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Domenica, 29 Marzo 2015 11:13

Vinitaly 2015: un'ottima annata

Crescono i Buyer esteri provenienti da 140 paesi. 150.000 i visitatori, in crescita dalle regioni del far east del mondo.

Verona, 25 marzo 2015 – Tutto il mondo a Vinitaly, con operatori professionali da 140 Paesi, ben 20 in più rispetto al 2014. «Il risultato centra l'obiettivo che ci eravamo prefissati. Grazie all'aumento del 34% degli investimenti dedicati all'incoming e alla collaborazione con il Ministero dello Sviluppo economico, l'Agenzia-ICE e il Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, abbiamo aumentato la già alta partecipazione di buyer stranieri», ha affermato Ettore Riello, presidente di Veronafiere.

In totale i visitatori sono stati circa 150mila, ma rispetto al passato c'è più Far East, con Thailandia, Vietnam, Singapore, Malesia. Crescono il Messico e anche l'Africa, con new entry interessanti come Camerun e Mozambico. Bene pure il Nord Africa, con la ripresa di Egitto, Tunisia e Marocco sia per il vino che per l'olio extravergine di oliva di Sol&Agrifood.

«I grandi mercati di Usa e Canada da soli rappresentano il 20% degli oltre 55mila visitatori esteri. L'area di lingua tedesca, Germania, Svizzera e Austria, si conferma la più importante con il 25% delle presenze, il Regno Unito è al terzo posto con il 10%, seguono in termini numerici i buyer dei Paesi Scandinavi e quelli del Benelux – ha detto Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere –. Abbiamo registrato grande soddisfazione da parte degli gli espositori, per la capacità di Vinitaly di migliorare di anno in anno il numero di buyer esteri e la qualità dei visitatori, mantenendo alto il numero dei contatti, tanto che aziende private di grande rilevanza hanno già sottoscritto rinnovi triennali per le prossime edizioni».

Merito anche della nuova profilazione dei visitatori adottata quest'anno, con un ulteriore affinamento della selezione del target dei visitatori e con la registrazione di tutte le persone in ingresso: questo costituirà un data base di straordinario valore per le prossime iniziative di marketing e sviluppo internazionale.

Nella top ten dei Paesi, impressiona la crescita della Francia, che precede il Giappone, mentre Cina, Hong Kong e Taiwan si collocano all'ottavo posto. La Russia, nona, è l'unica in controtendenza come conseguenza della difficile situazione geopolitica in atto. Chiude al decimo posto il Brasile.

Sono in aumento le presenze da altri Paesi dell'Unione Europea, in particolare da Polonia e Romania. Questo Vinitaly assiste anche al ritorno di un certo ottimismo per il mercato interno, con operatori interessati provenienti da tutta Italia, sia del canale horeca, sia della Gdo.

La manifestazione è stata seguita da oltre 2.600 giornalisti da 46 nazioni.

DICHIARAZIONI ESPOSITORI

Zonin 1821 – Domenico Zonin
«Un Vinitaly effervescente. Buono il mercato interno con la piccola ripresa dell'economia che sta dando i suoi frutti. Bene appuntamenti e presenza di buyer».

Mastroberardino - Piero Mastroberardino
«Tanta clientela business con una copertura completa dei mercati classici e al lunedì grande partecipazione di clientela business nazionale.
I numeri sono importanti e abbiamo meeting con operatori anche oggi che è l'ultimo giorno.
Abbiamo avuto contatti anche con operatori di mercati non maturi e in fase di sviluppo, che approcciano al vino con interesse. Siano riusciti a presentare alcune nostre nuove iniziative innovative e a veicolare messaggi più raffinati che in passato».

Frescobaldi – Leonardo Frescobaldi
«Sento commenti positivi e, oltre a tanta soddisfazione, vedo l'ingresso di nuovi giovani produttori e questo è un bene. Noi siamo contenti soprattutto per la qualità dei visitatori, sempre più sensibili all'origine del vino. Buyer da tutto il mondo: Usa, Estremo Oriente, Europa, siamo soddisfatti».

Masi - Alessandra Boscaini
«Come sempre Vinitaly è un evento molto impegnativo. Abbiamo visto molti giornalisti, molti clienti italiani anche dal Sud Italia e questo fa certamente piacere. Molta affluenza dai mercati esteri nonostante Prowein prima e Vinexpo a giugno. Per noi è stato un bel Vinitaly, con molto interesse per i vini della Valpolicella e l'opportunità di celebrare il Campofiorin, il vino inventato da mio nonno cinquant'anni fa».

Banfi - Rodolfo Maralli, responsabile marketing e commerciale
«Abbiamo avuto una grandissima affluenza forse la migliore di sempre in termini qualitativi, compresa la domenica. La diversificazione di provenienza e questi numeri tutti gli anni sono un grande risultato di Vinitaly».

