Di Chiara Marando – Domenica 23 Novembre 2014
La storia non è fatta solo di grandi uomini e delle loro imprese, esiste da sempre un mondo silenzioso e brulicante di energia senza il quale nulla sarebbe potuto accadere, pilastri fatti di semplice quotidianità vissuta da gente altrettanto semplice. Guareschi lo definiva “Il mondo piccolo”, una realtà apparentemente insignificante della quale è facile ignorare l’esistenza.
Ma è proprio questo il filo conduttore che lega i personaggi indaffarati con le loro vite tra le pagine scritte da Guido Fontechiari, pittore e restauratore, nel suo primo romanzo “il Tesoro del Taro” (Ed. Fermento), presentato davanti ad un folto pubblico nella cornice della Libreria Feltrinelli di Parma.
Un volo della memoria al suo passato di bambino, tra ricordi ed aneddoti della piccola comunità contadina di Guado, grazioso borgo a metà strada tra San Secondo e Fontanellato, nella Bassa Parmense. Un angolo di mondo dove si intrecciano, tra passato e presente, le vite dell’autore e di persone comuni: dal sagrestano, al molinaro, alla maestra, fino ad un cantante lirico a dir poco originale. Poi c’è il “Tesoro”, forse perduto o forse no.
Una narrazione che si adagia sulle note musicali e si inoltra tra le nebbie della Bassa, tra le sue abitudini e tradizioni, in una vena malinconica di quel passato che fu e si è perso per sempre. Quello che traspare è l’acuta osservazione delle passioni intense, delle stranezze e delle brutture a cui viene sottoposta l’Arte, ovvero la limpida rappresentazione della dignità umana costruita sul lavoro, sulla cultura e sulle emozioni. Per farlo il linguaggio cambia, a tratti diventa ironico, quasi scurrile, con vicende a volte piccanti altre più bizzarre. Quello che si intraprende è un viaggio alla scoperta di questo “Tesoro”, un percorso che passa attraverso storia e fantasia, tra personaggi che sembrano solo frutto della mente ed altri più concreti, una strada che avvicina ad un tempo lontano, in un luogo reale fatto da persone reali. Certo, il nome “Guado” non lo troverete sulla cartina, ma se guarderete attentamente ne riconoscerete il suggestivo paesaggio
"Magazzino 18", spettacolo di e con Simone Cristicchi, per la regia di Antonio Calenda narra la storia profonda e toccante del "Servizio Esodo", vissuto da quasi trecentomila persone -
Reggio Emilia, 17 novembre 2014 - di Federico Bonati -
Esiste, al Porto Vecchio di Trieste, un luogo che conserva al suo interno una storia toccante, ma che pochissime persone ricordano. Una storia che coincide con una pagina dolorosa della storia del nostro Paese, mai abbastanza approfondita, della quale sono rimasti soltanto pochi oggetti del quotidiano a raccontarla.
La storia è quella del "Servizio Esodo", vissuto da quasi trecentomila persone. Fu, infatti, con il trattato di pace del 1947 che l'Italia perdette vasti territori dell'Istria e della fascia costiera a est dell'Adriatico e in quel momento quelle persone scelsero di lasciare il suolo natio, divenuto poi suolo jugoslavo, e di proseguire la loro esistenza in Italia. Ciò che ne seguì è narrato nelle parole e nelle canzoni di "Magazzino 18", spettacolo di e con Simone Cristicchi, per la regia di Antonio Calenda.
È lo stesso artista romano a spiegare il bisogno di raccontare questa storia: "Si tratta di una storia avvolta da una cappa di silenzio che dura da decenni. Come cittadino sentivo il dovere di approfondire questa storia, mentre come artista sento il bisogno di portare in scena uno spunto di riflessione per la comunità".
Uno spettacolo che non ha colore politico, ma è solo narrazione storica come aggiunge Cristicchi: "Io sono schierato dalla parte di chi non ha voce. Questo spettacolo è stato travisato come una sorta di j'accuse nei confronti della lotta partigiana, ma non è così. A chi contesta, rivolgo l'invito di parlare di persona con i testimoni".
