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La nota stampa del consigliere della Lega Nord di Novellara, Mauro Melli -

Novellara, 18 marzo 2014 -


La Lega Nord di Novellara sceglie come candidata sindaco Cristina Fantinati in quanto riteniamo sia la persona idonea per portare avanti certe tematiche che ci stanno a cuore come la tutela dei novellaresi in primis e degli italiani nell'assegnazione dei contributi comunali.
Ne è un esempio il recente bando per l'assegnazione di contributi per il pagamento dell'affitto, a fronte di una cifra complessiva di 50.000 € erogati il 46 % è stato destinato ad extracomunitari.
L'amministrazione uscente oltre ad ignorare il principio della residenzialità storica, privilegiando chi viene da fuori e risiede da poco nel nostro territorio, non esegue tutti i controlli previsti dalla normativa nazionale.
E' quanto avevo richiesto oltre un anno fa con l'emendamento in allegato, in pratica l'extracomunitario che chiede un contributo al comune è tenuto a presentare un documento rilasciato dall'autorità del paese di provenienza (in genere il proprio consolato), corredato di traduzione in lingua italiana ed attestante l'eventuale possesso di beni mobili ed immobili nel proprio paese di origine.
Nei bandi comunali invece si fa solo riferimento ai beni posseduti in Italia trascurando il fatto che gli stranieri in patria potrebbero avere case e terreni mentre in Italia campano con i sussidi pubblici.
Il mio emendamento è stato regolarmente protocollato ma evidentemente nascosto in qualche cassetto; la giunta uscente ignorando le proposte dei consiglieri conferma la propria autoreferenzialità e per questo è giunto il momento di cambiare.

Mauro Melli
consigliere Lega Nord Novellara

(Fonte: ufficio stampa Lega Nord Novellara)

 

 

La nota stampa a firma congiunta Matteo Setti (Grande Reggio) e Giacomo Giovannini (Progetto Reggio) sulle vicende post-primarie Pd che stanno investendo l'attività dell'istituzione comunale -

 

Reggio Emilia, 17 marzo 2014 -

Se quello che accade oggi in seno al Pd reggiano riguardasse solo il partito, potremmo liquidare tutto con un sorriso. Ma il problema è che ci sono di mezzo un assessore defenestrato, un assessore di coalizione, un sindaco vicario e un consigliere candidato a sindaco, e nessuno di loro sembra preoccupato di rispettare la distinzione tra partito e amministrazione.

Una distinzione di piani che dovrebbe essere netta e valida anche in altri contesti e che il Pd, nelle sue numerose versioni, ha sempre fatto fatica a fare in un sistema di porte girevoli per cui le stesse persone sono passate dalla cooperazione al sindacato, dal sindacato alle istituzioni, dalle istituzioni alle municipalizzate e viceversa.

Queste diatribe intestine dovrebbero essere relegate e regolate tra le mura della sede del Partito Democratico, interessando quella che per l'appunto è solo una parte politica. Invece si stanno riversando nell'istituzione comunale influenzandone l'attività e minandone la credibilità.

Dopo cinque anni di immobilismo, ci auguriamo che non siano le vicende del post-primarie a dettare l'agenda degli ultimi mesi di legislatura perché la città ha ben altri problemi e ben poco tempo da perdere.

Matteo Setti (Grande Reggio)
Giacomo Giovannini (Progetto Reggio)

 

(Fonte:ufficio stampa Grande Reggio)

 

Domenica, 16 Marzo 2014 11:29

Se la Germania fosse al posto dell’Italia...

... molto probabilmente avrebbe fatto armi e bagagli per l’uscita dall’eurozona. La sovranità di un Paese passa necessariamente anche dalla sovranità monetaria e dalla libertà di scelta. 

di Lamberto Colla ---

Parma, 16 marzo 2014 -

Bene hanno fatto, il Ministro dell’Economia e Finanze Pier Carlo Padoan prima e il Premier Matteo Renzi poi, a dichiarare  che l’Italia sa cosa deve fare per uscire dalla crisi. 

