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Tumore al seno: uno studio realizzato a Reggio Emilia mostra l'efficace combinazione tra mammografia digitale e tridimensionale nella diagnosi precoce
I risultati testimoniano una capacità diagnostica superiore del 90% rispetto alle metodiche tradizionali; l'indagine è pubblicata sulla rivista Radiology della Radiological Society of North America.

Uno studio clinico condotto interamente a Reggio Emilia ha dimostrato che nelle procedure di screening per la diagnosi precoce la combinazione di esami mammografici bi e tridimensionali offre un'efficacia superiore del 90% nell'individuazione dei tumori al seno.
L'indagine è stata svolta a partire dal 2014 dal Dipartimento di Diagnostica per immagini dell'Ausl IRCCS di Reggio Emilia interessando tre dei sei centri mammografici provinciali e un campione di 20mila donne, di età compresa tra 45 e 70 anni, divise in due gruppi statisticamente equivalenti. Il primo è stato sottoposto a screening con mammografia 2D (digitale) e trattato di conseguenza, il secondo è stato sottoposto a entrambe le scansioni combinate, 2D e 3D, quest'ultima con la tecnologia denominata tomosintesi.

L'aggiunta della mammografia 3D ha mostrato di fornire tassi di rilevamento simili in tutte le classi di densità del seno, con un aumento di circa il 70% nelle donne con seno denso. Ha mostrato, inoltre, un aumento del 94% nel rilevamento di tumori invasivi di piccole dimensioni, di solito più curabili, e un aumento del 122% nella diagnosi di carcinomi invasivi di media taglia. Altro vantaggio della combinazione è la percentuale di risultati falsi positivi, scesa del 25%. Questo ha evitato di richiamare le donne per nuove indagini, risparmiando loro momenti di ansia e timori ingiustificati.
La tomosintesi mammaria digitale è una tecnologia avanzata che utilizza più immagini radiografiche per ottenere un risultato tridimensionale del seno e aiuta i radiologi a valutare le regioni di interesse libere da altri tessuti sovrapposti.

"Negli Stati Uniti la combinazione tra i due tipi di mammografia è già utilizzata nello screening mentre in Europa ci si avvale solo di quella bidimensionale" spiega Pierpaolo Pattacini, direttore del dipartimento. "I dati confermano non soltanto gli eccellenti risultati della mammografia 3D, già posti in evidenza da altri studi europei su larga scala ma compiono un passo avanti" conclude Pattacini "Solo studi randomizzati, infatti, possono essere il riferimento per integrare i programmi di screening. Questo spiega perché i trial in corso in Europa e negli USA hanno struttura simile".

Tumore al seno, screening e diagnosi precoce

In Italia il tumore della mammella rappresenta la neoplasia più frequente per incidenza nella popolazione femminile, con il 28% dei casi di tumore: complessivamente una donna su otto si ammala della patologia nel corso della sua vita. Il tasso di mortalità continua a calare in maniera significativa (-2,2% nel 2017), con la sopravvivenza media a 5 anni dalla diagnosi che si attesta all'87%[1]: ciò è possibile anche grazie alla più ampia diffusione della diagnosi precoce ai primi stadi di sviluppo della malattia, quando il trattamento ha maggiori probabilità di essere efficace e meno invasivo.
Nella lotta contro il cancro al seno, lo screening mammografico è considerato la prima forma di difesa. Le linee guida del Ministero della salute suggeriscono di eseguire una mammografia ogni 2 anni, dai 50 ai 69 anni di età, ma la cadenza può variare a seconda delle considerazioni del medico sulla storia personale di ogni donna.
Il trial italiano è stato il primo studio clinico europeo sulla mammografia 2D e 3D condotto come trial prospettico randomizzato basato sulla popolazione, il metodo ritenuto il migliore (gold standard) nella medicina basata sull'evidenza.

