Visualizza articoli per tag: politica

Lunedì, 22 Giugno 2015 10:27

Grecia, alla resa dei conti


Anticipato alle 12 l'incontro dei Capi di Governo per decidere sull'ultima proposta della Grecia. Scommettiamo che...

di LGC Parma 22 giugno 2015 - -
Vedendo come vanno le cose in Europa ci si può scommettere che la decisione che verrà presa questa mattina sarà all'insegna dell'attesa.

L'Europa dei numeri e non certamente della politica e delle strategie, men che meno della solidarietà, uscirà dall'incontro di stamane, con un trionfante comunicato nel quale si annuncerà che la Grecia "sta facendo bene i compiti". Per il momento verrà concesso a Tsipras un periodo di assestamento, presumibilmente sino a fine anno, e nel frattempo verranno anticipati i finanziamenti necessari a rimpinguare le casse del povero Stato ellenico.

Un po' per non tentare la Russia a ricambiare la cortesia dell'UE (vedi ex paesi del Patto di Varsavia entrati a far parte dell'UE e della Nato), un po' per scongiurare gli imprevedibili effetti di un default della Grecia, peraltro ben sottolineati da Mario Draghi, e un po' per "finta solidarietà" verso il popolo greco, i Capi di Stato decideranno di "Non decidere".

Il risultato; un'ulteriore inasprimento della pressione fiscale con ulteriore abbattimento del potenziale di crescita mentre, al contrario, verrà annunciato che, attraverso questo passaggio, Atene potrà presto riprendere la strada della crescita economica, quindi dell'occupazione.

Attendiamo per credere le ore 12,00.

Pubblicato in Politica Emilia

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 14 - n° 25 21 giugno 2015

 

(in allegato il pdf scaricabile)

SOMMARIO Anno 14 - n° 25 21 giugno 2015

1.1 editoriale Meglio mangiare le corna o la Nutella?
2.1 eventi La tradizione emiliana della pasta di qualità Andalini a "Ferrara the Excelland"
3.1 Lattiero caseario Diagramma piatto per le due principali DOP.
4.1 cereali Cereali in balia dei fattori internazionali tra crisi Greca, Cina e le tensioni sul fronte russo.
5.1 mercati Frumento duro. Segnali incoraggianti dalle prime trebbiature.
6.1 e.commerce Contadini e hi-tech: è la generazione degli agricoltori-informatici
6.2 pomodoro Pomodoro, firmato protocollo d'intesa tra "Nord" e "Sud".
7.1 mais & soia Dati previsionali 2015-2016 - Giugno
8.1 crisi Crisi, in Emilia Romagna perse 1.115 imprese giovani in un anno,
9.1 Expo2015 Il Vino nell'Italia del novecento secondo Luigi Veronelli, Mario Soldati e Paolo Monelli
10.1 eventi Farm Run, Corsa a ostacoli nel fango: una prova per veri duri!
11.1 greenpeace Greenpeace cerca fondi sola da privati.
12.1 promozioni "vino" e partners

 

cibus 25 21giu2015 COP

Domenica, 21 Giugno 2015 12:01

Meglio mangiare le corna o la Nutella?

#NutellaGate. A rischio l'ecosistema globale. Dalla Francia la scoperta che salverà il mondo dalla catastrofe ambientale: togliere la #Nutella dagli scaffali.

di Lamberto Colla - Parma, 21 giugno 2015 -

Se non ci fossero state le scuse, peraltro solo via twitter, della stessa Ministra per l'Ecologia Ségolène Royal, la notizia sarebbe stata classificata nella categoria #fake supponendo fosse stata lanciata da qualche emulo dei tre giovani livornesi che 31 anni fa, in occasione del centenario della nascita di Modigliani, finsero il ritrovamento di tre teste, da loro stessi forgiate in pochi minuti, che gli esperti d'arte fecero carte false per autenticare anche dopo la confessione dei tre burloni.
Invece no.