Di fatto una affermazione di autonomia almeno nella sequenza delle decisioni da intraprendere. Che almeno la scelta di cosa fare rispetto all’obiettivo condiviso - riduzione del debito pubblico -  possa essere determinata dal Paese è il minimo che ci si possa attendere.

E invece non passa giorno che, da Bruxelles, piuttosto che dal FMI o dalla BCE, arrivi un commento sulle intenzioni del Governo. 

Il Consiglio dei Ministri aveva appena approvato il provvedimento di riduzione dell’irpef che la BCE, al cui vertice siede Mario Draghi, sentenzia che l’Italia «non ha fatto tangibili progressi rispetto alla raccomandazione della Commissione Ue» di fare scendere il deficit dal 3 al 2,6%. Poiché trattasi di un tasso, quindi frutto di una operazione matematica che vede al numeratore il debito e al denominatore il PIL, è evidente che si possa intervenire sia sui “ricavi”, incentivandoli, sia sui “costi” riducendoli. La scelta del Governo è stata in linea con le promesse: ridurre nel più breve tempo possibile il cuneo fiscale (rilasciando un po’ di ossigeno alle fasce più deboli) quindi ridare un po’ di carburante alle imprese  andando a sbloccare entro luglio tutti i 90-91 miliardi di debiti commerciali stimati da Bankitalia.  Il primo traguardo è quindi a maggio quando 80 euro circa entreranno nelle buste paga dei dipendenti con redditi inferiori a 25.000€ annui che saranno coperti dalla revisione dei costi invece della consueta tassazione. Sino a quando saremo nell’eurozona dovremo rispettare le regole ma anche rinegoziarle come, molto probabilmente si accingerà a fare il Governo affinché vengano dilatati i tempi di riduzione del debito previsti dal Fiscal Compact (Patto di Bilancio Europeo o Trattato sulla stabilità, coordinamento e governance nell'unione economica e monetaria). 

 

Un’iniezione di fiducia - 

Tutti Governi che si sono succeduti hanno, chi più e chi meno, subìto il medesimo trattamento sia sul fronte interno sia su quello europeo e internazionale. Mazzate da tutte le parti. Risultato? Immobilismo, innalzamento della pressione fiscale e di conseguenza il progressivo e costante peggioramento degli indicatori economici e sociali del Paese.

Una strada obbligata dalle pressioni internazionali e dai media di ogni Paese occidentale e se questo non fosse stato sufficiente, giù con le bastonate a colpi di “spread”.  Una vera e propria “guerra non dichiarata” per il dominio della Sovranità del Paese e delle sue risorse diffuse. Niente oro, petrolio, gas naturale o materie prime bensì risparmi, marchi e aziende, questi erano e sono i target.  

Ma se tutto ciò fosse accaduto alla Germania o alla Francia? Non faccio fatica a immaginare che avrebbero, non solo minacciato, ma messo in campo tutte le possibili operazioni per uscire dalla Zona Euro. Non avrebbero consentito ingerenze, dirette o indirette, sulle loro scelte interne. 

Per fortuna loro, almeno per ora, non sono nella nostra situazione ma non si può mai escludere una eventualità del genere. 

Ricordiamoci che, per quanto maltrattati, e fatto salvo il deficit pubblico che deve essere ridotto, tutti gli altri dati macroeconomici dell’Italia sono ben più virtuosi di tutto il resto d’europa. Vale la pena di leggere alcuni articoli sull’argomento per convincersi. 

Intendiamoci, non che l’Italia e i suoi Governi non abbiano responsabilità, ma quello che è stato riservato al nostro Paese è stato risparmiato agli altri grandi basandosi unicamente sulla lettura del deficit. Una dimenticanza o una scelta strategica?

Italia Virtuosa germania NO 20dic12 gde

La Sovranità di un popolo non si può calpestare. L’Europa non è ancora “Stato” e nemmeno confederazione di Stati (manca la sovranità monetaria e di difesa militare) perciò, sino a quel momento, ogni Paese è Sovrano. Può decidere di sottomettersi ma anche di abbandonare le amicizie di un tempo se dovessero diventano troppo invasive e opprimenti. 

