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 Parma, 12 Aprile 2014 - 

“Ho sognato una strada – I diritti di tutti” (edizioni Piemme), questo è il titolo del primo libro di Cécile Kyenge, ex ministro dell’integrazione, e presentato all’interno della Libreria Fiaccadori di Parma lunedì 7 Aprile.  Un testamento culturale che l’autrice desidera lasciare ai giovani così che possano credere in progetti futuri, una serie di spunti e linee guida da cui farsi ispirare. La volontà è quella di dare una speranza ad una giovane società in crisi.

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Cécile racconta di sé stessa, della partenza per raggiungere l’Italia in compagnia della sua “valigia azzurra” piena soltanto di pochi abiti ma tanti sogni da realizzare. Una vita che sottolinea il suo coraggio e la sua capacità di osare per ciò in cui si crede, e la costante consapevolezza che i giovani devono poter conservare e proteggere il diritto di sognare.

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Un’ora in cui un pubblico attento si è accalcato all’interno della libreria per ascoltare l’ex ministro partecipando attivamente al dialogo, in uno scambio piacevole e misurato.

 

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Pubblicato in Cultura Emilia

Matteo Setti prende il posto di Primo Gonzaga alla presidenza dell’associazione Grande Reggio, mentre Stefania Violi è stata eletta vicepresidente raccogliendo la carica che in precedenza era ricoperta dell’avvocato Franca Porta.

 

Reggio Emilia, 9 aprile 2014 -

Nota stampa di Matteo Setti sull'avvicendamento ai vertici di Grande Reggio -

L’avvicendamento è da considerarsi come la naturale evoluzione di un’associazione che non si è costituita oggi, ma che lavora al progetto civico di Grande Reggio ormai da molto tempo – spiega Matteo Setti - Primo Gonzaga e Franca Porta hanno rimesso le loro cariche alla vigilia di questa campagna elettorale, ma avevano comunicato la loro intenzione di farlo già da tempo. Del resto, una staffetta che desse più visibilità agli esponenti che avrebbero voluto candidarsi in lista era già programmata, ed allo stesso tempo è funzionale all’esigenza di Primo Gonzaga e Franca Porta di tornare ai propri impegni personali e professionali che per lungo tempo avevano in qualche modo sacrificato all’impegno per lo sviluppo di Grande Reggio. Per questo loro impegno noi non possiamo che ringraziarli per quello che fin qui hanno fatto, e nel caso di Franca Porta, quello che continuerà a fare da semplice attivista. Ad ogni modo il nostro ringraziamento più sincero va anche a Primo Gonzaga, che per motivi professionali e personali ha preferito uscire dall’associazione. 

Noi, a Grande Reggio, abbiamo più disponibilità che posti disponibili. Fortunatamente non siamo persone attaccate alla poltrona o al potere, ma sappiamo collaborare e metterci al servizio di un progetto che non è funzionale ad ambizioni personali, ma solo al bene della nostra amata città ed è su questa strada che continueremo sempre”.

 

 (Fonte: ufficio stampa Grande Reggio)

 

 

Cinzia Rubertelli precisa le proposte dell'alleanza civica sulla razionalizzazione dei dirigenti comunali a nomina -

 

Reggio Emilia, 07 aprile 2014

 

“In questi ultimi giorni l’argomento del momento sul tavolo della politica sempre essere la riduzione dei dirigenti comunali, che è stato sin dall’inizio uno dei cavalli di battaglia della nostra alleanza civica. Ma la nostra non è una posizione improvvisata né demagogica. 

