Redazione

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Comune, Istituto Penitenziario di Parma, Università e Progetti&Teatro in sinergia per raggiungere nuovi traguardi. L'8 e 9 novembre presso L'Istituto Penitenziario di Parma, vanno in scena le repliche dello spettacolo "Tito Andronico" che vede la partecipazione di otto detenuti/attori, che hanno svolto il laboratorio teatrale che vede il sostegno dagli assessorati al Welfare e alla Cultura del Comune di Parma e condotto da Carlo Ferrari e Franca Tragni di Progetti&Teatro.

(Foto di Francesca Bocchia)

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Anche soltanto pensare di doversi occupare di uno sgombero di appartamenti e cantine fa crescere l'ansia, ecco perché sempre più persone scelgono una soluzione considerata più efficace delle altre: affidarsi a realtà professionali che si occupano di sgomberi e traslochi ogni giorno.
Del resto, a dispetto di ciò che si crede organizzare nei minimi dettagli questa operazione che oltre a essere un dispendio di tempo non da poco è anche molto faticosa, non è per niente facile e necessita di esperienza e competenza.

Per avere sotto controllo la situazione e non incorrere in brutte sorprese che tutti preferirebbero evitare, è importante scegliere la giusta realtà a cui affidarsi, soprattutto in un territorio come l'Emilia Romagna in cui le società che si occupano di sgomberi e traslochi sono molte.
Organizzare Sgomberi Piacenza richiede tempo e attenzione, esattamente come quelli in ogni altro luogo del mondo, ma ciò che è necessario tenere sempre presente è come procedere se si decide di affidarsi al fai da te (quasi mai consigliato per ovvie ragioni di tempo ed energia) così come se si decide di farsi aiutare da realtà esperte che sapranno ottimizzare i tempi senza creare danni.

Sgombero appartamenti e cantine a Piacenza e dintorni: conoscere le regole
Lo sgombero di appartamenti e cantine non è semplice sì, ma non lo è per molte ragioni, una di quelle più importanti è quella legata alle normative che spesso gli autodidatta non conoscono. Per questo motivo è necessario affidarsi a ditte specializzate che non soltanto sono al corrente delle nuove normative in fatto di abbandono di appartamenti, ma che si faranno carico anche dei complementi di arredo destinati alle discariche. Ciò significa che a tutti i mobili e oggetti della casa che lasciamo penserà la realtà professionale a cui ci affidiamo.
Dettagli che nel pieno periodo di traslochi e decisioni da prendere, caotico per definizione, rappresentano un elemento prezioso, capace di venirci incontro togliendoci molti grattacapi a cui penseranno altri.
In questo contesto conoscere le regole è importante e la decisione di farsi aiutare a chi di dovere renderà anche più leggere le operazioni annesse come la scelta di ciò che si desidera portare con noi o meno, del periodo adatto per il trasloco vero e proprio e altri preziosi dettagli.

Sgombero appartamenti e cantine a Piacenza e dintorni: consigli per la scelta
Ci sono alcuni criteri utili per la scelta della ditta di traslochi a cui affidarsi che dovrà essere seria e avere esperienza, come JR Sgomberi che da anni si occupa con professionalità di sgombero appartamenti, locali, traslochi in tutta Italia.
La prima regola da seguire è quella di controllare il sito delle realtà professionali che dovrà riportare tutte le informazioni necessarie come i contatti e i servizi offerti. Altra regola preziosa è quella di capire quelle che offrono un servizio tempestivo. La terza, non meno importante delle altre, è quella legata alla possibilità di ricevere un preventivo preciso per i servizi di cui si necessita.

 

Venerdì, 09 Novembre 2018 07:05

Dove sta la verità su Emanuela Orlandi?

Di Nicola Comparato - 8 novembre 2018 - Emanuela Orlandi, un caso che tiene tutti col fiato sospeso da 35 anni, che vede coinvolti sia lo Stato italiano e lo Stato Pontificio e che, come in una spy story, potrebbe aver visto lo zampino di servizi segreti di vari Paesi stranieri, interessati a sfruttare la storia per scopi politici a favore dell'uno o dell'altro Paese.