Umani Ronchi - Michele Bernetti
«Vinitaly è la fiera dove c'è il focus del vino italiano e dove tutto il mondo converge. Sono per noi giorni importanti e di grande soddisfazione».

Biondi Santi – Tancredi Biondi Santi
«Abbiamo visto tanti importatori anche la domenica, mentre lunedì ci sono stati gli operatori della ristorazione. Si lavora tanto e abbiamo tante soddisfazioni da Paesi asiatici, da Cina, Stati Uniti e America Latina. È importante continuare così».

Ferrari – Camilla Lunelli
«Per quanto riguarda i buyer esteri il bilancio è positivo. Bene anche il mercato-Italia, con Gdo e ristoratori di alto livello. Ottima l'anteprima di OperaWine».

Tommasi – Dario Tommasi
«Vinitaly anche quest'anno si conferma l'appuntamento fondamentale per il mondo del vino. Molti i contatti utili, molto buona la presenza degli operatori italiani ed esteri, in particolare degli asiatici, segno che il vino italiano sta crescendo in modo interessante anche a Est. Abbiamo visto anche alcuni importatori africani, che sono passati dal nostro stand e con cui abbiamo accordi commerciali. La fiera è stata pure una grande opportunità per lanciare il nuovo progetto di famiglia a Montalcino, con la recentissima acquisizione di Fattoria Casisano».

Marchesi di Barolo - Valentina Abbona
«In questo Vinitaly abbiamo avuto la conferma che, almeno per quanto riguarda il settore agroalimentare, quanto da tempo auspicato si sta rapidamente realizzando: un flusso continuo di operatori da ogni Paese del mondo. Australia, Malesia, Indonesia, Taiwan, Corea, Giappone, Kazakistan, Emirati e tanti altri: un interesse vero che coniuga cultura e passione con il business».

Antinori – Albiera Antinori
«Vinitaly è andato bene, con tanta gente e un buon mix tra italiani ed esteri».

DICHIARAZIONI BUYER ESTERI

Lory Polep, Vicepresidente Polep Distribution Services - USA
«Vinitaly è un'esperienza assolutamente interessante, ritengo che ci siano diversi momenti dedicati alla formazione sulla cultura del vino italiano ed è anche un'ottima occasione per incontrare le diverse figure professionali con le quali generalmente mi interfaccio in un unico luogo. Qui posso incontrare sia i produttori che i buyer. Un'opportunità di business davvero preziosa».

Marne Anderson, vicepresidente del Wine Sales For Star Distributors di Memphis, Tennessee USA
«Trovo che Vinitaly sia una fiera davvero spettacolare. È la mia prima volta qui e posso dire che la manifestazione si distingue per professionalità, design ed organizzazione. È una grande occasione per approfondire la conoscenza del vino italiano e soprattutto per assaporarlo in comodità e acquisirne la vera essenza. È un'occasione unica soprattutto per la formazione, attraverso di diversi seminari e per scoprire i piccoli produttori».

Paul Farrell – Dipartimento vini pregiati del Monopolio dell'Ontario
«Il mercato del vino in Ontario continua a crescere, in particolare il settore premium. I canadesi stanno modificando le proprie abitudini, da birra e alcolici verso il vino. Per questo si registra un continuo aumento del business del vino, e il vino italiano è sicuramente parte di questa crescita. Soprattutto i vini rossi. I bianchi vanno molto bene ma sono limitati a un numero ristretto di varietà, mentre i rossi sono molto più diffusi in diverse regioni e tra i supplier. I vini toscani sono i più famosi tra i consumatori canadesi, seguiti dai vini veneti e dai piemontesi anche se negli ultimi tempi abbiamo visto un aumento dell'interesse verso i vini pugliesi.
È la mia prima volta a Vinitaly, sono stato invitato dalla Camera di Commercio Italiana dell'Ontario. Vinitaly offre la grande opportunità di avere la panoramica dell'intera produzione italiana. Ho potuto incontrare le persone chiave per il mio business con cui discutere delle strategie di crescita future, oltre alla possibilità di conoscere vini ancora sconosciuti in Ontario. È stata un'esperienza importante per comprendere le diversità delle varie regioni italiane e, anche grazie al confronto con altri buyer e operatori del settore, capire come l'industria si sta muovendo. Abbiamo trovato molti nuovi vini interessanti e creato contatti importanti».
Peter Lundgard Schmidt - Buyer dalla Danimarca
«Le domande del mercato danese relativamente al settore vitivinicolo sono indirizzate verso la ricerca di vini fruttati e poco corposi. È proprio nella produzione italiana che il nostro mercato trova la risposta ideale a queste esigenze. Ho frequentato diverse fiere dedicate al settore, ma è la mia prima volta a Vinitaly. Ho scelto di venire a Verona con la consapevolezza di trovare nuovi produttori ed occasioni di business molto interessanti».

