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Mercoledì, 29 Luglio 2015 12:36

UniCredit: la banca e' sempre più del cliente.

Al via il rinnovato consiglio di territorio Lombardia presieduto da Costantino Vaia. -

Milano, 29 luglio 2015 -

Si è ufficialmente insediato sotto la presidenza di Costantino Vaia, il nuovo Consiglio di Territorio Lombardia di UniCredit, interamente rinnovato. Vaia, cremonese, classe 1971, ricopre dal 2002 la carica di Direttore Generale del Consorzio Casalasco del Pomodoro, una delle più importanti realtà agroindustriali del settore a livello europeo che esporta i propri prodotti in oltre 60 paesi nel mondo. Dal 2009 è anche Presidente e CEO della controllata Pomi USA Inc., società con sede negli Stati Uniti, oltre a ricoprire diversi ruoli in associazioni di categoria e di settore, a livello nazionale ed internazionale.

I Consigli di Territorio o Advisory Board Territoriali sono complessivamente 7 in tutta Italia, uno per ciascuna Region in cui è divisa la rete commerciale UniCredit nel Paese. Rappresentano di fatto un contesto di confronto sulle dinamiche territoriali ma anche un laboratorio nel quale sperimentare progettualità congiuntamente tra la Banca e i rappresentanti del territorio, caratterizzato oggi da un forte cambiamento della realtà economico-sociale. I Consigli, composti da stakeholder delle singole aree, intendono inserirsi proprio in tale contesto, in linea con la logica del Progetto "Open – la Banca è del Cliente", facendo leva su un modello operativo più efficiente e flessibile. Una Banca aperta "Open", quindi, perfettamente integrata nel tessuto locale e nei processi produttivi che garantisca ad ogni Cliente e, ad ogni Territorio, la piena centralità e la soddisfazione di ogni esigenza reale e concreta.

Il Consiglio di Territorio Lombardia di UniCredit è formato da 15 componenti. Oltre al Presidente, Costantino Vaia, vi sono i consiglieri Gian Domenico Auricchio (Presidente UnionCamere Lombardia, Amministratore Delegato Gennaro Auricchio S.p.A. Cremona); Nicola Picchi (Avvocato, Brescia); Alberto Piantoni (Consigliere di Amministrazione Poligrafica San Faustino, Brescia); Vincenzo Mamoli (Segretario Generale Confartigianato Lombardia; membro di Giunta della Camera di Commercio di Milano; componente di Giunta e Segreteria Nazionale di Confartigianato, Milano); Stefano Allegri (Amministratore Unico Panificio Cremona Italia, Presidente Confindustria Giovani Cremona); Alessio Abbateianni (Ceo & Founder The Mad Box Srl, Milano); Maria Chiara Franceschetti (Amministratore Delegato Gefran S.p.A., Brescia); Paolo Rossi (Presidente Federalberghi Lombardia, Milano); Vittoria Guadalupi (Responsabile Finance & Marketing - Lean Manufacturing - Open Innovation e Personalizzazione Vin Service Srl, Bergamo); Ettore Prandini (Presidente Coldiretti Lombardia; Vice Presidente Nazionale Coldiretti Brescia); Silvia Pagani (Segretario Generale Confindustria Lombardia, Milano); Giovanni Anzani (Amministratore Delegato Poliform S.p.A., Como); Riccardo Comerio (Managing Director Comerio Ercole S.p.A., Varese); Cecilia Perego (C.F.O. Peg Perego S.p.A., Monza e Brianza). Alle riunioni dell'ADB Territoriale partecipano il Regional Manager Lombardia, Monica Cellerino, e il Deputy Lombardia UniCredit, Enzo Torino, offrendo il loro contributo e supporto al Presidente con l'obiettivo di ottenere la piena efficacia dell'incontro.

«Sono ovviamente molto onorato della nomina a Presidente – ha commentato Costantino Vaia –. Uno dei principali obiettivi di questo Consiglio sarà quello di condurre una attenta lettura ed analisi delle dinamiche di trasformazione del territorio, interpretandone i bisogni e le necessità per chiedere a UniCredit di mettere in campo iniziative finalizzate allo sviluppo e alla crescita.».
Come ha sottolineato il Country Chairman Italy Gabriele Piccini, «i Consigli di Territorio completano l'assetto della nuova UniCredit in Italia e hanno come principale obiettivo strategico quello di rafforzare ulteriormente il rapporto con le comunità locali e, contemporaneamente, non perdere le professionalità delle specializzazioni per rendere sempre più profonde le sinergie tra i business in termini di efficacia commerciale ed efficienza. Costituiscono, inoltre, uno strumento consultivo per individuare i fattori di successo e i nodi critici di una specifica area locale e le sue opportunità di crescita e di sviluppo».

