Di Andrea Caldart Cagliari, 26 febbraio 2023 - È il termine più appassionato che si riscontra al WEF, World Economic Forum di Davos, di cui ne sono ossessionati il suo fondatore, Klaus Schwab e quel codazzo di miseri miliardari filantropi del Great Reset.
Un’agenda globalista che nel 2030 vorrebbe raggiungere 17 obiettivi sostenibili, partendo proprio dall’agricoltura che, se applicata, distruggerà la gran parte di quanto si produce e si coltiva in Europa.
Ma ad Ursula Von der Leyen poco importa tant’è che è riuscita a realizzare un progetto alla Commissione europea dal nome davvero “sopportabile”: “Farm to Fork” letteralmente: “dalla fattoria alla tavola”.
L’equità del mangiare sano che ci vuole propinare Ursula sarà ricavata da prodotti sintetici, costruiti in fabbriche, nelle quali i potenti miliardari filantropi di Davos hanno già investito, e non nelle fattorie.
Poco importa se assisteremo ad una potentissima e drastica riduzione degli allevamenti e alla bancarotta delle imprese agricole, ma la legislazione europea, supinamente genuflessa ai burocrati non eletti del WEF, oltre a, grilli, blatte, cavallette, etc., ora impone di costruire cibi in fabbrica, chiamate “farm”, geneticamente modificati, OGM2.
Secondo i burocrati europei e i nostri politici che li appoggiano, le scoregge degli animali, rappresentano un terzo delle emissioni dai fatidici Gas serra e quindi, entro il 2050, tali emissioni devono essere totalmente abbattute.
Nessuno però ci ha detto quanto inquinamento “green” produrranno le loro moderne fabbriche di cibo sintetico, e nemmeno quanto impatterà tutto questo, sull’ambiente.
Peccato però che ad oggi, sul nostro pianeta, non esiste uno studio indipendente che scientificamente, accerti la correlazione tra le puzzette delle vacche e l’aumento delle emissioni.
Non ne esiste nemmeno uno, sempre indipendente, ma nemmeno finanziato da loro, che ci fornisca indicazioni circa le conseguenze che si hanno sull’organismo umano, mangiando quello schifo sintetico.
Come per gli animali anche per noi, questo gas è fondamentale per il ciclo della vita umana e vegetale.
Ma se tutta questa CO2 è così distruttiva, perché è permesso, ad esempio, berla nelle bevande gassate?
La manipolazione di questa ineguagliabile farsa è iniziata, come dicevamo prima, molto tempo fa e ha il solo e unico scopo di assoggettare le persone ad un cambiamento coercitivo, del proprio stile di vita, ricorrendo a sacrifici e limitazioni delle libertà personali.
La stretta sul clima è un progetto di ingegneria sociale, finalizzato al controllo dei diritti dei singoli cittadini che verrà attuata attraverso un’economia di decrescita, obbligandoci a comportamenti tecnologici a favore di un’attività finanziaria speculativa di pochissimi.
Forse Ursula e quella gran sacerdotessa di Greta Thumberg non hanno fatto bene i conti con quanto ci hanno sfranellato i cosiddetti con le loro profezie apocalittiche sul climatismo, tanto da portarci allo sfinimento di questa narrazione.
A queste apostole, banditrici instancabili di apocalissi infinite, finanziariamente stabili, ma disarmate di poter scientifico, consigliamo, per il loro meteorismo un vecchio detto tutto italiano: “chi non la fa, scoppia”.
E nel loro cibo green, di questo, non c’è traccia. Ops!!!