Lunedì, 12 Luglio 2021 06:38

Il Consorzio Della Valpolicella detta la nuova direzione della DOC In evidenza

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 Una superficie vitata di 8.398 ettari quella della Valpolicella che ha come suo capoluogo di elezione la provincia di Verona, la quale ne rappresenta anche la fetta più ampia (1.263 ettari, il 15% del totale). Parliamo di una superficie vitata basata su varietà autoctone per ben il 97% dei casi, a partire da Corvina (56%), Rondinella (20%) e Corvinone (16%). 

Di L’Equilibrista Sant’Ambrogio di Valpolicella, 30-06-2021 - La DOC Valpolicella, inquadrata dal suo Consorzio di tutela vini nel primo numero di un dossier che annualmente farà il punto sulla denominazione, dà i numeri di questo successo ed analizza l’evoluzione di un territorio in grado di produrre, lo scorso anno, quasi 65 milioni di bottiglie tra Valpolicella e Ripasso Doc, oltre alle Docg Amarone e Recioto. Presentato oggi in occasione dell’evento digitale “Valpolicella Superiore - A Territory Opportunity”, il rapporto ha l’obiettivo di inquadrare caratteristiche e trend di una delle principali denominazioni rosse italiane e prima nel Veneto, con 2.271 viticoltori, 6 cantine sociali, 322 imbottigliatori e un giro d’affari annuo di oltre 600 milioni di euro generato in gran parte (70%) dall’export in 87 Paesi del mondo.

“Abbiamo voluto dotarci di uno strumento di monitoraggio della denominazione che affineremo sempre di più nel prossimo futuro - ha detto il presidente del Consorzio di tutela vini Valpolicella, Christian Marchesini-, credo deduco io, perché convinti che dallo studio dell’ecosistema socioeconomico della denominazione debbano derivare le future linee guida e scelte da percorrere. Competitività, sostenibilità ambientale ed economica, qualità, sono valori che oggi i Consorzi di tutela hanno il dovere di perseguire per mantenere in equilibrio la filiera. A tal proposito – ha concluso Marchesini – abbiamo la fortuna di poter contare su un tessuto di imprese lungimiranti e responsabili, sia sul piano della sostenibilità con la crescita della vigna green, che su quella legata al contingentamento della produzione a salvaguardia del valore del prodotto”.

Al fine di continuare su questa linea, le recenti politiche di contenimento della produzione proposte dal Consorzio e condivise dalle imprese, hanno contribuito da una parte ad aumentare la qualità media, dall’altra a generare un maggiore equilibrio sui mercati, con un aumento dei prezzi dello sfuso di Amarone dal 6% al 13% nell’ultimo biennio a seconda dell’annata, per effetto di una produzione di uve scesa negli ultimi 2 anni del 12% sul biennio precedente, a fronte di una crescita della vigna sul pari periodo del 5%. 

Nel complesso, la superficie vitata ha visto negli ultimi 20 anni un incremento di oltre il 60%. Tra i comuni epicentro, dopo Verona, seguono a ruota Negrar (14% della superficie complessiva della Do) e San Pietro in Cariano (13%), poi Illasi (11%), Marano e Mezzane. 

Il 43% afferisce alla zona Classica, il 54% alla Doc e il 3% alla Valpantena tanto che le sostanziali variazioni nella scelta delle tipologie da parte delle aziende sono: per le medio piccole, il paniere dell’imbottigliato è composto da Ripasso (44,6%) Valpolicella (30,7%), poi e Amarone e Recioto (24,7%); per le medio-grandi il Ripasso sale al 57,8% dei volumi, con Amarone/Recioto al 24,7% e il Valpolicella al 17,6% della produzione.

Nell’Annual Report, le analisi sul terroir con la mappatura dei vigneti, la carta dei suoli o la sintesi dell’ultima annata vinicola da cui spicca il focus produttivo con i trend degli ultimi trent’anni, valorizzano le sottozone, le varietà e le scelte dei player fatte in base elle denominazioni. 

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       da L'Equilibrista @lequilibrista27

(Foto del Consorzio di Tutela)

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