Helene Hansen – Proprietaria Allwine, buyer dalla Svezia
«Sono a Vinitaly per consolidare i rapporti con alcuni produttori con cui c'è già un legame di business in essere e per trovare nuove e interessanti cantine da proporre al mercato svedese. In Svezia, la vendita dell'alcol è in mano al monopolio di Stato ed è consentita direttamente solo attraverso il canale horeca. Il consumatore finale, che desidera il vino italiano, può solo recarsi al monopolio, per cui il flusso vendita-acquisto non è del tutto semplice. Nonostante ciò, il vino italiano in Svezia, oltre a essere molto popolare, è anche molto richiesto».

Clinton Ang – Corner Stone, buyer da Singapore (il principale importatore dal sud-est asiatico)
«Il mercato del vino italiano a Singapore sta vivendo una stagione molto positiva. Il nostro Paese ha scoperto da poco il cibo italiano e le qualità enogastronomiche dell'Italia intera. Tutte le regioni sanno offrire una produzione vitivinicola eccellente e in grado di rispondere a tutte le esigenze, nonché a sposare sapientemente qualsiasi pietanza.
La mia famiglia viene a Vinitaly da tre generazioni e per me è già il quinto anno. Solo qui troviamo tutti i produttori che ci interessano e riusciamo a fare business in modo efficiente e molto concentrato, è la fiera perfetta in questo senso ed ogni anno ci consente di stringere rapporti commerciali molto importanti.
Sono in questi giorni a Verona rappresentando circa 27 regioni del Sud-est asiatico da Singapore a Hong Kong: l'obiettivo che ci eravamo posti prima della partenza era quello di trovare un Prosecco che rispondesse a determinate caratteristiche. Non solo ho già trovato quello che cercavo, ma da questo incontro è nata una joint venture con l'azienda. Non posso che ritenermi soddisfatto».

Radhika Ganaphaty Ojha, delegato Veronafiere nel Sud-est asiatico
«Nel sud est asiatico c'è stato un aumento della quota italiana anche grazie all'apertura di numerosi ristoranti italiani. La conoscenza e la qualità del vino italiano è diffusa e spesso la richiesta di alcune etichette arriva direttamente dal consumatore. Abbiamo fatto un'indagine a tutto tondo, intervistando diversi player, dal settore ho.re.ca, ai ristoranti, ai consumatori e il feedback è stato unanime, sono tutti molto interessati al vino italiano.
Inizialmente, le delegazioni del sud-est asiatico presenti a Vinitaly erano quelle dei Paesi più sviluppati, Singapore, Thailandia e Malesia, ma negli ultimi anni la tendenza ha visto nuovi mercati emergenti interessati all'importazione, Brunei, Myanmar, Laos e Cambogia che in questo momento stanno investendo molto nel settore turistico e registrano una richiesta sempre più importante di vino italiano.
Riguardo al mercato coreano, dopo la firma dell'accordo bilaterale con l'Unione Europea abbiamo assistito a un aumento molto rapido del consumo di vino italiano. Per Taiwan, invece, sono necessarie azioni promozionali più intense per la diffusione del valore italiano.
Il canale di distribuzione ho.re.ca in questi mercati è decisamente quello trainante, anche se recentemente sono subentrati tra i player della filiera i negozi specializzati enogastronomici. Questo fenomeno ha introdotto un nuovo flusso di domanda-offerta. I negozi invitano i loro clienti-consumatori finali a degli eventi ad hoc ed acquistano direttamente anche in quantità considerevoli. È un canale nuovo e interessante».

Wong Yin-How – Managing Director Vintry, buyer dalla Malesia
«Il mercato del vino in Malesia sta crescendo di circa del 10% e anche i vini italiani stanno guadagnando nuove quote di mercato. Per il momento i vini più venduti sono quelli toscani, ma ho scelto di venire a Vinitaly proprio per cercare nuove cantine che producano vini bianchi e freschi. Posso definirla sicuramente un'esperienza costruttiva, ho trovato produttori del Piemonte, Sicilia, Umbria e Campania, davvero molto interessanti. La mia permanenza in fiera non è ancora conclusa, sono certo che troverò anche altri produttori potenzialmente interessanti per il nostro mercato».