 

Fonte: Ausl Reggio Emilia

Formata all'Ospedale di Parma, una lunga esperienza dirigenziale maturata all'Ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, dal prossimo 1° giugno sarà la nuova direttrice del servizio assistenziale dell'ospedale Maggiore di Parma. 

Marina Iemmi, originaria di Montechiarugolo, laurea specialistica in Scienze infermieristiche e ostetriche e master di secondo livello in Management delle Aziende sanitarie, sarà il nuovo direttore del servizio che dirige tutte le attività di infermieri, tecnici, ostetriche e operatori socio sanitari, circa 3000 professionisti, dell'Azienda Ospedaliera-Universitaria di Parma.

"L'Ospedale di Parma – spiega Marina Iemmi - è uno dei più importanti ospedali dell'Emilia Romagna, è quello che vanta il maggior numero di specialità in Regione ed è centro di riferimento a livello regionale e nazionale per diverse discipline. Per me, quindi, è un incarico di prestigio quello che mi accingo ad assumere da venerdì. Tra le prime attività in agenda ho già pronti diversi incontri sia con i Responsabili delle attività assistenziali di dipartimento (RAD) sia con tutti i coordinatori infermieristici".

"Ringrazio Marina Iemmi – spiega Massimo Fabi - per aver accettato l'incarico e per l'impegno che ha voluto assumersi. È una professionista fortemente predisposta al lavoro di squadra, allo sviluppo e alla valorizzazione delle competenze presenti nel nostro ospedale, affinché ogni nostro professionista possa esprimersi nel miglior modo possibile".

 

Fonte: Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma

Pubblicato in Comunicati Sanità Parma

Fascicolo sanitario elettronico, novità in arrivo per l'accesso ai servizi sanitari on line. A partire dal 1 Giugno, in ottemperanza a quanto previsto dalla legge, l'accesso a tutti i servizi sanitari della Regione Emilia - Romagna erogati tramite il web, sarà possibile solo con il rafforzamento delle credenziali di ingresso Federa/Spid e tramite One time password (Otp) o con smart card. L'adeguamento dei servizi on line al sistema di identità digitale Spid diviene obbligatorio per tutte le pubbliche amministrazioni che erogano servizi on line.

In pratica quando ci si connetterà al proprio Fascicolo sanitario elettronico per continuare a utilizzare le credenziali d'accesso già registrate sarà indispensabile validare il proprio numero di cellulare sul quale sarà poi inviata la One Time Password necessaria per l'accesso, a garanzia di maggiore sicurezza e tutela dei dati. La validazione del numero di cellulare sarà richiesta una sola volta e sarà possibile validare un nuovo numero di cellulare, se lo si riterrà necessario, accedendo alla relativa funzione presente all'interno del proprio profilo utente.

Se il proprio numero di cellulare non è stato fornito in fase di registrazione, per continuare a utilizzare le proprie credenziali, sarà necessario validarlo via web. Per maggiori informazioni è possibile consultare la pagina dedicata nella guida on line al seguente link: support.fascicolo-sanitario.it/guida/accedi-al-tuo-fse/validazione-cellulare-otp

Cosa è la One-Time Password?
Letteralmente "password valida una sola volta". Si tratta di una password che è utilizzabile solo per una singola sessione di accesso o una transazione. La OTP evita una serie di carenze associate all'uso della tradizionale password (statica). Il più importante problema che viene risolto dalla OTP è che, al contrario della password statica, questa non è vulnerabile agli attacchi con replica. Ciò significa che, se un potenziale intruso riesce a intercettare una OTP che è stata già utilizzata per accedere a un servizio o eseguire una transazione, non sarà in grado di riutilizzarla, in quanto non sarà più valida. D'altra parte, una OTP non può essere memorizzata da una persona. Essa richiede quindi una tecnologia supplementare per poter essere utilizzata (un dispositivo fisico con la calcolatrice OTP incorporata, o un numero di cellulare specifico). Le OTP possono essere utilizzate come unico fattore di autenticazione, o in aggiunta a un altro fattore, come può essere la password dell'utente, i dati della carta di credito o un pin.