Il nostro intento di riduzione del numero dei dirigenti comunali di nomina è presto spiegato. Vi sono innanzitutto casi di "doppioni" (edilizia, urbanistica, lavori pubblici, politiche per l'integrazione) di posizioni di coordinamento superflue (capi area) che rappresentano un costo superfluo per i contribuenti. La strada maestra per le assunzioni pubbliche è e dovrà essere il concorso pubblico, che avrebbe evitato anche le inopportune, troppe situazioni di dirigenti parenti di politici in carica, e per adesso ci limitiamo solo a loro. Inoltre, il risparmio di spesa derivante dalla razionalizzazione del numero dei Dirigenti consentirebbe l'abolizione dell'odiosa tassa sui passi carrai.

Si pensi che solo con le dimissioni di Mauro Bonaretti dal Comune, Progetto Reggio è riuscito con un proprio atto nel primo intento di fare coincidere le funzioni di Segretario Generale con quella di Direttore Generale con un risparmio di circa 70mila euro all'anno.

Ma vi è qualcosa di più che vogliamo fare: colmare la distanze fuori e dentro la macchina comunale.

Troppo spesso infatti il cittadino e l'impresa avvertono l'amministrazione pubblica distante, se non sorda alle proprie esigenze. Questa situazione trova una precisa causa nel metodo e nella mortificazione subita dai lavoratori comunali ad opera di un preciso disegno politico, partorito da chi ideologicamente aveva la necessità di sottomettere una macchina considerata politicamente non "sua". Per essere chiari, prima che Delrio spiccasse il volo verso Roma, su 29 servizi 20 erano controllati da "fedelissimi" di Delrio, Bonaretti e Magnani. Negli ultimi dieci anni, i rapporti interni sono stati verticalizzati con un sistema che ha demotivato se non distrutto gli investimenti effettuati sul lavoro di gruppo.

Anche i sindacati sono stati marginalizzati, se è vero che nel 2012, per la prima volta nella storia, i confederali non hanno firmato il bilancio comunale. E' evidente che la debolezza di partiti e sindacati ha favorito una gestione autoritaria del Comune fondata sull'obbedienza e sul comando, non sul suo governo: anche questa è una distanza da colmare se vogliamo migliorare la qualità e l'efficienza dei servizi che i lavoratori comunali svolgono in favore del cittadino e delle imprese.

Bisogna cambiare registro, anche riguardo la vergognosa prolificazione delle nomine politiche dentro le società partecipate: chi ha taciuto per dieci anni sia nelle file del Pd che in quelle di Sel non ha certo la credibilità per farlo”.

 

 (Fonte: ufficio stampa Cinzia Rubertelli)

 

Domenica, 06 Aprile 2014 12:26

Rivoluzione francese al femminile

Marine Le Pen avanza come un panzer. Il trono di Hollande arroccato tra la “regina” (ex compagna) Segolene Royal che ritorna al dicastero dell’Ambiente e Nucleare e la solida “torre” d’origine spagnola Anne Hidalgo prima Signora Sindaco di Parigi. 

di Lamberto Colla ---

Parma, 06 aprile 2014 -

Se per molti uomini le donne sono gioie e dolori, Francois Hollande è il simbolo di questo motto popolare. A dare l’ultima spallata alla sua popolarità è stata senza dubbio la liaison à trois che l’ha visto protagonista pochi mesi orsono. Una popolarità peraltro mai stata alle stelle. 

Le votazioni amministrative della scorsa settimana hanno consentito di misurare la febbre del malumore del popolo francese. «Hollande nella trappola di una disfatta storica», titolava in prima pagina Le Monde, all’indomani della pesante sconfitta del Partito socialista alle amministrative. «La sconfitta è in realtà una disfatta, senza precedenti o quasi da mezzo secolo - si legge nell’editoriale - nulla ha spinto gli elettori di sinistra, in particolare i socialisti, a mobilitarsi. Vedono sfuggire loro 151 città, compresi bastioni che si ritenevano imprendibili e che costituivano delle roccaforti del socialismo municipale. La destra, al contrario, registra una vittoria che va al di là delle proprie speranze».

Destra o sinistra che sia, fatto sta che in questo particolare contesto chi si è distinto sono state solo le donne e in particola tre di cui sentiremo, molto probabilmente, parlare sempre di più.

