Redazione

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Nel solco della tradizione di Mario Coppo. Il Prof. Antonello Pietrangelo eletto Presidente della Società Italiana di Medicina Interna. Il Policlinico segue circa 1.500 pazienti all’anno con patologie internistiche ed è punto di riferimento per le malattie rare come emocromatosi, talassemia, porfiria.

Modena -

Importante riconoscimento per la Medicina Interna modenese. Il prof. Antonello Pietrangelo, Direttore della Medicina 1 e Medicina 2 e del Dipartimento di Medicina Interna Generale, d’Urgenza e post Acuzie dell’AOU di Modena, è stato nominato per il triennio 2018-2021, Presidente della Società Italiana di Medicina Interna (SIMI) in occasione del recente congresso che si è tenuto a Roma di fronte ad una platea di 2600 delegati. è stato nominato Presidente della stessa. La nomina è avvenuta per votazione unanime del Consiglio Direttivo. 

“Sono davvero contento ed emozionato – ha commentato a caldo il prof. Pietrangelo – per questo incarico di grande prestigio e responsabilità. Ho avuto la fortuna di essere un allievo di Mario Coppo, uno dei più grandi internisti ed epatologi d’Italia che dal 1947 al 1978 guidò la Medicina Interna del Policlinico, creando una scuola fiorente. Mi piace pensare che il mio maestro, da qualsiasi luogo ci stia guardando, sia orgoglioso di questa nomina che è certo merito anche dei suoi insegnamenti”. La Società Italiana di Medicina Interna è la più antica società medica italiana fondata nel lontano 1887. Il primo Presidente fu Guido Baccelli (1830-1916), insigne Clinico e politico italiano, sette volte Ministro della Pubblica Istruzione. Dopo di lui si sono succeduti nell’arco di 131 anni 18 illustri clinici italiani e maestri della medicina.

“Il mio primo obbiettivo come Presidente – ha poi spiegato prof. Pietrangelo – sarà quello di riorganizzazione della struttura della Società per renderla più dinamica e adatta al mutato contesto sociosanitario. Mi impegnerò a promuovere la centralità dell’internista nella gestione dei malati cronici, vera emergenza epidemiologica sanitaria, presso stakeholders istituzionali e l’opinione pubblica. Sono convinto che una sempre maggiore collaborazione tra internisti, specialisti ospedalieri e del territorio e Medici di Medicina Generale sia decisiva nella gestione dei pazienti pluripatologici. Un ruolo fondamentale la SIMI lo giocherà nella ricerca clinica e traslazionale, oltre che ovviamente nella formazione dei futuri medici e degli specializzandi di area medica.”

Ogni anno, la Medicina 1 e Medicina 2 del Policlinico gestiscono circa 1.500 pazienti, per lo più modenesi, provenienti dal Pronto Soccorso del Policlinico con problematiche internistiche complesse. L’attività ambulatoriale è in particolare rivolta a pazienti con malattie metaboliche (circa 150 pazienti/anno: Responsabile dott.ssa E. Boldrini coadiuvata dalla dott.ssa F. Pileri) a pazienti con malattie croniche del fegato (seguiti oltre 900 pazienti; responsabile Dott. G. Abbati coadiuvato da Dott. D. Bocchi) e a circa 250 pazienti con malattie rare: emocromatosi (responsabile Prof.ssa E. Corradini), Porfirie (responsabile dott. P. Ventura) e talassemie/drepanocitosi (responsabile dott.ssa F. Ferrara coadiuvata dal dott. A. Vegetti). La  Struttura è un centro di riferimento Telethon ed europeo per la diagnosi e terapia delle Malattie Rare. Numerosi sono stati i riconoscimenti scientifici nazionali ed internazionali del gruppo modenese per la scoperta di nuove malattie genetiche e l’identificazione dei meccanismi alla base delle malattie del fegato e della cirrosi epatica. Tra i successi scientifici  del gruppo modenese vi è la scoperta di una forma di emocromatosi genetica (malattie ereditarie causate dall’accumulo di ferro negli organi con conseguenze come cirrosi,  cardiopatia e diabete). La scoperta della malattia,  chiamata dal prof. Pietrangelo “Malattia della ferroportina”, fu pubblicata nel  1999 nella prestigiosa rivista New England Journal of Medicine; il gene responsabile fu identificato dallo stesso gruppo nel 2001, e lo scorso anno ne è stata identificata la causa in un difetto di fuoriuscita del ferro dalle cellule, come riportato dai ricercatori modenesi nella più importante rivista epatologica americana, Hepatology.  

Fonte: Azienda Ospedaliera Universitaria di Modena 

Gotha si reinventa tra old master, arte contemporanea, Petitot e un Arturo Martini "ritrovato". Appuntamento con alto anquariato, arti e 900 presso le Fiere di Parma, sino a domenica 11 novembre. 

Parma -

Prende il via, oggi, la 14° edizione di Gotha mostra di alto antiquariato, arti e 900 presso le Fiere di Parma. All'inagurazione presenti Gian Domenico Auricchio, presidente delle Fiere di Parma e Vittorio Sgarbi. 

Un mix virtuoso di artwork di altissimo antiquariato e arte moderna per strizzare l'occhio a nuovi pubblici. Oltre 60 gallerie internazionali e 300 opere d'arte tra Old Master e Novecento: ci sono ad esempio un prezioso Bureau Plat alla maniera di André-Charles Boulle del XIX secolo, un cofanetto de XV secolo della Bottega dei Trionfi Romani (1480 - 1490), ed una mosaico bizantino del V secolo.
Poi c'è il Novecento, con le tele di artisti come Filippo De Pisis, Tullio Crali, Guido Reni, e Giovanni Boldini (il suo "Ritratto di donna seduta" è quotato 350 mila euro), solo per citarne alcuni.

