Allarme in Italia di Rasff per vasetti di pesto vegetale vegano contaminati da batteri. Il sistema di allerta rapido comunitario europeo lancia di nuovo un'allerta alimentare
Scatta di nuovo un'allerta alimentare per un lotto di pesto vegetale vegano su cui ci sono seri sospetti di una contaminazione batterica.
C'è la possibilità che diversi vasetti di prodotto siano nei frigoriferi di ignari consumatori e vengano consumati nei prossimi giorni. Il RASFF poche ore fa ha ha attivato un avviso di sicurezza per sospetta contaminazioni microbiologiche di pesto vegetale vegano in vasetti di vetro dall'Italia.
Per Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", si ripete il solito schema poco responsabile del Ministero della Salute italiano che ad oggi non ha indicato sul sistema di pubblicazione on line del dicastero dedicato ai richiami di prodotti alimentari da parte degli operatori, la marca del prodotto, nè vengono fornite foto ai consumatori, mentre le catene di supermercati implicate nella vicenda non hanno diramato comunicati nei propri siti.
In questo caso sembra che il pesto sia stato confezionato per una o più catene di supermercati ma non ci sono comunicati in tal senso, anche se la legge obbliga il produttore e i distributori ad informare gli acquirenti.
È un silenzio assordante che i responsabili del Ministero giustificano con argomenti improbabili, visto che molti Paesi che aderiscono come l'Italia al Sistema rapido di allerta (Rasff) ogni settimana diffondono i nomi, le marche e le foto dei prodotti oggetto di richiamo e di allerta.
Lo "Sportello dei Diritti", per sopperire a questa grave lacuna del ritardo di tali comunicazioni delle autorità sanitarie, pubblica ogni settimana l'elenco dei prodotti ritirati o richiamati dal mercato a causa di contaminazioni batteriche, presenza di corpi estranei, eccessiva presenza di pesticidi, errori in etichetta, mancanza di avvertenze sulla presenza di allergeni, errori nella data di scadenza, ecc...
Il servizio decentra l'attività ospedaliera di prenotazione esami e ritiro referti di laboratorio. Attivazione in via sperimentale a partire dal 2 ottobre.
A partire da lunedì 2 ottobre nella Casa del Dono di Via Muzio Clementi a Reggio Emilia sarà offerta la possibilità di prenotare visite, esami strumentali e ritirare referti di laboratorio.
Saranno operativi sino a tre sportelli nella fascia oraria 10:30 – 16:00 dal lunedì al venerdì per un periodo sperimentale di un trimestre che terminerà il 31 dicembre di quest'anno.
La novità fa parte delle iniziative di facilitazione a favore dell'utenza e di decentramento dei flussi dalla sede ospedaliera del Santa Maria Nuova.
Gli sportelli che dalle 07:00 sino alle 10:30 svolgono funzioni di accettazione a supporto del Centro prelievi svolgeranno, nelle successive ore della giornata, le stesse attività degli sportelli polifunzionali posti al piano terra del Santa Maria Nuova, con l'eccezione dell'accettazione per prestazioni urgenti che continuerà a essere svolta esclusivamente in ospedale.
I pagamenti potranno essere effettuati esclusivamente attraverso la riscuotitrice automatica presente nella sede.
(Fonte: Ausl RE)
Allattare al seno, un'esperienza da conoscere, promuovere e sostenere. Nella settimana mondiale per l'allattamento al seno, incontri e iniziative a Parma e provincia organizzati da Ausl, Maggiore e volontariato per diffonderne la cultura e tutelare chi allatta.
Parma, 27 settembre 2017
Unico, inimitabile, specifico per il proprio bambino, con una composizione ideale per le sue esigenze nutritive e di sviluppo. E' il latte materno, un alimento importantissimo per il neonato: le sostanze di cui è ricco, attive dal punto di vista biologico, aiutano la digestione del lattante, rinforzano in maniera permanente il suo sistema immunitario, ne maturano il sistema nervoso e gli altri organi, favorendo una protezione durevole verso molte malattie.
Nella settimana mondiale per l'allattamento al seno, a Parma e provincia si vuole promuovere la diffusione della cultura sul latte materno fin dai primi giorni come bene comune, con iniziative organizzate dalle Aziende sanitarie e associazioni di volontariato, a partire da lunedì 2 ottobre.
