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Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 16 - n° 44 05 novembre 2017 -

Editoriale: Strategia o codardia - Il latte spot torna a scendere - Arachidi o Noccioline americane, ottimi anche per i bimbi. - Quote latte. L'UE impone di recuperare gli aiuti - Vendemmia. Calo in Regione del 24% dell'uva cooperativa - Altro...
SOMMARIO Anno 16 - n° 44 5 novembre 2017
1.1 editoriale
Strategia o codardia?
2.1 lattiero caseario Il latte spot torna a scendere
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati sempre stabili e ai minimi.
4.1 alimentazione e salute Arachidi e Noccioline americane, ottimi anche per i bimbi.
4.2 dissesto idrogeologico Dissesto idrogeologico. Video dichiarazioni.
5.1 quote latte Quote latte. L'UE impone di recuperare gli aiuti
5.2 management L'ultimo granello di sabbia della clessidra aziendale
6.1 Pomodoro Bilancio campagna 2017 del pomodoro da industria nel Nord Italia
7.1 Siccità su La7 Siccità: "PiazzaPulita" (programma televisivo di LA7) nel piacentino
8.1 vendemmia i numeri Vendemmia. Calo in Regione del 24% dell'uva cooperativa
9.1 Codacons un nuovo amico dei consumatori Premio Amico del Consumatore a Luigi Lucchi, Sindaco di Berceto
10.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Leggero sussulto in chiusura di settimana.
11.1 Fiera cremona A Cremona si è respirata "Aria Nuova". Segnali di ripresa del settore zootecnico.
12.1promozioni "vino" e partners
13.1 promozioni "birra" e partners

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Domenica, 05 Novembre 2017 09:42

Strategia o codardia?

E' finita, almeno sino a ora, come non ti saresti aspettato. Il condottiero mancato arroccato in esilio con altri 4 dell'ex esecutivo, parla da uno sgabuzzino dell'UE e pubblica il sito web "presidente catalogna in esilio".

di Lamberto Colla Parma 5 novembre 2017 - 
Non si può dire che le carte non le abbia ben scombinate il Presidente destituito della Catalogna Carles Puigdemont scompare da Barcellona, dopo aver pubblicato una foto scattata dallo studio presidenziale forse per far credere di essere ancora in sella nonostante la destituzione di Madrid, e ricompare magicamente a Bruxelles. Da una mini sala stampa, insieme a altri 7 componenti dell'ex governo catalano, Puigdemont ha dichiarato di non voler chiedere asilo politico ma di non voler tornare in Spagna senza le opportune garanzie di un processo equo e che Madrid accetti il risultato delle elezioni che verranno indette per dicembre.

Insomma un po' di fumo per far credere di non essere scappato ma di lavorare per la causa catalana dal cuore dell'Europa.
E per rafforzare questa sua posizione "vittimistica" ecco comparire il sito president.exili.eu (il presidente in esilio) attraverso il quale proseguirà il contatto con i suoi sostenitori. Il sito ufficiale dell'ex governo autonomo della regione è stato anch'esso oscurato a seguito dell'intervento del Governo centrale spagnolo in applicazione dell'articolo 155 della Costituzione spagnola.

Accusato di ribellione, sedizione e uso improprio di fondi pubblici, Puigdemont, altri dell'esecutivo e alcuni deputati, sono stati chiamati a comparire per il 2 e il 3 novembre davanti al tribunale di Madrid.
Invito che l'esiliato presidente ha respinto al mittente e, per voce del suo avvocato belga noto per avere difeso militanti dell'ETA, si è reso disponibile a accogliere i magistrati in Belgio per rispondere alle loro domande.

Nel frattempo, si trovano già in carcere otto membri del deposto governo catalano per i quali la Procura spagnola aveva chiesto l'arresto. La giudice della Audiencia Nacional, Carmen Lamela, -come riportato dall'agenzia adnkronos il 2 novembre - ha accolto la richiesta per eliminare il "pericolo di fuga".

Il provvedimento ha riguardato l'ex vicepresidente Oriol Junqueras, Jordi Turull, Josep Rull, Carles Mundò, Raul Romeva e Joaquim Forn e due donne, Meritxell Borras e Dolors Bassa. Miglior sorte per l'ex consigliere Santiago Vila, che si era dimesso la sera prima della dichiarazione di indipendenza, al quale è stata concessa la libertà su cauzione (50.000€)

Armiamoci e partire, combattete e vinceremo.
Sembra essere stato questo il motto di Puigdemont.