E' per questa ultima ragione che di tutto e di più si è detto sulla scomparsa di Emanuela, la ragazzina vaticana di 15 anni, misteriosamente volatilizzata scomparsa il 22 giugno 1983 a Roma.

Nel corso degli anni varie sono state le ipotesi sulla sparizione di Emanuela. Dal coinvolgimento dei Lupi Grigi, allo scandalo dello IOR e il caso Calvi, dalla Banda della Magliana, alla pista pedofila dei festini in Vaticano, senza tralasciare il collegamento con l'attentato al papa ad opera del turco Ali Agca. Papa Giovanni Paolo ll, durante l'Angelus di domenica 3 luglio 1983, fece un appello ai presunti rapitori di Emanuela per la sua liberazione, cosa che fece non poco scalpore, se si pensa che in quel momento non si parlava ancora di "Sequestro Orlandi". Un episodio che ha alimentato e conseguentemente orientato gli editorialisti e l'opinione pubblica verso il coinvolgimento del Vaticano nella vicenda di Emanuela Orlandi.

Tante le piste inseguite, ma nessuna ha ancora condotto alla verità.

L'unica cosa certa è che Emanuela Orlandi non è più tornata a casa ad abbracciare i suoi cari. Da quel giorno dell''83 c'è una persona che ha dedicato tutte le sue energie per trovare le risposte alle legittime domande dei familiari. Quell'uomo è Pietro Orlandi, il fratello di Emanuela, che dal giorno della scomparsa di sua sorella, lotta con tutte le sue forze per fare emergere la verità.

Una breccia di speranza si era aperta con l'arrivo al Trono di Pietro di Papa Francesco, il Pontefice della trasparenza. In molti, e soprattutto la famiglia Orlandi, si aspettavano una svolta, una risposta o quantomeno alcuni e determinanti indizi da seguire per aprire nuovi capitoli di speranza.
Invece, le uniche parole riservate a Pietro Orlandi dal Pontefice sono state: "Emanuela sta in cielo".

Una lapidaria, inutile e formale risposta che inquieta ancor più e legittimamente spinge a pensare che se sanno che sta in cielo vuol dire che qualcosa in più conoscono e non intendono dire.

Personalmente ho voluto parlare di Emanuela Orlandi, perché è un caso che seguo da tantissimi anni e che non si può riassumere e esaurire in poche righe e perciò sarà oggetto di altri e ulteriori approfondimenti.

Il caso si è prepotentemente riacceso nei giorni scorsi, a seguito del ritrovamento di alcune ossa presso la Nunziatura Apostolica di Via Po a Roma, che alcuni hanno voluto attribuire ad Emanuela e a Mirella Gregori, l'altra ragazza scomparsa a Roma nel 1983 a pochi giorni di distanza da Emanuela, la cui sparizione viene spesso collegata al Caso Orlandi.

Ma col passare delle ore, la speranza delle famiglie di avere di fronte un nuovo capitolo della verità, potrebbe svanire nuovamente. Dalle indiscrezioni riportate dalla stampa capitolina infatti sembrerebbe che le ossa non appartengano  alle due giovani ragazze ma si paventerebbe l'ipotesi che siano riconducibili a una donna di età compresa tra i 25 e i 35 anni. Sarà l'esame del DNA a fornire una prima risposta e quantomeno a escludere alcune ipotesi.

A questo punto molti si chiedono del perché e soprattutto a chi sia venuto in mente di collegare il ritrovamento osseo alle ragazze scomparse nel 1983. Un'inutile e per certi versi sadico modo di alimentare speranze nei familiari che non riescono a trovare pace da 35 anni.

"Pietas" - Se il Vaticano sa qualcosa, che parli una volta per tutte, in nome della pietas, appunto! La famiglia Orlandi ha il diritto di sapere la verità, esattamente come la famiglia Gregori. Dopo 35 anni meritano di stare in pace e di avere un posto dove poter portare un fiore alle due ragazzine.

Pietro Orlandi siamo tutti con te!

 

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