Una storia profonda e toccante quella narrata da Cristicchi, con protagonista il buffo archivista Persichetti, chiamato a catalogare ed archiviare tutti gli oggetti del Magazzino 18. Ma, una volta all'interno di esso, il protagonista dovrà fare i conti con i fantasmi di un passato a lungo taciuto, spiriti che raccontano, attraverso gli oggetti, storie di esuli e di "rimasti", storie di operai monfalconesi migrati in Jugoslavia e di prigionieri dei lager comunisti di Goli Otok.
Eventi vissuti sulla pelle da una diretta testimone della vicenda, la signora Elsa, che con parole dolci e un linguaggio cortese, racconta pochi minuti prima dello spettacolo, come Cristicchi l'abbia commossa facendo quest'opera teatrale. Esserci, questa sera, ha per lei un significato diverso. Possiamo solo provare ad immaginarlo, ma non ci riusciremmo mai del tutto.
Una storia mai banale, diretta e potente. Una storia come tante di quelle raccontate da Cristicchi nel corso degli anni, attraverso le sue canzoni, i documentari, le opere teatrali.
Questo fa sentire Simone Cristicchi un artista non convenzionale nel panorama musicale italiano? "Effettivamente mi sono sempre sentito un outsider cercando sempre di reinventarmi, ma questa è una mia attitudine, non è essere snob. La musica permette di comunicare velocemente un messaggio, ed ho sempre cercato di comunicare messaggi che spingessero l'ascoltatore a riflettere".
E se Cristicchi dovesse in questo momento raccontare ad un bambino la storia dell'Italia attuale attraverso una sua canzone quale utilizzerebbe? "L'Italia di Piero, una canzone allegra e ironica".
Nonostante tutte le situazioni del momento, però, è doveroso avere fiducia nel domani. Questa fiducia Cristicchi la vede in quelle persone, soprattutto ragazzi e ragazze, che vanno a teatro, che riflettono, che cercano di apprendere il passato per comprendere al meglio il presente.
Sono quindi questi giovani la fiducia nel domani. Giovani che, attraverso l'apertura, la cultura del rispetto e dell'educazione nei confronti del prossimo, lo studio della storia per non dimenticare e non ripetere gli stessi errori del passato, sono la speranza di un domani migliore per l'Italia. E questa è forse, in cuor suo, anche la speranza della signora Elsa.
Inaugurata a Bologna la rassegna itinerante voluta dall'Assemblea legislativa regionale in occasione del centesimo anniversario della Grande Guerra, alla presenza degli studenti di Mirandola. Obiettivo della mostra la campagna di raccolta di materiali di enti, associazioni e privati ad ogni tappa -
Parma, 5 novembre 2014 -
E' stata inaugurata ieri nell'atrio d'ingresso dell'Assemblea legislativa regionale a Bologna, la mostra che racconta il ruolo dell'Emilia-Romagna nella Prima guerra mondiale, una regione che è stata 'cuore pulsante' nelle retrovie italiane durante il conflitto #grandeguERra. "L'Emilia-Romagna tra fronte e retrovia" è il titolo della rassegna itinerante voluta dall'Assemblea legislativa regionale in occasione del centesimo anniversario della Grande Guerra (1914-2014).
Frutto di un lavoro di ricerca originale, la mostra è articolata in 25 pannelli che offrono la panoramica di ciò che le varie comunità emiliano-romagnole furono chiamate a dover fare, attraverso un linguaggio chiaro e l'uso di immagini, in parte, inedite. A realizzarla è l'Istituto per la Storia e le Memorie del '900 Parri di Bologna, in collaborazione con la rete degli Istituti storici dell'Emilia-Romagna e il Museo civico del Risorgimento di Bologna, e con la partecipazione di Clionet, associazione di ricerca storica. All'iniziativa, curata da quattro ricercatori (Mirco Carrattieri, Carlo De Maria, Luca Gorgolini e Fabio Montella), è stato concesso il logo ufficiale delle iniziative legate alle Commemorazioni per il Centenario della Prima Guerra Mondiale, realizzato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri.