La Ministra per l'Ecologia Francese, ex moglie dell'attuale Presidente e anch'ella in passato candidata all'Eliseo, la pesante accusa l'ha formalizzata veramente. Ségolène Royal, invitando a non mangiare la "Nutella" ha di fatto attaccato l'Italia perché, alla pari della Ferrari, il marchio della Ferrero è un patrimonio nazionale al punto tale da essere diventato il sinonimo globale di Crema spalmabile alle nocciole alla pari della "Coca Cola" per le bevande gassate alla cola.

Una presa di posizione resa ancor più grave perché si inserisce nel contesto di una crisi istituzionale tra i due Paesi che si sta consumando vergognosamente alla frontiera di Ventimiglia con i respingimenti, da parte della polizia transalpina, dei migranti in transito. Francesi tanto presi dalla foga di riportare in Italia i clandestini che hanno addirittura riportato a Ventimiglia un povero giovane in possesso del regolare permesso di soggiorno da loro stessi concesso.

Un altro sintomo che dimostra come, le istituzioni francesi, abbiano perduto la testa nonostante avessero ricevuto la solidarietà internazionale a seguito dell'attacco terroristico alla redazione del giornale satirico "Charlie Hebdo". La riconoscenza probabilmente non è di casa in Francia.

Meglio quindi avrebbe fatto l'ex signora Hollande a tacere e magari a preoccuparsi delle sue centrali nucleari, peraltro strategicamente poste ai confini italici.
Come esponente del Governo avrebbe fatto meglio a intervenire sulla questione degli immigrati e usare il suo ascendente, Valérie Trierweiler e Juliet Gayet permettendo, sul Presidente per portarlo a più miti consigli sulla questione mediterranea.

Niente di tutto questo e, rosica che ti rosica, l'orgoglio nazionalistico, da me sempre invidiato al popolo transalpino, si è trasformato in un mix di egoismo, immoralità e arroganza tale da condurre i vertici a comportamenti totalmente irresponsabili.

Loro, i francesi, che con i loro servigi alla UE hanno ottenuto, a differenza dell'Italia, l'autorizzazione a derogare al limite del 3% del del debito pubblico (nel 2014 è confermato al 4%), diventando in questo modo i fedeli "vassalli" della Germania, invece di schierarsi con i Paesi mediterranei contribuendo così a riequilibrare la trazione nordica dell'UE.

E' da un po' di tempo, quindi, che alla povera Ministra le cose sfuggono al suo rigido controllo, a partire dalla vita privata.

E' stata lei stessa, ad esempio, ad aver fatto conoscere al suo ex consorte quelle signore che, da lì a poco, avrebbero preso il suo posto nel cuore di Francois Hollande. Con la prima, Valérie Trierweiler, il Presidente si presentò addirittura come candidato all'Eliseo e lei ebbe perfino l'onore di diventare première dame di Francia.
La seconda, l'attrice Juliet Gayet, invece divenne l'amica intima e prima donna di Francia capace di far scappare il Presidente, in sella a una italianissima "Vespa" (un Piaggio MP3 in realtà) e non a un "cult nazionale" come il Peugeot Metropolis, dall'Eliseo per raggiungere l'alcova parigina. Il caso, scoperto dalla rivista Closer, ha addirittura ispirato un videogioco che sta spopolando su web: Aiuta Francois Hollande a raggiungere Juliet...

Hollande vespa

Chissà, se la Ministra e il suo ex avessero mangiato più #Nutella, forse questi errori strategici non li avrebbe commessi e i Francesi avrebbero un Governo più dolce e lucido.

Che non valga la pena di scaricare qualche tonnellata di #Nutella anche in centro a Roma?

I love Nutella image  Nutella scuse Segonelle Royal

Pubblicato in Politica Emilia

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 14 - n° 24 14 giugno 2015

(in allegato il pdf scaricabile)
SOMMARIO Anno 14 - n° 24 15 giugno 2015
1.1 editoriale La mucca deve magnà!
2.1 eventi Le eccellenze agroalimentari di Ferrara in esposizione.
3.1 Lattiero caseario Lattiero caseario, calma piatta su tutti i fronti.
4.1 cereali Materie prime. I dati USDA fanno salire le quotazioni.
5.1 mercati Ismea, l'Overview sui mercati agroalimentari
6.1 expo 2015 Viaggio storico letterario del vino attraverso le interpretazioni di tre scrittori del novecento.
6.2 agea Tegole sull'AGEA.
6.3 carburanti Carburante agricolo, è ora di denuncia.
7.1 expo Expo, Verdicchio e Oxfam insieme per sfidare la fame
8.1 Parmigiano e APP Audioguida in 11 lingue per il Parmigiano Reggiano
9.1 eventi Farm Run, Corsa a ostacoli nel fango: una prova per veri duri!
10.1 greenpeace Greenpeace cerca fondi sola da privati.
11.1 promozioni "vino" e partners

