce quindi che, per il Comune, il comizio in Piazza inneggiante non solo contro la Lega Nord, ma anche contro le istituzioni, la Chiesa, le politiche abitative della stessa giunta, e il corteo - magistralmente controllato dalle forze dell'ordine in tenuta antisommossa - per le vie del centro con fumogeni e grida, siano manifestazioni che ben rappresentano lo spirito natalizio.

Sempre natalizia per Sindaco e giunta è la pressoché obbligata, per motivi di sicurezza, chiusura temporanea degli esercizi commerciali del centro durante il passaggio del corteo, in un sabato di bel tempo e di passeggio, con evidente pregiudizio economico a danno di quei commercianti che, nonostante la situazione generale di crisi accresciuta dalle restrizioni imposte dal Comune al traffico veicolare, continuano a mantenere la loro attività in centro storico sostenendone la vivibilità e la vitalità.

Come al solito, la coerenza nella giunta pentastellata è totalmente assente: si nega l'autorizzazione al gazebo leghista in piazza Garibaldi perché non conforme allo spirito natalizio e si permette una manifestazione della sinistra estremista; si stanziano incentivi per aprire attività commerciali in via Bixio e si limita, di fatto, l'accesso ai negozi del centro storico di sabato pomeriggio per permettere lo svolgimento di un corteo dall'apparenza per niente pacifica.

Ormai anche i negozianti hanno paura non solo per il generale stato di insicurezza in cui è caduta la città, ma anche del proprio Sindaco che dimostra di non avere alcuna intenzione di restituire la Piazza al Natale e ai parmigiani!

(Fonte: Lega Nord Sez. Parma)
Domenica, 03 Novembre 2013 12:09

Il Re è nudo?

di Lamberto Colla ---

E' finita l'epoca romantica dello spionaggio.

Non sarà più reato spiare il telefonino del marito o della moglie, si tratterà solo di monitoraggio delle chiamate.

Parma, 03 novembre 2013 -

I grandi giallisti non avranno più spunti dai quali trarre le trame dei loro libri di spionaggio e addio alle stupende Bond Girl. Con la democrazia universale esportata dal neo liberismo statunitense l'epoca dello spionaggio è terminata e il monitoraggio ha preso il sopravvento.

- Parenti serpenti -

Alleati e nemici storici degli americani scoprono di non essere stati spiati ma solo monitorati dall'intelligence americana e nonostante ciò insistono a chiedere spiegazioni pubbliche. Tra "parenti serpenti" non ci si può ovviamente spiare. La difesa dei "servizi" americani è inattaccabile. L'hanno fatto per la loro e la nostra incolumità.

Ogni tanto rimonta il caso delle intercettazioni elettroniche e il datagate torna clamorosamente alla ribalta chiamando in causa, questa volta, persino il Papa giusto per fare notizia. Chissà quali segreti Francesco avrà tenuto nascosti alla Santissima Trinità.

Fatto sta che, dopo l'esplosione del caso nel luglio scorso, le cronache mondiali tornano a occuparsi incessantemente di questo "non caso" e l'indignazione dei vertici dei vari Paesi appare addirittura ridicola se non strumentale a non so bene quale scopo. Da cosa vorranno distrarre l'attenzione dell'opinione pubblica?

- Servizi segreti o agenzie di pubblicità? -

I servizi segreti, che poi tanto segreti non sono più, dovrebbero fare pubblica ammenda per avere svolto il loro compito. KGB e CIA si sono da sempre contesi il primato di migliore e più spietato servizio di informazione segreto al mondo. L'MI5, con James Bond, il più amichevolmente popolare mentre il MOSSAD israeliano il più efficace e infiltrato nel mondo arabo. Da sempre i servizi di intelligence sono stati alle dirette dipendenze delle Signorie prima e dei Capi di Stato dopo. Poco controllati e molto controllori con licenze operative spesso infinite. L'importante era ed è non farsi "beccare".

Se sono segrete le loro azioni per quale motivo invocare la loro pubblicizzazione o stabilire dei protocolli di "rispetto reciproco" quando già si sa che non saranno rispettati? E' nella natura dei "servizi" operare fuori ogni standard. Una palese contraddizione, una richiesta infantile o il mascheramento del reale e anche questo segreto negoziato politico?