DICHIARAZIONI ISTITUZIONALI

Maurizio Martina, ministro delle Politiche agricole, agroalimentari e forestali
«Il settore vitivinicolo è un patrimonio fondamentale per l'Italia con oltre 14 miliardi di euro di fatturato e migliaia di aziende che rappresentano con passione, innovazione e professionalità la ricchezza dei nostri territori. Vogliamo aiutare queste esperienze a crescere, liberandole da lacci burocratici che le hanno appesantite in questi anni. In questi dodici mesi abbiamo messo in campo un'operazione di semplificazione che ha portato alla dematerializzazione di 64mila registri, al taglio di burocrazia inutile e che ha iniziato davvero a mettere la pubblica amministrazione al servizio delle aziende. Abbiamo anche approvato il tanto atteso decreto per i diritti d'impianto e siamo stati protagonisti del piano straordinario per l'internazionalizzazione che vedrà proprio l'agroalimentare al centro delle azioni».

Giuliano Poletti, ministro del Lavoro e delle Politiche sociali
«Vinitaly è una grande vetrina che consente a tutti di far vedere cosa succede in questo settore e permette alle aziende di confrontarsi con i colleghi produttori».

Andrea Olivero, viceministro delle Politiche agricole, agroalimentari e forestali
«Questa edizione ha manifestato ancora più delle precedenti la grande voglia di internazionalizzazione del nostro Paese che nel settore del vino vede uno degli elementi di massima qualità. Qui abbiamo una straordinaria espressione di quell'Italia che vuole farsi conoscere nel mondo per eccellenza e innovazione. Per questo abbiamo dato il via ad un grande progetto per l'agroalimentare made in Italy, che coinvolge Mipaaf, Mise e Affari esteri, con anche un Piano Fiere finalmente strategico. Se vogliamo arrivare ai 50 miliardi di export in questo comparto, dobbiamo mettere in campo tutto questo».

Servizio Stampa Veronafiere

Contrordine, il peso di raccolti sudamericani ha cominciato a fare sentire i suoi effetti. I timori di una guerra nella penisola araba potrebbero influenzare una ripresa del prezzo del petrolio.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 29 marzo 2015 -

Sono notevoli le difficoltà interpretative di questo mercato che, nel giro di poche ore, vira da fortemente positivo a fortemente negativo influenzato come è da variabili congiunturali. I segnali che indicavano consistenti aumenti, registrati lo scorso venerdi, si sono vaporizzati il martedi per virare al segno meno mercoledi e giovedi. Indubbiamente il peso dei raccolti sudamericani hanno cominciato a farsi sentire seppure le vendite del nord america rimangono consistenti. Il confronto tra le due ultime settimane è eloquente e giustificano la rallentata discesa di Chicago. 506.000 tonnellate di soia scambiate contro le 342.000 della precedente settimana, 224.000 tonnellate contro le 204.00 per la farina di soia. Una discesa che ha coinvolto anche il grano e il mais.

E' opinione degli operatori che la vera tendenza di mercato si potrà percepire dalla prossima seduta del USDA del 31 marzo.

Indicatori internazionali (28/3/2015)-
l'Indice dei noli è salito ancora a 598 punti. Il petrolio torna a salire e quota 51$ al barile forse per effetto del rischio conflitto nella penisola arabica. Il cambio è a 1,0866 con tendenza.

Cereali indic 27mar15

Mercato interno - Sul fronte interno il mercato si è infiammato. dopo il +5€ è seguito un +3€ per il mais alla borsa di Bologna.

Da Ovest a Est si notano differenze di prezzo significative per il mais. Si parte da 142€/ton franco arrivo di Torino, per passare a 149€/Ton franco arrivo di Milano, proseguendo a Verona ha registrato 152 franco partenza, quindi Mantova 154 franco partenza e Bologna 168 franco partenza.
Molto probabilmente,questa variabilità d'offerta, è condizionata dai premi o dalle penalizzazioni riguardo il rischio Don.

Il mais dunque è in forte tenuta trascinando con sé anche il grano mentre orzo e i cereali minori sono in fase di stanca se non addirittura di calo. Al momento prosegue la fase ascendente dei cruscami ormai prossimi alla fase di rottura. In fase di ridimensionamento i proteici sui quali il mercato sta premiando - gennaio dicembre 2015 - tra i 65 e i 67 dollari alla tonnellata il che si traduce in una farina proteica sui 12 mesi a 378 €/ton in partenza dai porti di Ravenna e Venezia.

Il settore delle bioenergie adesso rincorre il mercato del mais.

Cereali graf 27mar

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.

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Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Agricoltura - L'Assessore Caselli a Bruxelles all'iniziativa delle Regioni dei prodotti Dop e Igp e dell'ortofrutta: l'Europa deve difendere la qualità per competere sui mercati. L'Emilia-Romagna regione leader per numero di certificazioni.

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Bologna - "L'Emilia-Romagna è la regione europea con il più alto numero di prodotti Dop e Igp, ben 41.