cibus 24 COP 15

Domenica, 14 Giugno 2015 12:06

La mucca deve magnà!

E c'hanno ragione, la "Mucca deve magnà" per poter dare tanto latte. "Mafia Capitale" è un fenomeno emblematico per la sua collocazione geografica ma, di fatto, diffuso in tutto il tessuto socio-politico e economico nazionale.

di Lamberto Colla - Parma, 14 giugno 2015 -
 In modo più o meno organizzato ma il sistema venuto alla luce con le indagini "Mafia Capitale 1" e "Mafia Capitale 2" è talmente ben rodato e diffuso che fa parte del corredo cromosomico nazionale. Un sistema che garantisce agli affiliati, di fare affari con facilità in esenzione dalle dure regole di mercato, e a tutti i privati di ottenere piccoli e insignificanti privilegi che gli sarebbero comunque dovuti in quanto cittadino italiano.

Un meccanismo perverso sul quale però occorre che tutti noi si faccia un bell'esame di coscienza prima di assegnare responsabilità alla sola classe politica, la quale peraltro, è lo specchio della nostra società.
A chi non è capitato, senza essere indotto dal funzionario stesso ma solo per propria iniziativa, di donare un mezzo prosciutto, una bottiglia di "Magnum" (tanto per restare in tema) piuttosto che un chilo di "Parmigiano" a quello o quell'altra addetta o funzionario pubblico a titolo di ringraziamento?

Già perché, in quest'Italia dell'inefficienza pubblica e delle procedure machiavelliche, se non ti affidi, anche preventivamente, al funzionario di turno, si rischia di non riuscire a compilare il più banale modulo di richiesta.
E così l'impiegato statale, provinciale, comunale, dell'istituto di previdenza piuttosto che dell'agenzia delle entrate o delle centinaia, forse migliaia, "regni" ASL solo per citare alcuni "sportelli" si trasforma in "consulente".
Così, per riconoscenza, la "punta di formaggio" è il prodotto che, da quando è stato inventato il mitico "parmesan" si dona a colei o colui che ci ha levati dall'impiccio.

Molto spesso è uno scambio di cortesie, una piacevole consuetudine, un ringraziamento speciale per un lavoro extra che si presume si sia accollato il funzionario. Nessuna corruzione ma solo il frutto di una sana relazione umana.

Purtroppo, con l'andare del tempo, la punta di formaggio è diventata una "moneta" per fare smuovere la più semplice pratica, per fare rientrare prima la funzionaria dal suo giretto di spesa di metà mattina e così via.
La degenerazione ha preso il sopravvento su una pratica umana di relazione, e si è diffusa in ogni ganglio pubblico e para-pubblico diventando sistema.

Un sistema sopra il quale si sono affrancate delle "lobby" di interessi e potere che ne hanno preso il comando e, attraverso i loro uomini cardine reclutati a tutti i livelli decisionali, riescono pure a orientare le scelte politiche.
Prima si accaparrano i business a maggior margine e poi influenzano e orientano le scelte politiche ridistribuendo benefits di diversa natura.

In questo sistema di lobbying mediterraneo a farne le spese sono soprattutto le imprese, piccole e medie, che vivono i loro mercati di riferimento secondo onestà, li affrontano con investimenti tecnologici, in risorse umane qualificate, implementando costosi processi d'innovazione ma che, se non entrano nel sistema e i titolari non diventano amici del "potente" del rione, non avranno mai la possibilità di espandersi oltre un certo livello. E, siccome non tutte le imprese hanno la possibilità di giocarsi la strada dell'export, la loro storia, in questo momento di crisi, molto presto scriverà il capitolo finale.