- Da Mata Hari agli avvelenamenti al plutonio. -

Intrighi, doppiogiochisti e testimonial.

Molti personaggi dello spettacolo si narra siano stati a più riprese utilizzati coscientemente o incoscientemente come "spie" o "testimonial" di certa politica e governati dai servizi segreti. Mata Hari è stata forse la più famosa e molti dubbi sono riposti nella figura del re del Rock and Roll Elvis Presley. Ma anche il "Mario" con il quale Livtinenko consumò la cena al polonio era un civile.

Eclatante, originale e di difficile esecuzione, fu la metodologia utilizzata per eliminare l'ex 007 Livtinenko mentre indagava sull'assassinio della sua amica giornalista Anna Politkovskaia.

L'ex colonnello russo si sentì male dopo una cena con un "contatto" italiano, un certo Mario.

Secondo il Mail on Sunday, il Mario in questione si sarebbe chiamato, di cognome, Scaramella, sarebbe stato "un accademico dell'università di Napoli e consulente della commissione Mitrokhin istituita dal Parlamento italiano per indagare sulle attività del Kgb in Italia durante la Guerra Fredda".

Insomma tutti gli elementi classici di un vero e proprio romanzo giallo.

Purtroppo però le morti furono reali e gli scenari neanche troppo distanti nel tempo poiché i fatti si riferiscono al 2005 e 2006. Morti ammazzati in modo plateale forse per dare dei segnali a alcuni che, probabilmente, hanno compreso il messaggio o sono spariti nel silenzio eterno.

- Conclusioni -

Da che mondo é mondo la guerra la vince chi conta meno morti dalla propria parte e i servizi di intelligence sono sempre stati determinanti per la vittoria finale motivo per cui continueranno ad esistere e a controllare tutto e tutti.

L'indignazione dei leader europei appare sempre più una mossa per prendere altro tempo sulla più importante decisione strategica che è l'accordo bilaterale USA UE.

Il datagate è stato gettato, ancora una volta, in pasto alla pubblica opinione del sensazionalismo per mascherare la vera natura del contendere. In gioco è la trattativa del più importante mercato mondiale. Quell'ipotesi di negoziato sul libero scambio Ue-Usa, approvato da parte europea al consiglio dei ministri del commercio del 13 giugno scorso ma che ancora non trova concordi gli Stati Europei su alcuni settori.

Ad esempio, alcuni punti ancora da focalizzare sono la Cultura, quindi tutto il settore cinematografico, l'agroalimentare e l'allentamento delle protezioni al libero trasferimento di capitali e investimenti.

Della privacy non interessa nulla a nessuno anche perché, se potenti sono i servizi di spionaggio, altrettanto potenti e sofisticatamente attrezzati sono i servizi dediti al controspionaggio e alla difesa elettronica. Difficile credere che questi ultimi non siano riusciti proteggere le ipiù riservate conversazioni della Merkel o di Napolitano e magari fare trapelare solo quelle di poco conto se non addirittura con contributi informativi devianti.

Anche noi dovremmo attrezzarci con sistemi di controspionaggio e difesa elettronica per decriptare la massa di distorte, subliminali e contraddittorie informazioni che scientificamente ci propinano e piano piano entrano dentro di noi modificandoci i riferimenti etici tradizionali.

Per ora apprezziamo il fatto che spiare  i nostri partner potrebbe non essere più un reato se ci limitassimo a monitorare le telefonate.