Tra le novità assolute dell'appuntamento internazionale di Fiere di Parma figura infatti la sezione dedicata alle opere notificate: si va da "Le tentazioni di S. Antonio Abate" (1590-1595) di Camillo Procaccini, ad un armadio da sacrestia di metà '700 (proprietà Fondazione Cini) fino alla tempera del "Compianto su Cristo morto" del XVI secolo.

 

Fra le inziative anche due collaterali e i talk di Gotha. 

Tutte le info qui. 

 

Galleria fotografica a cura di Francesca Bocchia

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Ogni singola coperta sarà messa in vendita e il ricavato utilizzato per l’acquisto di macchinari diagnostici per la prevenzione e la sorveglianza del rischio di carcinoma mammario e ovarico e implementare la dotazione tecnologica della Breast Unit Interaziendale di Ausl Parma – Azienda Ospedaliero Universitaria.

Parma -

Una coperta in piazza Duomo a Parma

Una coperta in piazza Duomo sabato 10 e domenica 11 novembre, sarà l'occasione per dare seguito ad un'iniziativa singolare che vuole lanciare un messaggio positivo in tema di prevenzione ed in ricordo dell'attrice Paola Borboni, a cui la coperta è dedicata. L'iniziativa, promossa da Associazione di Parma “La doppia elica”, con il patrocinio del Comune di Parma e del Ministero della Salute, della Regione Emilia-Romagna, dell’Azienda Ospedaliero Universitaria, dell’Azienda Sanitaria Locale di Parma, vede la partecipazione di Viva Vittoria – Opera relazionale condivisa, Associazione che ha come finalità quella di fermare la violenza sulle donne, con un progetto collettivo e condiviso lavorando a maglia insieme per lanciare un messaggio coinvolgente, aggregante e, nello stesso tempo, entusiasmante. 

Una coperta coprirà piazza Duomo sabato 10 e domenica 11 novembre 2018. La coperta è formata da quadrotti realizzati ai ferri o all’uncinetto di qualsiasi colore delle dimensioni di 50x50 uniti 4 a 4 con filo rosso. Ogni coperta sarà poi messa in vendita a un prezzo simbolico e il ricavato sarà utilizzato per l’acquisto di macchinari diagnostici per la prevenzione e la sorveglianza del rischio di carcinoma mammario e ovarico e implementare la dotazione tecnologica della Breast Unit Interaziendale di Ausl Parma – Azienda Ospedaliero Universitaria.

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In via Nino Bixio n. 9/B è stato allestito uno spazio dove, dal lunedì al venerdì, mattina e pomeriggio, tranne il giovedì pomeriggio, sono presenti volontarie per dare informazioni, distribuire la lana a chi ne avesse bisogno per creare i quadrotti, raccogliere i manufatti, unirli. Numerosi sponsor hanno fatto avere gratuitamente matasse di lana, scaffali, cartoni oltre a offerte in denaro. Un'iniziativa analoga è stata portata a termine con grande successo anche a Brescia, Verona, Biella, Palma di Montechiaro e Cremona.

 

Giovedì 8 novembre “Paola Borboni, attrice e capocomica: la bellezza dell’intelligenza, il coraggio delle sfide”

L’evento è preceduto, questa sera, giovedì 8 novembre, da un incontro, previsto alle 17 al Cinema D’Azeglio, per ricordare Paola Borboni, importante attrice parmigiana, alla quale è dedicata la coperta. All’incontro parteciperanno la Professoressa Roberta Gandolfi, Docente di Discipline dello spettacolo dell'Università degli Studi di Parma e la Professoressa Laura Mariani dell’Università di Bologna il cui intervento sarà “Paola Borboni, attrice e capocomica: la bellezza dell’intelligenza, il coraggio delle sfide”L’attrice Paola Carrozza leggerà alcuni monologhi di opere recitate dalla Borboni; monologhi rintracciati grazie all’aiuto della Biblioteca Civica. Saranno esposte anche due fotografie gentilmente concesse dal Comune di Parma, Settore Casa della Musica, Archivio Storico del Teatro Regio, Legato Ferrarini.

 

L'Associazione “La Doppia Elica” 

L'Associazione “La Doppia Elica” è nata nel settembre 2017 ed ha come obiettivo quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla natura e la diffusione delle mutazioni genetiche BRCA1/BRCA2 connesse con l’aumentato rischio di carcinoma mammario e ovarico e sulla necessità di intervenire precocemente nella ricerca e nel trattamento delle persone portatrici. Ha ottenuto il riconoscimento di Associazione ONLUS ed è iscritta nell’elenco regionale del volontariato. Il cuore e la mente dell'associazione sono un gruppo di volontari e professionisti sanitari che da anni operano nel settore dello screening, che permette, grazie ad una più intensa e frequente sorveglianza con esami diagnostici, di intervenire tempestivamente riducendo drasticamente il rischio di malattia. L'associazione fornisce supporto al disagio psicologico conseguente alla diagnosi, con l’assistenza di psichiatri, psicologi e il coinvolgimento in corsi di attività manuali, creative e di counseling, anche in sinergia con i servizi sanitari e le istituzioni locali.

 

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Per info 

https://www.vivavittoria.it 

https://www.facebook.com/vivavittoriaparma/ 

Fotografie a cura di Francesca Bocchia

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