In conclusione, in questa società disonesta, per poter fare business occorre essere non solo spregiudicati ma anche fortemente determinati a compiere atti illeciti, frodi fiscali dai grandi numeri e con il ricavato dei risparmi fiscali ridistribuire la ricchezza agli amici protettori i quali a loro volta doneranno a cascata alcune punte di formaggio o la licenza a assentarsi dal posto di lavoro per fare la spesa, andarsene al bar piuttosto che il secondo o terzo lavoro in nero.

Questo è il sistema al quale tutti noi, a partire dai nostri nonni, abbiamo contribuito a creare e che ora siamo chiamati a distruggere rapidamente, ognuno nella propria città o villaggio, prima che il sistema "se magni tutta Italia" noi compresi.

Vacche in mangiatoia

Pubblicato in Politica Emilia
Domenica, 07 Giugno 2015 12:06

Garibaldi in camicia verde

Alla conquista del sud. Il dissenso questa volta premia la Lega, unico partito in crescita, che guadagna voti, inaspettatamente, anche ben al di sotto del Po.

di Lamberto Colla - Parma, 7 giugno 2015 -
 Giuseppe Garibaldi iniziò dal sud con i suoi mille in camicia rossa e oggi sono le camice verdi della Lega, non più anti meridionalista, a fare il percorso inverso.

Da quest'ultima tornata elettorale è accaduto quello che non ci si aspettava ma che ancora una volta dimostra come l'italiano medio, quello che non va in piazza a spaccare fontane e picchiare i poliziotti, il proprio dissenso lo esprime con l'unico strumento utile per farlo: il voto.

Sarà perché è uno dei sei nomi da sempre più diffusi ma Matteo sembra proprio essere il nome guida del popolo italiano da un po' di tempo a questa parte. Un "Dono di Dio", come suggerisce l'etimologia del nome Matteo, al quale l'italiano si vuole affidare.

Dal Matteo Renzi, ancora ben saldo al potere, a quel Matteo Salvini che non t'aspetti e che in pochi mesi è riuscito a fare risorgere un partito decotto conducendolo alla riconquista del suo nord (Zaia si è riconfermato governatore del Veneto con oltre il 50% dei voti e la Lega è stata determinante per la conquista della "ex rossa" Liguria) ma addirittura è stata accolta a braccia aperte anche dalle regioni più meridionali rischiando, si fa per dire, il colpo grosso di portarsi a casa una storica regione rossa come l'Umbria rimasta in bilico sino alla lettura dell'ultima scheda.

Ed è proprio in questo cambiamento che va letto il messaggio che il popolo italiano, almeno nella Costituzione riconosciuto sovrano, ha voluto mandare alla classe politica nazionale: siamo maturi, scontenti e vogliamo cambiare.

Molto maturi direi. Una maturità democratica forte che si esprime perfettamente nel diritto di voto. Un diritto però sempre meno esercitato. Poco più del 50% degli aventi di ritto si è presentato alle urne contro l'oltre 60% delle precedenti votazioni. Ulteriori 10 punti perduti ma che vanno a alimentare il fonte dell'antipolitica sommersa, forse la frangia più ribelle e rigida del fronte del dissenso.

Una seconda valutazione che si può trarre dal voto di domenica scorsa è la conferma del partito di rottura con la tradizione politica nazionale ben rappresentata dal M5S. Nonostante il calo di voti e nessuna Regione conquistata, il partito "grillino" si conferma la compagine politica di maggioranza relativa in ben tre regioni.

Infine, il decisionismo di Matteo, questa volta Renzi, è apprezzato. Le dispute interne al PD hanno sicuramente arrecato danni al partito di governo - anche di opposizione a quanto pare - ma non così come avrebbero voluto e sperato gli anziani "trombati" da Renzi.

Dal baffetto dalemiano al giaguaro smacchiato di bersaniana memoria per passare alla signora delle commissioni, quella Rosy Bindi che si è beccata una bella querela, dall'impresentabile Vincenzo De Luca stravincitore in Campania (41%), per diffamazione, attentato ai diritti politici costituzionali e abuso d'ufficio.

