Reggio Emilia, 6 agosto 2013 -
CNA segnala da più di un anno le forti criticità che il passaggio da Tars o Tia alla Tares produrrà su imprese e famiglie. In questi giorni è partita una lettera aperta ai Sindaci dei Comuni reggiani e al Ministro agli Affari regionali, l'ex sindaco di Reggio Graziano Delrio, a firma del presidente provinciale di CNA Reggio Emilia, Nunzio Dallari.
Ma cosa lamenta l'Associazione di Via Maiella? Il rischio di appesantimenti inaccettabili per i bilanci aziendali e familiari in un periodo in cui le difficoltà si fanno più pesanti.
"Nel caos fiscale del 2013, infatti, molta attenzione si è concentrata sull'Imu, ma alla prova dei fatti la Tares avrà un impatto pesantissimo sui bilanci aziendali e familiari. Ora siamo al dunque. Questa nuova tassa sarà pagata in 2 o 3 rate a seconda delle decisioni dei singoli Comuni. La prima rata, basata sul pagamento dello scorso anno, è una "pillola senza efficacia": nessuno si è accorto della stangata che si nasconde dietro".
Infatti, c'è la questione dei 0,30 cent. al metro quadro, nuovo balzello che andrà direttamente allo Stato e al quale sia CNA sia i Sindaci, che si vedono gabellieri per conto dello Stato, sono fortemente contrari. È tutto l'impianto della tasse che non funziona.
Il veleno è in coda: con il conguaglio, conti ed esempi pratici alla mano, finalmente anche i Sindaci si sono accorti di casi irragionevoli d'imprese e famiglie che dovranno pagare non forti aumenti ma addirittura il doppio o il triplo rispetto al 2012. I Comuni che avevano la Tia scontano la scomparsa dell'Iva che diviene un costo e i Comuni che avevano la Tarsu troveranno una rivoluzione nell'applicazione della tassa sulle categorie.
"Bene la protesta dei Sindaci, che noi vogliamo sostenere e rafforzare – scrive Dallari - lanciando delle proposte anche all'ex Sindaco di Reggio Graziano Delrio che di sicuro sa bene di cosa stiamo parlando. Prima di tutto, occorre stoppare la Tares e consentire ai Comuni di poter garantire i servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti utilizzando le tariffe del 2012".
Per il numero uno di CNA Reggio Emilia non è troppo tardi per fermare questa bomba fiscale. È una questione di equità tributaria e di civiltà: non si può da un momento all'altro raddoppiare o triplicare una tassa.
Per l'Associazione di via Maiella sono necessari, inoltre, degli elementi di salvaguardia per i casi limite, evitando veri e propri "elettroshock fiscali" a famiglie e imprese. Alcuni Sindaci ci hanno già pensato attraverso l'introduzione di un fondo compensativo.
"Chiediamo che questa modalità sia estesa a tutti i Comuni, nella malaugurata ipotesi in cui la Tares non venga abolita - aggiunge il presidente CNA - chiediamo inoltre che i costi burocratici per la riscossione e gestione dei rischi di insoluti siano contenuti al massimo, in quanto è proprio da questi costi che dipende gran parte dell'aumento finale della tassa. A ben vedere, insieme a noi di CNA oggi sono in tanti a prendere consapevolezza dei risvolti irragionevoli e assurdi dell'applicazione pratica della nuova tassa architettata dai tecnici del Governo Monti. Se il Governo voleva raccogliere 0,30 cent. al metro quadro in più poteva farlo in modo meno ingarbugliato. CNA si augurava in un precedente intervento che l'imposta non fosse affidata al pilota automatico: oggi, c'è qualcuno al timone? Se sì, è bene che riprenda la rotta giusta".