Le iniziative intendono diffondere la cultura del latte materno in modo diretto con informazioni alle donne che hanno partorito, mediante incontri con le ostetriche e gli specialisti dell'Ostetricia del Maggiore e dei consultori familiari dell'Ausl. Sono previste alcune iniziative di sensibilizzazione pubblica, Flash mob, per invitare a scendere nelle piazze di Parma e provincia per allattare in compagnia e favorire l'incontro di neonati e nuovi genitori con ostetriche, medici ed esperti del volontariato. Un convegno su obesità in gravidanza sabato 7 ottobre -nell'ambito dell'evento Obesity week- offrirà un approfondimento specifico sugli aspetti di prevenzione del sovrappeso durante la dolce attesa, mentre, grazie alla collaborazione con l'Università di Parma, sono previste attività didattiche durante l'anno accademico per sviluppare le competenze specifiche nei corsi di laurea di chi si appresta a diventare professionista della salute.
Infine, è in programma anche una mostra-concorso fotografico per proporre una riflessione sull'emozione dell'allattamento.
Allattare al seno infatti contribuisce alla crescita nella relazione tra mamma e bambino e all'avvio della costruzione del benessere psicologico e dello sviluppo della stimolazione sensoriale, attraverso appagamento e gratificazione. L'allattamento al seno, inoltre, presenta numerosi vantaggi di salute per le donne, tra i quali la minore incidenza di carcinoma alla mammella, di neoplasia dell'ovaio e di osteoporosi durante la menopausa, associata a una maggiore facilità a tornare al peso pre-gravidanza per l'alto consumo energetico dovuto alla produzione del latte.
Le diverse iniziative proposte alla cittadinanza vogliono ripercorre il ventaglio dei benefici dell'allattamento come pratica che favorisce il benessere del bambino, della mamma, della nuova famiglia e della comunità intera.
Per tutte le donne che desiderano aderire ai Flash Mob "Allattiamo insieme" è sufficiente indossare una maglietta bianca e presentarsi con il proprio bimbo a uno degli appuntamenti. Alle iniziative, seguite dalla pagina Facebook di Futura con commenti e proposte di letture, oltre alle ostetriche e ai medici di Ospedale e Ausl, saranno presenti le volontarie delle associazioni che sostengono il progetto: Futura, Centro di aiuto alla vita, Colibrì, LiberaMente, Famiglia Più, CulturalMente e Compagnia in...stabile.
In occasione della settimana dell'allattamento al seno, l'immagine di un neonato attaccato al seno materno sarà proiettata sulla parete dell'Ospedale dei bambini Pietro Barilla di Parma, in via Abbeveratoia.
Tutti gli appuntamenti su: www.ao.pr.it www.ausl.pr.it Facebook Associazione Futura Parma
A Parma
• Convegno "Obesità in gravidanza. Prevenzione e cura" sabato 7 ottobre dalle 8.30 alle13.30 alla Sala Conferenze Assistenza Pubblica, via Gorizia, 2/A
• Flash mob "Allattiamo insieme" sabato 7 ottobre alle 15.30: ritrovo in Piazza Garibaldi, corteo fino all'Ospedale Vecchio in via D'Azeglio, presentazione della Sala del Baliatico e dell'esperienza del progetto "Ninna - oh", allattamento con merenda al Laboratorio Famiglia in Oltretorrente
• Infopoint all'Ospedale Maggiore: lunedì 2 e giovedì 5 ottobre, dalle 11 alle 13, al 2° piano Ostetricia e Ginecologia (pad. 13); martedì 3 ottobre, dalle 11 alle 13, nell'atrio Direzione generale (via Gramsci); mercoledì 4 e venerdì 6 ottobre, dalle 11 alle 13, nell'atrio dell'Ospedale dei bambini
• Mostra concorso di fotografie sull'allattamento al seno, Ospedale dei bambini, piano terra, con premiazione prevista sabato 14 ottobre alle ore 11, aperta al pubblico. Le foto esposte sono offerte da cittadine e cittadini che desiderano condividere la cultura dell'allattamento al seno. Ingresso libero, tutti i giorni da lunedì 2 a domenica 15 ottobre. Per chi volesse partecipare al concorso fotografico, la consegna delle foto è fissata per giovedì 28 settembre (istruzioni su: www.ao.pr.it)
• Attività didattica elettiva per studenti delle professioni sanitarie, anno accademico 2017-2018, corso con crediti formativi aperti al pubblico, docenti di Azienda Ausl e Ospedale, in collaborazione con l'Università degli studi di Parma
A Sorbolo
Sabato 30 settembre alle 10 Flash mob "Allattiamo insieme" in Piazza Libertà (fiera di ottobre)
Iniziative patrocinate dai Comuni di Parma, Colorno, Mezzani, Sorbolo e Torrile.