Marine Le Pen fedele alle sue idee, e senza abbandonarsi a strane alleanze, aggiorna il partito che era del padre Jean Marie Le Pen e con determinazione promuove le idee rinnovate . Dai banchi dell’opposizione ha fatto le sue battaglie politiche con coerenza, non ha mai cercato poltrone ma è andato alla ricerca dei consensi.  I risultati sono stati storici; oggi il FN Front National è il terzo partito francese e alle prossime elezioni europee del 25 maggio ne vedremo delle belle. Infatti, anche in forza della crisi economica che, seppure in misura inferiore, ha colpito i cugini d’oltralpe, l’euroscettismo è salito parallelamente alla crescita di consensi di Marine Le Pen. 

La poderosa avanzata della destra di Marine si è arrestata alle porte di Parigi protetta da un’altra donna di elevata caratura. 

Anne Hidalgo. “Merci Paris” disse appena eletta primo sindaco donna di Parigi e “Merci Anne” avrebbe dovuto urlare Hollande. Per  merito della Hidalgo, Parigi è rimasta in mano socialista. Una vittoria che, come molti commentatori hanno sottolineato, è stata ottenuta sulla base di una buona amministrazione e non certo per la politica espressa dal governo centrale.  

Salvata la faccia in extremis dalla vittoria della Hidalgo, Hollande non ha potuto che correre ai ripari e fare un rimpasto di governo. Sostituisce il primo ministro inserendo al posto di Jean-Marc Ayrault il 51enne Manuel Carlos Valls, considerato il Renzi di Francia o il Sarkozy di sinistra. Chissà se riuscirà a fare emergere anche  una sua identità e personale impostazione della politica di rinnovamento così fortemente richiesta dai  suoi cittadini.   

La poltrona di primo ministro, se il presidente non fosse stato l’attuale, sarebbe andata a un’altra donna, quella Segolene Royal che fu sua compagna di partito e di vita prima della Valerie Trierweiler in seguito a sua volta deposta dalla Julie Gayet. Sarà lei, Segolene, a reggere il dicastero dell’ambiente e del nucleare e a fare da solida spalla a Manuel Carlos Valls (di origine spagnola come la Hidalgo) dall’alto della sua autorevolezza.

La Francia quindi si affida alle donne o meglio, le donne prendono per mano la Francia in un momento delicato, e c’è da esserne certi, porteranno una ventata di rinnovamento che andrà da sinistra a destra. 

Così come fu nel 1791, le donne sono in prima linea a fianco degli uomini a fare la rivoluzione. L’altra metà del cielo, porta in dote i suoi elementi tipici: concretezza e tradizione, creatività e dolcezza, forza e istintività. Gli elementi essenziali e complementari alle doti del genere maschile.  

Non servono le quote rosa per fare emergere le donne, basta che decidano di farlo e il posto lo conquistano, a tutto vantaggio della società, dalla famiglia all’impresa economica o alla vita politica.  

Stiamo a osservare la Francia e a sperare che anche in Italia presto emergano alcune esponenti del genere femminile capaci di arricchire il tasso di creatività e determinazione della nostra classe politica.

 

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Cinzia Rubertelli incontra i propri sostenitori martedì 1° aprile all’hotel Classic -

 

Reggio Emilia, 31 marzo 2014

Martedì sera Cinzia Rubertelli, candidata sindaco dell’alleanza civica Grande Reggio-Progetto Reggio, incontrerà i promotori, sostenitori e simpatizzanti del proprio schieramento. L’assemblea si terrà all’hotel Classic, a San Maurizio, alle ore 20:30 per una serata di condivisione e partecipazione politica, con discussioni che toccheranno i temi del programma elettorale e delle candidature in lista. 