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Pubblicato in Politica Emilia
Bologna, 30 ottobre 2013
 
Si è conclusa con grande successo di partecipazione l'edizione 2013 di "Lezioni d'Europa: pensare oltre i confini". All'Università Alma Mater di Bologna oltre trecento persone hanno preso parte alla lezione di Andrea Renda, Senior Research Fellow of Centre for European Policy Studies e Direttore dell'Istituto Affari Internazionali Global Outlook, dedicata al tema "L'Italia e il mercato unico: prospettive e opportunità". A gremire l'Aula A dell'Università Alma mater di Bologna sono stati soprattutto giovani, per la maggior parte studenti universitari e degli ultimi anni delle scuole medie superiori.
La lezione, seguita in diretta streaming via web anche dalle Università di Bari, Perugia, Rimini, Roma, Sassari e Torino e moderata dal giornalista Giampiero Gramaglia, si è innanzitutto concentrata sull'analisi delle cause profonde della crisi che colpisce il Vecchio Continente in genere e il nostro Paese in particolare. Il declino che ci colpisce – ha spiegato Renda – non è "congiunturale" ma "strutturale" e la ricetta per invertire la rotta deve essere questa: "più Italia in Europa" e, assieme, "più Europa in Italia".
Per uscire dall'impasse – ha argomentato il ricercatore del Centro di studi politici europei - il nostro Paese deve farsi promotore di una spinta verso una governance dell'Unione migliore e più coesa e verso un recupero dei valori contenuti nella strategia Europa 2020, con l'obiettivo di una politica capace di sviluppare benessere e coesione sociale, imperativi ancora più urgenti in vista del semestre di Presidenza italiano del Consiglio dell'Unione.
L'Italia - questo l'auspicio-esortazione delineato da Renda - deve riuscire a trasformare in opportunità di sviluppo futuro le sue incapacità di sfruttare i vantaggi dell'essere un Paese UE e i conseguenti ritardi, che vanno dalla qualità delle infrastrutture al livello dell'educazione, dalla competitività delle PMI al digital divide e alla diffusione dell'economia sommersa.
Alle centinaia di ragazzi in ascolto Andrea Renda ha indicato un caso molto concreto, quello dei fondi europei – gli stessi che alcune regioni italiane sono state recentemente costrette a restituire perché non hanno saputo come impegnarli in progetti di sviluppo - individuandoli come l'ultima e più propizia occasione per il rilancio italiano. I fondi di coesione dell'Unione Europea stanziati per il periodo 2014-2020 saranno un fondamentale banco di prova. Da lì l'Italia deve ripartire per colmare innanzitutto il divario regionale che la penalizza. E deve farlo prima che sia troppo tardi.
 
(Fonte: ufficio stampa Lezioni D' Europa)
Domenica, 27 Ottobre 2013 11:58

...nell’esercizio di pubblica minzione!



Auguro a tutti i consiglieri regionali di uscire a testa alta dall'indagine della Finanza. Vorrei però vedere in faccia (sempre che ne abbia una da mostrare e che questa sia senza quella tipica fessa verticale) quell'ardito e coraggioso che ha messo a rimborso lo scontrino del bagno pubblico.

di Lamberto Colla --- Parma, 27 ottobre 2013 -

L'Emilia Romagna conferma la sua tradizione democratica anche nelle circostanze più negative e volgari. Tutti e nove i capigruppo consiliari sono sotto indagine per i rimborsi spese destinati ai gruppi consiliari e probabilmente utilizzati a diverso scopo.

torri rer bo

- L'indagine -

L'indagine che ha portato nuovamente in Regione Emilia Romagna i militari della Guardia di Finanza, era partita ad ottobre del 2012 e, fino ad ora, aveva registrato un solo indagato: l'ex capogruppo Idv Paolo Nanni a cui venivano contestati alcuni rimborsi spese per cene, apparizioni televisive a pagamento e convegni non realizzati.

Per tutti l'accusa è di peculato e riguarderebbe i capigruppo di Pd, Pdl, Idv, Lega Nord, Fds, M5S, Sel, Udc e Gruppo misto. Per i Pm Morena Plazzi e Antonella Scandellari si ravviserebbe il reato di appropriazione di denaro pubblico destinato ai singoli gruppi consiliari ma speso non per il loro funzionamento.

Oltre a capire se qualcuno si è appropriato di denaro pubblico per fini personali, i pm vogliono capire se le consulenze e le collaborazioni riguardano il gruppo consiliare oppure, per esempio, il lavoro di militanza del partito al di fuori del lavoro in Regione. Se questo fosse confermato si configurerebbe una sorta di finanziamento illecito ai partiti.