A chi giova che la maggior parte della popolazione soffra e che le imprese italiane, soprattutto il forte distretto del Nord, vada male?

Forse dalla risposta a queste due semplici e banali interrogativi si potrebbe intravedere il vero nemico dell’Italia e perciò la soluzione alla crisi.

Oggi abbiamo finalmente un “giovane esuberante” alla guida del Paese. Lasciamogli giocare la partita e poi giudicheremo. Chissà che, proprio in forza della sua giovinezza, non riesca a leggere meglio la situazione congiunturale e a intravedere dei percorsi nuovi proprio perché posto in un diverso punto di osservazione.

Concediamo i tradizionali 100 giorni e aggiungiamo i sei mesi di presidenza al Consiglio Ue quindi, a fine anno, trarremo le conclusioni.

A giugno toccherà all’Italia, perciò a Matteo Renzi assumere la Presidenza di turno in Consiglio UE. Un’occasione importante per dimostrare che l’Italia è ancora forte, compatta e in grado di governare la crisi. Ma sarà anche un’occasione importante per misurare l’impatto della fresca esuberanza di Renzi nel contesto europeo e chissà che non riesca a ammorbidire gli euroburocrati riequilibrando il peso dell’Italia nel contesto politico europeo. Mai dire ma!  

Non che ci si debba sottrarre alla critica e al controllo ma che si alleggerisca la pressione sulle questioni meno importanti per risparmiare le energie in difesa delle cose sostanziali e di rilevanza sociale, di giustizia e equità.

L’orgoglio italico deve tornare a sventolare sul pennone più alto.

 

 

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Il comunicato con il documento degli intenti del Comitato Promotore di una Lista di Cambiamento costituitosi a Correggio -

Correggio, 14 marzo 2014 -

Si è costituito a Correggio un Comitato Promotore di una Lista di Cambiamento

Documento di intenti

CHI SIAMO
Siamo cittadini di Correggio che vogliono promuovere la costituzione di una Lista di Cambiamento, una Lista che si presenti alle prossime elezioni amministrative.

PERCHE'
Correggio negli ultimi anni è diventata più povera, più spenta, ripiegata su sé stessa. La gravissima crisi economica ha naturalmente contribuito a questo, ma a peggiorare ancor più le cose, si sono aggiunti gravi errori e incapacità da parte di chi ha amministrato in questi anni.
La vicenda En.Cor ha messo in luce le incapacità e l'autoreferenzialità di quasi tutti i partiti locali, sia nel ruolo di maggioranza che di, presunta, opposizione.
Nessuna motivazione giustifica l'atteggiamento di sufficienza e denigrazione che questi governanti hanno avuto nei confronti dei Comitati di cittadini che chiedevano conto e chiarezza.
Questa situazione ha provocato in molti di noi una "reazione partecipativa", il dovere-diritto di farci carico più direttamente del bene comune.

COSA VOGLIAMO FARE
Ci proponiamo di lavorare politicamente per costruire una città intesa come COMUNITA' di uomini e donne che operano laicamente per la cura del e per il bene comune. Una comunità in cui la cura sia l'asse tanto della vita e delle relazioni fra le persone quanto dell'azione politica. Prendersi cura vuol dire prendersi la responsabilità di impegnarsi per agire, agire con cura vuol dire avere la consapevolezza che siamo vulnerabili e interdipendenti gli uni dagli altri, a prescindere dal ruolo e dalle funzioni che svolgiamo.

COME
Vi è la necessità che il cambiamento delle modalità di governo e l'estensione della partecipazione attiva dei cittadini assumano un ruolo centrale.
E' compito delle istituzioni operare le scelte necessarie per cambiare questa situazione e per costruire un nuovo rapporto con i cittadini e le loro associazioni.
Tra queste scelte sono fondamentali: la trasparenza delle procedure e l'attuazione di modalità partecipative che garantiscano il coinvolgimento dei cittadini e delle associazioni prima delle decisioni finali assunte dagli Organi elettivi.