Prodotti che in tutto il mondo significano qualità, genuinità, rigorosi disciplinari di produzione. Ma tutta l' Europa vanta straordinarie produzioni tradizionali e a indicazione d'origine che vanno salvaguardate e valorizzate. Più qualità significa infatti più capacità di competere sui mercati globali, ma anche più salvaguardia del territorio rurale, del paesaggio, dell'ambiente. L'Europa deve lavorare compatta in questa direzione, a partire dalle trattative per il Transatlantic Trade and Investmnent Partnership (Ttip), il Trattato di libero scambio con gli Usa, che proprio in queste settimane sta entrando in una fase particolarmente importante." Lo ha detto oggi (25 marzo 2015 ndr) a Bruxelles l'assessore all'agricoltura della Regione Emilia-Romagna Simona Caselli durante l'incontro promosso dalle Regioni europee dei prodotti d'origine (Arepo) e dalle Regioni orticole, frutticole e floricole (Areflh). All'iniziativa ha partecipato il Commissario europeo all'agricoltura Phil Hogan. Tra gli altri è intervenuto anche Paolo De Castro, relatore permanente sul Ttip per la Commissione agricoltura del Parlamento europeo.

Con 269 produzioni certificate su 1.249 iscritte nel registro Ue, l'Italia si conferma il paese con il più alto numero di prodotti Dop e Igp e l'Emilia-Romagna con 41 referenze, leader tra le Regioni europee. Prodotti che valgono per il nostro paese oltre 13 miliardi di euro e tra i quali figurano veri e propri simboli del "Made in Italy" come il Parmigiano Reggiano, il Grana Padano e il Prosciutto di Parma.

Tra i problemi che frenano questo importante settore vi è senz'altro quello dell' "Italian sounding" che pesa per oltre 60 miliardi di euro. "Expo – ha concluso Caselli – sarà l'occasione per portare al centro del confronto internazionale il tema di un'agricoltura pienamente sostenibile sul piano economico, sociale e ambientale".
Arepo, l'associazione delle Regioni europee con prodotti d'origine e Areflh, che riunisce le Regioni frutticole e orticole, insieme rappresentano 40 realtà regionali di 8 diversi Stati membri della Ue, per oltre il 50% delle Indicazioni Geografiche, il 45% dell'ortofrutta e il 70% dei fiori e delle piante prodotte in tutta l'Unione europea.

(Fonte Regione Emilia Romagna 25 marzo 2015)


Alessio Mammi ha espresso il proprio compiacimento per l'operazione del Nucleo antifrode dei carabinieri che l'altro giorno hanno perquisito una quindicina tra caseifici e magazzini a caccia di Parmigiano-Reggiano contraffatto.

Reggio Emilia 26 marzo 2015 -
La provincia di Reggio Emilia ha approvato  all'unanimità un ordine del giorno, presentato dal gruppo Terre reggiane – illustrato in aula dal capogruppo Giuseppe Pagliani ed emendato dal consigliere delegato all'Agricoltura Alessio Mammi –, sul fenomeno delle tante imitazioni di Parmigiano-Reggiano confezionate all'estero.

Il documento impegna la Provincia di Reggio Emilia a richiedere "al Governo Italiano di inserire, nell'ambito dei negoziati per un accordo Ue-Usa riguardanti il partenariato transatlantico su commercio e investimenti, clausole precise volte a perseguire efficacemente la contraffazione, in particolare quella dei prodotti alimentare, anche attraverso misure di protezione che impediscano - ad esempio nel settore alimentare - ad un casaro americano di fregiare i loro formaggi con denominazioni che richiamano in maniera sfacciata il formaggio di casa nostra; al Ministro delle Politiche agricole di ricorrere in modo sistematico a livello europeo - non appena vi siano le condizioni - al meccanismo di tutela ex officio delle produzioni agroalimentari di qualità di denominazione di origine protetta e indicazione geografica protetta; alle competenti autorità d'implementare l'attività di lotta alla contraffazione sul web dei prodotti italiani, a partire dal Parmigiano Reggiano e dal Grana Padano, anche attraverso l'auspicabile collaborazione di alcuni grandi player dell'e-commerce; al Consorzio di tutela di potenziare le attività di controllo, in Italia e all'estero, per contrastare ogni forma di contraffazione, garantendo l'eccellenza e la qualità del prodotto e la sicurezza dei consumatori".