(fonte: ufficio stampa UniCredit)

La divisione private banking di Credem guidata da Matteo Benetti, in linea con la strategia di crescita per linee interne del Gruppo, punta a raggiungere l'obiettivo di assumere complessivamente 25 nuovi banker nel 2015. -

Parma, 29 luglio 2015 -

Ø L'obiettivo è raggiungere 215 professionisti complessivi (per 25 assunzioni in tutto il 2015);

Ø oltre 11 mila ore di formazione saranno erogate in totale nel 2015 (6.400 ore nei primi sei mesi, +20% a/a);

Ø nei giorni scorsi la divisione si è riunita a Reggio Emilia per focus su contesto di mercato, obiettivi per la fine del 2015 e nuovi servizi.

La divisione private banking di Credem guidata da Matteo Benetti, in linea con la strategia di crescita per linee interne del Gruppo, punta a raggiungere l'obiettivo di assumere complessivamente 25 nuovi banker nel 2015 (di cui 15 già inseriti ad oggi da inizio anno). Il target della struttura specializzata nella gestione dei clienti con un patrimonio superiore ai 500 mila euro è di arrivare a 215 professionisti ed incrementare le quote di mercato.

Inoltre nei giorni scorsi la divisione si è riunita a Reggio Emilia in un meeting a cui hanno partecipato anche il Direttore Generale di Credem Adolfo Bizzocchi ed il Vicedirettore Generale Angelo Campani. Durante l'incontro sono state analizzate le prospettive dei mercati finanziari e le relative strategie di allocazione dei portafogli della clientela, il contesto competitivo, gli obiettivi ed i driver di sviluppo della divisione per la seconda parte dell'anno.

Matteo Benetti durante l'incontro ha illustrato la strategia di focalizzazione sul servizio di consulenza globale recentemente attivato e rivolto ai banker ed ai clienti che nei primi 18 mesi ha portato oltre 4.000 nuovi contatti e 2.000 proposte personalizzate di consulenza ed assistenza.

Inoltre nell'ambito della formazione che riveste da sempre un ruolo chiave nel modello di business della divisione di private banking Credem, entro la fine dell'anno sono previste altre 5.000 ore di training in aggiunta alle 6.400 complessive già erogate nei primi mesi dell'anno.

"Ritengo sempre più determinante l'investimento nelle persone sia in fase di assunzione sia nell'attività di supporto e continuo aggiornamento delle competenze professionali," ha dichiarato Matteo Benetti, responsabile del private banking Credem. "Tale aspetto è ancora più importante nell'ambito di un'azienda di servizi che si occupa della gestione dei patrimoni delle famiglie."

Il Gruppo Credem è uno dei principali gruppi bancari privati italiani quotati con una capitalizzazione di borsa di circa 2,5 miliardi di euro. Ha sede a Reggio Emilia ed opera sul territorio nazionale, in 19 regioni, attraverso 636 tra filiali, centri imprese e negozi finanziari. Il Gruppo Credem è attivo in tutte le aree del banking commerciale ed inoltre opera, attraverso le sue controllate, nella gestione di fondi comuni, leasing, factoring, assicurazioni e wealth management.

(Fonte: ufficio stampa Credem)

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Venerdì, 24 Luglio 2015 09:15

Ferrari è pronta per Wall Street

La Fiat Chrysler Automobiles ha depositato i documenti per la quotazione di Ferrari alla Sec, l'autorità finanziaria statunitense. La quotazione della Ferrari avverrà a Wall Street e riguarderà non oltre il 10% del capitale. -

Parma, 24 luglio 2015 - di Alexa Kuhne -

Ferrari debutterà presto in Borsa. Fca, attraverso la controllata New Business Netherlands Nv ha depositato presso Sec la documentazione relativa all'offerta pubblica iniziale di azioni ordinarie attualmente detenute da Fca. Il numero di azioni ordinarie oggetto dell'offerta e il range di prezzo dell'offerta non sono ancora stati determinati, ma l'oggetto dell'offerta non eccederà il 10% delle azioni ordinarie.
 I tempi per l'esordio del marchio a Wall Street non sono ancora noti ma già l'operazione fa parlare di rischi per i dipendenti Ferrari e di strategie.
Forse si tratta di un disegno per rilanciare il marchio a livello internazionale. La casa automobilistica che ha vinto in assoluto più di tutte le altre in F1 è scesa all'ottavo posto nella classifica di Brand Finance, probabilmente a causa degli ultimi risultati poco soddisfacenti.