Cos'è il Fascicolo sanitario elettronico?
Si tratta di una raccolta di documentazione sanitaria disponibile su internet in forma protetta e riservata, consultabile solo attraverso l'utilizzo di credenziali personali. Nel tempo, costituisce la storia clinica di una persona.Si può costruire e consultare sul sito www.fascicolo-sanitario.it.

Chi lo può avere?
Tutte le persone maggiorenni iscritte al Servizio sanitario regionale che hanno dato il consenso formale all'immissione delle proprie informazioni sanitarie nella rete Sole (Sanità on line). È possibile attivare il Fascicolo anche per altre persone, come figli minori o persone soggette a tutela.

Che cosa contiene?
Nel Fascicolo vengono immesse le informazioni già presenti nella rete Sole: dati anagrafici; eventuali esenzioni dal pagamento del ticket; prescrizioni di visite ed esami specialistici; prescrizioni di farmaci; referti di visite ed esami erogati dalle strutture pubbliche del Servizio sanitario regionale; referti di pronto soccorso; lettere di dimissioni. Ogni persona può decidere di inserire anche altri documenti personali (ad esempio documenti relativi a visite o esami fatti in strutture private o in strutture sanitarie di altre Regioni).

Chi lo può consultare?
Solo l'interessato, con le credenziali personali di accesso. Una volta effettuato l'accesso, è possibile usufruire di altri servizi on line: prenotare online, gratis, alcune visite, diversi tipi di ecografie e di esami radiologici; pagare il ticket o la tariffa di visite ed esami; cambiare o revocare il proprio medico o pediatra di famiglia; conoscere indirizzo e orari del proprio medico o pediatra di famiglia; cambiare la propria autocertificazione della fascia di reddito; consultare il proprio libretto, comprese le esenzioni riconosciute .

Come attivare il Fascicolo Sanitario Elettronico?
L'attivazione è semplice. È necessario rivolgersi a uno degli sportelli predisposti dall'Ausl Irccs di Reggio Emilia per ottenere le credenziali, nel rispetto della privacy. Occorre portare con sé un documento di riconoscimento e un valido indirizzo e-mail dove sarà inviata la seconda parte di password di accesso (la prima viene consegnata allo sportello). Attenzione: ogni assistito dovrà avere un proprio indirizzo e-mail.

 

Fonte: Ausl RE

Radioterapia: iniziati i lavori per ampliare i locali della Radioterapia dell'Ospedale Maggiore grazie alla disponibilità dell'impresa Bonatti.

Due locali in più per la Radioterapia dell'Ospedale Maggiore, collocata al piano rialzato della palazzina d'ingresso che si affaccia su via Gramsci. Locali che saranno a disposizione del personale per le visite ai pazienti seguiti dalla struttura.

Lunedì sono iniziati i lavori di quelle che erano due stanze di servizio e che ora, grazie all'attenzione dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma e alla generosa disponibilità dell'impresa Bonatti, diventeranno due ambulatori a tutti gli effetti.

"Era un mio desiderio migliorare l'accoglienza della nostra Radioterapia oncologica e ho colto al volo la disponibilità della Bonatti che si è offerta di aiutarci nei lavori di recupero di questi spazi", spiega la dottoressa D'Abbiero. "Entro giugno avremo due ambulatori in più al servizio del personale e soprattutto dei pazienti, un ampliamento preziosissimo per noi che abbiamo eseguito solo lo scorso anno 7200 visite con una presa in carico di 1074 pazienti". I lavori di ristrutturazione non interferiranno con l'attività del centro che proseguirà come di consueto senza comportare disagio per i pazienti.

"Sebbene le nostre attività siano concentrate soprattutto all'estero, manteniamo un profondo legame con Parma, la nostra città", conclude Corrado Chiesa, CFO del Gruppo Bonatti. "È un piccolo gesto che vuole sostenere il prezioso impegno del reparto di Radioterapia e sottolinea la volontà di essere vicini ai nostri concittadini, in particolare a coloro che vivono momenti di difficoltà".