Nel corso del dibattito, lo stesso consigliere delegato Alessio Mammi ha espresso il proprio compiacimento per l'operazione del Nucleo antifrode dei carabinieri che l'altro giorno hanno perquisito una quindicina tra caseifici e magazzini a caccia di Parmigiano-Reggiano contraffatto. "Le attività di verifica sul rispetto da parte dei produttori dell'intero percorso di qualità che contraddistingue il re dei formaggi sono fondamentali per tutelare questo vero e proprio gioiello agroalimentare del Made in Italy che rappresenta in tutto il mondo non solo una nostra tradizione, ma un'eccellenza in termini di qualità e sicurezza alimentare - ha tra l'altro detto Mammi - Purtroppo, come la cronaca di questi giorni conferma, non solo all'estero non si rispettano le regole del gioco: ben vengano, dunque, i controlli di carabinieri e magistratura a difesa non solo della qualità del Parmigiano-Reggiano, ma anche dei tanti produttori che, con grande fatica specie in questo periodo di crisi, si impegnano per creare ogni giorno un prodotto di eccellenza. Per contrastare le imitazioni, bisognerà comunque anche migliorare la commercializzazione del nostro prodotto, essere più presenti sui mercati esteri per far conoscere a apprezzare la qualità di un formaggio che davvero non può essere imitato".

Domenica, 29 Marzo 2015 09:07

Crollo dell'export verso la Russia


Le esportazioni di prodotti Made in Italy in Russia sono crollate del 29 per cento nel mese di febbraio, per una perdita di circa 236 milioni di euro.

Roma 25 marzo 2015 - E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat sul commercio extra Ue. Dai dati è evidente – precisa la Coldiretti - che le tensioni politiche hanno avuto riflessi anche sugli scambi non colpiti direttamente dall'embargo, ma particolarmente significativi per l'Italia. Resta pesante - sottolinea la Coldiretti - il bilancio per i prodotti interessati direttamente dal blocco scattato dal 7 agosto che ha sancito il divieto all'ingresso di una lista di prodotti agroalimentari che comprende frutta e verdura, formaggi, carne e salumi, ma anche pesce.

Ai danni diretti – evidenzia la Coldiretti – vanno aggiunti quelli indiretti determinati dalla diffusione sul mercato russo di imitazioni low cost dei prodotti italiani che rischiano di scalfire l'immagine dei prodotti originali nel tempo, dal parmesan al provolone, dalla mozzarella al salame. Lo stop alle importazioni di frutta, verdura, salumi e formaggi dall'Italia ha infatti provocato in Russia - ricorda la Coldiretti - un vero boom nella produzione locale di prodotti Made in Italy taroccati, dal salame Italia alla mozzarella "Casa Italia", dall'insalata "Buona Italia" alla Robiola Unagrande, ma anche la mortadella Milano o il parmesan Pirpacchi tutti rigorosamente realizzati nel Paese di Putin.
Solo nel 2014, tra embargo e tensioni politiche, l'Italia – conclude la Coldiretti - ha perso oltre 1,25 miliardi di export in Russia, con un crollo dell'11,6 per cento rispetto all'anno precedente.

(fonte coldiretti)

Domenica, 29 Marzo 2015 08:39

Ismea, più 0,4% i prezzi agricoli a febbraio

Prezzi agricoli, +1,5% sul 2014.

Roma, 24 marzo 2015
Crescono a febbraio i prezzi in campagna, ma solo grazie al contributo delle coltivazioni vegetali. È quanto rileva l'Ismea sulla base dell'indice dei prezzi agricoli che si è attestato nel mese in esame a 116,7 (base 2010=100), facendo registrare un incremento dello 0,4% su gennaio e dell'1,5% su febbraio 2014.

A sostenere l'incremento mensile dei prezzi nel comparto vegetale (+2,1%), sottolinea l'Ismea, gli aumenti della frutta (+8,8%), degli olii di oliva (+3,2% su gennaio) e dei semi di soia (+3,1%).

Calano al contrario i prezzi dei cereali (-2,7%), in un mercato al momento condizionato dalla forte pressione dei frumenti canadesi, e si registrano correzioni al ribasso per i listini orticoli (-0,8%) e vinicoli (-0,5%).
Sul versante della zootecnia, che cede nel complesso l'1,2% su gennaio, si segnala un ulteriore indebolimento per il bestiame vivo (-2,7%), con riduzioni comprese tra il meno 18,2% dei conigli e il meno 0,9% dei suini.

Unica voce in controtendenza i bovini, che spuntano un mezzo punto percentuale su base mensile. Per il lattiero caseari, febbraio chiude con un mini rimbalzo dello 0,6%, grazie al recupero mensile del burro (+8,6%), e ad una leggera ripresa delle quotazioni dei formaggi grana (+0,7%).

Le uova, al contrario, proseguono su un crinale discendente (-1,6%).
(Fonte Ismea servizi 24 marzo 2015)

A Milano cede leggermente solo la crema a uso alimentare.

di Virgilio, 25 marzo 2015 -

LATTE SPOT Il debole rimbalzo registrato nella scorsa settimana non ha avuto seguito nella tredicesima dell'anno. Alla borsa merci di Verona sono stati confermati i prezzi sia del latte crudo spot nazionale (36,90-37,12€/100 litri di latte), sia del latte intero spot pastorizzato di provenienza estera (33,51 e 34,54€/100 litri di latte).