Per quanto riguarda altre strategie la FCA ha prontamente chiarito alcuni punti di quest'operazione in una nota ufficiale del 9 luglio.
In primis, la residenza fiscale di Ferrari Spa non sarà cambiata, come era già stato annunciato. Il che significa che il 'cavallino' continuerà ad avere nazionalità italiana, pagando le tasse nel nostro Paese. Solo la sede legale sarà in Olanda. Nella nota diffusa da FCA si spiega anche che "il registration statement relativo a tali strumenti finanziari è stato depositato presso la Sec ma non è ancora stato dichiarato efficace. Tali strumenti finanziari non possono essere venduti, né possono essere accettate offerte per il loro acquisto prima che il registration statement divenga efficace".

La FCA ha voluto anche assicurare che l'operazione non comporterà problemi per i lavoratori di Maranello.
Sempre nel comunicato aveva specificato che l'operazione "non vedrà lo spostamento di personale Ferrari, né ridurrà i livelli di occupazione o le attività attualmente condotte da Ferrari in Italia e non comporterà alcuna riduzione della base imponibile di Ferrari in Italia".
Sergio Marchionne manterrà la presidenza della Ferrari anche dopo la quotazione a Wall Street, Amedeo Felisa resterà CEO. Sono questi - secondo quanto si evince dalla documentazione depositata alla Sec - gli unici due nomi certi al vertice del gruppo. Il resto del board sarà nominato una volta completata l'operazione.

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Artigianato: la produzione recupera lo 0,5 per cento. Analoga tendenza per gli ordini, le vendite e gli ordini esteri si riducono. Gli effetti della crisi però ancora ci sono. In un anno si sono perse 652 imprese artigiane (-2,1 per cento).

Bologna 20 luglio 2015 - L'artigianato riprende un po' fiato. Questa l'indicazione di sintesi dell'indagine sulla congiuntura dell'artigianato realizzata in collaborazione tra Camere di commercio e Unioncamere Emilia-Romagna.

La congiuntura registra infatti un miglioramento nel primo trimestre 2015. Il fatturato a prezzi correnti è leggermente aumentato (+0,6 per cento), la produzione è salita dello 0,5 per cento, rispetto alla flessione del 4,6 per cento del trimestre precedente. La ripresa degli ordini acquisiti è stata sostanzialmente analoga (0,4 per cento). Il fatturato estero però si è contratto (-1,3 per cento), ma la discesa degli ordini esteri è stata più contenuta (-1,1 per cento).

La ripresa della produzione regionale si contrappone alla flessione riferita all'artigianato manifatturiero nazionale (-2,5 per cento) rilevata da Unioncamere.


Il Registro delle imprese: Gli effetti della crisi si manifestano nella chiusura, che prosegue, delle imprese. A fine marzo le imprese manifatturiere artigiane attive ammontavano a 29.812, con un calo del 2,1 per cento rispetto allo stesso periodo del 2014, pari a 652 aziende in meno.

Artigianato ER

(Fonte Unioncamere Emilia Romagna)

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Domenica, 19 Luglio 2015 12:42

Caos Grecia. Lotta agli UEmanoidi

Gli Uemanoidi hanno avuto la meglio e in Grecia salirà in cattedra il tandem Montis - Fornerakis offrendo il meglio delle riforme possibili asfaltando la strada ai conquistatori e sospendendo la democrazia a tempo indeterminato.

di Lamberto Colla - Parma, 19 luglio 2015 -
Alla fine ha vinto la linea ragionieristica, miope e cinica della Merkel.

Tsipras, probabilmente sotto ricatto, ha dovuto accettare condizioni peggiorative rispetto a quelle prospettate solo 48 ore prima del referendum da lui stesso promosso.

Il giovane premier ellenico non ha avuto la forza e il coraggio di tenere coperto il "bluff", potendo giocare la carta dell'importanza strategica della Grecia nel contesto geopolitico internazionale.
Infatti nessuno, USA per primi, avrebbe permesso che la repubblica ellenica uscisse dall'Unione Europea con il rischio che potesse, perciò, passare sotto la tutela Russa o, ancor peggio, regione di conquista dell'Isis.