 

 

 (Fonte: ufficio stampaCinzia Rubertelli)

 

Il comunicato del MoVimento 5 Stelle Correggio rivendica come suo punto fondante la difesa dell'ambiente e della salute dei cittadini -

Correggio, 31 marzo 2014 -


Il Movimento 5 Stelle rivendica come suo punto fondante la difesa dell'ambiente e della salute dei cittadini, e a Correggio lo fa sostenendo apertamente le iniziative dei comitati cittadini che in questi anni si sono battuti contro il proliferare di centrali Biogas e Biomasse a combustione.
L'Agricultural Outlook (Rapporto annuale sulle prospettive del mercato agricolo redatto congiuntamente da OCSE e FAO) per il periodo 2013 – 2022 prevede che tra dieci anni il 12% della produzione globale di grani duri il 15%, degli oli vegetali ed il 29% dello zucchero di canna saranno destinati all'industria dei biocarburanti creando notevoli squilibri nella produzione alimentare.
Dunque l'agricoltura entra a pieno titolo nel mercato dell'energia. Le derrate agricole valgono l'energia che da esse può essere estratta!
Contrari dal punto di vista etico, perché alla luce di quanto sopra i comitati dei cittadini e il MoVimento 5 Stelle di Correggio hanno il fondato sospetto che lo scopo delle centrali a biogas e biomassa installate sul territorio correggese non sia altro che un nuovo business che sfrutta i prodotti agricoli per produrre energia.
EVA ed En.Cor, fortemente volute dalla Amministrazione Comunale monocolore PD e all'unanimità da tutti i partiti presenti nel Consiglio Comunale uscenti, sono nate esattamente per questo!
Contrari dal punto di vista economico, perché una prima conseguenza di ciò è che il valore dei terreni agricoli viene falsato, perché valgono di più come fonti di energia che come risorsa alimentare.
Contrari dal punto di vista della tutela dell'ambiente, perché una seconda conseguenza è che l'aria e l'ambiente vengono compromessi dai rifiuti (fumi, ceneri, digestato, etc.) di questi "piccoli inceneritori" deregolamentati.
I rifiuti inevitabilmente rimangono sul nostro territorio, quello di Correggio, sede di un settore agro-alimentare di eccellenza a livello nazionale (viti per il migliore lambrusco, vacche da Parmigiano Reggiano, suini da prosciutto di Parma, frutteti, etc.), col rischio di pesanti ricadute sulla qualità dei nostri prodotti agricoli e danneggiando le imprese del settore che cercano di legare il territorio ad un marchio di qualità.
Il MoVimento 5 Stelle Correggio è dalla parte della legalità e del rispetto delle regole.
Le centrali biogas e biomassa hanno il privilegio di poter funzionare grazie all'autorizzazione edilizia del Comune solamente se soddisfano determinati requisiti tra i quali: essere associate all'attività agricola (che deve rimanere l'attività primaria dell'azienda), avere potenza limitata, garantire la cogenerazione (utilizzo del calore per il riscaldamento delle abitazioni).
Per le installazioni già in funzione sul territorio il M5S Correggio si impegna come punto del proprio programma a verificare che queste installazioni siano in possesso dai titoli abilitativi (P.A.S.) e, in particolare: procedere al controllo dell'assetto cogenerativo e controllare il rispetto dei materiali in entrata (che deve coincidere con la dieta agronomica). In mancanza di tali requisiti si impegna a procedere per tutelare gli impatti potenzialmente negativi sulla salute umana, fino eventualmente alla sospensione delle autorizzazioni.
Infine il M5S Correggio si impegna a dare seguito ad ogni segnalazione e denuncia dei cittadini riguardo presunte irregolarità delle centrali in questione, disponendo ispezioni della Polizia Municipale e attivando gli organi preposti ai controlli (ARPA, USL), cosa che l'amministrazione uscente ha più volte trascurato di fare.