La mostra sarà visitabile fino al 20 novembre 2014 nella sede dell'Assemblea legislativa, per poi spostarsi nel 2015 al Museo del Risorgimento di Bologna e nelle principali città della regione. E con la mostra parte anche una campagna di raccolta di immagini fotografiche e documenti autobiografici conservati presso le famiglie emiliano-romagnole: i materiali, una volta digitalizzati e inventariati, andranno a costituire un fondo archivistico di assoluto valore presso il Museo del Risorgimento di Bologna e consultabile anche on line.
E' inoltre disponibile il catalogo in versione cartacea di #grandeguERra, liberamente scaricabile sul sito dell'Assemblea www.assemblea.emr.it.
L'inaugurazione è stata caratterizzata dall'incontro con i ragazzi di cinque classi: una del Liceo scientifico Augusto Righi di Bologna, due del Liceo scientifico Leonardo da Vinci di Casalecchio di Reno (Bo) e due del Liceo G.Pico-Istituto G.Luosi di Mirandola (Mo); ragazzi in rappresentanza degli studenti, ai quali la mostra è principalmente rivolta. In seguito al lavoro nei laboratori di archeologia e giornalismo del Pico-Luosi e della Fondazione Scuola di musica G.Andreoli di Mirandola, nella Sala Polivalente Guido Fanti dell'Assemblea legislativa sono stati letti testi preparati dagli studenti e suonati brani, fra cui La leggenda del Piave e 'O surdato 'nnammurato. In precedenza, gli interventi della presidente dell'Assemblea legislativa, Palma Costi, dell'assessore regionale alla Cultura, Massimo Mezzetti, e del professor Alberto Preti (Istituto Parri).
L'obiettivo principale della mostra è quello di stimolare una riflessione sull'importanza assunta nella storia del Novecento da quell'evento sconvolgente, con particolare riferimento al contesto regionale. L'Emilia-Romagna venne infatti interamente e pesantemente coinvolta nella prima guerra "tecnologica e industriale" della storia, per moltissimi aspetti, a partire dall'altissimo numero di mobilitati (quasi 500 mila), caduti (oltre 50 mila) e decorati (1.837), ricordati in lapidi e monumenti presenti su tutto il territorio regionale.
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
A Rubiera la commemorazione dell'anniversario della prima guerra mondiale, nella quale 78 rubieresi persero la vita -
Reggio Emilia, 3 novembre 2014 -
Si è svolta ieri mattina, domenica 2 novembre, a Rubiera la commemorazione dell'anniversario della prima guerra mondiale, nella quale 78 rubieresi persero la vita. Dopo la S. messa ed il corteo per le vie del paese con la resa degli onori ai caduti, al teatro Herberia è stato poi presentato il documentario "La Grande Guerra 1914-1918", prodotto da Olimpia cinematografica, di cui è autore Bruno Sacchi, originario di Rubiera.
Pubblicitario nello storico programma Rai Carosello, Sacchi ha realizzato nella sua carriera documentari scientifici, industriali e storici lavorando a Bologna e a Milano. Oggi, a 75 anni, è in pensione e ha un domicilio ad Albinea (è padre della cantante lirica Ilaria Sacchi, mezzosoprano).
Nel suo curriculum professionale una ventina di documentari sulla Grande Guerra. Una produzione iniziata con "Diario di guerra dal Corno di Cavento", che racconta le vicende di un giovane tenente austriaco vittima del conflitto, e proseguita poi per vari anni. Bruno Sacchi ha raccolto una ingente mole di materiali documentari sulla Grande Guerra. Ha avuto la fortuna di conoscere prima della sua scomparsa Paolo Granata che, assieme a Luca Comerio, è stato uno dei due operatori cinematografici inviati sul fronte di guerra. Sacchi ha frequentato anche Luciano Viazzi, scrittore e ricercatore di vicende della prima guerra mondiale. A Rubiera, dove vive il fratello Rino, è stato accolto con calore dai partecipanti alla commemorazione.
