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Giovedì, 01 Novembre 2018 07:11

Le Città Slow, una comunità che unisce l'Italia

L'Italia del fare che non ha perso la capacità di sognare si inventa nuove soluzioni e costruisce reti sinergiche laddove altri sistemi più complessi e storici vacillano, è la nuova Italia che riparte a discapito della crisi e contro la convenzionalità dei grandi sistemi tradizionali per far crescere i suoi territori.

da L'Equilibrista Novellara, 28 Ottobre 2018

Torino e Novellara, recenti teatri dell'evento Citta Slow 2018, non sono poi così lontane ma assolutamente ambedue così vicino all'esempio di Italia che vede nei giovani agricoltori la speranza di una rinascita per un rinnovato sistema agricolo. Si è lavorato a simposi dedicati, relazioni ed interviste sul futuro che ci aspetta per ripensare nuove logiche di sistema che vogliono emergere ed aggredire fette di mercato estere in cerca di eccellenza.

Unicità e distinzione si stanno diffondendo da ormai alcuni anni in Italia grazie anche alle città slow, il cui progetto, ormai noto al grande pubblico dell'Italia del gusto, porta alla ribalta 252 città in totale, per 30 Paesi coinvolti i quali conservano l'animo lento e scandito dalla natura di sempre, per forgiare le loro produzioni e svettando per merito delle loro nicchie di riferimento.

A Novellara, la tradizione targata Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia (ABTRE), sposa in modo eccellente l'artigianalità campana portata dall'Azienda Il Casolare di Caiazzo ad esempio.
Una solida realtà famigliare dell'Alto Casertano che grazie agli sforzi del fondatore Benito La Vecchia, partito da semplice ragazzo di bottega è riuscito a custodire i segreti della manifattura della mozzarella DOP e passarla ai figli, che oggi alla terza generazione, in un emozionante e disegno di amore in linea con la sua filosofia, lo vede protagonista. La sua impostazione è stata innovativa se la si colloca in relazione alla temporalità ed al mercato di riferimento, perché la famiglia nel tempo ha tessuto una rete stretta con tutti i Conferitori di latte tanto da sceglierli con cura ed averli al massimo a 15 km da casa, a riprova di presenza ed attenzione maniacale e che li colloca ad oggi in una posizione di assoluto vantaggio.

A Torino invece, fra i tanti assaggi e le grandi narrazioni di gusto, mi concentro sulla produzione di una Azienda storica in particolare, quella gestita da Loris Ferrari perché si respira qualità, ricerca e storia, La Macelleria Magnani dei fratelli Ferrari.

E' da Natale Magnani infatti, che Loris ed Andrea Ferrari comprendono ed approfondiscono la passione per l'arte norcina e la fanno loro, dopo il passaggio di consegna proprio dal loro predecessore, andando avanti e sperimentando solo grazie all'uso di aromi naturali e trovando differenti ricette pur mantenendo inalterata la voglia di imparare e la granitica scuola che Natale gli aveva trasmesso. Si comprende parlando con Loris, qui a Torino, come la sua voglia di fare sia contagiosa tanto che a breve sarà aperto un nuovo spaccio proprio nel centro di Salorno dedicato alla vendita ma soprattutto vocato alla creazione di un punto di riferimento per la cura dei prodotti della zona, andando a valorizzare il prodotto principe quale lo Speck.

Le cosce sono prodotte solo da coscia intera italiane, disossata e refilata a mano, salata ed affumicato a freddo con legno di faggio e stagionato per nove mesi.

Le storie di queste Famiglie e di queste persone che iniziano a fare della loro passione il loro lavoro è proprio quello che deve incarnare le città slow, che per crescere ancora, hanno bisogno di gente preparata, appassionata e soprattutto attenta alla qualità e che sposi in toto l'ideologia delle produzioni lente e nel rispetto delle regole che il territorio impone per riequilibrarsi e rigenerarsi.

