Domenica, 20 Marzo 2022 07:50

Una piattaforma a vantaggio della continuità d’impresa In evidenza

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Di Mario Vacca Parma, 20 febbraio 2022 - Al culmine di un’emergenza sanitaria durata oltre due anni che ha portato con se l’origine dell’aumento imprevisto delle materie prime e della conseguente impennata dell’inflazione ha inciso sui redditi delle famiglie e sulla sostenibilità delle imprese, ed il conflitto generatosi tra Russia ed Ucraina ha accresciuto ancor più la problematica dal momento che gas, petrolio e metalli arrivano in Europa prevalentemente da questi due territori.

Alcuni settori quali la metallurgia, già piegate dalla crescita del costo dell’energia che ha costretto molte aziende a programmare produzioni soltanto notturne se non ad interrompere il ciclo devono far fronte anche con la mancanza di materia prima.

Gli embarghi colpiscono anche i porti commerciali del nord d’est d’Italia ove l’80% del traffico marittimo proviene dall’est.

Tali problematiche accentuano l’attenzione pubblica sul tema della prevenzione di situazioni di crisi aziendale che rimane un argomento molto delicato che deve essere affrontato con la massima attenzione da imprenditori e professionisti.

Lo stesso legislatore, che non più di due anni fa ha modificato il regio decreto sulla legge fallimentare, è dovuto intervenire a più riprese per adeguare il nuovo codice della crisi e dell’insolvenza all’attuale contesto socio economico. Le numerose modifiche ed integrazioni che dovrebbero entrare il vigore il prossimo 16 maggio apportano diverse novità procedurali, automatismi volti a far scattare per tempo i primi allarmi e le adeguate misure di risanamento. Però, l’ombra di un nuovo rinvio è alle porte, per quanto il più ampio rinvio è gia ben noto e riguarda l’adozione dei sistemi di allerta slittati al 31 dicembre 2023.

Lo schema di decreto modificativo preparato dalla commissione Pagni bis ed adottato dal Ministero della giustizia e dal Ministero dell'economia è ormai in dirittura d’arrivo. L’obiettivo è sempre quello di aumentare la capacità dell’impresa di restare in vita, potenziando gli strumenti per l’emersione dalla crisi d’azienda.

Intanto con tale decreto cambierà ancora la definizione di crisi, secondo l'art. 2 lett. a) del Ccii, infatti, per crisi si dovrà intendere “lo stato del debitore che rende probabile l'insolvenza e che si manifesta con l'inadeguatezza dei flussi di cassa prospettici a far fronte alle obbligazioni nei successivi dodici mesi”. La definizione introduce il riferimento all'arco temporale creando un’analogia con il principio Isa 570 in tema di revisione legale e compatibile alla direttiva comunitaria.

Vi è ricompresa ogni difficoltà, di tipo sia economico sia finanziario, inserita in una prospettiva temporale più ampia ritenuta, maggiormente idonea ad intercettare le situazioni di effettivo squilibrio che richiedono il pronto intervento da parte dell'imprenditore.

Oltre a nuovi obblighi procedurali, per le aziende  sono previsti  nuovi strumenti utili, come il test per la verifica della perseguibilità del risanamento e la risoluzione delle crisi.

L'art. 25-undecies del Ccii, istituisce il programma informatico di verifica della sostenibilità del debito e di elaborazione di piani di rateizzazione automatici, al fine di rendere immediata e più automatizzata la gestione del mantenimento in vita delle imprese. Nell’ipotesi che  l'indebitamento complessivo dell'imprenditore non superi i 30 mila euro e, l’esito dell'elaborazione del programma, tale debito risulti sostenibile, il software elaborerà un piano di rateizzazione che l'imprenditore inoltrerà ai creditori interessati comunicando la possibilità di manifestare il loro dissenso entro 30 giorni.

Sono state  individuate specifiche misure di allerta, che scattano in base a indicatori di crisi (elencati nell’articolo 13), aggiornati con cadenza triennale dal Consiglio Nazionale dei Commercialisti, tra cui:

  • squilibri di carattere reddituale, patrimoniale o finanziario;
  • prospettive di continuità aziendale per l’esercizio in corso o, quando la durata residua è inferiore, per i sei mesi successivi;
  • indici sulla sostenibilità dei debiti per almeno i sei mesi successivi;
  • indici che misurano la sostenibilità degli oneri dell’indebitamento con i flussi di cassa;
  • adeguatezza dei mezzi propri rispetto a quelli di terzi, ritardi nei pagamenti reiterati e significativi.

 

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La Bussola d'Impresa - Mario Vacca
 
Mi presento, sono nato a Capri nel 1973, la mia carriera è iniziata nell’impresa di famiglia, dove ho acquisito la cultura aziendale  ed ho potuto specializzarmi nel management dell’impresa e contestualmente ho maturato esperienza in Ascom Confcommercio per 12 anni ricoprendo diverse attività sino al ruolo di vice presidente.
 
Queste capacità mi hanno portato a collaborare con diversi studi di consulenza in qualità di Manager al servizio delle aziende per pianificare crescite aziendali o per risolvere crisi aziendali e riorganizzare gli assetti societari efficientando il controllo di gestione e la finanza d’impresa.
Nel corso degli anni le esperienze aziendali unite alle attitudini personali mi hanno permesso di sviluppare la capacità di anticipare e nel contempo essere un buon risolutore dei problemi ordinari e straordinari dei miei clienti.
 
Per migliorare la mia conoscenza e professionalità ho accettato di fare esperienza in un gruppo finanziario inglese e, provatane l’efficacia ne ho voluta fare una anche in Svizzera.
Queste esperienze estere hanno apportato conoscenze legate al Family Business, alla protezione patrimoniale tanto per le imprese quanto per i singoli imprenditori ed all’attenzione per l’armonizzazione fiscale tra le diverse realtà ed al rischio d’impresa.
 
Mi piace lavorare in squadra, mi piace curare le pubbliche relazioni e, sono convinto che l’unione delle professionalità tra due singoli, non le somma ma, le moltiplica.
Il mio impegno è lavorare sodo ma, con etica, lealtà ed armonia.
 
 
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