Crescono i principali indicatori: Cet1 al 14,06%, utile sopra i 2 milioni euro. È un bilancio positivo quello che sarà sottoposto domenica 3 aprile alla valutazione dei soci di Emil Banca, la banca di credito cooperativo presente a Modena, Bologna e Ferrara.
Emil Banca chiude il 2015 con un utile netto di 2,1 milioni di euro, nonostante un contesto economico che stenta a ripartire, il proseguimento del piano di accantonamento (47 milioni di euro nel 2015) per far fronte a possibili insolvenze future e le risorse devolute al sistema bancario nazionale non cooperativo per il cosiddetto "decreto Salvabanche" (circa 3 milioni di euro). Il 70% cento dell'utile andrà ad aumentare il patrimonio della banca, il 3% verrà girato al fondo mutualistico per la promozione della cooperazione, mentre il resto andrà a remunerare il capitale sociale.
Nel 2015 Emil Banca ha visto crescere tutti i principali indicatori: 1.460 nuovi clienti hanno portato il totale dei clienti a 94.453; grazie all'ingresso di 1.149 nuovi soci, la base sociale ha raggiunto quota 23.627; il capitale sociale è arrivato a 57,9 milioni di euro (+ 1,35%); la raccolta totale a 2,8 miliardi di euro (+3,2%) e gli impieghi hanno superato i 1,6 miliardi di euro (+0,8%).
Al 31 dicembre 2015 il totale dei mezzi amministrati superava i 4.454 milioni di euro, il 2,1% in più dell'anno precedente. Il patrimonio netto è di 220,4 milioni di euro. Sono numeri positivi che si riflettono sul Cet 1 (Core Equity Tier 1), il parametro che misura la solidità dell'istituto: al 31 dicembre 2015 era pari al 14,06%, oltre il doppio di quello richiesto.
Sul versante dell'economia locale, nel 2015 Emil Banca ha erogato 3.433 mutui (425 in più del 2014) per un importo complessivo di 225 milioni di euro, di cui 354 per acquisto prima casa per un valore superiore ai 40 milioni di euro (+63,8% sul 2014). Altro dato importante quello sulle sofferenze nette che, nonostante il contesto economico, si sono ridotte dell'8,80% sul 2014. Il rapporto sofferenze nette impieghi passa dal 6,82% del 2014 al 6,31% di fine 2015.
Emil Banca ha realizzato anche il bilancio sociale, lo strumento che misura l'azione sul territorio di competenza. Nel 2015 la banca ha destinato ai sui soci 2,2 milioni di euro. Tra questi circa 270 mila euro sono serviti per i servizi extrabancari, come le 290 visite salvavita effettuate con Fondazione Ant e Istituto Ramazzini, i 57 premi allo studio ai figli di soci meritevoli e le circa 500 dichiarazioni dei redditi a prezzi scontati del 50% offerte ai clienti pensionati.
Nel triennio 2013-2015 il progetto di microcredito, attivato anche grazie all'ottenimento di fondi FEI, si è chiuso con l'erogazione di 3,6 milioni di euro a 193 aziende locali. Sono state sostenute 135 start up, per un totale di 4,5 milioni di euro di credito erogato. 125 famiglie in difficoltà sono state aiutate grazie a programmi di microcredito sociale in partnership con la diocesi di Modena e i servizi sociali del Comune di Bologna. È stata anticipata la cassa integrazione a tasso zero a 544 lavoratori di otto aziende in crisi. Nel 2015 sono stati, infine, erogati 530 mila euro di contributi liberali e sponsorizzazioni sociali a sostegno di circa 500 iniziative sul territorio.
Emil Banca, i commenti al bilancio
Magagni: «L'adesione al nuovo gruppo cooperativo nazionale avrà effetti positivi sia su Emil Banca che sul territorio»
Ravaglia: «Siamo una banca che produce ricchezza e continua a incassare la fiducia delle comunità in cui opera»
«Tra i successi del 2015 ricordiamo l'ottenimento del Rating Sociale: un indicatore in più per dimostrare ai nostri clienti che possono sentirsi protetti». È il commento del presidente di Emil Banca Giulio Magagni al bilancio d'esercizio 2015. «Un ente esterno autorizzato (certificato per la Client Protection) ha recentemente rilasciato a Emil Banca (unica banca in Italia) un Rating Sociale di A- in una scala che va da un minimo di "D" a un massimo di "AA". Le valutazioni positive su di noi – continua Magagni - si riferiscono in particolare alla governance, alla trasparenza, al servizio alla clientela e alla sua protezione, ambiti nei quali tutte le banche in crisi e oggetto del recente salvataggio hanno evidenziato seri problemi». Quanto all'assetto definitivo della riforma che porterà alla creazione di un grande gruppo bancario cooperativo, il presidente di Emil Banca sottolinea che sarà il più importante gruppo per capitale italiano e il terzo in Italia per volumi complessivi. «Già oggi il coefficiente patrimoniale (Total Capital Ratio) delle bcc è mediamente pari al 16,6%, significativamente superiore a quanto rilevato nella media dell'industria bancaria (12%). La nostra adesione al nuovo gruppo bancario cooperativo avrà, in futuro, effetti positivi sia per la nostra banca che, di conseguenza, - conclude Magagni - per l'intero nostro territorio di competenza».
«Nel 2015 Emil Banca ha dimostrato di essere un'azienda sana, in grado di produrre ricchezza e con le spalle abbastanza larghe per affrontare anche i problemi e le emergenze degli altri». Lo afferma il direttore generale di Emil Banca Daniele Ravaglia, aggiungendo che l'anno scorso il Margine operativo lordo (Mol) si è attestato oltre i 55 milioni di euro. «Un dato davvero buono – dice Ravaglia - che ci ha permesso di chiudere con un utile superiore ai due milioni di euro, nonostante l'ingente cifra accantonata per coprire possibili svalutazioni future e i tre milioni di euro dati al sistema bancario nazionale per sistemare problemi nati al di fuori del nostro sistema. La soddisfazione più grande – conclude il direttore generale di Emil Banca - è venuta dalla fiducia che ci hanno accordato i 1.460 nuovi clienti, in particolare i 1.149 nuovi soci».
(Fonte Confcooperative MO 31 marzo 2016)