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Moratoria di 12 mesi sui mutui e speciali linee finanziamento a tasso agevolato per le famiglie e le aziende colpite dalla calamitá che ha interessato nei giorni scorsi diversi Comuni dell’area bolognese, in particolare Budrio e Molinella. 

 

In seguito al maltempo che ha colpito nei giorni scorsi una vasta area dell’Emilia, provocando ingenti danni ai cittadini e alle imprese del territorio, UniCredit ha varato diversi interventi di sostegno a favore della comunità, con particolare riferimento ai Comuni di Budrio e Molinella, in provincia di Bologna. 

Tra le iniziative predisposte, UniCredit mette a disposizione una moratoria di 12 mesi sulle rate dei mutui ipotecari e chirografari per le imprese con sede legale/operativa nella zona colpita dal maltempo che abbiano subito danni e per tutti i clienti privati intestatari di mutui ipotecari residenti nei Comuni interessati che siano stati danneggiati dall'evento. 

La Banca mette inoltre a disposizione un “Prestito Sostegno” con tasso agevolato per i clienti privati residenti nei Comuni che hanno subìto danni a causa del maltempo; e il “Pacchetto nuovo credito alle imprese”, con linea di finanziamenti chirografari/ipotecari a condizioni agevolate in favore di clienti imprese con sede legale/operativa nei Comuni colpiti dall’evento.

Tutte le agenzie UniCredit del territorio sono operative per dare le informazioni sulle procedure necessarie per l’ottenimento della sospensione dei pagamenti delle rate dei finanziamenti e per ulteriori informazioni.

 

Iscrizioni aperte a startup e PMI innovative per presentare il proprio progetto imprenditoriale entro il 20 aprile 2020. I business plan selezionati accederanno al programma di accelerazione di UniCredit, giunto quest’anno alla sua settima edizione.

21 novembre 2019

Sono aperte da oggi le iscrizioni alla settima edizione di UniCredit Start Lab, il programma di accelerazione e Open Innovation lanciato da UniCredit nel 2014, rivolto a startup e PMI innovative costituite da non più di 5 anni. 

Anche quest’anno UniCredit Start Lab si articolerà in numerose azioni con l’obiettivo di far crescere nuove realtà imprenditoriali ad alto contenuto tecnologico e innovativo attraverso attività formative, tra cui il percorso di eccellenza della Startup Academy, un programma di mentorship personalizzata, la partecipazione a “Investor Days” e “Business Meetings” strutturati con imprese clienti di UniCredit per partnership industriali, tecnologiche, commerciali, strategiche e collaborazioni a vario livello, l’accesso a specifici servizi come l'assegnazione di un gestore UniCredit dedicato al supporto alla crescita e, infine, l'assegnazione di riconoscimenti in denaro

Le categorie all’interno delle quali le idee imprenditoriali potranno concorrere per aggiudicarsi l’accesso al programma saranno le seguenti 4:

  • Innovative Made in Italy: categoria in cui si ricercheranno aziende ad alto potenziale in settori chiave dell'imprenditoria italiana come l'agrifood, la moda, il design, le nanotecnologie, la robotica, la meccanica e il turismo;
  • Digital: rientreranno in questa classe le aziende e idee imprenditoriali relative a sistemi cloud, hardware, app mobile, internet of things, servizi e piattaforme B2B e fintech;
  • Clean Tech: sarà l'ambito d'azione dei business plan inerenti soluzioni per l'efficienza energetica, le energie rinnovabili, la mobilità sostenibile e il trattamento dei rifiuti;
  • Life Science: categoria all'interno della quale si individueranno i progetti più importanti in tema di biotecnologie e farmaceutica, medical device, digital health care e tecnologie assistive.

 

Per poter partecipare alla selezione per UniCredit Start Lab 2020, le startup e PMI candidate sono invitate a presentare un progetto imprenditoriale che riguardi iniziative originali e ad alto contenuto innovativo, inviando la loro domanda di partecipazione, un business plan completo del progetto imprenditoriale, l’informativa per il trattamento dei dati personali e il rilascio del consenso secondo le modalità indicate nella piattaforma di iscrizione on-line entro il 20 aprile  2020. Ulteriori dettagli sulle modalità di invio e sulla documentazione richiesta sono disponibili sul sito: https://www.unicreditstartlab.eu, dove è anche possibile consultare il regolamento completo per la partecipazione.

Andrea Casini, Co-Ceo Commercial Banking Italy di UniCredit, afferma: “Con Start Lab UniCredit ha analizzato circa 5.000 progetti imprenditoriali dal 2014, selezionandone oltre 300 che hanno preso parte a un percorso di accelerazione sviluppato attorno alle esigenze specifiche dei giovani imprenditori, ai quali è stato fornito pieno supporto per accompagnarli in tutte le fasi della vita aziendale. Grazie a UniCredit Start Lab abbiamo un punto di osservazione privilegiato sull’innovazione e abbiamo raggiunto in Italia una quota di mercato pari al 20% tra le start up e le PMI innovative” . 