(Fonte: ufficio stampa Comune di Rubiera)
Gli appuntamenti per celebrare la Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate in programma martedì 4 novembre.
Parma, 3 novembre 2014 -
Le iniziative che Prefettura, Comune di Parma, Provincia di Parma e Comitato per le Celebrazioni del 96° Anniversario della Vittoria hanno organizzato per la giornata del 4 novembre, festa dell'Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate. Il 4 novembre segnò la fine del I conflitto mondiale e questa data coincide con la Festa delle Forze Armate, il completamento dell'unità d'Italia nel 1918 e la vittoria della prima guerra mondiale.
Martedì 4 novembre, in Piazza Duomo, alle 9.30, inizio della cerimonia in occasione della festività dell'Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate con lo schieramento delle rappresentanze delle Forze Armate e Corpi Armati dello Stato; afflusso delle bandiere e labari delle Associazioni Combattentistiche e d'Arma. Alle 9.40 onori ai Gonfaloni decorati, alle 9.45 onori alle Massime Autorità, alle 9.50 alzabandiera. Alle 10 sono previsti gli interventi celebrativi da parte del sindaco del Comune di Parma, Federico Pizzarotti, e del rappresentante del Comando Militare Regionale "Emilia Romagna". La cerimonia si concluderà con gli onori finali ed il corteo per la deposizione delle corone ai monumenti ai Caduti, al Partigiano e alla Vittoria. Ammainabandiera alle 17. Si tratta di iniziative rivolte all'intera cittadinanza, che è vivamente invitata a partecipare.
(Fonte: Comune di Parma)
Modena si prepara all' anniversario della caduta del Muro di Berlino di cui un frammento si può vedere conservato in Galleria Europa. Un'occasione di festa in cui saranno esposte le risposte all'interrogativo "Quali muri devono ancora essere abbattuti in Europa?" lanciato dall'hashtag dedicato #MuroBerlino25 -
Modena, 3 novembre 2014 -
Intolleranza? Discriminazioni? Disuguaglianze economiche o sociali? Dopo il crollo del Muro di Berlino, che per 28 anni ha diviso una città, un Paese, il mondo intero, "quali muri devono ancora essere abbattuti in Europa?".
È la domanda che sta girando sui social network dell'Amministrazione comunale in attesa di celebrare la caduta del Muro avvenuta nel 1989, che anche Modena festeggerà domenica 9 novembre. Per la città, che all'interno della Galleria Europa, al piano terra del Municipio, ospita un frammento del Muro di Berlino donato al Comune di Modena, sarà l'occasione per riflettere sullo stato di salute e sul futuro dell'Unione europea insieme a ospiti importanti ed esperti di politiche europee.
Ma l'anniversario sarà per la cittadinanza modenese, come per quella tedesca ed europea, anche un'occasione di festa che vedrà l'inaugurazione di una mostra, proiezioni di filmati storici, letture e, soprattutto, la diretta televisiva da Berlino della grande manifestazione Lichtgrenze che andrà in scena nella capitale tedesca. Al tramonto, da piazza Grande si potrà seguire la "liberazione" del muro di palloncini luminosi installato nei giorni precedenti sull'ex confine che divideva la Germania dell'est da quella dell'ovest.
Inoltre, all'esterno della Galleria Europa di piazza Grande, saranno esposte, per renderle a tutti visibili, le risposte all'interrogativo "Quali muri devono ancora essere abbattuti in Europa?" lanciato dall'hashtag dedicato (#MuroBerlino25) sui social network facebook e twitter.
Le iniziative in programma sono organizzate dal Centro Europe Direct del Comune di Modena – Ufficio Politiche europee e relazioni internazionali www.comune.modena.it/europedirect. Presso il Centro, in Galleria Europa, è anche possibile vedere una porzione originale del Muro di Berlino, conservata come simbolo della rivoluzione pacifica del 1989.