BURRO E PANNA Per la terza settimana consecutiva i listini del burro si mantengono saldi alla quotazione del 2 marzo scorso. Nello specifico il burro CEE replica i 3,10€/kg, 3,30€/kg per il burro di centrifuga, 2,30€/kg per il pastorizzato e 2,10 per lo zangolato.
Fermo a 1,70€/kg anche il burro zangolato quotato a Parma.
Ha ripreso, invece, a retrocedere il listino della crema a uso alimentare cedendo sulla piazza di milano 4 centesimi (1,62 €/kg). Tra 1,60 e 1,65€/kg la panna a uso alimentare veronese che , al contrario, ha mantenuto le quotazioni della precedente ottava.

GRANA PADANO Listini ancora perfettamente in linea con le quotazioni delle precedenti settimane. Nessuna variazione registrata alla borsa Milano. Tra 6,35 e 6,45€/kg il prezzo all'ingrosso del 9 mesi di stagionatura e tra 7,05 e 7,70€/kg l'intervallo di prezzo relativamente al 15 mesi e oltre di stagionatura.

PARMIGIANO REGGIANO Sono 15 i centesimi recuperati dal Parmigiano Reggiano "fresco" da inizio d'anno. I listini della prestigiosa DOP, nella 12esima settimana, si sono perciò arrestati tra 7,45 e 7,85 €/kg relativamente al 12 mesi di stagionatura. Stabili, da otto settimane i listini del "parmigiano" di 24 mesi d'invecchiamento che conferma le quotazioni comprese tra 8,75 e 9,10€/kg.

 

GP cibus PRRE cibus

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
Martedì, 24 Marzo 2015 08:37

Materie prime, mercato infiammato

Il rafforzamento del dollaro infiamma il mercato. Almeno questo sembra essere la principale motivazione plausibile.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 23 marzo 2015 -

le tendenze al rialzo dei prezzi delle materie prime già anticipate la scorsa settimana si sono confermate senza che, almeno apparentemente, si siano palesate condizioni che giustifichino i forti rialzi registrati venerdì scorso al Cbot (Chicago Board). Al momento l'unica ragione plausibile sembra imputabile al rafforzamento della valuta statunitense nei confronti dell'euro (cambio 1,094).

Venerdì : 20 marzo 2015
CORN maggio 385,00 (+11,4) luglio 392,60 (+11,2)
GRANO maggio 530,00 (+18) luglio 533,60 (+18)
FARINA maggio 324,00 (+4,7) luglio 321,90 (+4,2)
SEMI maggio 973,60 (+12) luglio 978,00 (+11,2)
OLIO maggio 30,68 (+0,06) luglio 30,89 (+0,06)

Indicatori internazionali (20/3/2015)-
l'Indice dei noli è salito ancora di qualche punto raggiungendo i 591 punti. Il petrolio staziona a poco meno di 46$ (45,90$/bar) e il cambio è a 1,094.

Cereali inidc 23mar15

Mercato interno -
Sul fronte nazionale si è infiammato il mercato del mais che, a Bologna, ha chiuso con un +5 euro (165€/ton).
A rafforzare il clima di tensione la scarsità di farina di soia che contribuisce a sostenere le quotazioni di ravenna. Una combinazione di fattori che non lascia sperare per un imminente ridimensionamento delle quotazioni

A farne le spese è anche il mercato delle Bionergie soprattutto per coloro che non hanno operato adeguate coperture nei mesi scorsi.

Una bolla di rincari che a fronte dei ridotti consumi e dei limitati scambi non trova giustificazione e riesce perciò difficile prevederne la durata.

 Cereali graf 23mar15

(TABELLE riportate anche in Galleria immagini

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.

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Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Maurizio Martina elogia il lavoro svolto da Vinitaly anche in relazione a EXPO 2015.

di Virgilio Verona, 23 marzo 2015 - -
Alla vigilia di EXPO2015, Vinitaly, apre alla grande e, vista la grande folla di operatori e visitatori che hanno preso d'assalto i padiglioni fieristici nella giornata inaugurale, molto probabilmente sarà superata la soglia dei 150.000 visitatori attesi nei 4 giorni della più importante kermesse nazionale dedicata al vino. Non è un caso che Vinitaly sia stata comandata a organizzare il padiglione del vino a Expo 2105.

"Qui a Vinitaly, ha dichiarato il Ministro Maurizio Martina, si esprime la forza di un intero Paese" , confermando che la leadership di Vinitaly, quindi, non si discute. Un atto dovuto e una garanzia di professionalità al servizio dell'intera nazione.