La settima edizione di UniCredit Start Lab segue il successo dell’ultimo anno, durante il quale sono state oltre 600 le candidature di start up e Pmi innovative presentate alla banca e pervenute al termine di un road-show che ha toccato 14 tappe in tutta Italia. Il 49% dei business plan complessivamente presentati ha riguardato la categoria Digital, il 28% l'Innovative Made in Italy, il 14% il Life Science e il 9% il Clean Tech. Il 57% dei partecipanti alla scorsa edizione aveva un'età compresa tra i 22 e i 40 anni. La Lombardia, con oltre un quarto delle start up iscritte, si è confermata la regione più prolifica in termini di nuove idee imprenditoriali

 

A vincere nelle 4 categorie di UniCredit Start Lab della passata edizione sono state:  

  • DeepTrace Technologies di Milano nella categoria Life Science, grazie ad una soluzione innovativa in grado di eseguire una diagnosi precoce e predire la progressione dell'Alzheimer; 
  • Captive Systems di Bergamo per la categoria Clean Tech, con un innovativo progetto per il trattamento e il recupero delle acque industriali; 
  • Hiro Robotics di Genova per la categoria Innovative Made in Italy, per aver progettato e sviluppato un avanzato sistema di guida dei robot in ambito industriale; 
  • AppQuality di Cremona per la categoria Digital, che offre servizi per l’ottimizzazione di app, website e ogni altro prodotto digitale in grado di ridurne i costi di sviluppo e gestione.

 

Pubblicato in Comunicati Lavoro Emilia
Mercoledì, 20 Novembre 2019 08:17

Reggiolo, restyling per la filiale UniCredit

I nuovi spazi ospitano una filiale che si caratterizza per innovazione tecnologica, design e marketing esperienziale per servizi alla clientela più funzionali e interattivi

 

REGGIOLO, 19 novembre 2019 – Accessibilità, trasparenza e innovazione. Sono questi i concetti chiave alla base del progetto di rinnovamento strutturale completato di recente per la filiale UniCredit di Reggiolo.
Terminati i lavori di ristrutturazione, resi necessari in seguito agli ingenti danni riportati in seguito al sisma, UniCredit ha riaperto, del tutto rimodernata, la propria sede di via Matteotti n. 126, con una cerimonia di inaugurazione che ha visto partecipare, tra gli altri, il sindaco, Roberto Angeli; e il parroco don Francesco Avanzi, accolti in filiale da Renzo Riccò, direttore della filiale di Reggiolo, con Elena Allambra, Area Manager Reggio Emilia Provincia Nord; e Andrea Burchi, Regional Manager Centro Nord UniCredit.

“Siamo felici – ha sottolineato Burchi – di restituire a Reggiolo la nostra sede che è stata oggetto di un importante intervento di consolidamento e di un restyling accurato. E’ uno dei segni tangibili dell’impegno e dell’attenzione di UniCredit per questo territorio. Qui lavoriamo giorno per giorno per accompagnare la crescita della comunità”.

Nella filiale rinnovata massima integrazione tra tutti i canali della banca, da quelli tradizionali a quelli che mettono a disposizione della clientela dotazioni multimediali tecnologiche.

Sono cinque le persone che compongono la squadra di via Matteotti. Consulenti specializzati che seguiranno i clienti nelle transazioni complesse e nella consulenza sui prodotti di base in modo flessibile e limitando i tempi di attesa. L’operatività giornaliera è supportata dalle più avanzate tecnologie. La filiale è dotata infatti di un'Area Self, attiva 24 ore su 24, con uno Sportello Bancomat Evoluto che, oltre alle consuete operazioni di prelievo e di versamento di contanti e assegni, consente di accedere a diverse funzioni di pagamento. Più semplici da utilizzare grazie alla grafica intuitiva e alla modalità touch, i nuovi Atm permettono anche di accedere al servizio Prelievo Smart, consentendo in tutta sicurezza ai clienti di ottenere l’erogazione di contante con addebito sul conto anche senza utilizzo di carte bancomat. Nella filiale rinnovata è inoltre possibile utilizzare il Chiosco Multifunzione per effettuare bonifici e diverse tipologie di pagamento, e l’innovativa “cassa veloce”, per eseguire anche all’interno tutte le normali operazioni di cassa.

Massima funzionalità dei servizi e alti livelli di consulenza personalizzata sono appunto le leve su cui la banca punta per crescere ancora nell’area.

 

Martedì, 19 Novembre 2019 08:36

Un’Alleanza per cambiare il mondo

Compie 10 anni l’Alleanza Slow Food dei Cuochi e rilancia la sfida:  dal sostegno alla biodiversità locale e ai piccoli produttori a un nuovo attivismo del cuoco, motore del cambiamento contro la crisi climatica


Scarica qui l’analisi di Indaco2 sul modello di ristorazione amica del clima
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Possono giocare un ruolo cruciale contro l’attuale crisi climatica, sensibilizzando gli avventori della loro osteria o del loro ristorante attraverso l’esperienza diretta, facendo loro gustare il piacere di un buon piatto che non pesa sull’ambiente e che ripaga il lavoro di chi ne ha prodotto gli ingredienti. Sono le cuoche e i cuochi, che in ogni angolo del mondo hanno l’occasione quotidiana di spiegare concretamente, cucinando con passione e ragione, che piccole scelte possono portare a grandi mutamenti.