Nonostante tutto e tutti, a quanto pare, il popolo italiano vuole che Matteo Renzi prosegua la sua politica di revisione.
Lo vuole al punto tale che, oltre a confermargli la fiducia (comunque 5 delle 7 regioni saranno a guida PD), gli conferma la spina nel fianco del Movimento 5 Stelle e ora il "secondo Dono di Dio", quel Matteo Salvini che sta trasformando la Lega in un partito nazionale e soprattutto nazionalista.

E si sa che nei periodi bui l'Italia si unisce e le discriminazioni e separazioni rimangono argomenti solo da "bar sport".
Quindi cari partiti e apparati burocratici di servizio fate tesoro dei risultati e ponete rimedio ai dolori e alle preoccupazioni degli italiani prima che questi non le facciano venire a tutti voi, anche a quelli rintanati nei più remoti angoli degli uffici pubblici.

CONCLUSIONI
In sintesi il popolo italiano ha espresso, con grande maturità e senso di partecipazione democratica, per l'ennesima volta il seguente giudizio: c'avete rotto li c..j.ni!

E' ora di cambiare e ai Matteo l'invito di andare avanti per la loro strada; la stragrande maggioranza vi seguirà se farete la "rivoluzione" che il popolo si attende da voi.

Altrimenti... non voglio pensare alle conseguenze ma la tensione si fa sempre più insostenibile.

Matteo renzi Mo

Pubblicato in Politica Emilia

Prima Parma-Territorio e Autonomia, ufficializza la sua nascita come movimento civico. L'obiettivo e quello di partecipare alle Amministrative del 2017. -

Parma, 4 giugno 2015 -

Sabato 6 giugno p.v. , alle ore 10.45, presso la sede di strada Buffolara 26/a, PRIMA PARMA-TERRITORIO E AUTONOMIA, ufficializzerà la sua nascita come movimento civico. L'obiettivo e quello di partecipare alle Amministrative del 2017 e portare alla guida del governo cittadino i propri progetti. Nell'occasione verrà presentata la struttura organizzativa, la consulta degli amministratori locali, alla quale hanno aderito numerosi consiglieri cittadini volontari e il comitato scientifico, fatto di esperti e tecnici che dovrà redigere le linee guida di governo locale.

(Fonte: ufficio stampa Prima Parma-Territorio Autonomia)

Domenica, 31 Maggio 2015 12:14

Dalle quote latte alle quote migranti

E' sempre più evidente lo stato confusionale in cui versa quest'Europa senza leader e orfana di strategia e coerenza. L'Inghilterra sarebbe pronta a uscire da un'UE alla quale non ha mai completamente aderito e la questione dell'immigrazione sta tormentando tutti anche se non sembra che la si voglia affrontare con la dovuta serietà.
Che l'Europa si desti!

di Lamberto Colla - Parma, 31 maggio 2015 -

La risposta dell'UE ai problemi di surplus è sempre una sola: le quote.

Anche dopo l'unione monetaria e l'apertura delle frontiere interne sembra di essere ancora fermi agli anni '70 e '80 quando la "Comunità" emanava direttive prima e regolamenti poi che i paesi aderenti traducevano in norme nazionali. Anzi era addirittura meglio prima perché almeno le sovranità nazionali erano rispettate e i provvedimenti europei erano frutto di concrete negoziazioni tra Stati.

L'Unione Europea, che ha cominciato a delinearsi con il nuovo millennio, avrebbe dovuto maturare verso una forma di Stato Federale quindi con strategie di politica estera ben delineate e una strategia di difesa, anche militare, dei confini chiara e soprattutto codificata.

E invece eccoci qui a sentire argomentare solo su questioni di finanza mentre, quando l'interesse è politico, allora le diplomazie più forti scavalcano le autorità competenti della UE e si autoproclamano ambasciatori per tutti (si veda il caso della crisi Ucraina e la trasferta franco-tedesca in terra russa nemmeno assistita dalla rappresentanza UE)

Isola lampedusa barca vendita

L'Immigrazione non è un fenomeno che riguardi UE?
La questione della immigrazione e in particolare quella da Sud sta letteralmente lacerando quest'Europa alla pari delle questioni finanziarie.
Anche in questo caso, l'Unione Europea, sta affrontando un problema politico con risposte e soluzioni dall'amaro sapore burocratico senza peraltro nemmeno porsi la questione della gestione politica del fenomeno ovvero affrontare l'emergenza umanitaria e come contrastare il rischio di infiltrazioni terroristiche.