A Fidenza
Sabato 7 ottobre alle 10 Flash mob "Allattiamo insieme" in Piazza Matteotti (mercato) e lettura teatrale "Legami di latte" a cura della compagnia "Teatro delle Almandine". In caso di pioggia il Flash mob sarà all'ex Macello. In collaborazione con i Comuni di Busseto, Fidenza, Salsomaggiore Terme, Soragna, Fontanellato, Fontevivo, Noceto, San Secondo P.se, Roccabianca, Sissa-Trecasali, Polesine-Zibello.
A Collecchio
Venerdì 6 ottobre alle 9.30 Flash mob "Allattiamo insieme" in Viale Saragat (mercato) e merenda al Parco Nevicati. Iniziativa patrocinata dai Comuni di Collecchio, Felino, Montechiarugolo, Sala Baganza e Traversetolo, Calestano, Corniglio, Lesignano de Bagni, Langhirano, Monchio delle Corti, Neviano degli Arduini, Palanzano e Tizzano Val Parma.
A Borgotaro
Mercoledì 4 ottobre alle 9 Flash mob "Allattiamo insieme" all'Asilo "La Tana" in Via Piave, 3 e corteo fino ai portici di Piazza Manara
A Fornovo
Martedì 3 ottobre alle 10 Flash mob "Allattiamo insieme" in Via XXIV Maggio (mercato). Iniziative patrocinate dai Comuni di Albareto, Bardi, Bedonia, Berceto, Bore, Borgo Val di Taro, Compiano, Fornovo di Taro, Medesano, Pellegrino Parmense, Solignano, Terenzo, Tornolo, Valmozzola, Varano de Melegari e Varsi.
Al via due progetti di attività assistita con animali proposti dall'associazione "Impronte ...nell'anima" che coinvolgeranno la Riabilitazione e la Pediatria.
Parma, 20 settembre 2017
Obiettivo della pet therapy è quello di trasmettere benessere e autostima a chi entra in contatto con un animale, in un rapporto di conoscenza reciproca. Ed è questo l'intento dell'associazione "Impronte ...nell'anima" che ha proposto una serie di progetti in luoghi idonei dell'Ospedale Maggiore per fare incontrare gli animali ai pazienti, mettendoli in diretta relazione tra loro. "Gli animali ci insegnano il rispetto della natura – spiega la presidente dell'associazione Marta Viappiani – ma allo stesso tempo ripagano chi si prende cura di loro con un senso di benessere e di tranquillità interiore, così importante per chi è alle prese con trattamenti sanitari".
Giovedì 21 settembre l'appuntamento sarà al Giardino Riabilitativo del padiglione Barbieri dove i tre cani dell'associazione potranno prendere conoscenza dell'ambiente e del personale. E una volta fiutata l'aria, nel senso letterale del termine, saranno i protagonisti di 4 incontri a cadenza settimanale durante i quali si faranno accarezzare, coccolare e accudire dai pazienti del reparto di Medicina Riabilitativa, diretto dal dottor Rodolfo Brianti.
Il debutto del progetto di pet therapy all'Ospedale dei Bambini è avvenuto invece domenica scorsa quando l'asino Martino ha brucato l'erbetta del giardino della struttura pediatrica lasciandosi strigliare e cavalcare dai piccoli pazienti. "Martino, questo il nome dell'animale – ci spiega Marta Viappiani – è abituato a lavorare con i ragazzi e non si spaventa di fronte ad un movimento brusco. Per questo lo abbiamo scelto per il progetto con i pazienti più piccoli". Per chi non potrà scendere in giardino le volontarie dell'associazione porteranno una sagoma in legno, a grandezza naturale, al loro letto con un video documentario sull'attività dell'animale per coinvolgerli nel progetto anche dalla loro stanza. L'esperienza, anche in questo caso, prevede 4 incontri e si ripeterà ogni domenica fino all'8 ottobre, tempo permettendo.
"Questi progetti di pet therapy – conclude Viappiani - sono possibili grazie alla sensibilità dimostrata da tante persone e professionisti che offrono il loro impegno come volontari e dagli sponsor che li sostengono. Voglio ringraziarli tutti di cuore. E mi auguro siano sempre più numerosi perché gli animali possono insegnarci davvero tanto e possono aiutare a superare momenti di difficoltà, per grandi e piccini".
Azienda ospedaliero-universitaria di Parma
L'unico caso attualmente riscontrato e' di importazione. Avis e Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena rassicurano i donatori.
Recentemente sono state date dai mezzi di comunicazione di massa notizie della presenza del virus Chikungunia nel territorio della provincia di Modena. Delle varie informazioni si è rilevata vera solo quella inerente una paziente che soggiornava a Casinalbo ma che, a quanto pare, ha contratto la malattia nel Lazio.