Gesti di generosità silenziosa quanto spontanea che migliorano il percorso di cura dei pazienti.

Fonte: Ausl Parma)

Pubblicato in Comunicati Sanità Parma
Venerdì, 18 Maggio 2018 11:48

Zanzara tigre day a Novellara

Novellara, 17 maggio 2018 – Sabato 19 maggio presso l'isola ecologica di Strada provinciale Nord e presso l'URP del Comune di Novellara sarà possibile ritirare gratuitamente e fino ad esaurimento scorte un kit di larvicida per la zanzara tigre. Il prodotto elimina le larve prima che queste si trasformino nel fastidioso insetto pungente. La distribuzione verrà effettuata dalle 9.00 alle 12.00.

 

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Pubblicato in Ambiente Reggio Emilia

In occasione della settimana mondiale della tiroide gli specialisti dell'Ospedale di Parma saranno a disposizione per colloqui gratuiti alla cittadinanza. Prenotazioni da venerdì 18 maggio.

La tiroide è energia: questo lo slogan scelto per celebrare la settimana della tiroide che ricorre dal 21 al 27 maggio per sensibilizzare l'opinione pubblica e il mondo scientifico sui crescenti problemi legati alle malattie della tiroide. I professionisti dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma organizzano colloqui con la cittadinanza.

Questo il calendario, con gli appuntamenti.
Martedì 22 maggio, dalle 16 alle 17.30, all'ambulatorio di Endocrinologia, primo piano del Padiglione Barbieri (Pad. 11), sono disponibili 10 colloqui con il prof. Graziano Ceresini e la dott.ssa Michela Marina. Prenotazioni: venerdì 18, lunedì 21 e martedì 22 dalle 9 alle 14 al numero 0521 703334.
Martedì 22 maggio, dalle 15 alle 17, all'ambulatorio di Endocrinologia (n.22) presso i Poliambulatori (Pad. 23) sono disponibili 8 colloqui con la prof.ssa Roberta Minelli. Prenotazioni lunedì 21 maggio dalle 9 alle 13 al numero 0521 702568.
Giovedì 24 maggio, dalle 15,30 alle 17,30, all'ambulatorio di Endocrinologia, primo piano Padiglione Clinica Medica (Pad. 26) sono disponibili 8 colloqui con la dott.ssa Simona Cataldo. Prenotazioni: lunedì 21 maggio dalle 9.30 alle 12.30 allo 0521 702426.

TIROIDE E' ENERGIA

La tiroide produce un ormone che regola importanti processi durante tutto l'arco della vita. Nell'età evolutiva l'ormone tiroideo regola lo sviluppo neuropsichico e l'accrescimento somatico, mentre in tutte le età è fondamentale per il buon funzionamento del muscolo cardiaco e scheletrico, per il metabolismo osseo, lipidico, glucidico e il mantenimento dell'omeostasi energetica. Insieme ad altri ormoni ci consente di acquisire le "scorte" in presenza di un bilancio energetico positivo e di utilizzarle in caso di necessità. Regola inoltre la produzione di calore, consente di mantenere costante la temperatura corporea. E' quindi una delle fonti di energia del nostro organismo.

Una riduzione di questo ormone (ipotiroidismo) o un eccesso (ipertiroidismo) altera tutti questi processi. Fortunatamente la maggior parte delle malattie della tiroide può essere diagnosticata e curata nelle fasi iniziali senza conseguenze sulla salute.

QUALI SONO LE PIU' FREQUENTI CAUSE E MALATTIE DELLA TIROIDE?

La causa più frequente della patologia tiroidea è la carenza di iodio, che è il costituente essenziale dell'ormone tiroideo. La vita è nata in mare e si capisce perché un ormone così importante contenga iodio.