 

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Pubblicato in Agroalimentare Emilia
Domenica, 30 Settembre 2018 06:20

Padiglione Lingotto - Salone del Gusto

Se qualcuno si fosse chiesto quanto sia stato fondamentale l'esistenza di una piazza per lo sviluppo della civiltà e degli scambi fra i Popoli, doveva vedere quanto sia stato centrale l'apporto che un luogo fisico nell'era digitale che stiamo vivendo, come la piazza appunto, collocata nel centro del Salone Terra Madre, abbia portato per il salone del gusto di Torino appena concluso.

da L'Equilibrista - Torino 25 settembre 2018 - Una vera e propria festa dell'incontro e dello scambio fra Popoli che è andata in scena nella piazza allestita, per esaltare uno spazio gestito dalle Città Slow nell'edizione 2018 di Terra Madre.

Ben 252 Sindaci associati in trenta Paesi del Mondo hanno aderito alla Piazza di Cittaslow, con tanto di area dedicata ai dibattiti ed incontri sui principi e sui progetti di Cittaslow, un ristorante a base di prodotti tradizionali e biologici del Cilento portati a Terra Madre dalla cooperativa Almaseges, ma soprattutto numerosi Laboratori del gusto gratuiti.
L'organizzazione di Cittaslow Internazionale, Slowfood Campania, da Museo Cilento, si sono circondate di ben 13 postazioni di mercato per altrettante Cittaslow italiane e straniere che hanno offerto il meglio delle produzioni artigianali di qualità italiana ed internazionale.

Quest'anno hanno spiccato la Cittaslow di Pijao (Colombia), con alcuni "Cafeteros" mai venuti in Italia prima d'ora e che hanno lavorato alacremente per portare raffinate qualità di caffè. Insieme a questa nuova entrata di tutto rispetto vi erano anche la Rete delle Cittaslow olandesi con 50 tipi diversi di formaggio, che ben si sono amalgamate nella miriade di prodotti italiani facendo emergere il valore della biodiversità italiana.

​Intensi e continui dibattiti che si sono succeduti in piazzetta slowfood, tanto che a prendere la parola è stato poi Stefano Pisani, Presidente di Cittaslow Internazionale e Sindaco di Pollica, che ha rimarcato il valore di fare rete soprattutto a livello transoceanico nel rispetto dei valori della cooperazione e ispirate a quel Carlo Petrini che ha coniato il termine "slow" per incentivare la biodiversità di qualità.

Il valore del lento movimento del fare, contrapposto alla velocità delle produzioni industriali nell'interesse dei piccoli centri d'eccellenza.
Il vivere bene, il "buon vivere", festeggerà l'anno prossimo ad Orvieto il 20° anniversario – tanto da essere oggi un esempio virtuoso di comunità attiva che sa rispettare se stessa, il proprio ambiente, la propria storia e memoria, immaginando e realizzando un futuro di qualità per tutti.

Assieme al mercato, l'offerta di cibo fresco in piazza o per strada è all'origine di molte città: per questo Terra Madre ha presentato un'offerta dedicata da Nord a Sud dell'Italia che vanno a caratterizzare la nostra cultura ed offrono profumi e sapori unici.

Lo street food è stato animato dal Riso nero di Casalbeltrame, insieme alla Pizza fritta napoletana di Pollica, Positano, Amalfi, Caiazzo, Castel Campagnano, San Potito, Cerreto Sannita e Orsara di Puglia, per approdare lungo l'Adriatico con la piada romagnola di Sant'arcangelo di Romagna, Santa Sofia e Galeata. Ha chiuso il tripudio di prodotti e sapori dell'Umbria, la torta al testo sotto "lu focu" ed il baccalà fritto al cartoccio solo per citarne alcuni.

Ecco le città presenti alla piazza:
1 - Salorno / Saluro (BZ), 2- Sant'Agata di Puglia (FG), 3 - Abbiategrasso (MI) 3 – Morimondo (MI)
5 – Usseglio (TO) 6 - Vigarano Mainarda (FE) 7- Pollica (SA) 8 - Pijao (Colombia) 9 - Eijsden – Margaraten (Paesi Bassi) 10 - Novellara (RE) e Scandiano (RE) con Piante e Frutti antichi di Maioli e Acetaia San Giacomo.