UN INVITO
Nei prossimi giorni svilupperemo le nostre proposte programmatiche, con il coinvolgimento dei cittadini, ispirandoci a questi valori e punti di riferimento:
Equità, Laicità, Giustizia, Etica, Solidarietà, Creatività e Innovazione, Lavoro, Tutela della salute e dell'ambiente, Crescita formativa e culturale permanente, Rispetto delle differenze.

Lanciamo un invito, a tutti coloro che condividono questi propositi, ad aggiungersi a noi per contribuire alla stesura del programma e a comporre la squadra dei candidati.

Vogliamo liberare energia e metterla a disposizione della politica.
Dare spazio a creatività, innovazione e progettualità.
Vogliamo ridare voce, fiducia e responsabilità ai cittadini.

I primi sostenitori e firmatari di questo Comitato Promotore, sono:

Andrea Cavanna dirigente
Andrea Anselmi tecnico
Angelo Giampietri pensionato
Annalisa Canarini insegnante
Carlo Paltrinieri libero professionista
Celestino Pantaleoni dirigente
Cora Guiorci impiegata
Daniela Battani impiegata
Dante Sologni artigiano
Fabiana Bruschi medico
Fabrizio Tavernelli (Taver) addetto pv/musicista
Federica Billitteri impiegata
Flavia Munari impiegata
Flavio Attolini geometra
Franco Bizzocchi libero professionista
Fulvio Bucci animatore sociale
Giancarlo Marchi geometra
Gianfranco Messori impiegato
Gianluca Bartoli libero professionista
Gianmaria Casarini amm.re pubblico
Giorgio Bonacini educatore
Giovanna Turturici artigiana
Giulia Turrini impiegata
Giuliana Cavanna pensionata
Guido Silvestri (Silver) fumettista
Linda Scollo libero professionista
Luciano Incerti impiegato
Lucio Bigi libero professionista
Luigia Natale commessa
Maria Scollo pensionata
Marina Trevisiol paramedico
Marino Munari impiegato
Marta Garosi impiegata
Massimiliano Meloni studente/disoccupato
Mirella Rabitti impiegata
Monica Battini insegnante
Monica Testi impiegata
Pier Luigi Zavaroni commerciante
Rita Soncini insegnante
Vilder Corradi pensionato
Viller Masoni pensionato/ ex direttore Biblioteca comunale

 

(Fonte: ufficio stampa Comitato Promotore di una Lista di Cambiamento a Correggio)

 

 

“Bene se trovano applicazione, ma risultano ancora penalizzati i redditi più bassi dei micro-imprenditori”. “Positiva la volontà di cambiare tendenza, ma sull’Irap si poteva fare di più” -

 

Modena, 13 marzo 2014 -

”Resta da vedere se le misure annunciate dal Governo troveranno pratica applicazione; per ora però ad una prima lettura il giudizio che ci sentiamo di esprimere tende al positivo, se non altro per il tentativo di cambiamento di fare politica”. E’ questo il commento dai rappresentanti di Rete Imprese Italia, ModenaConfesercenti, Ascom-Confcommercio Fam, Lapam-Confartigianato e CNA riguardo i provvedimenti presi o annunciati dal Consiglio dei ministri.

 

”Il Governo, ha confermato il taglio dell’Irpef nelle buste paga di maggio: una misura a favore dei consumi che accogliamo con favore perché va nella direzione di ripresa del mercato interno Rimane però un errore l’esclusione dai benefici sull’Irpef di tante partite Iva, lavoratori autonomi e pensionati”, rileva Massimo Silingardi presidente di Confesercenti e portavoce attuale di Rete Imprese Modena

 

Positivi poi per Rete Imprese Modena l'intenzione di tagliare la spesa pubblica e le semplificazioni annunciate in tema di lavoro, segnali concreti verso lo snellimento della burocrazia. “Sull’Irap ci aspettavamo di più – prosegue Silingardi – perché si corre il rischio che il provvedimento risulti irrilevante per due terzi del sistema imprenditoriale. Rimane invece per ora il pericolo che le difficoltà burocratiche possano frenare il pagamento dei debiti della Pubblica Amministrazione. Ci riserviamo quindi un giudizio più approfondito dopo aver visto i provvedimenti nel dettaglio, sottolineando la necessità di mantenere aperto il dialogo con le parti sociali per fare in modo che i provvedimenti medesimi corrispondano effettivamente alle esigenze delle imprese”.