Invitati al dibattito da Slow Food, si sono riuniti a Bologna, presso FICO Eataly World, oltre 100 protagonisti italiani dell’Alleanza Slow Food dei Cuochi, il progetto nato 10 anni fa per sostenere i produttori di piccola scala custodi della biodiversità. L’Alleanza riunisce circa 1.100 cuochi di osterie, ristoranti, bistrot in 25 Paesi del mondo, che si impegnano a utilizzare ogni giorno nelle loro cucine i prodotti dei Presìdi Slow Food, dell’Arca del Gusto e dei loro territori.
I rappresentanti della rete italiana (che conta oltre 500 cuochi in tutta la penisola) insieme ad alcuni esponenti da Francia, Sudafrica e Bielorussia, accolti da Francesco Sottile del Comitato Esecutivo di Slow Food Italia e da Massimo Macchitella, Responsabile Small Business UniCredit, si sono confrontati sugli ingredienti di quella che potremmo definire la ricetta per il cambiamento secondo Slow Food:
- impatto della ristorazione sul clima e sostenibilità delle scelte di approvvigionamento, a partire dalle filiere più impattanti, quelle della carne e dei latticini
- sostegno ai produttori locali di piccola scala, dei Presìdi Slow Food e dei prodotti dell’Arca del Gusto del territorio
- consapevolezza del ruolo centrale del cuoco come educatore e attore protagonista di una comunità locale che ruota intorno ai produttori/fornitori e ai cittadini/clienti

Ecco il menù climate friendly proposto da Slow Food:

Il clima è servito. Come può un cuoco ridurre l’impatto ambientale della propria attività?
Qual è il ruolo del cuoco nei confronti della crisi climatica e quali azioni può mettere in atto per ridurre l’impatto ambientale della propria attività? A queste domande ha risposto una delle poche ricerche esistenti in letteratura che Indaco2, società di consulenza composta da esperti in sostenibilità e comunicazione ambientale, ha condotto mettendo a confronto l’impatto del ristorante Les Résistants, nel quartiere République di Parigi, che opera in sintonia con la filosofia Slow Food, con un ipotetico locale che propone un menù identico ma operando scelte di acquisto convenzionali e con una realtà che propone invece un menù meno “climate-friendly”.

«I risultati sono sorprendenti» hanno raccontato Elena Neri e Riccardo Pulselli, di Indaco2. «Nel confronto con il ristorante che propone lo stesso menù, l‘impatto di chi sceglie fornitori sostenibili è inferiore del 50% rispetto a quello di chi fa ristorazione rifornendosi presso produttori convenzionali. Il confronto è poi schiacciante (impatto 4,5 volte minore) se viene effettuato con un ristorante che propone un menù diverso da quello de Les Résistants, più ricco di piatti a base di carne e latticini e che non presta attenzione a evitare sprechi in cucina e in sala».

«Forse per le mie origini normanne, sono sempre stato attratto dai contadini e dalle campagne, che prima di aprire il mio ristorante ho studiato a fondo, andando a visitare ogni tipo di fattoria per oltre un anno. Il mio obiettivo era creare un'impresa sostenibile, attenta a ristabilire un giusto rapporto tra campagna e città, che rispettasse e valorizzasse il lavoro degli agricoltori. Volevo anche proporre piatti buoni e raggiungere una soddisfacente performance economica» ha raccontato Florent Piard de Les Résistants alla platea. «Per soddisfare tutte queste esigenze, ho studiato i prodotti e le filiere per acquistare il meglio dalle varie regioni della Francia e ottimizzare la logistica. Ognuno di voi può prendere spunto dallo studio di Indaco2 per adattare il modello de Les Résistants alla propria attività e quindi ridurre l’impatto sull'ambiente e sul clima, proteggendo al tempo stesso il mondo dell'agricoltura di piccola scala e sostenibile» ha concluso Florent.

Ma a cosa si deve l’impatto ambientale di un ristorante? E quali sono le buone pratiche suggerite da Indaco2 sulla base del modello de Les Résistants? Lo studio rileva che la sostenibilità è molto condizionata dalla scelta di materie prime prodotte secondo pratiche agricole e zootecniche virtuose più che dalle distanze percorse dai singoli prodotti acquistati: i concetti di filiera corta e chilometro zero, soprattutto nel contesto delle grandi città, hanno infatti una valenza relativa. Anche la loro politica di zero-spreco incide fortemente nel limitare il loro impatto ambientale.

Meat the Change: ovvero meno carne e di migliore qualità per il bene nostro e del Pianeta
Per raccontare l’esperienza dell’Alleanza Slow Food dei Cuochi rispetto al tema del consumo di carne, è intervenuta la sudafricana Caroline McCann: «I cuochi dell’Alleanza Slow Food locale hanno rilanciato le campagne di sensibilizzazione proposte da Slow Food in questi anni, invitando i loro clienti a mangiare meno carne ma scegliendola meglio, acquistandola direttamente da produttori in grado di allevare in modo sostenibile o da macellai di fiducia che conoscono gli allevamenti, e imparando a utilizzare tutti i tagli, anche quelli ritenuti meno pregiati. Questi allevatori esistono e hanno bisogno di noi per continuare ad allevare con rispetto per gli animali e per la terra».
In questo senso va anche la nuova campagna di Slow Food Meat the Change, realizzata con il contributo del Ministero italiano dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, che aiuta a comprendere l’impatto del consumo di carne e degli allevamenti intensivi sulla crisi climatica, partendo da un piccolo quiz che fa riflettere sulle abitudini quotidiane.

Naturale è possibile!
Un tema centrale intorno al quale il mondo dell’agroalimentare di qualità si sta già interrogando è quello della produzione naturale, come ha evidenziato Piero Sardo, presidente della Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus: «Si tratta di una concezione strategica per il nostro futuro, non una visione nostalgica dei prodotti tipici tradizionali. È quello che del resto sta già avvenendo, e lo abbiamo visto lo scorso settembre a Cheese a Bra, con i formaggi senza fermenti selezionati e i salumi senza nitriti e nitrati, ma anche i vini senza lieviti selezionati e i pani a lievitazione naturale che rappresentano movimenti già affermati. E ne è la prova il grande lavoro di ricerca e sviluppo che le grandi aziende più accorte e i produttori di piccola scala stanno svolgendo per sperimentare le alternative già oggi praticabili, aprendo la strada a consumi più razionali, sani, equilibrati e sostenibili, ed è questo il sentiero che molti cuochi stanno già percorrendo nei propri territori». Proprio da Cheese, con il supporto del Consorzio Parmigiano Reggiano, formaggio naturale per eccellenza e Sostenitore Ufficiale di Slow Food Italia, l’associazione ha avviato una serie di incontri di formazione sulle tecniche di produzione dei formaggi naturali e dei fermenti autoprodotti, rivolti ai produttori della manifestazione. Questi incontri proseguiranno in tutta Italia e avranno come focus i formaggi dei Presìdi Slow Food.