"Tutto questo è un chiaro segnale di un sistema che crede fortemente nel comparto vitivinicolo - dichiara Ettore Riello presidente di Veronafiere aprendo il convegno inaugurale di Vinitaly, ed è pronto a sostenerlo per il raggiungimento degli ambiziosi, ma certamente possibili, obiettivi di crescita prefissati. Un percorso in cui Vinitaly fa e farà sempre la sua parte, come punto di riferimento per l'intera filiera, in Italia e all'estero. Per questo siamo stati scelti dal Mipaaf per la realizzazione del primo padiglione dedicato al vino nella storia dell'Esposizione Universale. Con Vino – A taste of Italy a Expo 2015 siamo orgogliosi di poter mettere a disposizione tutto il nostro know-how maturato in oltre 100 anni di attività nell'organizzazione diretta di eventi dedicati all'agroalimentare".

Prima di passare la parola all'ospite d'onore, si sono succeduti sul palco a portare sostegno all'iniziativa veronese il Sindaco di Verona Flavio Tosi, il Presidente della Provincia di Verona Antonio Pastorello e il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia.

Un comparto, quello del vino, che nel 2014 ha generato oltre 5,11 miliardi di euro nelle esportazioni, è oggi al centro di importanti cambiamenti a livello legislativo. E una sollecitazione sulla necessità di procedere a una semplificazione è giunta anche dal governatore del Veneto Luca Zaia che il Ministro Martina ha immediatamente preso a spunto per il suo discorso.

"Il settore vitivinicolo - dichiara Maurizio Martina Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali - è un patrimonio fondamentale per l'Italia con oltre 14 miliardi di euro di fatturato e migliaia di aziende che rappresentano con passione, innovazione e professionalità la ricchezza dei nostri territori. Vogliamo aiutare queste esperienze a crescere, liberandole da lacci burocratici che le hanno appesantite in questi anni. In questi dodici mesi abbiamo messo in campo un'operazione di semplificazione che ha portato alla dematerializzazione di 64mila registri, al taglio di burocrazia inutile e che ha iniziato davvero a mettere la pubblica amministrazione al servizio delle aziende. Abbiamo anche approvato il tanto atteso decreto per i diritti d'impianto e siamo stati protagonisti del piano straordinario per l'internazionalizzazione che vedrà proprio l'agroalimentare al centro delle azioni".

"Atti concreti" che il ministero guidato da Martina ha realizzato in questi primi 12 mesi di Governo dell'agricoltura. Ma non è tutto e in chiusura dell'intervento il Ministro dell'agricoltura elenca le prossime sfide a partire dal progetto digitale "Agricoltura 2.0" al testo unico del settore vitivinicolo. "Le prossime tappe - conclude il Martina - prevedono l'entrata in vigore del registro unico dei controlli e il Testo unico del vino, da chiudere entro il 2015, l'anno dell'Esposizione Universale. Vinitaly allora rappresenta un passaggio fondamentale di avvicinamento all'evento di Milano, dove con il Padiglione del Vino potremo esaltare per 6 mesi l'esperienza vitivinicola italiana. Un momento fondamentale anche in chiave export per far conoscere ancora meglio al mondo la ricchezza e la varietà del nostro patrimonio di vitigni e vini".

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Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 14 - n° 12 22 marzo 2015

SOMMARIO Anno 14 - n° 12 22 marzo 2015

(Formato pdf scaricabile allegato)
1.1 editoriale Parola d'ordine, boicottare. Evviva la libertà di pensiero!
2.1 cereali e materie prime (2) Materie prime, tendenze rialziste.
3.1 parmigiano reggiano La corsa degli allevatori per la "quota latte parmigiano reggiano"
4.1 cereali e materie prime (1) Materie prime, un mercato sconquassato. Il confronto con un anno fa.
5.1 Lattiero caseario Deboli segnali di ripresa per il Parmigiano Reggiano
6.1 mais & soia Mais & Soia: marzo 2015
7.1 vinitaly eventi Il Valpollicella diventa Vegan
7.2 aspettando vinitaly Lungarotti: Vino, Cultura e Giovani. Al Vinitaly guardando all'expo
7.3 aspettando vinitaly Vinitaly 2015: la 49^ edizione
8.1 aspettando vinitaly 112 aziende e 210 etichette dalle Marche al Vinitaly
9.1 agricoltura produzioni "AgrOsserva" Speciale Bilancio 2014
9.2 acqua Paesaggi mozzafiato dell'Emilia Romagna dove l'acqua, con la sua bellezza e la sua forza, è regina incontrastata
10.1 Aspettando vinitaly Donelli Vini celebra i 100 anni
11.1 promozioni e Partner Per Bacco che vantaggi con le Card Sconti di Stepa!

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