L'uomo introduce lo iodio solamente con gli alimenti che, contenendone basse concentrazioni, lo espongono a iodocarenza. La carenza iodica può provocare, a seconda dell'età della vita in cui si verifica e dell'entità, riduzione del quoziente intellettivo, deficit neurologici "minori", gozzo, formazione di noduli o ipertiroidismo. Per prevenirla è necessario che l'alimentazione quotidiana sia quanto più possibile varia e preveda il consumo di cibi a più alto contenuto del micronutriente quali pesce, latte e formaggi e venga supplementata con sale arricchito di iodio (sale iodato).

 

Fonte: Ausl Parma

Pubblicato in Comunicati Sanità Parma

Sono tutti residenti tra il capoluogo e Langhirano. Al via la profilassi e la ricostruzione dei contatti per verificare possibili ulteriori trasmissioni della malattia. Stabile l'uomo ricoverato al Maggiore

Parma, 11/05/2018 - Si tratta di adulti residenti tra il capoluogo e Langhirano. E' in corso la profilassi prevista e la ricostruzione dei contatti per verificare possibili ulteriori trasmissioni della malattia. Condizioni stabili per l'uomo ricoverato nel reparto di Malattie infettive del Maggiore.

E' in corso un sospetto focolaio di morbillo a Parma e provincia, con un caso confermato e sette persone – tutte adulte – che presentano i tipici sintomi del virus, ma per le quali si è in attesa degli esiti degli esami di laboratorio.

Il caso confermato è un 59enne, ora ricoverato nel reparto di malattie infettive dell'Ospedale Maggiore di Parma sotto stretta osservazione medica: le sue condizioni sono stabili e sta rispondendo bene alle cure. Il sospetto focolaio è stato originato da una persona rientrata a Parma dalla Sicilia il 21 aprile scorso. Attualmente è in corso l'indagine epidemiologica da parte dei professionisti del Servizio Igiene pubblica dell'AUSL che, in collaborazione con il Servizio di Medicina preventiva e Igiene Ospedaliera dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria, stanno ricostruendo i contatti che i casi hanno avuto nei giorni scorsi intervenendo tempestivamente con le procedure previste.A parenti e amici entrati in contatto con i malati, tutt'ora senza i sintomi, l'AUSL propone la vaccinazione, se non è già stata effettuata.

Ad oggi, sono state vaccinate una quindicina di persone e sono stati fissati altri appuntamenti nei prossimi giorni.

IL MORBILLO: CHE COSA E' E COME SI CURA
Il morbillo è una malattia infettiva causata da un virus del genere morbillivirus (famiglia dei Paramixovidae). È una malattia molto contagiosa che colpisce spesso i bambini tra 1 e 3 anni. Si trasmette solo nell'uomo. Una volta contratto, il morbillo dà un'immunizzazione teoricamente definitiva, quindi non ci si ammalerà più per l'intera durata della vita. Anche l'immunità indotta dal vaccino, obbligatorio nei bambini ai fini della frequenza scolastica, è di durata molto lunga.

Il morbillo non ha sintomi gravi, provoca principalmente un'eruzione cutanea, simile a quelle della rosolia o della scarlattina. Dura tra i 10 e i 20 giorni. I primi sintomi sono simili a quelli di un raffreddore (tosse secca, naso che cola, congiuntivite) con una febbre che diventa sempre più alta. Successivamente appaiono dei puntini bianchi all'interno della bocca.

Le complicazioni sono relativamente rare, e sono dovute principalmente a superinfezioni batteriche. Il morbillo è una delle malattie più trasmissibili. Il contagio avviene tramite le secrezioni nasali e faringee, probabilmente per via aerea tramite le goccioline respiratorie che si diffondono nell'aria quando il malato tossisce o starnutisce. Non esiste una cura specifica. Si possono trattare i sintomi (terapia sintomatica) ma non la causa: paracetamolo per abbassare la febbre, sciroppi per calmare la tosse, gocce per gli occhi.