«Ogni giorno incontriamo centinaia di persone e grazie ai nostri piatti abbiamo la possibilità di piantare un piccolo seme di consapevolezza e cura nei confronti della nostra salute e del nostro Pianeta. È di fatto un’attività di divulgazione e di educazione rivoluzionaria che il cuoco svolge naturalmente, semplicemente spiegando le proprie scelte a partire dal gusto e dalla convivialità» ha raccontato Gabriella Cinelli, del ristorante Villa Adriana di Tivoli, Rm, che grazie alle attività di formazione per gli studenti e i suoi clienti, ha unito la tradizione della sua famiglia con la passione per l’insegnamento. A sostenere la testimonianza di Gabriella anche Christian Borchi, della Locanda Antica Porta di Levante di Vicchio, Fi, per cui nel supportare i produttori di piccola scala del proprio territorio va oltre la fornitura: «I cuochi sono un collante del territorio, facendo rete tra di loro e con i produttori, aiutandoli nella logistica e nel miglioramento dei prodotti, da un punto di vista della tecnica di trasformazione e della qualità organolettica, ma anche per migliorare il vissuto quotidiano di contadini, allevatori e artigiani, tra i quali moltissimi sono giovani e hanno voglia di sperimentare». A fargli eco anche Juri Chiotti, giovane chef stellato nel suo locale a Cuneo che per riconnettersi con le sue origini ha realizzato Reis, ristorante a Frassino, Cn, intorno al quale ha costruito una Comunità Slow Food insieme ai produttori della Val Varaita: «Il ristorante è il punto di riferimento di un percorso di avvicinamento tra cucina, agricoltura e allevamento che coinvolge i produttori delle borgate, quelli storici e quelli che come me stanno sposando questo progetto».

L’incontro nazionale dell’Alleanza Slow Food dei Cuochi è stato ospitato a Bologna presso FICO Eataly World ed è stato realizzato grazie al sostegno degli Official partner UniCredit e Consorzio Parmigiano Reggiano e del Partner tecnico Cantina Santi del Gruppo Italiano Vini.

Siglata la convenzione che permette agli associati della Confederazione Italiana Piccola e Media Impresa di accedere a condizioni dedicate al pacchetto di servizi ad alto valore aggiunto studiato dal Gruppo bancario per favorire l’export digitale delle Pmi italiane
UniCredit rafforza la sua offerta per sostenere l’export delle PMI italiane e ha firmato oggi un accordo con Confapi finalizzato ad estendere alle imprese associate i benefici di Easy Export.


La convenzione, siglata da Andrea Casini, Co-Ceo commercial banking Italy di UniCredit, e Maurizio Casasco, Presidente di Confapi, permetterà alle imprese associate della Confederazione Italiana Piccola e Media Impresa di accedere, a condizioni agevolate, a “Easy Export” e Trade Finance Gate: un pacchetto di servizi ad alto valore aggiunto studiati e offerti in esclusiva dal Gruppo bancario per semplificare e favorire l’export digitale delle Pmi italiane.


Grazie a questo accordo, le aziende aderenti potranno avere accesso ai servizi di internet banking e digitali per raggiungere la clientela internazionale attraverso un servizio di vendita personalizzato, distintivo e fornito nella lingua preferita dal cliente.
UniCredit, inoltre, tramite partner di eccellenza, come Geodis - leader europeo nei processi di logistica – e Var Group – player per la digitalizzazione e i processi IT, offrirà alle imprese l’accesso a servizi ad alto valore aggiunto che vanno dalla creazione di una vetrina dedicata alle aziende e ai propri prodotti, al supporto per la gestione delle pratiche di logistica, fino all’assistenza di un consulente dedicato.
Easy Export è l’iniziativa di UniCredit lanciata lo scorso febbraio e finalizzata alla promozione dell'export italiano grazie ad accordo in esclusiva con il Gruppo Alibaba, leader mondiale dell'e-commerce ed il più grande mercato globale online della Cina per fatturato.


“UniCredit – sottolinea Andrea Casini, Co-CEO commercial banking Italy di UniCredit – sostiene concretamente l’internazionalizzazione e la crescita delle imprese che vogliono aprirsi ai mercati esteri. Con iniziative come Easy Export puntiamo ad ampliare la platea di imprese che esportano offrendo l’accesso ad Alibaba, il più importante market-place B2B in Italia con un presidio in 190 paesi nel mondo e con oltre 160 milioni di operatori attivi. A oggi abbiamo sottoscritto contratti con circa 1000 imprese che hanno visto aumentare il loro giro d’affari con l’estero del 24%”.
“In un momento di grandi cambiamenti che interessano anche il modo di fare impresa – afferma Maurizio Casasco, Presidente di Confapi – come Confederazione che da 70 anni rappresenta le piccole e medie industrie private ci siamo posti come obiettivo quello di supportare e far crescere la vocazione all’internazionalizzazione e all’export che da sempre caratterizzano le nostre imprese. Le sinergie con una banca così importante come UniCredit che oggi ufficializziamo sono davvero un passo importante in questa direzione”.