Invece Tsipras è stato battuto dal "contro bluff" della cancelliera tedesca che gli ha prospettato chissà quali apocalittici scenari.

Tsipras ha perciò deciso di accettare il soffocamento lento del suo popolo scoprendo anzitempo le carte proprio nel momento in cui stava raccogliendo il consenso internazionale di coloro che vorrebbero una Europa diversa da quella attuale, tutta austerità e numeri, a trazione Merkeliana.

La Cancelliera tedesca ha vinto ma ha perso.
E pensare che, in questa partita greca, la Merkel avrebbe avuto l'occasione di rafforzare, ancor più, il suo ruolo politico internazionale se solo avesse ragionato come leader di una coalizione e operato nell'interesse di tutti. Invece, con questa linea dura, il Governo tedesco, si è fatto prendere la mano mostrando, ancora una volta, quell'irrefrenabile e ancestrale desiderio di dominare l'Europa.

Un'atteggiamento che, a dire il vero, non è piaciuto nemmeno a molti tedeschi e il filosofo 86enne Juergen Habermas, in una intervista al "The Guardian", è addirittura arrivato a sostenere che la cancelliera tedesca Angela Merkel si è "giocata", con la sua linea dura contro la Grecia, la reputazione tedesca, faticosamente ricostruita dopo la Seconda guerra Mondiale.

Se la Merkel avesse invece negoziato per la concessione di aiuti sostenibili alla Grecia, in grado quindi di promuovere una ripresa economica invece di una austerità che schiaccerà ulteriormente il già martoriato popolo ellenico, avrebbe avuto il merito di rilanciare, lei stessa, i valori che furono l'innesco per l'UE attuale.

Già perché all'epoca, si riuscì a creare l'europa grazie alla accettazione da parte di tutti i Paesi della cancellazione del debito tedesco, l'ultimo ostacolo alla realizzazione del sogno post bellico di una Europa federale, unita e prospera, in grado di negoziare con le superpotenze.
Invece, da otto anni, seppure senza cannoni e fucili, l'Europa è in piena terza guerra mondiale ancora per colpa dei tedeschi sempre troppo nazionalisti e incapaci di collaborare.

Grande responsabilità dell'insuccesso deve essere assegnata anche alla Francia di Hollande, al quale comunque va assegnato merito, almeno in quest'ultima fase delle trattative, di averci provato a indurre la Cancelliera a convincersi per una riduzione del debito negoziando un accordo economicamente sostenibile per la Grecia.
Per la Francia, oggi guidata da Francois Hollande e prima da Sarkozy, l'errore strategico fu di non avere voluto allearsi con l'Italia per promuovere, insieme, una politica mediterranea in contrapposizione a quella nordica capeggiata dalla Germania.

E ora veniamo alle responsabilità italiane e alla incapacità di fare valere il nostro oggettivo peso all'interno dell'UE.
Innanzitutto sarebbe da ricordare a Renzi, e ai due suoi illustri e accademici predecessori, che l'Italia, nonostante il tentativo di soffocamento durato otto anni, è la terza potenza economica continentale, la seconda manifatturiera, nonostante che il comparto abbia perduto 35.000 imprese durante quest'ultimo "conflitto", che l'Italia rappresenta quasi un quinto della intera popolazione con i suoi 60 milioni di abitanti e che per queste ultime due ragioni è uno dei massimi contribuenti dell'Unione.
Infine, se tutto ciò non bastasse, la strategica posizione geopolitica dell'italico stivale, ci colloca ai vertici della sicurezza NATO per tutto il bacino mediterraneo.

Un motivo in più perché le nostre navi militari, i nostri radar, le nostre forze armate e i nostri servizi di intelligence, dovrebbero essere destinati a protezione dell'europa invece di essere comandati al servizio di radiotaxi marino a disposizione dei trafficanti di umanità.

Ebbene, se Tsipras avesse tenuto duro ancora qualche giorno, forse Hollande avrebbe potuto finalmente illuminarsi, il nostro Renzi, molto probabilmente, sarebbe stato costretto a intervenire nella partita su spinta statunitense e forse, entrambi, avrebbero avuto il merito di passare alla storia per avere contribuito al restauro dell'Europa Unita.