Pubblicato in Comunicati Sanità Parma

La donna, una 36enne italiana ha scoperto il tumore in entrambi i seni al 4° mese di gravidanza. Operata mentre era ancora gravida, all'8° mese ha partorito un bel maschietto. Lieto fine grazie alla Breast Unit e all'Ostericia-ginecologia del Policlinico di Modena.

Modena, 30 aprile 2018

La scoperta di una gravidanza. La gioia, l'emozione e l'ansia di diventare genitori. Il quarto mese di gravidanza, la scoperta di un nodulo al seno sinistro, l'ecografia e la biopsia e il verdetto: carcinoma mammario in entrambi i seni. Questa la storia difficile di una donna italiana di 36 anni che ha avuto un lieto fine grazie al lavoro di equipe dei medici della Breast Unit del Policlinico di Modena – che fa parte della rete delle Breast Unit della Regione Emilia – Romagna - insieme all'Ostetricia e Ginecologia.

"La paziente – ha spiegato il prof. Giovanni Tazzioli, Responsabile della Struttura Semplice Dipartimentale di Chirurgia Oncologica Senologica – ha scoperto un nodulo quando era al quarto mese di gravidanza e dai successivi accertamenti si è scoperto che aveva un carcinoma mammario a entrambi i seni. A questo punto noi dovevamo decidere come comportarci per curare la madre senza compromettere la salute del nascituro. La decisione è stata presa in equipe con il consenso della paziente che ha accettato il piano terapeutico". L'equipe della Breast Unit è composta dalla Chirurgia senologica, dalla Chirurgia Plastica e Ricostruttiva, dall'Oncologia, dalla Radiologia, Radioterapia, Anatomia Patologica, Medicina Nucleare, Fisioterapia, Settore psicosociale. "Abbiamo deciso di trattare la paziente per circa 12 settimane con un particolare protocollo chemioterapico studiato proprio per minimizzare i rischi di danni al nascituro – ha aggiunto la dottoressa Laura Cortesi, oncologa della Breast Unit – e ridurre la dimensione dei due noduli in modo da ottimizzare l'effetto dell'intervento chirurgico. In parallelo la paziente è stata costantemente monitorata con visite ed ecografie ostetriche dalla Dott.ssa Francesca Monari, ginecologa della struttura di Ostetricia-Ginecologia del Policlinico. La terapia è proseguita per circa due mesi mezzo, poi, al termine del trattamento più idoneo per la madre e sicuro per il bambino abbiamo deciso di operarla, riservando la seconda parte della terapia, dannosa per il feto, al periodo post-partum."

L'intervento è stato eseguito al Policlinico, dai Chirurghi Senologi e dall'equipe della Ostetricia col supporto degli Anestesisti dell'Anestesia e Rianimazione 1 diretta dal Prof. Massimo Girardis e dagli Anestesisti dell'Anestesia e Rianimazione 2, diretta dalla Dottoressa Elisabetta Bertellini. "Abbiamo asportato i noduli e abbiamo utilizzato una tecnica nuova per l'asportazione dei linfonodi sentinella – ha aggiunto il prof. Tazzioli – Di solito per la loro individuazione e prelievo si utilizza un isotopo radioattivo che consente ad un "miniscanner" di rilevarli. In questo caso non volevamo rischiare di sottoporre il feto ad un'eccessiva esposizione al radiofarmaco, così abbiamo utilizzato la linfografia a fluorescenza con verde indocianina. Il Verde Indocianina è un colorante vitale, e non presenta controindicazioni sul nascituro". Si tratta di iniettare in sede sottocutanea una giusta dose di verde indocianina che, stimolata da una sorgente luminosa a raggi infrarossi, diventa fluorescente formando una traccia luminosa che scorre al di sotto del derma visibile ad occhio nudo. Raggiunta l'ascella dopo 5 minuti, va a concentrarsi nel linfonodo sentinella che diventa fluorescente e facilmente riconoscibile ed asportabile dal Chirurgo. Durante tutto l'intervento al seno il feto e la mamma sono stati costantemente monitorati mediante cardiotocografia.