Prosegue così la sinergia tra UniCredit e Confapi a sostegno delle imprese italiane che proprio da oggi potranno partecipare alla Export Business School percorso di formazione realizzato dal Gruppo bancario quest’anno in partnership con la Confederazione Italiana Piccola e Media Impresa e dedicato all’export management e alla digitalizzazione a supporto dei processi di internazionalizzazione.
Sarà possibile seguire le lezioni in diretta streaming da 37 sedi Confapi e UniCredit distribuite su tutto il territorio nazionale, grazie al collegamento da remoto via webinar. Una piattaforma di instant-feedback consentirà l’interazione con i docenti in tempo reale da ogni location.

UniCredit vanta una presenza capillare garantita da banche leader in 14 mercati strategici e uffici di rappresentanza in 18 Paesi nel mondo, e mette a disposizione delle imprese unità specializzate, come gli International Center, in grado di proporre ai clienti un’offerta completa di servizi e prodotti di supporto ai processi di internazionalizzazione. Per saperne di più è possibile consultare il sito: https://www.unicredit.it/it/corporate/perche-unicredit/servizi-offerti/unicredit-international-center-italy.html.
La Confederazione italiana della piccola e media industria dal 1947 tutela e promuove la piccola e media industria privata italiana. 83mila sono le imprese che applicano i contratti nazionali di lavoro sottoscritti da Confapi e che impiegano quasi un milione di addetti.


Le Pmi del sistema Confapi rappresentano un modello non soltanto industriale ed economico, ma anche culturale e sociale. Centro di aggregazione nel quale l’imprenditore svolge anche una funzione guida all’interno del territorio di appartenenza in termini di conoscenza dei fabbisogni e delle specificità nonché del mercato del lavoro.

I riconoscimenti alle start up Graphene-XT (Bologna), Bestest (Trieste), e eProInn (Salerno).

UniCredit StartLab ha premiato tre startup italiane fra quelle selezionate da MatchER, programma di Open innovation promosso dalla Regione Emilia-Romagna tramite ART-ER, nuova società regionale per la crescita e l’innovazione, con l’obiettivo di favorire lo sviluppo di soluzioni innovative nell’ambito dei settori packaging, helth care & wellness e smart mobility.

Graphene-XT (Bologna) per il settore packaging; Bestest (Trieste) per health care & wellness; e eProInn (Salerno) per il settore smart mobility, le start up che hanno ricevuto lo speciale riconoscimento UniCredit StartLab. Le tre giovani e innovative realtà imprenditoriali potranno quindi accedere all’edizione 2020 del programma di accelerazione di StartLab che include un’Academy annuale, un programma di mentoring, facilitazioni nella ricerca controparti e organizzazione di Business Meeting con società del network UniCredit, soggetti istituzionali e potenziali investitori.

Graphene-XT ha sviluppato una tecnologia che permette di utilizzare il Graphene (materiale dalle straordinarie caratteristiche tecniche e proprietà conduttive) in una ampia gamma di impieghi industriali; Bestest, ha messo a punto un nuovo test che valuta la struttura interna dell’osso per prevenire e predire l’insorgenza dell’osteoporosi; eProInn, ha elaborato una tecnologia in grado di trasformare auto ad alimentazione tradizionale in veicoli ibridi ad energia fotovoltaica.

Le tre start up sono state premiate da UniCredit Start Lab a Palazzo Magnani, storica sede della banca a Bologna, che il 13 e il 14 novembre ha ospitato la due giorni conclusiva di MatchEr, centrata sul confronto e il networking tra startup italiane e internazionali e 40 imprese del territorio, fra cui alcune multinazionali. Oltre 400 gli incontri one-to-one realizzati.

UniCredit StartLab, è il programma di accelerazione e Open Innovation per neo imprenditori, con il quale dal 2014 UniCredit ha analizzato circa 5000 progetti, selezionandone oltre 300 per prendere parte ad un percorso di accelerazione sviluppato attorno alle esigenze specifiche dei giovani imprenditori, ai quali è stato fornito un supporto a 360 gradi per accompagnarli in tutte le fasi della vita aziendale.

 

Al via un percorso di formazione di 3 mezze giornate, quest’anno in partnership con Confapi, dedicato all’export management e alla digitalizzazione a supporto dei processi di internazionalizzazione. Da 37 sedi in tutta Italia sarà possibile collegarsi e interagire con le lezioni. Tre le sedi attivate in Emilia Romagna: a Bologna, Modena e Piacenza.


Prenderà il via il 18 novembre a Brescia, presso la sede API Industria, il tradizionale percorso formativo della Digital & Export Business School di UniCredit, giunto con questo appuntamento al suo nono anno.

L’iniziativa è articolata in tre mezze giornate di lezioni e approfondimenti, tenute da specialisti della banca ed esperti provenienti dal mondo della ricerca e dell’imprenditoria, per fornire ad export manager e imprenditori approfondimenti e spunti di riflessione sul rapporto tra export e digitalizzazione, sulle nuove geografie per l’export, sulle strategie di marketing a supporto del posizionamento all’estero, su big data, intelligenza artificiale, machine learning e e-commerce. Un approfondimento sarà dedicato anche a temi quali la contrattualistica e la fiscalità internazionale, il credito documentario e la digital trade chain.

Sarà possibile seguire le lezioni in diretta streaming da 37 sedi Confapi e UniCredit distribuite su tutto il territorio nazionale, grazie al collegamento da remoto via webinar. Una piattaforma di instant-feedback consentirà l’interazione con i docenti in tempo reale da ogni location.