Invece niente di tutto ciò e eccoci qui, ancora una volta, a testimoniare un nuovo disastro a opera dei ragionieri d'europa, quegli Uemanoidi, incapaci di elaborare politiche economiche perché invaghiti della contabilità che, ricordiamoglielo, altro non è che la storicizzazione puntuale dei fatti economici già accaduti.

 strasburgo gde

In conclusione, proprio facendo leva su questa ignoranza abissale, condita da presunzione cosmica, che i burattinai della finanza mondiale confidano per completare il loro disegno "illuminato" di portare ai vertici dei paesi i loro inconsistenti ma ubbidienti rappresentanti.

In Italia ci sono riusciti e in Grecia ci stanno stanno riuscendo.

Per salvare l'Europa, la sua storia e i popoli che per questa storia hanno speso anche in vite umane è urgente la ribellione per scacciare l'invasore alieno.

Che quindi si dichiari guerra agli Uemanoidi, una guerra partigiana europea, per ripristinare la sovranità dei Paesi che oltre mezzo secolo fa decisero, grazie al contributo di politici veri, visionari e lungimiranti, che la loro e nostra nuova patria sarebbe stata l'Europa Unita.

La piccola Grecia ha tentato una ribellione ed è stata soffocata e punita, ma una coalizione di maggior peso come quella italo-francese potrebbe invece porsi alla guida di una nuova politica europea dello sviluppo e della coesione.

 

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Mercoledì, 15 Luglio 2015 11:10

Dossier Hera sul mercato libero dell'energia

Il nuovo numero online da questa settimana. Liberalizzazioni dei mercati dell'energia elettrica e gas: concorrenza, tutela e prezzi. Una sfida per il futuro che garantirà sempre di più efficienza e convenienza -

Parma, 15 luglio 2015 -

Dossier Hera: le nuove frontiere dell'energia

I Dossier Hera arrivano a quota 11: da questa settimana è on line il nuovo numero degli approfondimenti web della multiutility, dedicato al mercato libero dell'energia.
Un tema di grande attualità su cui non sempre i cittadini hanno le idee chiare e sono spesso disorientati tra le tante offerte. Oggi, infatti, nuovi fornitori di gas ed elettricità possono accedere ai mercati e i consumatori sono liberi di scegliere con chi stipulare i contratti. Per le famiglie questo è possibile dal 2003 nel mercato del gas e dal 2007 nel mercato elettrico. E, sempre per le famiglie, è prevista la possibilità di restare nei servizi cosiddetti "a tutela", alternativi al mercato libero: in quel caso, manterranno le tariffe stabilite dall'Autorità per l'Energia Elettrica, il Gas e il Sistema Idrico (Aeegsi), aggiornate ogni tre mesi.

Concorrenza, tutela e prezzi. Di questo si occupa il nuovo Dossier web del Gruppo Hera, on line da oggi con video interviste, articoli, infografiche e fotogallery, per dare una panoramica di cosa sta succedendo in Italia e in Europa nel settore dei servizi energetici.

Qualche dato sul mercato libero

Sono passati quasi 20 anni, infatti, da quando, nel 1996, le prime direttive dell'Unione Europea hanno dato impulso alle liberalizzazioni dei settori dell'energia elettrica e il gas, storicamente a presenza monopolistica. Queste misure hanno aperto e armonizzato il mercato europeo dell'energia, garantendo un equo accesso alle infrastrutture, trasparenza, tutela dei consumatori e una vivace concorrenza.
Negli ultimi anni i tassi di switch, cioè dei passaggi al mercato libero, sono cresciuti tantissimo anche in Italia e riguardano circa un quarto dei clienti domestici. Per quanto riguarda l'elettricità, i dati dell'Autorità indicano che nel 2014 i volumi di energia venduta sul mercato libero domestico sono cresciuti dell'11,2% rispetto al 2013. Nella vendita del gas, la crescita dei volumi sul mercato libero domestico è stata più contenuta (+1,1% sul 2013) ma bilancia la netta contrazione dei volumi venduti in regime di mercato tutelato (-23,6% sul 2013). In termini assoluti, infine, nel 2014 sono stati venduti 186,1 TWh di energia elettrica a mercato libero e 42.528 milioni di metri cubi di gas, sempre a mercato libero.