(Fonte: Comune di Modena)
Sabato 25 ottobre alle 16.30 secondo appuntamento di "Metti l'autunno in Museo". La studiosa Michèle K. Spike parla della Gran Contessa e le origini del Rinascimento. Al termine un aperitivo offerto ai partecipanti -
Modena, 24 ottobre 2014 -
È dedicato alla Gran Contessa Matilde di Canossa nel novecentesimo anniversario della morte, sabato 25 ottobre alle 16.30, il secondo appuntamento della rassegna "Metti l'autunno in Museo, inediti percorsi tra arte e archeologia ai Musei civici di Modena". Michèle K. Spike, nota specialista di studi matildici, terrà una conferenza intitolata "Matilda di Canossa e le origini del rinascimento". L'incontro, aperto a tutti, si svolge nella sala Crespellani al terzo piano di Palazzo dei Musei in largo Sant'Agostino e prevede al termine un aperitivo offerto ai partecipanti.
Tra i personaggi più affascinanti del Medioevo, Matilde svolse un ruolo fondamentale nella liberazione dei comuni italiani ed ebbe a cuore la città di Modena, dove la sua memoria è venerata soprattutto per il suo contributo alla costruzione del Duomo. Nella conferenza si parlerà del mito delle "cento chiese" e dell'importanza strategica dei numerosi edifici che Matilde di Canossa fece erigere per la diffusione delle riforme ecclesiastiche proposte dal papa Gregorio VII.
Michèle K. Spike è avvocato e membro del Bar Association of New York City oltre che Adjunct Professor at the Marshall-Wythe School of Law della College of William & Mary di Williamsburg, Virginia negli USA. È autrice di "Matilda di Canossa: vita di una donna che trasformò la storia" (Aliberti 2007) e di "Tuscan Countess: The Life and Times of Matilda of Canossa" (Vendome, New York 2004), e curatrice della mostra "Matilda di Canossa and the Origens of the Renaissance", che aprirá al Muscarelle Museum a Williamsburg a febbraio 2015 e si trasferirà poi alla Casa Buonarroti di Firenze nel prossimo settembre.
I Musei civici, al terzo piano di Palazzo dei Musei sono aperti gratuitamente da martedì a venerdì dalle 9 alle 12 (al pomeriggio solo su prenotazione per gruppi di almeno 20 persone); sabato domenica e festivi dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19; chiuso nei lunedì non festivi.
Per informazioni: tel. 059 2033100 www.comune.modena.it/museoarte
(Fonte: Comune di Modena)
Il Museo del Duomo e la Diocesi di Fidenza partecipano alla Festa internazionale della Storia: domani, 10 ottobre, convegno "Fidenza ricorda Jacques Le Goff" e Mostra "L'Europe gothique XII-XIV siècles" -
Parma, 9 ottobre 2014 -
Il Museo del Duomo e la Diocesi di Fidenza partecipano alla Festa internazionale della Storia organizzando un convegno e una mostra.
Domani, 10 ottobre si svolgerà al Teatro Magnani (ore 10,00-13,00 e 15,00-16,30) in collaborazione con il Comune di Fidenza il Convegno "Fidenza ricorda Jacques Le Goff" in cui sarà ricordata l'opera del grande storico francese da poco scomparso, legatissimo a Fidenza, di cui era cittadino onorario. Si parlerà anche della Via Francigena, di cui Fidenza era una tappa fondamentale e della medievale Borgo San Donnino.
Dopo i saluti delle Autorità sono previsti interventi di Daniela Romagnoli, Rolando Dondarini, Beatrice Borghi, Mario Calidoni, Martine Balout, Alessandra Mordacci, Manuela Catarsi, Maddalena Scagnelli.