 

(Fonte: Ufficio stampa Rete Imprese Modena)

 

Pubblicato in Comunicati Lavoro Emilia

Erio Luigi Munari, Presidente Generale Lapam Confartigianato, commenta così le misure annunciate dal Presidente del Consiglio, Matteo Renzi -

Modena, 13 marzo 2014 -

"Luci e ombre dal Governo Renzi: inaccettabile l'esclusione dei lavoratori autonomi dalla riduzione dell'Irpef, bene invece le modifiche sull'apprendistato e il taglio dell'Irap". Erio Luigi Munari, Presidente Generale Lapam Confartigianato, commenta così le misure annunciate dal Presidente del Consiglio, Matteo Renzi: "La 'copertina' e la copertura dei provvedimenti sono belle. Ma, lo ripeto, è inaccettabile escludere i lavoratori autonomi dalla riduzione dell'Irpef, sulla base di un autentico pregiudizio. Quanto alla riduzione dell'Irap sulle imprese – aggiunge Munari – pur non interessando tutto il sistema imprenditoriale, è una misura che va nella giusta direzione. Ogni riduzione della tassazione, e in particolare di quella che agisce senza criterio come l'Irap, è da salutare con favore".
Quanto al pagamento dei crediti della Pubblica amministrazione, Munari è chiaro: "L'idea di pagare entro il 2014 i 68 miliardi di crediti nei confronti delle imprese è ottima. Ma - fa notare il Presidente di Lapam Confartigianato - con le attuali procedure e difficoltà burocratiche nei meccanismi di certificazione, serviranno almeno 10 anni... Chiediamo al Presidente Renzi di adottare la nostra soluzione della compensazione secca, diretta e universale tra debiti e crediti verso la pubblica amministrazione". Infine le misure più positive, quelle sull'apprendistato: "Giudizio positivo sull'abolizione della causale per il lavoro a tempo determinato fino a 36 mesi. Le modifiche sull'apprendistato, con l'abolizione dell'obbligo di stabilizzazione, vanno nella direzione giusta e da noi auspicata da tempo".

 

(Fonte: ufficio stampa Lapam Confartitigianato Modena-Reggio Emilia)

 

Pubblicato in Comunicati Lavoro Emilia

La lettera di Stefano Corradi Segretario Circolo PD Cavriago -

Cavriago, 11 marzo 2014 -


Lasciate alle spalle le Primarie, ora è il momento di affrontare la sfida vera, quella delle prossime elezioni amministrative. Insieme al nostro candidato Sindaco Paolo Burani, diamo seguito a quel percorso iniziato diversi mesi fa e che ora affronta la fase più entusiasmante, quella della costruzione del programma e delle alleanze per una lista che sia il più aperta possibile alle istanze che provengono dalla società civile. In maniera coerente a quanto avevamo deciso e attraverso un percorso segnato dalla più assoluta trasparenza.
Il nostro Direttivo di Circolo aveva ritenuto opportuno aspettare la conclusione delle Primarie e l'individuazione di alcune idee fondative, per poi condividere con i cittadini e le altre forze politiche le proposte concrete da inserire nel programma di legislatura, ed eventualmente costruire alleanze.
Prendiamo atto con rammarico che alcune forze politiche, come SEL e Rifondazione, non hanno riconosciuto l'importanza di dedicare tempo ed energie ad una discussione pubblica ed aperta con noi sui temi che riguardano concretamente la vita dei i cavriaghesi, adducendo a pretesto motivazioni tutte ideologiche. In particolare SEL non ha saputo far altro che criticare la scelta di fare primarie solo del PD (l'unico caso in provincia di primarie di coalizione si è verificato a Reggio dove PD e SEL governano insieme da cinque anni) e riesumare discriminazioni ideologiche superate da tempo, altro che politica nuova.
Come d'altra parte sa di vecchio la loro scelta di appoggiare una Lista civica che civica non è: si dicono portatori dei valori della sinistra poi nascondono quei simboli e quei riferimenti. Metodi questi ultimi da politica posticcia, compresa la modalità di selezione del candidato sindaco, tutt'altro che partecipata e trasparente, e la discussione al chiuso con il Movimento 5 Stelle che ha portato ad un nulla di fatto.
Noi giochiamo a carte scoperte e siamo disponibili a confrontarci con qualsiasi cittadino o forza politica che abbia a cuore la nostra Comunità sui temi concreti del nostro territorio.
I prossimi appuntamenti per la stesura e l'approfondimento sul programma saranno il world cafè del 15 marzo e un momento di riflessione sul futuro previsto per domenica 23 marzo, in occasione del compleanno di Cavriago. Le sedi e i programmi dei lavori sono scaricabili dal nuovo sito internet del Circolo PD di Cavriago: www.pdcavriago.it