Asportato il tumore, prima di cominciare la seconda fase della terapia, era necessario far nascere il bambino. Per questo motivo, alla 34°settimana di gravidanza, l'equipe dell'Ostetricia-Ginecologia del Policlinico, diretta dal Prof. Fabio Facchinetti, ha provveduto a praticare un cesareo alla paziente. Il bambino è nato di 2400 grammi e, dopo un breve soggiorno in Neonatologia diretta dal Prof. Ferrari e poi in Ostetricia, è stato dimesso assieme alla madre. L'intervento di taglio cesareo è stato eseguito dalla dottoressa Monari in anestesia loco regionale spinale (Dott.ssa Bojardi) e si è svolto senza complicazioni nonostante le numerose aderenze addominali presenti e legate ai 2 pregressi cesarei. Il bambino, assistito dal Dottor Torcetta (Neonatologia), è nato vivo e vitale. È stato eseguito il milking sul cordone ombelicale prima del clampaggio per favorire il passaggio di sangue dalla madre al feto e ridurre i rischi di anemizzazione neonatale e ittero legati alla prematurità. Le perdite ematiche durante l'intervento sono state scarse e la degenza postoperatoria è stata regolare, con dimissione in terza giornata. È stato necessario inibire farmacologicamente la lattazione per la patologia oncologica mammaria.

"L'esito della chemioterapia preoperatoria è stato ottimale determinando una netta riduzione di entrambe le lesioni mammarie ed una regressione delle cellule neoplastiche a livello linfonodale, come evidenziato dall'esame istopatologico"- ha proseguito la dott.ssa Cortesi - Dopo soli 12 giorni dall'effettuazione del parto cesareo la paziente, in pieno benessere, ha ripreso ad effettuare la chemioterapia associata ad un trattamento biologico che continuerà per un anno, con ottima tolleranza alle cure. Ci attendiamo che la paziente, al termine dell'iter terapeutico, abbia altissime probabilità di essere guarita dalla sua malattia oncologica".

Dal 2016 il Policlinico è certificato EUSOMA

Nel luglio 2016, la Breast Unit del Policlinico ha ottenuto la certificazione dell'European Society of Breast Cancer Specialist (EUSOMA) il massimo organismo scientifico europeo che si occupa del tumore al seno. Questo riconoscimento attesta la presenza a Modena di una Breast Unit cioè un'unità integrata per la lotta al tumore al seno dove viene garantito un approccio multidisciplinare che coinvolga specialisti di tutte le discipline previste: chirurgia senologica, chirurgia plastica e ricostruttiva, oncologia, radiologia, radioterapia, anatomia patologica, medicina nucleare, fisioterapia, settore psicosociale, col supporto della Direzione sanitaria. Il Percorso Senologico garantisce proprio la multidisciplinarietà e la centralità della paziente: sono i vari specialisti che si pongono a disposizione dell'assistita per offrire un intervento tempestivo e integrato. Uno dei punti di forza dell'organizzazione del Policlinico è l'integrazione del personale infermieristico nel percorso che è un requisito fondamentale per il corretto funzionamento della Breast Unit multidisciplinare.

Altro aspetto decisivo della certificazione è la presenza di una casistica di alto livello per quantità e difficoltà. Ogni anno sono circa 650 le donne seguite dal Percorso Senologico per una patologia neoplastica al seno. Alla struttura possono afferire sia pazienti della provincia che dell'extra-provincia. La presa in carico avviene dalla diagnosi della patologia e prosegue nella fase terapeutica (chirurgica, radioterapica e/o oncologica) e prosegue nella fase di follow-up (visite di controllo), al fine di garantire alla paziente la continuità di cura.