Questi gli argomenti trattati dai relatori:
Daniela Romagnoli, già Università di Parma: Jacques Le Goff, Borgo San Donnino e l'Europa
Rolando Dondarini e Beatrice Borghi, Università di Bologna: Un riconoscimento importante
Mario Calidoni, già Ispettore tecnico MIUR: Educazione al patrimonio e via Francigena
Martine Balout, responsabile servizio Educazione al patrimonio di Périgueux e rappresentante di « Villes d'Art et d'Histoire » : Périgueux, sur les pas de Saint-Jacques de Compostelle
Alessandra Mordacci, direttrice Museo del Duomo di Fidenza: Per Viam: un itinerario storico-artistico nel tratto parmense della via Francigena (con diapositive, illustrerà il patrimonio storico artistico della Cattedrale di Fidenza e del Museo del Duomo, comprese le sculture della facciata con gli episodi della Storia di San Donnino, il Calice detto di San Donnino e il prezioso Acquamanile a forma di Colomba)
Manuela Catarsi, Soprintendenza Beni Archeologici dell'Emilia Romagna: Da Fidentia a Borgo San Donnino
Maddalena Scagnelli (musicista e musicologa) – eseguirà interventi musicali con stumenti d'epoca (brani legati al pellegrinaggio e al tema della Via Francigena)
Seguirà alle 17 una Visita guidata di Manuela Catarsi alle "case di legno"di Via Bacchini. Gli scavi archeologici ivi condotti hanno portato in luce case lignee che dimostrano il passaggio dalla romana Flavia Fidentia alla medievale Borgo San Donnino.
Alle 18 nella Chiesa di San Giorgio Martire, S.E. Carlo Mazza, Vescovo di Fidenza, inaugurerà la mostra "L'Europe gothique XII-XIV siècles: una mostra a Parigi nel 1968 - Fotografie di Carlo Bavagnoli per Life, a cura di Alessandra Mordacci e Marco Tombolato, con la collaborazione di Fondazione Cariparma. Sono fotografie d'autore (ora conservate nella Biblioteca di Busseto della Fondazione Cariparma, che le ha gentilmente concesse), di una mostra preparata al Louvre nel 1968, con sculture, dipinti, oreficerie, vetrate, tessuti e altri oggetti della cultura gotica da ogni parte d'Europa, che non fu mai aperta al pubblico a causa dello scoppio del "Maggio francese". Carlo Bavagnoli, unico fotografo italiano nella storia della testata internazionale Life, realizzò un servizio grazie al quale nella cornice della Festa di San Donnino, patrono della Città e della Diocesi di Fidenza, si potranno apprezzare questi capolavori: "frammenti per poco riuniti, e poi ancora dispersi, d'Europa". La mostra resterà aperta fino al 26 ottobre, con orario 10-12 e 16-19.
Di Chiara Marando – Domenica 5 Ottobre 2014
In un periodo come questo, nel quale non si sente altro che parlare di crisi e la parola d’ordine sembra essere solo “contenimento dei costi”, ancora più forte risulta essere l’immagine di quelle realtà forti che dimostrano una grande capacità di adattamento all’evolversi del mercato. Realtà come quella della Concessionaria Chierici di Parma, rivenditore Citroën, che proprio quest’anno spegne la sua cinquantesima candelina di attività. Un’azienda a conduzione familiare, divenuta un vero e proprio pilastro cittadino, che ha aperto i battenti nel lontano secondo dopoguerra prima come officina, poi trasformandosi in quello che è ancora oggi.
Certo i tempi sono cambiati, prima il mercato presentava soltanto 20 marchi, un contesto concorrenziale totalmente diverso, e bastavano due chiacchiere amichevoli per instaurare quel rapporto di fiducia che faceva la differenza, i contratti si facevano “davanti ad una bottiglia di vino e del salame”. Ma quella del rapporto umano è una base che da sempre rappresenta il fulcro del lavoro della Concessionaria e della famiglia Chierici in generale. I veri punti di forza sono la gentilezza, la disponibilità e l’accoglienza riservate ai clienti, insieme ad una continuo aggiornamento nei confronti dei cambiamenti in atto nei consumatori e nel mercato.