"Ai fini della donazione del sangue – spiega il dottor Giovanni Battista Ceccherelli, Responsabile dell'Immuno-trasfusionale dell'AOU di Modena – dobbiamo distinguere tra i casi di importazione, cioè che si evidenziano in persone che hanno contratto la malattia in altra sede, ma che nel frattempo sono pervenute nella provincia di Modena, e casi autoctoni, nei quali la persona malata è sempre stata nella nostra provincia e di conseguenza ha contratto l'infezione ad opera della zanzara tigre".
Nelle forme di importazione si adotta la disinfestazione accurata dell'ambiente, in modo da impedire la diffusione delle eventuali zanzare che potrebbero aver punto il paziente, ma non è ritenuta necessaria la sospensione delle donazioni. Solo nella eventualità di casi autoctoni si deve sospendere la donazione come sta avvenendo in questi giorni alla USL 2 di Roma.
"Al momento – prosegue il dottor Ceccherelli – la nostra Provincia di Modena è interessata solo da una forma di importazione, non è necessario quindi sospendere le donazioni. Per ulteriore sicurezza, comunque, il Servizio Trasfusionale ha adottato una ulteriore precauzione. Le unità trasfusionali prelevate nei residenti del comune di Formigine vengono messe in quarantena per cinque giorni. Il donatore al momento della donazione si impegna a comunicare ad AVIS o al SIMT entro i cinque giorni, sintomi quali febbre, dolori articolari, cefalea, manifestazioni cutanee. Trascorsi i cinque giorni, se non è pervenuta alcuna segnalazione, tali sacche verranno utilizzate normalmente. In questo modo crediamo di garantire la massima sicurezza per le unità trasfusionali donate nella nostra Provincia. Se non compariranno ulteriori casi di importazione, tali misure potranno essere sospese verso la fine di settembre".
Non solo, quindi, donare il sangue nella Provincia di Modena è possibile senza limitazioni ma è anche richiesto per aiutare il Lazio che, invece, le donazioni ha dovuto sospenderle. "Ricordo – spiega Cristiano Terenziani, Presidente di AVIS Provinciale - che in questo momento la Regione Lazio ha chiesto l'aiuto delle altre Regioni al fine di poter superare la carenza di emocomponenti. Anche la nostra Provincia è chiamata a fare la sua parte e per questo Avis si è attivata con i suoi donatori per una raccolta straordinaria. Come sempre, di fronte ad emergenze come questa, la risposta dei modenesi non ha tardato ad arrivare. Ma continuiamo ad invitare alla donazione anche nelle prossime settimane, perché la carenza di sangue in Lazio avrà tempi lunghi e solo la solidarietà dei donatori potrà garantire le terapie e gli interventi chirurgici negli ospedali romani".
Per effettuare le donazioni ci si può rivolgere alla propria Avis di riferimento o all'Avis provinciale di Modena tel 059 3684911 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. – modena.avisemiliaromagna.it
La Neonatologia del Policlinico punto di riferimento a livello nazionale nella diagnosi della paralisi cerebrale. 19-22 settembre, un corso al centro didattico della facolta' di medicina e chirurgia.
18 settembre 2017
La Neonatologia dell'Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena, diretta dal prof. Fabrizio Ferrari di Unimore, protagonista di una nuova tecnica per diagnosticare la paralisi cerebrale. Si tratta del Prechtl's Method of Qualitative Assessment of General Movements (GMs) cioè del metodo Precht di valutazione dei movimenti generali nel neonato ed è stata sviluppata alla fine degli anni Novanta dal prof. Heintz Prechtl (dell'Università olandese di Groningen), dal prof. Giovanni Cioni, ordinario di neuropsichiatria infantile dell'Università di Pisa, e dal prof. Fabrizio Ferrari. La metodica sarà al centro del Corso dal 19 al 22 settembre 2017 presso il Centro Didattico della Facoltà di Medicina e Chirurgia di UNIMORE (area Policlinico) a Modena. Il corso vedrà la partecipazione come docenti di medici italiani e di molti medici stranieri e verrà aperto dai saluti del prof. Angelo O. Andrisano, Magnifico Rettore di UNIMORE.
"Il metodo Prechtl – spiega il prof. Fabrizio Ferrari – consiste nella valutazione della motilità spontanea del neonato pretemine e a termine come indice diagnostico e prognostico di paralisi cerebrale infantile. A Modena ogni due anni vengono organizzati un corso base ed un corso avanzato i cui partecipanti provengono da tutto il mondo. E da sempre, una delle priorità nel campo della ricerca portata avanti dalla UOC di Neonatologia prevede studi basati sulla valutazione dei General Movements."
