29 Luglio 2021 – Con il duplice obiettivo di tutelare l’agricoltura dei comprensori gestiti e di contrastare i movimenti franosi causati dal dissesto nelle zone collinari e montane l’Emilia Centrale ha dato il via ai primi progetti del Piano Sviluppo Rurale (PSR) 2014-2020 della Regione Emilia-Romagna finanziato dall’Unione Europea: 13 interventi dall’importo complessivo di un milione e 370 mila euro – sulla totalità dei 31 approvati dalla Regione Emilia-Romagna per un valore finale di 3,5 milioni di euro – che coinvolgeranno alcune aree di aziende agricole comprese tra le province di Reggio Emilia, Modena e Parma grazie ad una serie di investimenti in azioni di prevenzione allo scopo di ridurre le conseguenze delle calamità naturali e di cui beneficeranno, oltre alle aziende agricole, anche i relativi territori limitrofi.
Nel dettaglio, gli interventi – che riguardano opere drenanti con fossi a cielo aperto per regimazioni idrauliche di superficie – verranno realizzati, per la provincia di Reggio Emilia: in località Vogno, nel Comune di Toano (previsto, a breve, l’avvio degli interventi nel territorio di Castelnovo ne’ Monti). Per quanto riguarda la provincia di Modena: in località La Libbra nel Comune di Lama Mocogno; in località Ca’ Simone e Molino Battistoni, nel Comune di Pavullo nel Frignano; in località Casa Favale, nel Comune di Frassinoro; in località S. Martino, Casa Merciadro e Gombola, nel Comune di Polinago; in località Montegibbio, nel Comune di Sassuolo; in località Castelvecchio, nel Comune di Prignano; in località Fazzano, nel Comune di Serramazzoni; e in località Casa Ricci, nel Comune di Palagano. Per la provincia di Parma, infine: in località Vairo, nel Comune di Palanzano.
“Con questa prima tranche di interventi, cui a breve faranno seguito gli altri – precisa Marcello Bonvicini, Presidente del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale – l’Ente conferma il suo fondamentale ruolo a supporto dell’attività agricola, molto importante non solamente sotto l’aspetto economico, ma anche e soprattutto perché l’agricoltura in montagna e collina contribuisce a mantenere l’equilibrio idrogeologico del suolo del territorio. Ringraziamo l’amministrazione regionale per il significativo finanziamento, insieme all’Unione Europea, di queste capillari tipologie di azioni”.
[IN ALLEGATO: UN ESCAVATORE DELL’EMILIA CENTRALE DURANTE L’ESECUZIONE DI UN DRENAGGIO IN MONTAGNA]