(Fonte:  Circolo PD Cavriago)

Cinzia Rubertelli, candidata sindaco Grande Reggio-Progetto Reggio prende posizione sulla questione di genere che sta interessando il dibattito sull'Italicum alla Camera -

Reggio Emilia, 10 marzo 2014 -

"Non servono le quote rosa ma un forte cambiamento culturale per mettere le donne nella condizione di occupare ruoli di rilevanza pubblica. Un'organizzazione socio-economica ferma a quarant'anni fa e lacune sempre più grandi nel nostro welfare, ricadono come macigni sulle spalle delle donne che nei fatti, per la maggioranza dei casi, tra lavoro e famiglia non hanno tempo per dedicarsi ad altro.

Pensiamoci: a chi spetta, in ogni famiglia, il compito della cura di bambini, anziani, disabili e in generale delle persone non autosufficienti? E ancora: le aperture di uffici, esercizi commerciali e servizi pubblici tutti sincronizzati negli stessi orari non rappresentano almeno un ostacolo nella missione di ogni donna di tenere insieme tutto?

Considerazioni molto pragmatiche, mi fanno pensare che non abbiamo bisogno di nuove norme per offrire alle donne la possibilità di assumere impegni pubblici. Qualche strumento ce l'abbiamo già: basta volerlo usare.

Dal mio osservatorio di imprenditrice penso per esempio al telelavoro. Ci sono tantissime mansioni che potrebbe essere svolte senza muoversi da casa consentendo a ogni donna di acquistare tempo per la famiglia, ma generando anche benefici collettivi come la riduzione dell'inquinamento e del traffico, e benefici economici come un miglioramento della produttività che sempre si accompagna a un miglioramento della qualità della vita delle persone.

Si dovrebbe poi parlare della conciliazione scuola-lavoro. Se io mamma finisco di lavorare alle 13 e mio figlio esce da scuola alle 13 come faccio ad arrivare in tempo a prenderlo? Oggi in alcuni casi posso pagare una piccola somma – laddove piccola è relativo – per tenerlo a scuola 15 minuti in più. Ma anche pagando, l'efficacia di questa soluzione dipende da dove io lavoro e da dove va a scuola mio figlio. Si potrebbe quindi pensare che il comune si faccia carico del balzello, ma anche progettare di estendere l'orario del dopo-scuola.

A livello amministrativo ragionerei anche su un ripensamento degli orari dei servizi pubblici e delle modalità di fruizione. Per fare un qualsiasi certificato o documento in comune oggi bisogna calcolare almeno due ore di permesso dal lavoro o di tempo libero sottratto alla famiglia. E se invece lo stesso certificato si potesse fare on line, la sera dopo che i bambini sono andati a dormire, senza il problema del traffico, del parcheggio e della fila allo sportello? Ci impegneremo per informatizzare e razionalizzare la macchina amministrativa, che sia davvero al servizio dei cittadini.

Le quote rosa insomma hanno un senso solo inserite in una visione complessiva di riforma della società. E dobbiamo dirci con molta franchezza che si tratta per lo più di piccoli investimenti ma con un grandissima incidenza sulla qualità della vita di ciascuna persona e, indirettamente, di ciascuna famiglia e ciascuna impresa. Chi si sottrarrà alla responsabilità?"

