(Reggio Emilia, 31 agosto 2024). “In città e in provincia il commercio continua il suo lento declino, frutto di una politica della sinistra che da decenni penalizza le piccole realtà, che dovrebbero invece rappresentare il cuore pulsante del settore”: così Fabio Filippi, esponente di Forza Italia ed ex consigliere regionale, lancia l’allarme sullo stato di salute del comparto.
“Eclatante - spiega Filippi - è la situazione che si evidenzia nel centro storico di Reggio, dove, fra l’altro, non è favorita la frequentazione della gente. Questa è una delle principali cause delle costanti chiusure da parte dei negozi e di aperture di spazi sempre più ampi per il degrado e la delinquenza. Ma di fatto in tutto il territorio provinciale gli esercizi commerciali di modeste dimensioni continuano a registrare un calo delle vendite, a scapito dei supermercati”.
Anche in Appennino “si assiste a un progressivo sfilacciamento del tessuto commerciale - continua il rappresentante di Forza Italia - con una particolare preoccupazione per i bar e i negozi di alimentari nei piccoli paesi, che, quando chiudono definitivamente le serrande decretano spesso la fine stessa dei borghi, in quanto costituiscono un vero e proprio presidio sociale. Chi comanda in Regione ha dimostrato di fare sempre ‘orecchie da mercante’ agli accorati appelli da parte di alcune realtà comunali virtuose in cui la sinistra è all’opposizione o comunque lo spirito civico è prevalente agli ‘ordini di partito’. La crisi non sta neppure risparmiando la bassa reggiana, con analoghe dinamiche della città nei centri maggiori e andamenti simili alla montagna nelle località di entità più ridotte o marginali”.
Conclude Fabio Filippi: “Si tratta di scelte programmatiche scellerate a livello regionale, ma non solo, le cui conseguenze devastanti sono ormai sotto gli occhi di tutti. Per invertire questa tendenza ci impegneremo con tutte le nostre forze affinché il cuore di Reggio Emilia e delle altre località della provincia, dalle più importanti alle più umili, alle più ‘sperdute’ e ‘dimenticate’, continui a battere. Non è ancora troppo tardi. Occorrerà mettere in campo azioni di sostegno e promozione, consapevoli della valenza strategica del piccolo commercio per la vita delle nostre città, cittadine e paesi”.