E non dimentichiamoci della passione per il proprio lavoro, una passione nata con il fondatore Angelo Chierici che ha reso grande questa azienda. Quello di Angelo è un nome noto nella città di Parma, conosciuto e stimato da tutti, grande amante dello sport e dei motori, ha vinto nel ’48 la “Parma-Poggio” in sella ad una Moto Guzzi che lui stesso aveva rielaborato per migliorarne le performance. Nominato “Cavaliere del Lavoro” nell’86 per l’esemplare dedizione che metteva nella sua attività, non ha mai smesso di vivere pienamente ciò che faceva fino alla fine.
Il 2014 rappresenta un anno importante per la Concessionaria Chierici non solo per i suoi onorati 50 anni, ma anche perché questo importante traguardo coincide con l’anniversario dei 100 anni trascorsi dalla nascita del suo papà Angelo Chierici, la cui figura è entrata a pieno titolo nella storia della città di Parma.
Dal 3 al 7 settembre, a 2000 anni dalla morte, la figura dell'imperatore è al centro delle iniziative fra teatro, visite guidate, conferenze, ricostruzione della "Guerra di Modena" -
Modena, 1 settembre 2014 -
La "Guerra di Mutina" del 43 a.C. ricostruita al parco Ferrari con rievocatori in costume e introdotta da Valerio Massimo Manfredi. Al Museo civico archeologico una conferenza su Augusto imperatore svolta dall'illustre storico Luciano Canfora. Al Novi Ark uno spettacolo di teatro dal "Giulio Cesare" di Shakespeare e visite guidate con archeologi lungo la strada romana riscoperta. In occasione del bimillenario della morte di Augusto, primo imperatore di Roma, tanti appuntamenti gratuiti, nella sesta edizione di "Mutina Boica", organizzata dall'associazione "Aes Cranna", con la collaborazione e il patrocinio dei Musei civici del Comune di Modena e della Soprintendenza per i beni archeologici dell'Emilia Romagna, Ministero dei Beni e delle Attività culturali, con il sostegno della Fondazione Cassa di risparmio di Modena. L'appuntamento modenese che fa "rivivere la storia" coinvolgendo ogni anno migliaia di persone, ritorna anche quest'anno dal 3 al 7 settembre coinvolgendo - oltre al parco Ferrari dove come ogni anno ci sono accampamenti, arene e mercatini – anche il Novi Ark e i Musei civici, con la consueta formula che associa passione per la storia, rigore nelle ricostruzioni, partecipazione, spettacolo e convivialità.
Gli appuntamenti
Tanti gli appuntamenti in programma, a partire da mercoledì 3 settembre alle 21, quando al Novi Ark va in scena "Cesare III Millennio", ispirato al Giulio Cesare di Shakespeare, con la regia di Tony Contartese. Dal giorno successivo, giovedì 4 alle 18 si aprono gli accampamenti e i mercatini dei rievocatori in costume al parco Ferrari, che sarà teatro fino a domenica 7 di numerose iniziative, incontri e laboratori, stand gastronomici e concerti serali, oltre che delle spettacolari rievocazioni delle due battaglie della "Guerra di Modena". La sera di sabato 6 alle 22 quella notturna di "Forum Gallorum" (oggi Castelfranco Emilia), e domenica 7 alle 17.30 la grande battaglia campale di Mutina, con centinaia di rievocatori in costume, introdotta da Valerio Massimo Manfredi. Sabato 6 settembre alle 15 a Palazzo dei Musei, si svolge l'incontro con lo storico Luciano Canfora "Augusto, tutto cominciò da Modena, sulla figura e l'ascesa al potere del primo imperatore di Roma, mentre al parco archeologico Novi Ark, dopo l'arrivo di un corteo storico in costume che percorrerà la via Emilia, inizieranno visite guidate con archeologi sulla storia di Modena, lungo la strada romana riportata alla luce.
(Fonte: Comune di Modena)
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