 

(Fonte: ufficio stampa Grande Reggio)

 

Domenica, 09 Marzo 2014 12:36

La fiducia è una cosa seria...

... che si dà alle cose serie! 

E gli italiani sanno che una cosa seria sono le forze dell’ordine. Ancora in calo nel 2013, e come poteva essere diversamente, la fiducia nella politica ma non la voglia di partecipare alla politica.

di Lamberto Colla ---

Parma, 09 marzo 2014 -

Come sarebbe bello se, per alcune settimane, tutti media decidessero di ignorare il dibattito politico, peraltro sempre più sterile e distaccato dalla vita reale. Nessun risalto mediatico per alcuno. Tutti a lavorare in silenzio come fanno buona parte degli italiani che ancora un lavoro ce l’hanno e se lo vogliono tenere stretto. Poi ci sono quelli che ritengono  di avere avuto l’impiego per investitura divina e si permettono di tirare a sera, a libro paga di qualche Ente Pubblico più o meno inutile, concedendosi magari  qualche scappatella al bar o al supermercato e forse a entrambi,  immuni da qualsiasi azione disciplinare. Lavoratori per i quali la crisi non esiste e che se fossero alle dipendenze private sarebbero stati i primi a sentire i morsi della fame.

A tirar  sera non sono però le donne e gli uomini delle Forze dell’Ordine. E, guarda caso, il cittadino lo avverte e li premia in fiducia. Sempre pronti a intervenire nel contrasto alla criminalità organizzata così come a sedare le liti familiari  e tra vicini di casa. 

Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza e ora anche il Corpo Forestale dello Stato sono ai vertici della speciale classifica di fiducia del cittadino. Sempre più giù, invece, la politica o meglio i rappresentanti della politica nazionale mentre, secondo l’indagine Eurispes, è ancora alta la voglia di partecipazione del cittadino alla politica reale.

 

  • Corpo Forestale dello Stato sopra tutti -

Fa specie ma anche piacere scoprire che, dal Rapporto Eurispes 2013 sulla fiducia dei cittadini sulle istituzioni, il Corpo Forestale dello Stato superi, seppur di poco e per la prima volta, l’Arma dei Carabinieri in capo alla classifica di gradimento e fiducia.  Un riconoscimento a una Forza di Polizia che dimostra come, nonostante la crisi economica, sia forte e diffusa la propensione alla salvaguardia della natura e dell’ambiente, segnalando, nel contempo, una sempre più marcata sensibilità degli italiani verso i temi della qualità della vita, della salute, della tutela dell’habitat naturale e della sicurezza alimentare, settore che vede la Forestale attiva nelle operazioni di prevenzione e contrasto. 

Carabinieri e Polizia di Stato ormai sono entrati in famiglia a fare da “balia” ai cittadini tanto è alta la dose di “confidenza” con questi due corpi di polizia da essere, a tutti gli effetti,  considerate le vere forze dell’ordine di prossimità e di vicinato a conferma di una crescente domanda di sicurezza. Eurispes infatti registra un incremento di fiducia verso tutte le forze dell’ordine, Servizi Segreti compresi, “silenziosi servitori dello Stato, che nel 2011 avevano la fiducia del 30,5% dei cittadini e nel 2012 la vedevano aumentare di ben 10 punti percentuali (40,6%) per arrivare quest’anno ad un altro avanzamento di quasi 5 punti (45,3%).”

Conclusioni - 

Forze dell’Ordine e sistema di Volontariato oggi rappresentano, ancor più di ieri, i pilastri sui quali si regge il sistema sociale italiano. Istituzioni che, nel silenzio, operano con dedizione e professionalità, pronti a intervenire in ogni luogo e in ogni circostanza.

Al crescere della fiducia verso questi servitori dello Stato, di contro, aumenta la sfiducia verso la classe politica. 

“Per il 2013 ancora dobbiamo evidenziare, commenta Eurispes, un ulteriore peggioramento nel giudizio degli italiani nei confronti delle Istituzioni e un grado di sfiducia che sale dal 71,6% del 2012 al 73,2% di quest’anno.

