«Le risorse allocate ad oggi appaiono ancora inferiori al fabbisogno. Parliamo, infatti, di circa 1,6 mld di euro rispetto agli oltre 2 mld annunciati che sarebbero, comunque, insufficienti rispetto ai danni che hanno interessato famiglie, imprese e infrastrutture dell’area colpita. Dalla definizione dell’area colpita, alla moratoria mutui, dalla liquidità da assicurare dalla filiera agroalimentare a quella del welfare, passando per la rivisitazione degli ammortizzatori sociali evidenziamo sei misure di intervento immediato». Lo dice Maurizio Gardini, presidente di Alleanza Cooperative intervenendo, anche a nome dei copresidenti Simone Gamberini e Giovanni Schiavone, in audizione in Commissione Ambiente e territorio della Camera dei Deputati.
«Definire con esattezza il perimetro dell’area danneggiata, accertandosi che non siano state escluse parti di territorio o di costa. Da evitare anche l’ampliamento indiscriminato che andrebbe a ripercuotersi su efficacia e giustizia delle misure Va riservata un’attenzione particolare alle aree interne: è urgente intervenire, con risorse adeguate, per sostenere l’economia di quei territori ora difficilmente raggiungibili per le oltre mille frane che si sono prodotte e per le strade distrutte».
«Intervenire sulla moratoria mutui: il periodo di sospensione fissato al 30 giugno è troppo breve. Bisogna anche chiarire che il costo degli interessi non sia a carico del solo sistema bancario e, soprattutto, evitare il rischio che le imprese che accedono alla moratoria vengano riclassificate in una situazione di merito creditizio peggiorativa».
«Le Banche locali e di territorio, come le 10 Banche di Credito Cooperativo dell’Emilia Romagna che dispongono di ben 394 sportelli, il 40% dei quali nelle aree alluvionate, sono imprese danneggiate al pari delle altre. È quindi opportuno che ricevano l’attenzione e la cura che si riserva alle imprese di tutti gli altri settori».
«La filiera agroalimentare ha bisogno di liquidità. Per questo motivo chiediamo un esonero contributivo e previdenziale a favore dei datori agricoli che operano nelle sedi del “cratere”, delle imprese della pesca e dell’acquacoltura attive nelle acque interne, marittime e lagunari che sono fuori dal cratere, ma comunque ricadenti nelle aree per le quali è stato dichiarato lo stato di emergenza».
«Quanto agli ammortizzatori sociali per i lavoratori subordinati del settore privato occorre evitare applicazioni paradossali che escludono l’applicazione della misura alle imprese che hanno subito una riduzione dell’attività o ai lavoratori di aziende non colpite dall’alluvione residenti al di fuori dei comuni dell’area alluvionata, ma che non hanno potuto raggiungere il luogo di lavoro per l’interruzione delle strade».
«Sui servizi educativi, socio assistenziali, socio sanitari e sanitari le Pa devono prevedere una remunerazione automatica e non rimessa alla discrezionalità della PA perlomeno con riferimento alle spese incomprimibili».