In Emilia Romagna sarà possibile partecipare dalle sedi di Confapindustria Piacenza, dalla sede Confapi Emilia di Modena; e dalla sede UniCredit di Bologna, in via Zamboni, 20.

È possibile iscriversi, fino a esaurimento posti, collegandosi sul sito web https://education.unicredit.it, consultando l’Elenco Regioni.

La Digital&Export Business School è uno dei percorsi di formazione offerti dalla Banking Academy di UniCredit, il programma di financial education  e formazione su innovazione, export e digitalizzazione che la banca offre gratuitamente a clienti e non. 

“Crediamo fermamente – ha dichiarato Andrea Casini, co Ceo Commercial Banking Italy di UniCredit - che l’innovazione digitale sia fondamentale per sostenere la competitività delle imprese. Per accompagnarle in questo complesso percorso è tuttavia necessario investire anche nella crescita delle conoscenze. Per questo da anni offriamo formazione gratuita nei territori in cui operiamo mettendo a disposizione il know how delle nostre persone e dei professionisti con cui collaboriamo: la nostra Banking Academy dal 2011 ad oggi ha già coinvolto oltre 256.000 partecipanti tra cittadini ed imprese in Italia. Inoltre, grazie ad iniziative come Easy Export con cui cerchiamo di ampliare la platea di imprese che hanno accesso ai mercati esteri offrendo l’accesso ad Alibaba, il più importante market-place B2b in Italia, abbiamo sottoscritto contratti con oltre 1000 imprese che hanno visto aumentare il loro giro d’affari con l’estero del 24%”

“Confapi – ha commentato Maurizio Casasco, Presidente di Confapi - da sempre opera per favorire i processi di internazionalizzazione delle imprese sia con iniziative promozionali sia attraverso una formazione dedicata che mira al miglioramento delle competenze dettate dai cambiamenti dei mercati e dalle sfide dell’innovazione tecnologica e digitale. Questo percorso formativo  rappresenta un’opportunità sia per le imprese del Sistema Confapi che vogliono affacciarsi su nuovi mercati sia per le aziende che sono già presenti all’estero e che intendono incrementare il proprio business”. 

UniCredit vanta una presenza capillare garantita da banche leader in 14 mercati strategici e uffici di rappresentanza in 18 Paesi nel mondo, e mette a disposizione delle imprese unità specializzate, come gli International Center, in grado di proporre ai clienti un’offerta completa di servizi e prodotti di supporto ai processi di internazionalizzazione. Per saperne di più è possibile consultare il sito: https://www.unicredit.it/it/corporate/perche-unicredit/servizi-offerti/unicredit-international-center-italy.html.

La Confederazione italiana della piccola e media industria dal 1947 tutela e promuove la piccola e media industria privata italiana. 83mila sono le imprese che applicano i contratti nazionali di lavoro sottoscritti da Confapi e  che impiegano quasi un milione di addetti.

Le Pmi del sistema Confapi rappresentano un modello non soltanto industriale ed economico, ma anche culturale e sociale. Centro di aggregazione nel quale l’imprenditore svolge anche una funzione guida all’interno del territorio di appartenenza in termini di conoscenza dei fabbisogni e delle specificità nonché del mercato del lavoro.

 

Regione Emilia-Romagna e ART-ER promuovono Matcher (Bologna, Palazzo Magnani, 13-14 novembre), primo programma internazionale di Open Innovation per connettere grandi aziende della regione con startup innovative di diversi Paesi del mondo.

Favorire lo sviluppo di soluzioni innovative nell’ambito dei settori “packaging”, “salute e benessere” e “mobilità intelligente” tramite il confronto e la collaborazione tra startup internazionali e 40 imprese del territorio anche multinazionali. È la finalità principale di MATCHER, programma di Open innovation promosso da Regione Emilia-Romagna tramite ART-ER, nuova società regionale per la crescita e l’innovazione.

Il percorso
ART-ER in collaborazione con Deloitte Officine Innovazione e con il supporto di Confindustria Emilia, Confcooperative, UniCredit, Legacoop, Unioncamere Emilia-Romagna, CNA e dei Cluster regionali, ha coinvolto 40 aziende corporate del territorio in un percorso partecipato per individuare le sfide nei tre ambiti tematici. È stato promosso poi un bando internazionale che ha portato alle selezione delle startup in grado di rispondere a questi bisogni. Su 120 startup partecipanti, ne sono state selezionate 43 che hanno avuto accesso alla fase finale, più della metà delle quali provenienti da paesi europei ma anche da Stati Uniti, Asia e Australia.

Nel settore del “packaging” sono state coinvolte 16 aziende, tra cui Barilla, CIRFOOD, Tetrapack, Bonfiglioli, che hanno individuato l’esigenza di utilizzare materiali alternativi alla plastica per realizzare le confezioni, che devono essere “intelligenti”, “interattive”, “sostenibili” e “prodotte in modo ottimale”. Tra le richieste delle aziende intervistate packaging sostenibili e tracciabili o che siano in grado di monitorare lo stato dei prodotti con sistemi di intelligenza artificiale e big data che ne migliorino stoccaggio e movimentazione.

Per il tavolo di lavoro su “salute e benessere” sono state coinvolte 19 imprese, tra cui Chiesi, Sanofi, Alfasigma, UnipolSai, Amadori, ecc., che hanno messo in evidenza l’importanza di avere strumenti di analisi “indossabili” dal paziente per avere informazioni su pressione, battito cardiaco, consumo di ossigeno, ecc. Nell’ambito della medicina di precisione è emersa l’urgenza di creare, tramite l’immunotherapy, cellule ‘ingegnerizzate’ che riconoscano per tempo i tumori. Nel campo della ‘digital reality’, l’utilizzo della realtà aumentata permette di pianificare in modo più efficiente gli interventi chirurgici così come l’utilizzo della realtà virtuale, tramite appositi visori, può aiutare i pazienti nelle terapie di elusione della realtà. Non meno importante, in campo alimentare, la somministrazione di supplementi personalizzati per chi soffre di mancanze alimentari specifiche e la modifica dei geni delle piante per migliorarne le caratteristiche.