Il cliente al centro

La concorrenza generata dall'apertura dei mercati ha fatto sì che i clienti oggi possano scegliere tra le tante offerte disponibili, basandosi anche e soprattutto sulla qualità del sistema di relazione post-vendita messo in campo dalla società proponente. Per un cittadino non riuscire a fare una voltura, non avere chiarimenti su una bolletta o aspettare mesi per un cambio di contatore sono elementi che possono generare costi, perdite di tempo e difficoltà.
Il Gruppo Hera, consapevole del valore elevato che i clienti stanno attribuendo al servizio post vendita, in questi anni ha investito sempre più nella formazione del personale, nel miglioramento delle piattaforme informatiche e nel potenziamento dei canali di contatto, sia remoti/virtuali come il call center e il sito web, sia fisici sul territorio, con una rete di oltre 120 sportelli. Un sistema di relazione con i clienti che nel panorama nazionale è unico, per qualità e quantità dei canali di comunicazione, ed è soggetto a periodiche verifiche da parte di società esterne per valutare il grado di soddisfazione di chi ne usufruisce.

Hera: a SOStegno di chi è in difficoltà

Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da uno scenario economico sfavorevole. A protezione delle fasce di reddito meno abbienti, sono state attivate dall'Authority delle misure per combattere il disagio economico: si tratta di bonus sociali, introdotti per legge, che consentono a chi ne abbia di diritto di avere sconti fino al 20% su elettricità e gas. Con lo stesso spirito, Hera ha introdotto volontariamente ulteriori misure a sostegno dei propri clienti in difficoltà, come per esempio il bonus teleriscaldamento e la rateizzazione delle bollette, con la possibilità per alcune categorie (cassaintegrati, disoccupati, lavoratori in mobilità) di distribuire le rate su 6 mesi senza interessi.
Per dare comunicazione di tutti gli strumenti messi in campo, la multiutility ha pubblicato "SOStegno Hera": una guida pratica e completa che illustra le opportunità per contenere le spese su gas, energia elettrica, teleriscaldamento e acqua, dedicate a chi versa in una condizione di disagio fisico e/o economico. Si può scaricare dal sito del Gruppo o richiedere agli sportelli clienti presenti sul territorio.

Tutti i Dossier disponibili sul web

Del Dossier Hera sull'energia a mercato libero, come accaduto con quelli dedicati a energie rinnovabili, smart cities, efficienza energetica e rifiuti, sarà pubblicata una sintesi sui principali quotidiani della regione e sulle loro edizioni web. Tutti i numeri del Dossier sono sempre consultabili on line, sul sito di Hera www.gruppohera.it/dossier.

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Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 14 - n° 28 12 luglio 2015


SOMMARIO Anno 14 - n° 28 12 luglio 2015 (in allegato il pdf scaricabile)

1.1 editoriale Caos Grecia. Gli UEmanoidi non erano programmati per rispondere alla disobbedienza.
3.1 cereali Nonostante tutto l'Indipendence Day ha favorito leggeri ribassi
4.1 Lattiero caseario Tutto fermo.
5.1 agro mercati Ismea, tensioni sui prezzi dei cereali.
6.1 parmigiano reggiano Reggio Emilia - Prezzo "a riferimento" del latte industriale
6.2 parmigiano reggiano Parmigiano Reggiano, Preoccupazioni per la crisi greca
6.3 giardinaggio Un bel giardino con i piccoli aiutanti di Ferragosto.
7.1 export Canada, Parmigiano Reggiano punta al raddoppio
8.1 vino export Panel Business Strategies su consumatore cinese al 38 congresso mondiale OIV.
8.2 vino eventi Al Wine & Dine Festival di Shangai l'Italia sarà rappresentata da Vinitaly.
9.1 eventi Farm Run, Corsa a ostacoli nel fango: una prova per veri duri!
9.2 eventi made in italy Annunciata
10.1 Lattiero Caseario Lattiero Caseario in crisi. L'analisi di Giuseppe Alai presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano
10.2 promozioni "vino" e partners

Cibus 28 12lug15 COP

La piccola Grecia ha messo alle corde l'UE. E se invece la Merkel volesse distrarre l'opinione pubblica dai problemi finanziari della sua Germania riunificata?

di Lamberto Colla - Parma, 12 luglio 2015 -
"Come può uno scoglio arginare il mare" si chiedevano Mogol e Battisti negli anni settanta e oggi ci chiediamo come possa verosimilmente la piccola Grecia creare tanto scalpore e imbarazzo in Europa.

Un Paese di poco più di 11 milioni di abitanti (quindi la nostra Lombardia), la metà dei quali concentrati a Atene, per non avere ubbidito alle teutoniche (è proprio il caso di dirlo) regole europee ha portato lo scompiglio in seno ai parlamenti UE riscaldando gli animi di quasi tutti gli eurodeputati. E' sembrato di rivivere i giorni in cui Berlusconi diede del "Kapò" a Martin Schulz (correva l'anno 2003), quell'eurodeputato che, guarda caso, è l'attuale Presidente del Parlamento Europeo.