A Modena si terranno sia il Corso di Base sia il Corso Avanzato (dal 19 al 22 settembre 2017), aperti a neonatologi e neuropsichiatri infantili. Il Corso di Base, ha lo scopo di insegnare i fondamenti del metodo con momenti di lezioni frontali e dimostrazioni pratiche. Il Corso Avanzato fornirà un ulteriore addestramento pratico intensivo nella metodica tramite un approfondimento dei dettagli nei movimenti che devono essere valutati, la corretta terminologia e la pratica individuale. Al termine del corso verranno rilasciati attestati di idoneità.
Complessivamente, la Neonatologia del Policlinico di Modena assiste ogni anno circa 450 neonati prematuri. Nel 2016 i neonati di peso inferiore a un chilo e mezzo (VLBW, che sta per Very Low Birth Weight, neonati di peso molto basso), ricoverati all'interno della Terapia Intensiva Neonatale, sono stati 54 (l'anno prima 83) mentre quelli che alla nascita pesavano meno di un chilogrammo (ELBW, che sta per Extremely Low Birth Weight, cioè nati con peso estremamente basso) sono stati 25 (37 nel 2015).
Per i bambini di peso inferiore ai 1500 grammi (VLBW) la percentuale di sopravvivenza è passata dal 62,5% nel 1991 al 85.2% nel 2016. Anche per i casi più complessi come i bambini inferiori ai 1000 grammi (ELBW) la speranza di vita a Modena ha segnato progressi davvero significativi. Se nel 1991 la loro possibilità di sopravvivenza non superava il 33,4% nel 2016 ha potuto raggiungere il 68%. "Il nostro compito – aggiunge il prof. Fabrizio Ferrari – non è solo quello di assicurare la sopravvivenza dei nostri piccolissimi pazienti ma soprattutto di offrire loro la migliore qualità di vita possibile. Una volta, quindi, superata la fase acuta della nascita pretermine occorre assicurarsi che lo sviluppo del neonato prosegua al meglio, sia dal punto di vista della crescita, sia da quello dello sviluppo neurologico". Al Policlinico è attivo un ambulatorio di Follow-Up che segue i piccoli pazienti nei primi due anni successivi alla dimissione proprio per assicurarsi che lo sviluppo neurologico del neonato prosegua correttamente. In questo ambulatorio lavorano in equipe tre neonatologi, un fisioterapista della TIN di Modena, un tecnico universitario, un fisioterapista dei servizi territoriali di Neuropsichiatria Infantile e tre psicologi. È in questo ambulatorio che è stata sviluppata e viene applicata sistematicamente la valutazione della motilità spontanea secondo il metodo di Prechtl.
La Struttura Complessa di Neonatologia si conferma un centro di importanza internazionale dal punto di vista della ricerca, della didattica e dell'assistenza, grazie anche alla certificazione del 2013 come primo centro NIDCAP d'Italia, il quarto a livello europeo, per l'utilizzo di un innovativo metodo di cura del neonato, che focalizza l'attenzione sul coinvolgimento della famiglia, la personalizzazione del trattamento, la lotta al dolore e allo stress del prematuro.
Il reparto di Neonatologia gode del sostegno dell'Associazione di genitori, Pollicino Associazione Onlus per il progresso della Neonatologia a Modena che dalla sua nascita ha sempre appoggiato i progetti di formazione del personale e di ricerca.
(Fonte: Usl Modena)
Il produttore di apparecchiature mediche Medtronic, una delle più grandi aziende al mondo di tecnologie biomediche, ha annunciato che sta richiamando a titolo volontario a livello globale, i dispositivi per la somministrazione di insulina per il trattamento del diabete a causa di un malfunzionamento che potrebbe provocare l'ipoglicemia al paziente.
Il richiamo è stato deciso volontariamente dopo che Medtronic recentemente ha ricevuto delle segnalazioni da parte degli utilizzatori correlate a una potenziale sovraerogazione di insulina.
Tale eventualità, si può verificare poco dopo la sostituzione del set di infusione. La comunicazione è arrivata proprio dal sito ufficiale dell'azienda che sul proprio portale di internet, nello scusarsi con i propri pazienti per qualsiasi inconveniente causato da questo richiamo volontario, desidera rassicurare sul fatto che la sicurezza degli utilizzatori dei dispositivi è la priorità assoluta non negoziabile.
Inoltre nel comunicato, ha precisato che sta effettuando il richiamo volontario di specifici lotti dei set di infusione utilizzati con i microinfusori Medtronic, in collaborazione con le autorità competenti.
Alla luce dell'allerta del gruppo farmaceutico statunitense, i pazienti anche in Italia che avessero acquistato i dispositivi oggetto del richiamo, avverte Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", sono invitati a prestare la massima attenzione e di non usarli.