(Fonte: ufficio stampa Correggio 5 Stelle)

 

Domenica, 30 Marzo 2014 12:06

Stipendi d’oro e buongusto

Se fosse la fatica l’unità di misura dei compensi, in testa alle classifiche dovremmo avere certi metalmeccanici, la polizia penitenziaria o gli operai della manutenzione autostradale in pieno agosto. Meglio avrebbe fatto l’AD di Ferrovie dello Stato a tacere discutendo con il solo premier la sua posizione remunerativa. Questione di buongusto.

di Lamberto Colla ---

Parma, 30 marzo 2014 -

La prima gallina che canta ha fatto l’uovo. Appena è comparsa la notizia dell’intenzione del Governo, in tema di spending review, di intaccare gli stipendi dei manager delle imprese statali, Mauro Moretti, il salvatore delle Ferrovie di Stato alza le barriere. Lascia intendere che ha già fatto sacrifici accentando quella remunerazione (850.000  € anno). Pensando di essere stato poco incisivo ha n seguito rincarato la dose sostenendo quanto sia faticoso fare il suo mestiere e per ratificare la correttezza del suo emolumento si è confrontato con l’omologo tedesco che prenderebbe 3,5 volte il suo stipendio.

 A questo punto viene spontaneo il confronto tra le due società e gli emolumenti dei vertici apicali e applicare le dovute proporzioni. DB (Deutsche Bahn) realizza ricavi per 35 miliardi con 276.000 dipendenti e ha recentemente aperto la tratta commerciale verso Pechino (10.500 km circa) coperta in 15 giorni.

FS (Ferrovie Stato) realizza ricavi per 8,22 miliardi con 71.200 dipendenti e una rete ferroviaria complessiva di 16.742 km.

Applicando quindi le debite proporzioni il nostro Moretti dovrebbe prendere 697.000 € invece degli attuali 850.000. Un risparmio di 160.000€ per ripristinare l’equità invocata dallo stesso nostro Amministratore Delegato che ringraziamo per il suggerimento occulto. 

Non voglio scendere nella polemica populistica sul valore assoluto della remunerazione del manager ma sulla opportunità di una difesa così accorata sul proprio stipendio. Ritenevo l’ingegner Moretti sufficientemente intelligente e sensibile per non cadere nella trappola; ma si sa la presunzione è una brutta bestia. 

C’è da dire comunque, a sua parziale attenuante, che è riuscito nell’impresa di riportare la società ferroviaria in attivo dopo anni di predite. Rimane ancora da risolvere il problema delle tratte regionali che tra disservizi e ritardi stanno irritando i tanti clienti pendolari.  

Purtroppo nella polemica è scivolato anche il patron di Tod’s Diego Della Valle attaccando  anch’egli  l’AD di Ferrovie Stato: "Se avesse il coraggio e la dignità di andarsene, troverebbe milioni di Italiani pronti ad accompagnarlo a casa". Una frase di effetto perché richiama l’attenzione sulla parte regionale delle FS e i disservizi di cui sopra si faceva cenno e causa dei quali alcune regioni non avrebbero rinnovato le convenzioni. Sin qui nulla da eccepire peccato che Diego Della Valle sia anche socio di NTV (Nuovo Trasporto Viaggiatori) la compagnia ferroviaria fondata insieme a Luca Cordero Di Montezemolo, Gianni Punzo e  Giuseppe Sciarrone, concorrente di FS sulle tratte veloci con il suo treno “Italo”. Il buon senso, a mio parere, avrebbe voluto che il fondatore di una compagnia concorrente non intervenisse in questo specifico contesto. Il dubbio che un interesse di parte si possa celare sotto è più che  legittimo. 

In un Paese dove i suicidi per effetto della crisi nel 2013 sono cresciuti del 60% rispetto l’anno precedente (149 contro 89) di cui il 40% nell’ultimo quadrimestre, il buongusto avrebbe dovuto frenare la lingua di quegli opinon leader ai quali si dovrebbe e vorrebbe fare riferimento per rimettere in carreggiata l’economia del Paese. 