Abbiamo potuto vedere come la mappa della fiducia verso le più importanti realtà istituzionali del Paese tracci una spaccatura nel sentire degli italiani. Da una parte, una distanza quasi incolmabile nei confronti delle Istituzioni della Repubblica, ma anche dai partiti, dai sindacati, dal mondo imprenditoriale, dall’altra, il riconoscimento pressoché unanime nei confronti delle Forze di polizia e di sicurezza e del volontariato. Sono le Istituzioni con le quali i cittadini quotidianamente si confrontano e dalle quali ottengono in cambio sicurezza, aiuto e solidarietà nei momenti difficili: ci assicurano insomma il presente”.

I politici di professione dovrebbe fare tesoro di questi dati che fotografano un’Italia sempre più arrabbiata verso di loro ma sempre più solidale verso i rappresentanti della Sicurezza dello Stato.

E’ un clima di “antipolitica” molto, forse troppo, diffuso quello che pervade l’Italia.

Una situazione, dunque, che non può, a parere personale di chi scrive, durare ancora a lungo e senza conseguenze. 

Occorre perciò sperare in un rapido ravvedimento dei “politici”, confidare nella tenuta delle Forze dell’Ordine, lavorare per produrre e sognare tempi migliori.

Pubblicato in Politica Emilia

 

L'alleanza civica lancia la candidatura della giovane imprenditrice e apre ufficialmente la sfida sui temi cruciali per il futuro della città -

Reggio Emilia, 7 marzo 2014 -

Imprenditrice, giovane e al di fuori di logiche di partito, Cinzia Rubertelli è la candidata sindaco del polo civico sostenuto dalle liste Grande Reggio e Progetto Reggio. Laureata in economia e commercio a Parma, dal 2006 è amministratore delegato di Prati Group Spa, e in passato è stata presidente provinciale dei giovani Confapi e del Centro servizi delle piccole e medie imprese dell'Emilia Romagna.

Non è stata una decisione presa alla leggera quella di sottrarre tempo all'azienda, ma Cinzia Rubertelli ha sposato con entusiasmo l'idea delle civiche di un rilancio della città fondato sulla partecipazione e sull'ascolto, in una prospettiva che vada oltre i confini locali. "Non ho mai pensato di impegnarmi in politica – racconta la Rubertelli – ma di fronte a un progetto che ha l'unico scopo di mettere competenze e passione al servizio della città, mi sono sentita di mettermi in gioco".

Un mettersi in gioco che per la Rubertelli è l'evoluzione di una lunga attività nel volontariato e nel sociale: da anni infatti collabora con l'associazione Aut Aut che aiuta le famiglie con figli portatori di autismo. Spiega la candidata sindaco: "Viviamo tempi in cui tutte le nostre certezze economiche, istituzionali e sociali rivelano una fragilità. Quello che è stato non tornerà più, dobbiamo andare avanti. Credo che nessuno possa sentirsi esonerato dal dovere di contribuire, per quel che può, alla costruzione di un futuro possibile".

I rappresentanti delle liste civiche esprimono grande soddisfazione. "La nostra è stata una scelta meditata e molto attenta – dichiara Primo Gonzaga, Grande Reggio – Abbiamo optato per una candidatura giovane ma con un solido bagaglio di esperienza e competenza. Cinzia Rubertelli è un'imprenditrice capace e piena di voglia di fare, attenta anche agli aspetti sociali, alla famiglia, alle nuove e vecchie povertà: tutti temi ai quali noi siamo particolarmente sensibili. E' una persona garbata e intelligente, vera e forte, che saprà conquistare la fiducia dei reggiani".

"Siamo soddisfatti che Cinzia Rubertelli abbia accettato la nostra proposta di candidatura – aggiunge Giacomo Giovannini, Progetto Reggio – La sua figura rappresenta concretamente questioni che stanno al centro del nostro programma: partecipazione della cittadinanza, centralità di chi lavora e produce, prospettive per i nostri giovani e internazionalizzazione della città. Da oggi ci auguriamo che chiuda la giostra delle indiscrezioni e si apra il confronto sui temi cruciali per il futuro della città".

 

(Fonte: ufficio stampa Grande Reggio)

 

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