Una voce così fuori dal coro, gli euroburocrati e gli europolitici, non erano abituati ad affrontare, non essendo stati stati programmati per l'opzione "disobbedienza". Così gli UEmanoidi sono andati in "Tilt" e il loro capo, la portinaia del condominio europa Angela Merkel, subito dopo l'esito del voto greco ha cercato rifugio nell'amichetto del cuore, Francois Hollande, dimostrando di essere proprio alla frutta!

Chissà cosa si saranno detti e quali strategie avranno approntato per quest'europa nella quale, giorno dopo giorno, si vede montare la protesta.

All'Austria (261.000 firme raccolte nella petizione popolare quando ne sarebbero state sufficienti 100.000), sembra voglia aggiungersi anche la Slovenia e comunque i vari focolai antieuropeisti, distribuiti in almeno 16 Paesi, hanno ripreso vigore.

Dopo le "gesta" di Tsipras e Varoufakis, anche i più pecoroni hanno ripreso coraggio tornando a alimentare un sentimento antieuropeista facendo facilmente presa su quella fascia di popolazione, peraltro sempre più ampia, scontenta della propria posizione economica e che non nutre più alcuna speranza per il futuro. Un sentimento montante pericoloso che rischia la disgregazione dell'Europa minando i principi di pace e libertà che furono le fondamenta sulle quali si costruì il condominio europeo.

Ebbene oggi, in forza di una mandria di politici presuntuosi, ottusi, probabilmente al soldo delle multinazionali più spregiudicate, ostinati a muovere la politica attraverso le leve finanziarie piuttosto che ricercare le soluzioni finanziarie per realizzare progetti politici e sociali, quest'Unione Europea a trazione Merkel, rischia di sciogliersi come neve al sole riportando la lancetta dell'umanità indietro di molti decenni.

E' gravissimo, a mio personalissimo giudizio, non aver trovato, in tempi rapidi, una soluzione per la "piccola" Grecia e dimostra per l'ennesima volta, al di là delle indubbie responsabilità dei vari governi ellenici, l'inconsistenza dei negoziatori e la scarsa lucidità politica dei rappresentanti del governo europeo.

Una incapacità già ampiamente dimostrata con la crisi degli immigranti e che, sinceramente, non vorrei misurare con l'Isis.

L'Unione Europea non si tocca ma le donne e gli uomini che la conducono sarebbe il caso di estrometterli e che ai nuovi venga assegnato il compito di reimpostare la politica restaurando i vecchi e sani principi che furono dei costitutori a partire dal Trattato di Roma del 1957.

Già in altre circostanze avevo sostenuto che la Germania, probabilmente con la complicità di qualcuno, avesse nascosto qualcosa tra le righe dei suoi bilanci. E la conferma comincia a affiorare da oltreoceano passando dai circuiti web ma nella totale indifferenza dei media più accreditati, le TV nazionali.

Una casermetta esplosiva ripiena di 54,7 trilioni di euro in prodotti derivati (i famosi prodotti finanziari "tossici") sarebbero detenuti dalla Deutsche Bank (DB). Una somma che equivale a 20 volte il Pil tedesco, che è di 2,74 trilioni e almeno a cinque volte il Pil dell'intera Eurozona, che è di 9,6 trilioni.

Lo scrive il giornale Usa online zerohedge.com. Però nonostante questa situazione, nessuno ne parla mentre si fa un gran parlare della "pesantissima" questione greca come se si volesse addossare, solo a altri, la responsabilità di una politica europea inconsistente, egoista e esageratamente sbilanciata verso gli interessi della Germania targata Angela Merkel. Donna forte e intelligente ma che, probabilmente, si è fatta prendere troppo la mano rischiando ora di trascinare la sua Germania unita e l'Europa, che di questa riunificazione si è addossata tutti gli oneri, verso un pericoloso burrone.

Pubblicato in Politica Emilia
Lunedì, 06 Luglio 2015 13:03

Eletto il nuovo cda di Banca di Parma

Riconfermato alla presidenza Alfredo Alessandrini e Pier Luigi Casa alla vicepresidenza. L'assemblea dei soci ha votato all'unanimità. -

Parma, 6 luglio 2015 -

Alfredo Alessandrini è stato riconfermato con voto unanime, alla presidenza di Banca di Parma e Pier Luigi Casa alla vicepresidenza: questo è il verdetto dell'assemblea dei soci che si è svolta sabato 4 luglio all'Auditorium Niccolò Paganini.