Nulla di tutto ciò! La questione dell'inarrestabile spinta migratoria viene affrontata alla pari del surplus di latte: l'adozione di quote migratorie.

Le quote, una soluzione per ogni problema.
Liberati da appena due mesi del trentennale problema delle quote latte ecco che ci si ritrova invischiati nelle quote migratorie. Una soluzione assurda per fronteggiare un problema umanitario e di sicurezza di portata enorme.
Ma non c'è più da meravigliarsi. L'Europa è in mano a cinici quanto incompetenti capi di governo e di ottusi burocrati. Pronti a schiacciare il grilletto (vedi Francia e Inghilterra nel caso della Libia) per interessi strategici nazionali senza preoccuparsi delle conseguenze per poi ritirarsi dal pagamento del danno cagionato.

Già perché, vale la pena di ricordare, gran parte dei flussi migratori dal Sud sono il risultato di quella operazione anti Gheddafi voluta fortemente dalla Francia pur di impadronirsi dei ricchi contratti petroliferi sino ad allora in mano ai suoi alleati italiani.
Noi italiani ci meritiamo le conseguenze per non avere tirato fuori i "cosiddetti" ponendo il veto all'operazione militare ma ora, a uova strapazzate, meglio convincere la Francia a pagare dazio invece di voltare le spalle opponendosi alle quote migratorie.
Cari Hollande e Cameron, i cocci sono anche vostri.

Invece Inghilterra e Francia in primis seguiti a ruota da Spagna, Polonia e molti altri, avrebbero già annunciato la decisione di non accaparrarsi quote di migranti in contrasto evidente agli accordi europei e alle motivazioni etiche che sottendono alla costituzione dell'UE.

Addirittura l'Inghilterra presto proporrà il referendum per scegliere di proseguire o meno l'avventura UE. Proprio loro che ancora non hanno adottato l'euro e nemmeno la misura metrico decimale, passi per la guida sinistra che possiamo considerare come fattore folkloristico quanto i loro taxi e i double-decker bus.

Una politica comune d'immigrazione. La cosa strane è che esiste!
D'altronde ormai sappiamo bene come l'Europa sia brava a sottoscrivere programmi bellissimi che, alla luce dei fatti, risultano solo demagogia spinta.
Infatti, quanto scritto nei sacri testi UE per Una politica d'immigrazione comune per l'Europa (leggi il summary del 2008), è stato immediatamente smentito alla prima reale e concreta occasione di mettere in pratica i 10 comandamenti sull'immigrazione: "La politica comune di immigrazione europea, descrive il documento, deve fornire un contesto flessibile che prenda in considerazione le singole situazioni dei paesi dell'Unione europea (UE) e deve essere attuata in collaborazione tra i paesi e le istituzioni dell'Unione Europea (UE). La presente comunicazione prevede 10 principi su cui fondare una politica comune e illustra le azioni necessarie per la loro attuazione. Tali principi mirano a garantire che l'immigrazione legale contribuisca allo sviluppo socio-economico dell'UE, che le azioni dei paesi dell'UE siano coordinate tra loro, che si rafforzi ulteriormente la cooperazione con i paesi che non fanno parte dell'UE e che l'immigrazione illegale e la tratta di persone siano combattute efficacemente."