In un momento di così profonda crisi sarebbe stato incoraggiante ascoltare, al posto delle polemiche e delle alzate di scudi a difesa di propri personali interessi, la sola e peraltro poco compromettente disponibilità a discutere. Ma per quale ragione in questo benedetto Paese non si riesce mai a fare gioco di squadra? Infine, estetica e buongusto che rappresentno i valori tradizionali d’Italia dove sono stati sepolti?

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Matteo Setti, portavoce di Grande Reggio, interviene sulla perdita dei valori del sistema cooperativo reggiano.

 

Reggio Emilia, 28 marzo 2014 -

 

“La drammatica situazione della cooperazione, per l'importanza che riveste nel nostro sistema economico, impone una riflessione su quanto avvenuto e su quanto potrà ancora avvenire. 

Ci stupisce che in Comune, nonostante precise richieste in merito, non si sia mai discussa la difficile situazione di crisi che ha investito i soci, i lavoratori e i fornitori del sistema cooperativo. Eppure le notizie di possibili fusioni con conseguenti esuberi, di promozioni o sospetti di liquidazioni d'oro per i dirigenti che hanno contribuito a dilapidare patrimoni enormi accumulati anche grazie ai vantaggi fiscali goduti da quel sistema, dovrebbero mobilitare le coscienze in una fase così difficile per le famiglie e l'economia.

La cappa di silenzio che circonda le svariate situazioni di concordato, che stanno mettendo in ginocchio tanti creditori, s'intreccia con la situazione politica tesa e caotica della sinistra locale, che comunque è schierata a difendere ad ogni costo le posizioni di sempre più limitati orticelli del vecchio apparato partitico e cooperativo.

D'altronde un candidato come Vecchi, che ben rappresenta quegli interessi avendone ampiamente goduto, cosa potrebbe dire al riguardo?

Noi riteniamo che si dovrebbero recuperare i valori originari della cooperazione, partendo dalla trasparenza: i dirigenti cooperativi rendano pubbliche le proprie dichiarazioni dei redditi ed i propri patrimoni. I soci hanno diritto di sapere. E hanno diritto di sapere anche i cittadini, che da decenni si sono sentiti magnificare le virtù della cooperazione e oggi cominciano a sospettare che dietro i discorsi ideologici ci sia del marcio in un sistema che va avanti per inerzia da decenni, i cui vertici non hanno saputo seguire l’andamento del mercato, tranquillizzati dalla solidità del sistema di potere cui facevano parte.

Ci auguriamo, infine, che chi è stato defenestrato dalla cooperazione non resti ad occupare anche gli scranni delle società partecipate del Comune, perché ne abbiamo abbastanza di questo sistema di potere a porte girevoli”.

 

(Fonte: ufficio stampa Grande Reggio)

 

 

Una Consulta e nuove sinergie: proficuo scambio di idee tra Cinzia Rubertelli e i protagonisti della cultura reggiana -

 

Reggio Emilia, 28 marzo 2014 -

Un’ottima affluenza di partecipanti ed un’appassionata discussione attorno ai bisogni e alle future strategie dell’offerta culturale per la città hanno caratterizzato il convegno organizzato giovedì sera all’hotel Posta dall’alleanza civica Grande Reggio-Progetto Reggio. Molti gli esponenti delle varie realtà culturali reggiane presenti con cui il candidato sindaco dell’alleanza, Cinzia Rubertelli, ha potuto varare un interessante confronto sui temi della cultura. Durante la serata è stato anche proiettato anche un apprezzato documentario sulle associazioni culturali reggiane realizzato da Stefano Maccarini e Luigi Prandi.

