Domenica, 20 Dicembre 2015 08:31

Qualche timido rialzo per i vini bianchi.

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Come da tradizione in questo periodo dell'anno l'approssimarsi delle festività sta imprimendo un maggiore dinamismo sui mercati agricoli alla prima fase di scambio, seppure con i dovuti distinguo da settore a settore.

Roma, dicembre 2015 - Tra gli avicoli, segnala l'Ismea nella consueta Overview settimanale, faraone, galline e tacchini dovrebbero beneficiare anche nei prossimi giorni di una domanda piuttosto vivace, con ricadute positive sui listini. Per i polli, dopo l'interruzione dell'attività di macellazione delle settimane precedenti, la minore disponibilità di prodotto sta riequilibrando il mercato, che rimane invece critico per le carni di coniglio, poco richieste dal consumatore. Risulta stabile la domanda di uova che, per la categoria piccola destinata all'industria, viene comunque considerata insoddisfacente rispetto alle aspettative.

Un mercato a due velocità si evidenzia, invece, per i suini, con i capi da allevamento ancora penalizzati da scambi poco dinamici e quotazioni tendenti al ribasso, seppure in misura più mitigata rispetto alle scorse settimane. Per i suini da macello, i listini dovrebbero invece stabilizzarsi dopo i significativi ribassi delle scorse settimane, nonostante le previsioni indichino una buona ripresa dell'attività di macellazione. In questo caso la spinta rialzista viene contrastata dalla buona disponibilità dal lato dell'offerta e dalla pressione esercitata dai macellatori, forti di un prezzo a livello Ue sostanzialmente stabile. Lo scenario si profila difficile nel mercato dei tagli, con la Cun che indica ribassi per cosce, pancette e coppe e aumenti solo per i lombi.

L'attuale griglia dei prezzi di capi e carni bovine non dovrebbe registrare variazioni di rilievo nel corso della settimana appena cominciata, situazione questa che non delude comunque gli operatori del settore specie nel confronto con lo stesso periodo del 2014. Le macellazioni bovine dovrebbero proseguire ad un ritmo sostenuto in vista dei giorni di fermo delle prossime due settimane per le festività di fine anno, con capi avviati alla macellazione che risultano in buona parte appesantiti, per i riporti di novembre e anche di ottobre. Nei giorni scorsi, solo i listini dei vitelli da macello hanno registrato segnali di ripresa, con riflessi immediati sui tagli di tutte le tipologie.

Nel caso degli ovi-caprini, nonostante l'esordio si sia rivelato buono nelle diverse piazze di contrattazione, il mercato prosegue bene soltanto nelle zone del Centro-Italia, mentre nelle Isole maggiori denota segni di sofferenza per le pressioni concorrenziali del prodotto estero.

Riguardo ai lattiero-caseari, il calo dei listini delle materie grasse osservato in precedenza sembra essersi arrestato su un livello che dovrebbe rimanere stabile anche nei prossimi giorni. Le quotazioni dei grana a denominazione, specie delle tipologie a stagionatura più lunga, potrebbero invece spuntare qualche ulteriore rialzo, rafforzando così i recuperi registrati nelle ultime contrattazioni. La dinamicità della domanda estera, soprattutto statunitense e nipponica, sta di fatto trainando il mercato dei formaggi europei e anche i prodotti italiani, in associazione a una domanda interna, che come di tradizione in questo periodo dell'anno, sta mostrando una maggiore vivacità rispetto ai mesi scorsi.

Sui mercati ortofrutticoli le condizioni generali restano analoghe a quella delle ultime sedute, con un'offerta generalmente abbondante e prezzi stazionari o in ulteriore contrazione, specialmente per i carciofi.
Dopo la breve ondata di freddo che ha colpito soprattutto le regioni del Centro-Nord, le temperature si sono riportate su valori stagionali senza interferire né sui livelli di produzione né sui prezzi. Il quadro è andato progressivamente stabilizzandosi anche per gli ortaggi in serra, dopo una prima fase di tensione successivamente rientrata.
Riguardo alla frutta, non emergono novità per le mele, di cui la Polonia, a causa del blocco russo, ha perso quest'anno il primato dell'export, passato a Italia ed Usa. Mercato senza novità anche per gli agrumi, nonostante i problemi qualitativi segnalati nel Catanese con la caduta della cenere vulcanica sui frutti.

Nel comparto cerealicolo, dopo una breve pausa di stabilità hanno ripreso a scendere le quotazioni del frumento duro, in un mercato che fatica in questa fase a tenere le posizioni e dove gli scambi proseguono per limitati quantitativi.
Mercato calmo, con valori stazionari, per il frumento tenero, in un contesto di prezzi invariati anche per mais e orzo. Al contrario, è proseguita la discesa dei prezzi della soia, di nuovo penalizzata dalle dinamiche internazionali, mentre le crusche, a seguito di alcuni vuoti d'offerta, stanno registrando una tendenza alla rivalutazione prevedibile anche nel prosieguo del mese.

Positiva l'evoluzione sui mercati floricoli trainati dalle vendite delle specie natalizie (stelle di Natale e fronde ornamentali). La richiesta, vivacizzata dall'approssimarsi delle festività, ha favorito anche le altre referenze commerciali, intensificando gli scambi e spingendo i prezzi al rialzo.

Nel mercato dei vini, infine, dove le trattative proseguono regolari, è previsto il protrarsi della buona stabilità di fondo dei listini per tutte le tipologie, anche se qualche timido rialzo sta interessando sia i bianchi comuni che i rossi, sulla scia di quanto sta accadendo sul mercato spagnolo. Risultato questo già positivo, vista la lunga serie di flessioni messa a segno nel corso degli ultimi mesi.

Per quanto riguarda gli oli di oliva, invece, il mercato si rivela dinamico ma ancora in fase di assestamento e l'evoluzione delle quotazioni si profila pertanto altalenante ma su fondo cedente. Nel corso delle ultime sedute i prezzi dell'extravergine si sono attestati sotto la soglia dei 3,70 euro al chilo, tornando ai livelli di un anno e mezzo fa, seguendo la dinamica ribassista dei mercati internazionali, spagnolo in testa. E tale trend potrebbe proseguire anche nella seconda metà di dicembre, quando il mercato avrà a disposizione importanti volumi proveniente dai frantoi iberici.
(Fonte ismea 15 dicembre 2015)