Una domanda sorge spontanea: rispetto a quanto sta accadendo in questi giorni sembra che l'UE si stia muovendo secondo i principi che essa stessa ha deciso, accettato e sottoscritto?
Forse nel 2008 gli estensori del documento non pensavano sarebbe potuto accadere quanto successo e che la "primavera araba", tanto acclamata dall'occidente, potesse trasformarsi in un boomerang dalle conseguenze difficilmente prevedibili. Tutto può accadere perché tutto è fuori controllo, fatti salvi i conti della Grecia e degli altri Paesi raggruppati nel "simpatico" acronimo PIGS (Portogallo, Italia, Grecia e Spagna)

E in questo delicato momento storico le cancellerie dei vari paesi Ue discutono sulle quote si o quote no?
Il pericolo è in mezzo a noi, e non mi sto riferendo ai terroristi dell'ISIS ma alle teste bacate che stanno governando l'UE e gli stati membri in questo infuocato periodo che tanto ripropone le tensioni che anticiparono la prima guerra mondiale di cui ricorse il centenario la scorsa domenica.

La visione lungimirante dei padri dell'Unione è ormai cosa sepolta da molto, anzi troppo tempo.
Peccato perché insieme potevamo essere la prima potenza economica mondiale invece siamo diventati lo zimbello globale e la terra di conquista di tutti, alleati USA compresi.
Procedendo di questo passo ne vedremo delle belle e la Disunione Europea prenderà il posto dell'Unione Europea con buona pace di USA e Russia che torneranno a dividersi il mondo.

Sarebbe anche ora che l'Europa, e non solo l'Italia, si desti!

Pubblicato in Politica Emilia

La Gilda degli Insegnanti di Parma pur essendo apartitica ed apolitica, invita gli elettori parmensi che il prossimo 31 maggio voteranno nei comuni di Soragna, Varano e Fontevivo a non esprimere consensi ai candidati del Pd. -

Parma, 28 maggio 2015 -

"Per contrastare le norme contro la scuola italiana che il Pd sta cercando a tutti i costi di far approvare, la Gilda degli Insegnanti di Parma pur essendo apartitica ed apolitica, non può rimanere silente rispetto all'attacco inaudito che si sta portando avanti contro i docenti, per questo invita gli elettori parmensi che il prossimo 31 maggio voteranno nei comuni di Soragna, Varano e Fontevivo a non esprimere consensi ai candidati del Pd che non si siano pubblicamente dissociati dall'azione messa in atto dai vertici del loro partito. A lanciare l'appello della Gilda di Parma è Salvatore Pizzo, coordinatore provinciale del sindacato dei docenti italiani.
Il Pd con l'assurda definizione di "Buona Scuola" vuole introdurre la dittatura del preside, conferendogli il potere di reclutare a sua discrezionalità gli insegnanti, introducendo così nella scuola italiana: la corruzione, il clientelismo, le raccomandazioni e trattandosi di posti di lavoro, non è da escludere che un simile modo attragga gli interessi delle organizzazioni mafiose, sono tristi scenari che abbiamo troppe volte già visto nel resto della pubblica amministrazione."

(Fonte: ufficio stampa Gilda Insegnanti Parma)

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 14 - n° 21 24 maggio 2015

SOMMARIO Anno 14 - n° 21 24 maggio 2015
(in allegato il pdf scaricabile)

1.1 editoriale Diritti acquisiti, per molti ma non per tutti
3.1 cereali Materie prime. Persiste l'incertezza.
4.1 Lattiero caseario Rimbalzo del latte spot.
5.1 expo2015 I primi riflessi di Expo. Un maggio tra luci e ombre.
5.2 turismo Allarme di Federalberghi. In diminuzione il turismo nazionale.
5.3 Vino OCM Vino, su OCM promozione si poteva fare di più
6.1 MAIS & SOIA Mais & Soia: maggio 2015
7.1 pomodoro Interprofessione, i contenuti del Decreto preoccupano l'OI Pomodoro da Industria
7.2 parmigiano reggiano Parmigiano Reggiano:prosegue il boom dell'export
8.1 pasta Record di pasta esportata nel 2014
9.1 greenpeace Greenpeace cerca fondi sola da privati.
10.1 promozioni "vino" e partners

Cibus 21 COP

È GRATIS! Clicca qui sotto e compila il form per ricevere via e-mail la nostra rassegna quotidiana.



"Gazzetta dell'Emilia & Dintorni non riceve finanziamenti pubblici, aiutaci a migliorare il nostro servizio e a conservare la nostra indipendenza, con una piccola donazione. GRAZIE"