Nello specifico Medtronic ha realizzato un sito web alla pagina https://www.medtronic-diabetes-look.com/it_it/check , per consentire di verificare rapidamente se e quali dei set di infusione attualmente in possesso sono interessati dal richiamo e quali sono invece quelli nuovi e migliorati.
"Abbiamo realizzato questo sito web - scrive l'azienda sul sito sopra richiamato - per consentirle di verificare rapidamente se e quali dei set di infusione attualmente in suo possesso sono interessati dal richiamo e quali sono invece quelli nuovi e migliorati. La invitiamo a seguire le 5 semplici operazioni seguenti per consentirci di predisporre l'invio gratuito dei set di infusione sostitutivi."
L'Azienda Usl di Reggio Emilia, sulla base dei dati in suo possesso, sta inviando in questi giorni circa 15.000 lettere alle famiglie, nel rispetto della legge nr. 119 del 31 luglio 2017 entrata in vigore il 6 agosto scorso che porta le vaccinazioni obbligatorie da 4 già previste a 10.
Le comunicazioni hanno un contenuto differente a seconda della posizione dei minori nei confronti dell'assolvimento dell'obbligo vaccinale.
I genitori dei circa 13.000 bambini che hanno completato i cicli vaccinali obbligatori previsti per l'età riceveranno una lettera, da consegnare alla scuola, quale attestazione valida per l'accesso ai servizi educativi per l'infanzia.
Ai genitori dei circa 1.000 bambini il cui stato vaccinale non è completo in relazione a quanto previsto per età, ai sensi della legge in vigore, l'Ausl comunica che l'invito programmato per la prossima vaccinazione, già spedito al loro indirizzo dal Servizio vaccinazioni pediatriche, è un requisito indispensabile per l'accesso alla scuola materna. Copia dell'invito andrà consegnata alla scuola entro il 10 settembre 2017.
Ai circa 1.000 inadempienti parziali o totali l'AUSL sta inviando un invito con data e ora in cui presentarsi per completare il calendario vaccinale.
Nel caso sussistano dubbi sulla necessità di effettuare la vaccinazione o sulla sicurezza dell'atto vaccinale, in occasione dell'appuntamento si potranno ricevere le opportune informazioni.
Si chiarisce, inoltre, che le famiglie che non dovessero ricevere la comunicazione ASL, per problemi logistici o in quanto residenti in altra Regione o per qualsiasi altro motivo, potranno comunque avvalersi della possibilità di presentare l'autocertificazione, scaricabile ai siti www.ascuolavaccinati.i t o http://salute.regione.emilia-romagna.it/vaccinazioni-infanzia-e-adolescenza
I genitori dei bambini già iscritti ai servizi educativi 0/3 anni non dovranno presentare alcuna documentazione. L'Azienda Usl infatti è già in possesso degli elenchi dei bambini iscritti e comunicherà lo stato vaccinale direttamente ai Comuni/Gestori dei servizi educativi.
Per la scuola dell'obbligo, per cui la Regione e l'Ufficio scolastico regionale per l'Emilia-Romagna si stanno impegnando a cercare ogni forma di supporto affinché i procedimenti previsti dalla norma possano esser svolti con efficienza, si rimanda a successive informazioni.
La scadenza per la presentazione della documentazione per i bambini e gli adolescenti iscritti dalla prima elementare al secondo anno delle superiori infatti è il 31 ottobre 2017.
Nel caso esista una controindicazione medica all'esecuzione dei vaccini, i genitori saranno invitati a presentare alla Pediatria di Comunità il prima possibile un certificato del medico curante (pediatra di libera scelta o medico di medicina generale) che attesti il motivo per cui tali vaccinazioni sono controindicate e il periodo di esonero dalle stesse.
I genitori che vogliano sistemare la posizione vaccinale dei figli possono prenotare la vaccinazione telefonando ai servizi del distretto di residenza. Per ulteriori informazioni e per scaricare il modulo di autocertificazione www.ascuolavaccinati.it
Qualora le vaccinazioni siano state effettuate in altra sede, per tutti i tipi di scuole, è necessario che i genitori presentino la documentazione relativa alle vaccinazioni effettuate all'Ambulatorio della Pediatria di Comunità del Distretto di appartenenza.
A chi avesse già attivato il Fascicolo Sanitario Elettronico per il figlio si ricorda che accedendo al sito www.ausl.re.it a breve sarà possibile scaricare il certificato vaccinale aggiornato.
Cambiano le regole per quanto riguarda le vaccinazioni
La legge nr. 119 del 31 luglio 2017 entrata in vigore il 6 agosto scorso prevede che le vaccinazioni obbligatorie passino dalle 4 già previste (difterite, tetano, poliomielite ed epatite B) a 10.
