Bologna, 5 Settembre 2022 – La stagione dell’irrigazione sta volgendo al termine e i dati tecnici emersi proprio in queste ore sugli utilizzi delle acque prelevate dal Canale Emiliano-Romagnolo – 290 milioni di metri cubi – e redistribuite ai Consorzi di bonifica e consegnati in tempo utile all’agricoltura si sono rivelate quanto mai decisive per il mantenimento dei livelli produttivi anche nella stagione più impegnativa di sempre. La siccità del 2022, come ormai noto ai più, si iscrive infatti di diritto al primo posto sul podio delle annate più aride dall’inizio delle rilevazioni idro meteo climatiche nel continente e nel nostro paese e il Canale Emiliano-Romagnolo ha rivestito, in questi mesi così critici, un ruolo centrale negli equilibri idrici nell’intera area del comprensorio servito (336 mila ettari di superficie di cui 227 mila ettari di superficie agraria nelle province di Ravenna, Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Rimini), rappresentando, al contempo, un elemento di indubbia e più volte attestata rilevanza anche nel composito scenario idrologico nell’intera pianura Padana all’interno del distretto del Fiume Po.
La perdurante richiesta dell’Autorità di bacino del Po di rilasciare risorsa dalle regioni di monte verso quelle di valle (anche nei periodi in cui i livelli hanno toccato record storici negativi a rappresentazione dell’epocale deficit), hanno avuto infatti – come obiettivo di sostenibilità – sia la diminuzione della risalita del cuneo salino nel Delta, sia l’approvvigionamento costante proprio del CER. Oltre alla consolidata ed indispensabile funzione a sostegno del comparto agricolo e di tutte le colture di pregio del il territorio, la risorsa del Canale ha alimenta il potabilizzatore di Ravenna fornendo acqua preziosa alla comunità Ravennate e della Costa Adriatica in un periodo di massima presenza turistica.
In questo contesto, in cui i livelli di acqua prelevata (non senza difficoltà viste le quote idrometriche soprattutto nel mese di Luglio e inizio Agosto) è risultato fondamentale e che ha pesato maggiormente sulla resa finale, risultando determinante sulla effettiva possibilità di utilizzare l’acqua anche in periodi di magra estrema, è rappresentato dall’insieme di manovre idrauliche emergenziali sono state le manovre straordinarie eseguite dalle maestranze consortili 7 giorni su 7. Le azioni compiute in tempi adeguati e frutto del monitoraggio tecnico hanno per lo più riguardato l’impianto idrovoro Palantone a Bondeno, ma tutte le stazioni del CER a Sant’Agostino Est e Ovest, Crevenzosa, Pieve di Cento, Savio e Volta Scirocco hanno consentito una gestione minuziosa e razionale fino all’ultima goccia disponibile.
In vista del consiglio di amministrazione, programmato oggi nella sede del CER a Bologna, il presidente Nicola Dalmonte rivolge la sua attenzione al futuro su ciò che si potrà fare a livello sistemico per migliorare in modo pur sempre resiliente un contesto sottoposto periodicamente a stress stagionali ormai oltremisura e troppo frequenti da sostenere senza nuovi ed ulteriori investimenti mirati: “L’esperienza di quest’anno ci obbliga a mettere in campo tutte quelle azioni per garantire la risorsa idrica, alla luce di questi cambiamenti climatici, dove il CER è l’infrastruttura principale della nostra regione a servizio del mondo agricolo”.
“Un contributo di rilievo che va considerato in ottica di complessiva sostenibilità ambientale è senza dubbio l’apporto che il Canale Emiliano Romagnolo ha assicurato alle oasi ambientali del territorio, oasi ambientali che svolgono funzione rigenerante per habitat e biodiversità”, ha commentato la direttrice generale del CER Raffaella Zucaro.
E da oggi fino al termine effettivo della stagione irrigua ad Ottobre gli studi approfonditi dei laboratori in campo del CER si concentreranno anche sull’analisi capillare dell’aspetto agronomico colturale generato e garantito in questa stagione così critica ma pur sempre “salvata” in extremis. Sarà importante comprendere le singole percentuali di utilizzo di risorsa delle singole colture per comporre un complesso bilancio idrico di sistema che risulterà importante per la pianificazione del futuro più immediato, pioggia permettendo naturalmente.
[Foto allegata: una immagine che ritrae i vertici del CER. Da sinistra: la direttrice generale Raffaella Zucaro e il presidente Nicola Dalmonte]