I bisogni di innovazione nell’ambito della mobilità intelligente sono emersi dal coinvolgimento di 16 imprese, tra cui CAMST, Aeroporti di Bologna, POGGIPOLINI, che hanno manifestato esigenze soprattutto nell’ambito dei veicoli connessi, auto a guida autonoma, veicoli elettrici, micromobilità e trasporto intermodale. Nello specifico le necessità evidenziate riguardano lo sviluppo di veicoli solari, l’efficientamento della batteria dei veicoli elettrici, la creazione di stazioni di ricarica elettrica ‘domestiche’, rendere più efficienti le consegne delle merci, lo sviluppo di tecnologie per la guida di automezzi da remoto o per la guida autonoma (lidar e radar).

L’evento

Il 13 e 14 novembre a Palazzo Magnani, sede di UniCredit, si terrà l’evento finale con oltre 400 incontri one-to-one già fissati tra le startup e le imprese dell’Emilia-Romagna.

Il pomeriggio del 14 novembre MATCHER sarà aperto al pubblico, con una panel di approfondimento sui temi dell’Open innovation moderato da Massimo Cerofolini, giornalista e conduttore, la presenza di Stefano Bonaccini, Presidente della Regione Emilia-Romagna e la partecipazione di esperti e imprenditori tra cui un keynote speech di Rosana Ardila, Senior Open Innovation manager di Mozilla.

Durante la giornata UniCredit StartLab consegnerà un proprio premio speciale ad alcune startup selezionate tra le partecipanti a MATCHER, per l’accesso al programma di accelerazione di StartLab.

www.match-er.com 

Le imprese partecipanti: Aeroporto di Bologna, Alfasigma, Amadori, Barilla Group, BBraun, Bonfiglioli riduttori, Bormioli Pharma, Borgwarner, Bucci Industries, Caab, Gruppo Camst, Cardioline, Chiesi Farmaceutici, Cirfood, Coopselios, Coopservice, Elcam Medical Italy, Elettric 80, Eurosets, Fondazione ITL, Gruppo Fabbri, Gruppo Five, Gvmnet - Gruppo Villa Maria, HNP Group, Landi Renzo Group, Marchesini Group, M.M.B Software, Pelliconi, Poggipollini, Polgroup, Quix, Robopac, Sacmi, Sanofi Genzyme, Sealed Air, Schneider Electrict SE, Tetrapack, Tozzi Green, Unipol Sai.

ART-ER Attrattività Ricerca Territorio, è la nuova Società Consortile dell'Emilia-Romagna, con l’obiettivo di favorire la crescita sostenibile della regione attraverso lo sviluppo dell'innovazione e della conoscenza, l'attrattività e l'internazionalizzazione del sistema territoriale.

Insieme per una regione sempre più attrattiva e internazionale. www.art-er.it 

Pubblicato in Nuove Tecnologie Emilia

UniCredit, Forum del Territorio Centro Nord. Crossing the Future - Tradizione Innovazione e Sostenibilità: nuove sfide trasversali per i mercati. Innovazione tecnologica, eccellenze d’impresa e impatto sociale al centro dell’incontro che si è svolto oggi a Palazzo Magnani, storica sede della banca a Bologna, per discutere e sviluppare i progetti ispirati al cambiamento.

 

Si è svolto oggi a Bologna il Forum Territorio Centro Nord di UniCredit. Una giornata di ascolto e di confronto fattuale tra la banca e una rappresentanza di imprese, istituzioni e associazioni di riferimento per l’area che comprende le regioni Emilia Romagna, Toscana, Umbria e Marche.

Oltre un centinaio i protagonisti del territorio invitati a Palazzo Magnani, storica sede del Gruppo bancario a Bologna, per confrontarsi su tre tavoli operativi dedicati ai macrotemi dell’Agrifood, dell’Innovazione e della Sostenibilità, per discutere e sviluppare nuovi input e progetti originati dell'edizione 2018 del Forum, fortemente ispirati al cambiamento e finalizzati a valorizzare il potenziale innovativo del territorio in campo tecnologico, economico e sociale. 

Obiettivo dell’iniziativa è appunto stimolare la diffusione e la circolazione delle idee, la creazione di prototipi progettuali, la sperimentazione di azioni positive o di iniziative pilota che concorrano ad alimentate l’ecosistema territoriale. 

A promuovere il Forum è stata la Region Centro Nord UniCredit in sinergia con l’Advisory Board Centro Nord, organismo consultivo di UniCredit, composto da rappresentanti di spicco del tessuto imprenditoriale, socioculturale e istituzionale locale, che contribuisce alla realizzazione di progettualità in linea con gli obiettivi del Gruppo sul territorio, evidenziando le dinamiche di trasformazione locali per individuare nodi critici e opportunità. 

“Il Forum di Territorio - ha commentato Andrea Burchi, Regional Manager Centro Nord UniCredit - è per il nostro Gruppo un’ulteriore, preziosa occasione di ascolto delle esigenze del territorio dalla quale otteniamo indicazioni importanti per orientare lo sviluppo e le strategie della Banca. I grandi cambiamenti in atto nell’economia e nella società necessitano di risposte di sistema. Quindi  proseguiamo nel nostro percorso di ascolto e confronto perché se la Banca e il Territorio uniscono forze, intenti e competenze è possibile vincere le sfide del cambiamento”. 