L'Offerta terapeutica

Nell'ambulatorio multidisciplinare del Percorso Senologico gli specialisti valutano in un'ottica di equipe il protocollo terapeutico più adeguato alla patologia, integrando farmaci chemioterapici, radioterapia e intervento chirurgico che viene deciso in base alle caratteristiche della neoplasia (tipo istologico, dimensioni e sede) e alle condizioni generali della paziente. Il trattamento riabilitativo è parte integrante della terapia oncologica chirurgica della mammella. Una volta concluso il percorso terapeutico, viene stabilita la fase dei successivi controlli (follow-up) che è di fondamentale importanza per il potenziale rischio di recidive della malattia neoplastica e che verrà gradualmente dilazionato nel tempo in caso di successo terapeutico. Il percorso clinico è affiancato dal supporto psicologico sia rivolto alla paziente sia ai famigliari.

Ufficio Stampa Ausl MO

Pubblicato in Cronaca Modena

La Radiologia ricorda Marino Savini: in Scienze radiologiche, al piano rialzato del Barbieri, scoperta la targa in memoria dell'illustre medico.

Parma, 24 aprile 2018

Nuova collocazione nella struttura di Scienze Radiologiche dell'ospedale Maggiore per la targa in memoria di Marino Savini, radiologo toracico dell'Ospedale di Parma, scomparso prematuramente nel 1995. La targa è stata scoperta nel corso di una cerimonia in ricordo dell'illustre medico, promossa dall'Associazione che porta il suo nome, al piano rialzato del padiglione Barbieri.

"Marino – spiega Rocco Caccavari, presidente dell'associazione Marino Savini - è stato una figura esemplare sia come medico radiologo, impegnato nell'assistenza e nella ricerca, sia come intellettuale, schierato nella difesa del Servizio sanitario pubblico. Rappresenta un esempio per tutti noi".

"Ricordare i nostri professionisti - spiega Massimo Fabi, direttore generale dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma – con iniziative simboliche di questo tipo ci serve per tenere alta l'attenzione sugli insegnamenti e le conoscenze che hanno trasmesso e per dare continuità al lavoro dei nostri medici. La sanità del futuro per evolversi ed essere all'avanguardia non può fare a meno di tendere lo sguardo anche verso i professionisti che hanno fatto la storia dell'Ospedale di Parma".

"Savini – spiega Nicola Sverzellati, direttore delle Scienze radiologiche dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria - è stato il primo nome che sentii quando iniziai la scuola di specializzazione, nella prima lezione tenuta da Maurizio Zompatori. Savini – conclude Sverzellati - è stato per tutti noi uno dei maestri della Radiologia toracica".

 

Fonte: Ausl Parma

Pubblicato in Comunicati Sanità Parma

Due interventi chirurgici endoscopici per calcolosi renale condotti dall'Urologia di Guastalla sono stati trasmessi in diretta streaming a livello mondiale nell'ambito di "Siulive", Congresso di Chirurgia in diretta 2018 della Società Italiana di Urologia, tenutosi a Roma il 5 e 6 aprile.

Durante il congresso sono stati proiettati numerosi interventi di Chirurgia urologica laparoscopica, robotica, open (a cielo aperto) ed endoscopica in collegamento streaming con tutti i più importanti centri italiani, europei e americani. I due interventi eseguiti dall'equipe di Urologia di Guastalla sono stati portati a termine con successo nei tempi di collegamento prestabiliti ottenendo positivi riscontri.

Il primo intervento è stato eseguito dal dottor Antonio Frattini, direttore dell'Urologia dell'ospedale Civile aiutato dal dottor Gian Luigi Pozzoli mentre il secondo è stato eseguito dal dottor Pozzoli aiutato dal dottor Francesco Facchini.
"Un grazie per il grande impegno e la professionalità è doveroso – sottolinea il dottor Frattini –nei confronti del personale infermieristico, degli anestesisti e dei tecnici di Radiologia del Comparto operatorio senza il quale non sarebbe stato possibile ottenere un tale risultato".

 

Fonte: Ausl RE

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