Sono obbligatorie: la vaccinazione anti-poliomielitica; la vaccinazione anti-difterica; la vaccinazione anti-tetanica; la vaccinazione anti-epatite B; la vaccinazione anti-pertosse; la vaccinazione anti-Haemophilus Influenzae tipo b (Emofilo tipo b). Inoltre sono obbligatorie fino a diversa valutazione successiva la vaccinazione anti-morbillo, la vaccinazione anti-rosolia, la vaccinazione anti-parotite, la vaccinazione anti-varicella. Questo significa che sono tutte e 10 obbligatorie, in base alle specifiche indicazioni contenute nel calendario vaccinale nazionale vigente nel proprio anno di nascita. Ad esempio la vaccinazione contro la varicella è obbligatoria per i nati dal 1 gennaio 2017.
A partire dall'imminente nuovo anno scolastico per i minori frequentanti scuole di ogni ordine e grado (pubbliche e private) la legge prevede che in caso di mancata osservanza dell'obbligo vaccinale, i genitori o gli esercenti la potestà genitoriale siano convocati dall'Azienda sanitaria locale per un colloquio al fine di fornire ulteriori informazioni sulle vaccinazioni e di sollecitarne l'effettuazione. In caso di mancata effettuazione delle vaccinazioni obbligatorie, è previsto inoltre sia comminata una sanzione amministrativa pecuniaria da cento a cinquecento euro.
Il diritto allo studio non è messo in discussione perché la frequenza scolastica (dalla classe prima elementare in poi) non sarà subordinata all'adempimento degli obblighi vaccinali.
Per gli asili nido e le materne la norma prevede invece che l'esecuzione delle vaccinazioni obbligatorie sia anche requisito per l'accesso. In altre parole senza le vaccinazioni previste dalla legge non si è ammessi.
Il provvedimento adottato a livello nazionale rafforza quanto già legiferato in Emilia-Romagna.
La legge regionale del novembre 2016 nel ridisegnare i servizi 0-3 anni, introduceva come requisito d'accesso ad asili nidi pubblici e privati, l'avere assolto gli obblighi vaccinali prescritti dalla normativa vigente.
Sanità. Uova contaminate da Fipronil: su 81 rilevamenti al momento sono 6 i campioni positivi. Gli assessori Venturi e Caselli: "Livelli di contaminazione di molto inferiori ai limiti di tossicità".
Prosegue il Piano di campionamenti straordinario del Servizio sanitario regionale, nel giro di qualche giorno saranno verificati tutti i 137 allevamenti intensivi dell'Emilia-Romagna. Nei campioni trovati positivi, provenienti da allevamenti della provincia di Forlì-Cesena, i livelli di contaminazione sono molto inferiori a limiti di tossicità
Bologna – Su 81 rilevamenti effettuati in Emilia-Romagna su uova, prodotti ovo-derivati, pasta fresca all'uovo e carne di gallina, sono 6 i campioni trovati positivi al Fipronil, mentre altri 11 sono in attesa di conferma perché risultati positivi al primo test, al quale deve seguirne un secondo per avere la conferma definitiva.
"I livelli di contaminazione rilevati sono al di sotto delle soglie di tossicità definite, dal punto di vista scientifico, dal ministero - spiegano gli assessori regionali alle Politiche per la salute, Sergio Venturi, e all'Agricoltura, Simona Caselli-. Nei campioni trovati positividi produzione regionaleilivelli di contaminazione si attestano mediamente intorno allo 0,16 mg/kg, ben inferiori allo 0,72 mg/kg che corrisponde al limite di tossicità".
Sono i risultati ad oggi del Piano di campionamenti straordinario messo in campo dal Servizio sanitario regionale per fronteggiare l'emergenza del Fipronil nelle uova che dall'inizio di agosto ha riguardato alcuni Paesi dell'Unione Europea, in particolare Belgio, Olanda e Germania.
I sei campioni confermati, cioè per i quali è già stato effettuato il doppio test di verifica, provengono da alcuni allevamenti, di cui uno in Romania e gli altri nella provincia di Forlì-Cesena.
Nel giro di una decina di giorni tutti i 137 allevamenti avicoli intensivi situati in Emilia-Romagna saranno campionati.
Il percorso per le aziende in cui vengono trovati uova e prodotti derivati contaminati prevede il vincolo sanitario e quindi il blocco della commercializzazione delle uova, dei trattamenti agli animali e il blocco della macellazione per la vendita delle carni.
Uova contaminate, cronaca di quanto è avvenuto
Venerdì 11 agosto scatta l'emergenza Fipronil nelle uova. Il Piano ministeriale definisce l'emergenza correlata alla presenza di Fipronil nelle uova che ha riguardato alcuni Paesi dell'Unione Europea, in particolare Belgio, Olanda e Germania.