Il Regional Manager Centro Nord ha aperto l’incontro, seguito dai saluti di  benvenuto e di avvio dei lavori di Luigi Gilli, Presidente Advisory Board Territoriale UniCredit Centro Nord; e di Francesco Giordano, Co-CEO Commercial Banking Western Europe UniCredit.  L’intervento del Magnifico Rettore dell’Università di Bologna, Francesco Ubertini, e il collegamento da Bruxelles di Paolo De Castro, europarlamentare e Primo Vice Presidente della Commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo, hanno preceduto  l’avvio dei tavoli di lavoro che hanno visto partecipare Alessandro Iacomoni, amministratore unico della Salumeria di Monte San Savino SRL; e Roberta Fileni, Direttore Marketing Fileni Simar, per l’Agrifood; Giovanni Anceschi, Presidente Art-ER; e Antonello Marcucci, Presidente di Umbra Group Spa, per l’Innovazione; Paolo Venturi, Direttore AICCON, e Battista Faraotti, Founder Fainplast SpA, per la Sostenibilità.
Presenti all’incontro i Co-CEO Commercial Banking Italy UniCredit, Andrea Casini e Remo Taricani. Le conclusioni della giornata sono state affidate a Oliver Khayat, Co-CEO Commercial Banking Western Europe UniCredit.

Concesso un finanziamento alla cooperativa sociale di Reggio Emilia per il completamento del nuovo Polo Sanitario integrato a San Giuliano Terme (Pisa) rivolto ad anziani e disabili.

Il finanziamento a impatto sociale concesso da UniCredit a Coopselios, cooperativa sociale non profit di Reggio Emilia, è finalizzato a contribuire alla realizzazione del “Polo integrato per la salute” a San Giuliano Terme (Pisa). 

L’iniziativa rientra nell’ambito delle attività di Social Impact Banking, il programma di UniCredit che ha l’obiettivo di identificare, finanziare e promuovere persone e imprese che possono avere un impatto sociale positivo. Dal lancio del progetto al 30 giugno 2019, la Social Impact Banking di UniCredit ha erogato 83,5 milioni di euro di prestiti a circa 2150 imprese, di cui 38 operazioni per 42 milioni di euro di impact financing e 2.103 prestiti di microcredito per un importo di 41,5 milioni di euro.

Il mutuo chirografario, dell’importo di 8milioni di euro, permetterà a Coopselios di  rafforzare il proprio investimento nel progetto del polo sanitario integrato di San Giuliano Terme,  avviato nel 2017 con Isbem (Istituto Biomedico Euro Mediterraneo). Si tratta della realizzazione  di una  struttura di oltre 7400 metri quadri, che potrà vantare circa 130 posti letto, dedicata alla cura di anziani e disabili, dotata di unità di accoglienza permanente, servizi domiciliari e riabilitativi, unità di assistenza specifica per persone affette da malattia di Alzheimer e laboratori di ricerca scientifica applicata.

L’investimento complessivo di Coopselios nel progetto ammonta a 15 milioni di euro e la fine dei lavori è prevista entro settembre 2020.

La concessione del mutuo da parte di UniCredit Social Impact Banking rientra tra le attività di finanza d’impatto previste dalla Banca che, nello specifico, con il Gruppo Coopselios  ha pianificato e condiviso diversi obiettivi ad impatto sociale ex ante per questo progetto, raggiunti i quali Coopselios sarà “premiata” con un’erogazione liberale di 40.000 euro, destinata al sostegno di attività rivolte alle persone con disabilità che frequentano i servizi della cooperativa. 

“Il Nuovo Polo Integrato per la Salute di San Giuliano Terme rappresenta un progetto di eccellenza nel portafoglio delle attività del Gruppo Coopselios; grazie all’accordo con il Gruppo UniCredit, il nuovo Polo toscano si configurerà come una struttura all’avanguardia, sia dal punto di vista architettonico che di dotazione scientifica in grado di offrire risposte innovative alle esigenze crescenti e sempre diversificate nel campo della salute e dell’assistenza”, ha dichiarato Raul Cavalli, Direttore Generale del Gruppo Coopselios. 

“Come banca attenta al territorio - spiega Andrea Burchi, Regional Manager Centro Nord UniCredit - abbiamo voluto sostenere il progetto di Coopselios e contribuire alla realizzazione dell’importante Polo Sanitario integrato sull’area pisana. Un’iniziativa ad alto impatto sociale, realizzata grazie al nostro programma Social Impact Banking attraverso il quale lavoriamo su più fronti per favorire lo sviluppo e la crescita delle comunità in cui viviamo. Ciò perché vogliamo essere non solo finanziatori ma anche protagonisti e facilitatori di un cambiamento positivo nella società. Perché siamo convinti che per fare bene, bisogna fare del bene."  

Coopselios è una cooperativa sociale leader nei servizi alla persona, in grado di offrire a istituzioni pubbliche e privati soluzioni avanzate ai bisogni socio-assistenziali, educativi e sanitari.

Costituitasi a Reggio Emilia nel 1984 offre i propri servizi quotidianamente a quasi 7.000 persone in 7 regioni italiane (Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Liguria, Toscana, Veneto e Trentino Alto Adige).

Circa 3.400 professionisti tra soci, lavoratori, collaboratori e volontari operano quotidianamente ponendosi come obiettivi prioritari la qualità e l’affidabilità.

 

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