Ovviamente non tutti i capigruppo sono chiamati a rispondere sulle medesime responsabilità e perciò potrebbe anche accadere che qualcuno possa uscire presto dall'indagine, così come è probabile che, dopo il vaglio dei documenti acquisiti, possano invece fare il loro ingresso alcuni consiglieri.

- Qualunque sia il risultato la "politica" ha perso un altro pezzo di credibilità -

Ammettiamo per un momento che l'indagine si concluda con un niente di fatto come è probabile. Ovvero che tutti i documenti di spesa siano stati regolarmente documentati per attività istituzionali e seguendo le norme di corretta rendicontazione.

Nessun reato quindi nessuna pena per alcuno ma l'immagine della politica nostrana crolla ugualmente sotto le suole delle scarpe proprio per ciò che si può evincere dalla lettura degli elementi giustificativi delle spese rimborsate.

Siamo nel pieno di una "tempesta economica perfetta". Le aziende, e con esse i posti di lavoro, saltano come birilli sul biliardo, imprenditori e manovali che, dalla esasperazione e alcune volte mossi da immotivata ma comprensibile vergogna, arrivano addirittura a togliersi la vita. Giovani che vengono sostenuti dalle pensioni dei nonni e bambini che non possono mangiare alla mensa scolastica perché i genitori non hanno potuto pagarla. Ebbene, a fronte di tutto ciò loro, i politici, sono sempre più ingordi.

Non bastano i lauti compensi, non bastano i più o meno grandi privilegi. No tutto ciò non basta e, presumendo di avere ricevuto una investitura divina, non popolare quindi, si sentono autorizzati a speculare sui 50 centesimi di un bagno pubblico.

Episodio di piccolo conto e perciò ancor più deprimente per chi, anche di quei 50 centesimi, ne avrebbe fatto miglior uso magari comperando mezzo litro di latte.

L'indignazione sale di pari passo alla sofferenza di ciascuno. Ma l'indignazione collettiva può trasformarsi in un'innesco per una bomba sociale che, dalla sofferenza dei singoli, si trasforma in una rabbia collettiva poi difficilmente controllabile.

Attenzione quindi a non tirare la corda perché un nuovo risorgimento potrebbe essere alle porte. Meglio sarebbe che, preso atto finalmente di una reale e grave situazione sociale del paese, i politici si affiancassero per promuovere una nuova fase rinascimentale.

- La gente comune non riesce più a tollerare oltre. -

Mai come ora si è percepito un così diffuso e trasversale sentimento di distacco e odio verso i partiti e chi li rappresenta. Mai come ora si avverte come il sistema politico sia, a sua volta, lontano dal percepire la realtà economica e sociale in cui il paese versa.

Non c'è invidia nei privilegi o nei lauti compensi ma solo indignazione e rabbia per quelle manifestazioni di supponenza che costoro, troppo spesso, manifestano sfrontati e incuranti del disagio che sta attraversando molti strati sociali della popolazione.

Sempre più spesso il cittadino avverte un senso di oppressione provenire dalle pubbliche amministrazioni con le quali ha quotidianamente da rapportarsi.

Tutti i giorni in molti si pongono l'obiettivo di portare a casa il minimo del sostentamento o quantomeno la speranza che domani sarà un altro giorno e forse "la volta buona che qualcosa di bello accada".

Ogni giorno le persone normali devono fare i conti con la propria coscienza e con le proprie responsabilità di genitori e lavoratori.

Ogni santo giorno i piccoli commercianti e imprenditori devono lottare per salvaguardare la propria reputazione potenzialmente compromessa da un pagamento non andato a buon fine.

Tutti i giorni siamo testimoni di comportamenti patetici o addirittura delinquenziali degli uomini che, solo per il ruolo che ricoprono, dovrebbero essere dei limpidi esempi per tutti.

Invece coi nostri soldi ci vanno, probabilmente, pure a pisciare.

Pubblicato in Politica Emilia
Sabato, 26 Ottobre 2013 17:07

pensieri...in coda...

pensieri...in coda... - 

Ecco, ci risiamo. Ancora con le quattro frecce attaccate...
Pubblicato in Trucks Emilia
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