«Sono molto contento di questa riconferma, così come quella di tutto il cda e del collegio sindacale - ha dichiarato Alfredo Alessandrini -. Questa prima assemblea di Banca di Parma è molto importante perché dà l'avvio a una nuova fase di operatività. La banca, ne sono certo, saprà evidenziare le sue peculiarità che la rendono diversa e che potremmo sintetizzare nella vicinanza ai soci clienti siano esse imprese, privati o famiglie. Banca del territorio vuol dire mettere davvero al centro il socio cliente e soprattutto i suoi progetti per il futuro».

«Sono davvero orgoglioso del lavoro che siamo riusciti a fare e ora ad attendere Banca di Parma c'è la sfida del mercato con cui vogliamo confrontarci al più presto, mettendo in campo le nostre competenze e i nostri valori. – ha dichiarato Pier Luigi Casa che ha aggiunto – La città ci ha seguito e incoraggiato fino a questo momento, speriamo ora di poter lavorare al meglio».

Oltre ad Alessandrini e Casa sono stati, inoltre, riconfermati quali membri del collegio di amministrazione: Cristina Bazzini, Leoanrdo Cassinelli, Roberto Catelli, Antonio Costantino e Rinaldo Sassi.

Confermato anche il collegio sindacale che sarà composto da: Francesco Giannuzzi (presidente), Marco Giorgi (sindaco effettivo), Alessandro Maestri (sindaco effettivo), Antonio Cavazzini e Marco Randazzo (sindaci supplenti). È invece cambiato un membro del collegio dei probiviri che sarà composto da: Daniele Quadrelli, presidente, Antonio Casalini, Paolo Micheli (membri effettivi), Gabriele Soncini e Luca Verderi (supplenti).

Durante l'assemblea dei soci sono infine state approvate le politiche di remunerazione, alcune modifiche statutarie, il conferimento dell'incarico di revisione legale (ai sensi del decreto legislativo 39/2010, e dell'art. 43 dello statuto) che, su proposta del collegio sindacale, è andato a Analisi spa di Reggio Emilia.

Dopo l'assemblea si è svolto il concerto che Banca di Parma ha aperto alla città, intitolato "Verdi... e altri orizzonti" tenuto da allievi e docenti del Conservatorio di Parma Arrigo Boito.

Una serata con musica lirica, da camera e con un pizzico dei colori dell'America Latina: è stata un'occasione per ascoltare un programma ricco, intessuto innanzitutto di arie verdiane, celebri pagine tratte da Un ballo in maschera, La traviata, Rigoletto. Non sono mancati i momenti romantici e virtuosistici di Liszt, quelli classici di Mendelssohn, contemporanei di Salzedo e le sonorità latino americane appunto.

Ora non rimane che attendere l'apertura che, come confermato anche durante l'assemblea, dovrebbe avvenire entro la fine del prossimo ottobre.

(fonte: ufficio stampa Banca di Parma)

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 14 - n° 27 05 luglio 2015
SOMMARIO Anno 14 - n° 27 05 luglio 2015

(in allegato il pdf scaricabile)

1.1 editoriale In fuga dall'abbraccio mortale
2.1 Pasta Che ci fa la pasta al Festival della magia internazionale?
3.1 cereali I dati USDA fanno scattare gli aumenti
4.1 Lattiero caseario A quando la ripresa del settore caseario?
5.1 cereali Meteo e rischio Grexit spingono le materie prime.
6.1 agro mercati Ismea, prezzi agricoli invertono la rotta a maggio
7.1 parmigiano reggiano Reggio Emilia - Prezzo "a riferimento" del latte industriale
7.2 parmigiano reggiano Parmigiano Reggiano, dopo Harrods con Massimo Bottura da Sotheby's
7.3 giardinaggio Un bel giardino con i piccoli aiutanti di Ferragosto
8.1 export Parmigiano Reggiano, volano le esportazioni USA (+74%)
9.1 pomodoro Pomodoro, danni da grandine. Si temono perdite del 10%.
10.1 eventi Farm Run, Corsa a ostacoli nel fango: una prova per veri duri!
10.2 eventi made in italy Annunciata la seconda edizione del Eat Drink Love Italian Londra
11.1 e.commerce "Vino", la prima app per conoscerlo e acquistarlo a buon prezzo
11.2 promozioni "vino" e partners

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