Lunedì 14 agosto, la Regione Emilia Romagna recepisce il Piano ministeriale e definisce un Piano di campionamento straordinario per la ricerca di Fipronil nelle uova, negli ovoprodotti, nelle carni avicole, nei prodotti composti a base di uova, negli allevamenti di ovaiole in Emilia-Romagna.
Mercoledì 23 agosto, blocco della commercializzazione a scopo cautelativo per quattro allevamenti avicoli dell'Emilia-Romagna dai quali provengono - oltre che da due allevamenti in altre regioni - le uova sgusciate liquide, vendute in Calabria, su cui sono state rinvenute tracce di Fipronil, anche se in percentuali che gli esperti giudicano molto al di sotto della soglia di tossicità
Giovedì 24 agosto gli assessori regionali alla salute Sergio Venturi e all'Agricoltura Simona Caselli incontrano i produttori di Assoavi e Unaitalia, confermando l'impegno della Regione a garantire produzioni sane.
Venerdì 25 agosto laRegione Emilia Romagna dispone una Integrazione al Piano di campionamento straordinario per la ricerca di Fipronil nelle uova, ovoprodotti, carni avicole, prodotti composti a base di uova, allevamenti di ovaiole in Emilia-Romagna. Si prevede di prelevare un campione di uova presso tutti gli allevamenti superiori ai 250 capi di galline ovaiole presenti nel territorio regionale. A seguito di segnalazione di positività a Fipronil in autocontrollo di una azienda operante nel Veneto, 13 allevamenti della nostra regione sono stati posti sotto vincolo e campionati.
Il fipronil e il campionamento
E' un antiparassitario vietato dal 2014 sulle produzioni vegetali, attualmente autorizzato solo quale antiparassitario per gli animali domestici. Il piano di campionamenti è in fase di avanzata realizzazione sul territorio emiliano-romagnolo. Da subito il Servizio sanitario regionale ha potenziato il sistema dei controlli, mettendo in campo una serie di campionamenti aggiuntivi ed assicurando nel contempo la massima collaborazione al Ministero della salute ed ai Nuclei Antisofisticazioni e Sanità. /BM
La Direzione dell'Azienda USL di Reggio Emilia informa che oggi, 25 agosto, è pervenuta la conferma della diagnosi di malattia da Zika virus nel viaggiatore residente nel Comune di Reggio Emilia già segnalato come caso sospetto di infezione Dengue/Chikungunya/Zika mercoledì 23 agosto. Le condizioni della persona che ha contratto il virus sono buone e non destano preoccupazione.
La malattia da virus Zika si manifesta di solito con una sintomatologia lieve: febbre, dolori ossei e muscolari, oppure con manifestazioni cutanee che ricordano quelle da morbillo, a volte accompagnate da prurito; può però dare conseguenze gravi nel caso sia contratta in gravidanza, in questo caso il neonato potrebbe risultare affetto da disturbi neurologici e cognitivi, da microcefalia. L'infezione si può trasmettere principalmente con due modalità: tramite la puntura di zanzare tigre infette oppure in caso di rapporti sessuali con partner maschile infetto. Finora tutti i cittadini italiani che hanno contratto Zika virus si sono infettati principalmente durante un viaggio all'estero, si tratta quindi di casi importati di malattia.
Per impedire la diffusione a livello locale quando viene segnalato un caso, anche solo sospetto, vengono effettuati trattamenti di disinfestazione nell'area di 100 metri attorno ai luoghi di vita dell'ammalato, per eliminare tutte le zanzare tigre presenti. In questo modo si evita che qualche zanzara che si può essere infettata pungendo la persona malata possa poi trasmettere la malattia ad altre persone residenti in quella zona.
Il Comune di Reggio Emilia, in collaborazione con il Servizio di Igiene Pubblica, ha già iniziato i trattamenti di disinfestazione nei luoghi di permanenza della persona che ha contratto il virus, trattamenti che saranno ripetuti e completati nei prossimi giorni.
Si richiama l'importanza, per prevenire il rischio di introduzione nel nostro Paese di malattie un tempo presenti solo in aree tropicali, di mettere in atto tutti gli interventi tesi a ridurre la presenza e diffusione di zanzare anche da parte dei cittadini. Per chi viaggia all'estero verso uno dei tanti paesi dove Zika virus è ampiamente diffuso, è importante informarsi sulle misure di protezione personale da adottare: gli ambulatori del Servizio Igiene e Sanità Pubblica sono a disposizione per effettuare consulenze individuali gratuite utili per preparare bene il proprio viaggio.
Per saperne di più, è possibile consultare il sito regionale specifico: http://www.zanzaratigreonline.it/
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