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
Sabato, 29 Settembre 2018 15:12

Novellara, Una Vera Citta' Slow

La Rocca, la piazza, la gente del posto, le fragranze dei ribollire dei tini, che avvolgono un assolata giornata di Ottobre, faranno da cornice al movimento che ormai pare inarrestabile, una scia di innovazione che riprende le radici dal passato e che vuole conquistare il Mondo. Sono le città slow.

da L'Equilibrista Novellara 28-09-2018

Alla mente torna l'entusiasmo della storica "Novellara balsamica", perché ha il profumo del mattino, i raggi di sole umido che fanno capolino su piazza Unità d'Italia, senza mai opprimere la gente che con occhiata fugace ha la mente occupata all'allestimento della fiera, concedendosi la sola distrazione del rumore smodato delle ruote del cariolo che spinge con incosciente sorriso.

Il mosto cotto, le assi alla base del palco in mezzo la piazza che risuonano al primo calpestio degli operai, l'aroma del pubblico che sorseggia il caffè e che si gode lo spettacolo dai portici ai lati, sembra sempre lo stesso ogni anno e costruisce una tela di colori che rimane intatta. Perché quello che cambia è solo l'approccio, tanto che da "Balsamica" si evolve in Gusterò, aumentando la presenza ed il numero dei partecipanti al banchetto offerto dalla città di Novellara. Omaggio alle parole gusto in Rocca, innovativa mostra mercato proprio delle città slow che si avvale dei suoi contadini e della forza lavoro delle Aziende locali per ravvivarsi e fare modernità basando la sua immagine sulla tradizione.

Novellara come centro direttivo e laboratorio di idee visto che sarà la sede dell'Assemblea italiana di tutti gli amministratori di Città Slow, ovvero i Sindaci e gli Assessori che già hanno tracciato il progetto innovativo di essere garanti del rinascimento rurale italiano. Sono continue e proficue infatti le richieste che vogliono allargare le città slow che ricevono interesse perfino dalla lontana Cina, in cerca di ammodernamento e bisognosa di apprendere come questo sistema riesca dalla tradizione ad auto prodursi segnando la differenza.

Il programma della manifestazione prevede Sabato 6 e Domenica 7 Ottobre il mercato in Piazzale Marconi con accesso aperto a tutti anche all'interno della Rocca, dove per tutta la giornata di sabato, il circuito Cittaslow sarà attivo regalando esposizione delle eccellenze enogastronomiche ed artigianali delle Cittaslow italiane.

All'offerta già ricchissima, si aggiunge, per il secondo anno consecutivo, quella delle aziende della rete Agrobiodiverso, produttori di nicchia del territorio locale e dell'Appennino Reggiano che portano in campo il concetto portante dell'agro biodiversità. La giornata conclusiva sarà domenica, dove si potranno trovare anche i produttori locali del tradizionale mercatino del venerdì novellarese.

Ormai collaudato è la rete di iniziative a corollario della manifestazione che prevede una serie di iniziative che prende parte dai laboratori per i bambini, letture per bambini, mostre e collaborazioni con il CAI, conferenze, tavole rotonde e musica.
I locali del circondario, vere e propri musei della cultura cittadina saranno aperti a serate e degustazioni a tema. Si parte dall'Antico Bar Roma, L'Enoteca Il Vecchio Borgo, il Ristorante Macondo e l'Osteria Bar La Rocca che hanno già pianificato menù ed incontri con le tipicità locali.

Domenica 7 ottobre saranno ospitate anche l'inaugurazione della stagione teatrale 2018-19 dal titolo: "Differenze" al Teatro Franco Tagliavini, alle ore 16.00 (ingresso gratuito) ed il compleanno dell' Acetaia comunale, con le premiazioni del Palio dell'aceto Balsamico Città di Novellara.

Per ulteriori informazioni sarà attiva la mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Che dire, non si tratta di un evento qualunque perché l'essenza della riscoperta delle emozioni che riportano all'infanzia in chiave moderna , non lo sono mai.

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