Di Nicola Comparato Felino, 8 novembre 2020 - Langhirano: Un brutto esempio di distruzione della natura è senza ombra di dubbio ciò che fuoristrada e taglialegna lasciano al loro passaggio nei pressi delle vecchie "carraie". Uno spettacolo indecente, uno scempio che offende chi frequenta il Monte Sporno anche solo per una semplice passeggiata o per praticare un po' di sport. La dimostrazione di ciò che accade nella zona è perfettamente raffigurata nelle immagini che vi proponiamo qui nel nostro articolo, che di certo non lasceranno indifferenti gli utenti del web. Di sicuro non un bel vedere per chi utilizza i social, ma ancora di più per gli sportivi e per gli amanti della natura e del territorio. Il Monte Sporno, la cui cima appartiene al comune di Langhirano in provincia di Parma, supera i 1000 metri di altezza ed è considerato un luogo di grande importanza e di interesse. Sulla sua sommità è posto un monumento dedicato agli alpini e poco al di sotto di esso è presente un rifugio di emergenza, aperto 24 ore su 24 e molto utilizzato durante il periodo invernale. Un vero peccato e un grosso dispiacere vedere una meraviglia dell'Appennino Parmense ridotta in un simile stato. Abbiamo contattato il consigliere comunale Paolo Piovani, eletto alle scorse elezioni nella lista "Insieme a sinistra per Langhirano", che dopo essersi recato personalmente sul luogo ci ha dato la sua disponibilità per fare un po' il punto della situazione:
"Sono un amante del trail running e della natura (di formazione biologo ecologo) e, quindi, sono un frequentatore assiduo dell’area dello Sporno e dintorni. Questa porzione di territorio è un Area tutelata dal codice dei beni culturali (legge “Galasso” del 1985 e quindi l’area è definita “Galassino”) e, essendo di grande valore naturalistico e paesaggistico meriterebbe un maggiore rispetto includendola in un’area protetta. Nonostante sia sempre più frequentata per attività outdoor rispettose dell’ambiente (escursionismo, corsa, MTB), continua ad essere meta di pochi ma dannosi mezzi fuoristrada (tra i quali molti cacciatori), alcuni dei quali arrivano addirittura da fuori provincia, che distruggono tutte le strade e le carraie. Quando le sterrate divengono impercorribili, i mezzi passano nei prati adiacenti, devastandoli, e innescano una pericolosa erosione del terreno in occasione di precipitazioni intense. Inoltre, recentemente sono ripresi tagli forestali poco sostenibili, che uniscono il danno al bosco all’erosione causata dal passaggio dei mezzi di lavoro. Vorrei sottolineare che il transito di fuoristrada era vietato, ma l’articolo 4 della legge regionale del 26 luglio 2013, n. 14 prevede la possibilità di percorrere i sentieri di montagna anche con mezzi motorizzati, favorendone un uso inappropriato, dannoso per l'ambiente e pericoloso per gli utenti “deboli”. Infine, il regolamento forestale regionale n.3 del 1 agosto 2018 è del tutto inadeguato a una salvaguardia del patrimonio forestale dell’Emilia Romagna, in quanto permette i tagli scriteriati che tutti possiamo osservare, deleteri per la natura e per il paesaggio."