 

“Un'amministrazione pubblica può fare tanto per favorire la cultura ed è proprio quello che intendiamo fare noi – ha dichiarato Cinzia Rubertelli -  il nostro impegno per una partecipazione attiva alla vita della città si concretizzerà nella creazione di Consulta della Cultura, uno strumento permanente per concordare una programmazione culturale ricca, efficiente e di sicuro interesse. Il nostro obiettivo è che il sistema culturale reggiano abbia tutta l’assistenza per diventare un elemento creatore di valore aggiunto, anche di tipo economico”.

 

Soddisfatto della partecipazione anche Stefano Maccarini, autore dell’apprezzato documentario proiettato in apertura di serata e curatore del convegno: “L’intento del video era quello di realizzare la fotografia di una larga fetta delle energie artistiche che si muovono sul territorio, che spesso sono sottovalutate e devono emigrare nelle province vicine. A Reggio abbiamo un problema di scarsa attenzione verso i nostri patrimoni. Che senso ha che un teatro pubblico come il Valli utilizzi grandi risorse economiche per allestire una stagione, quando sul territorio reggiano ci sono numerose associazioni in grado di riempire cartelloni ricchi e praticamente a costo zero? In questo modo si avrebbero i fondi da investire in un programma lirico di prim’ordine”. 

Le idee per il rilancio della cultura a Reggio non sono mancate, e l’ambiente che si è creato è stato così proficuo da far lanciare l’idea di ritrovarsi presto, tutti insieme, per tornare a discutere nel circolo di una Consulta della Cultura reggiana, il cui embrione, che nei fatti, si è già creato proprio giovedì sera all’hotel Posta.

 

 (Fonte: ufficio stampa Cinzia Rubertelli )

 

Grande Reggio e Progetto Reggio in un convegno incontrano i protagonisti della cultura reggiana e le loro idee -

Reggio Emilia, 25 marzo 2014 -

 

La vivacità culturale di Reggio sarà protagonista del terzo convegno tematico organizzato dall’alleanza civica Grande Reggio – Progetto Reggio, che avrà luogo giovedì sera, alle 20:30 presso il palazzo del Capitano del Popolo. L’evento, organizzato e presentato da Stefano Maccarini insieme a Maria Giulia Tartaglione, entrambi membri del direttivo di Grande Reggio, sarà l’occasione per conoscere meglio una parte del vasto panorama di associazioni e gruppi che operano nel mondo della cultura, ma anche capire come un’amministrazione comunale può aiutare nel miglior modo possibile il fervore culturale di Reggio Emilia e metterlo a sistema.

“Con questo convegno vogliamo fotografare il panorama culturale reggiano e capire esigenze e potenzialità di un patrimonio creativo che bisogna valorizzare e saper coordinare – spiega Stefano Maccarini – per questo motivo mostreremo un breve documentario con le testimonianze di esponenti di diverse realtà culturali cittadine e poi discuteremo di esigenze, opportunità e prospettive dal punto di vista di chi la cultura la costruisce dal basso, con entusiasmo e partecipazione. Vogliamo che quest’incontro sia un po’ una vetrina e un po’ un volano di discussione tra chi la cultura in città la vive e la crea”.

“Reggio Emilia è da sempre una città colta e curiosa, dove le arti e lo spettacolo hanno sempre trovato casa – ribadisce Cinzia Rubertelli, candidato sindaco dell’alleanza civica Grande Reggio–Progetto Reggio – Proprio per questo motivo deve avere un ruolo forte e trascinante nell’operazione di rinascita che vogliamo per la nostra città. Uno dei punti cardine del nostro programma è l’ascolto delle esigenze e dei pareri dei cittadini, ed anche per la cultura sarà così. Tra i nostri primi provvedimenti in materia ci sarà infatti la creazione di una Consulta della Cultura, in cui esponenti di associazioni, gruppi e movimenti diventeranno un supporto permanente per la programmazione e la pianificazione degli eventi e dei programmi culturali della città”.

 

 (Fonte: ufficio stampa Cinzia Rubertelli)

 

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