Molto imprudentemente ha proclamato l'indipendenza della Catalogna in presenza di poco più della metà dei deputati e, ovviamente, 70 dei 73 presenti (su 135 deputati) avevano votato a favore.

Ma gli altri 62 assenti non rappresentavano forse l'altra metà del cielo, quella parte del popolo Catalano che, pur nell'autonomia, ama considerarsi spagnolo?

Se il buon senso non prevarrà, da entrambe le parti, il rischio che la tensione si tramuti in scontri è molto alto.
Il braciere indipendentista è stato riattivato dal "Condottiero" Puigdemont e questa nutrita parte del popolo Catalano (circa il 30%), come mi confidava un amico italiano che vive a Barcellona da molti anni, "l'indipendenza la vuole, e basta". "Gli animi sono tesi, anche nelle discussioni tra amici, e questo preoccupa", conclude l'amico.

Viene quindi spontaneo chiedersi come gli indipendentisti, duri e puri, hanno interpretato la mossa di esiliare di Pugdemont? Come una guida spirituale che lavora per la loro causa dal cuore dell'europa o solo un ignobile gesto di codardia e di irresponsabilità'?

Difficile prevedere quello che accadrà a breve, molto dipenderà da come il popolo catalano interpreterà il ruolo del loro ex presidente e ovviamente dalla pesantezza della mano di Madrid. La reclusione preventiva potevano anche risparmiarsela.

Un gesto di benevolenza verso il popolo catalano, ora che il Governo centrale ha preso in mano la situazione, potrebbe essere il primo passo verso una riconciliazione, utile per la Spagna intera, per i catalani e anche per quest'Europa così poco influente nei discorsi politici e così opprimente in quelli monetari.

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Editoriale: Verdini di rabbia - Crolla il burro. - Cereali e dintorni. Mercati in tiepida flessione. - Auchan richiama un lotto di salame felino per presenza di Salmonella SPP - Intervista a Helmuth Köcher, WineHunter e patron di Merano WineFestival. - Caporalato, l'inchiesta della procura di Lecce finisce anche sul "The Guardian".-

SOMMARIO Anno 16 - n° 43 29 ottobre 2017

1.1 editoriale
Verdini di rabbia
2.1 lattiero caseario Crolla il burro.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati in tiepida flessione.
4.1 sicurezza alimentare Auchan richiama un lotto di salame felino per presenza di Salmonella SPP
4.2 vino intervista Intervista a Helmuth Köcher, WineHunter e patron di Merano WineFestival.
5.1 caporalato Pomodoro Caporalato, l'inchiesta della procura di Lecce finisce anche sul "The Guardian".
5.2 etichettatura pomodoro L'etichettatura obbligatoria per il pomodoro è legge
6.1 aziende Mulino Alimentare SpA. Il nuovo stabilimento super tecnologico, adeguato alle normative UE 2030.
6.2 ceta e emilia romagna CETA, crescono gli affari dopo l'accordo. Mulino Alimentare leader del comparto.
7.1 Po viabilità economia Ponte sul Po di Casalmaggiore – Colorno: concluse le analisi
8.1 pomodoro e batteriosi Batteriosi del pomodoro. Oi approva il fondo di emergenza
9.1 Fiera cremona Bovino da latte: innovazione e capitale umano strumenti anticrisi
11.2 mela verde Pomì a Mela Verde
12.1promozioni "vino" e partners
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 20171029-cibus-43-COP

 

Domenica, 29 Ottobre 2017 09:46

Verdini di rabbia

E ora tutti carichi per la nuova campagna elettorale. Renzi è già partito in treno e Verdini gongola dopo essere stato ancora una volta determinante per la tenuta del Governo. Un sicuro e fedele puntello che qualcosa sarà costato alla sinistra di maggioranza.

di Lamberto Colla Parma 29 ottobre 2017
Otto colpi di fiducia e la legge elettorale è stata approvata. Anche il Senato ha licenziato il "Rosatellum bis", la legge elettorale frutto del miglior compromesso politico "perché scontenta un po' tutti", come ebbe da commentare dopo il passaggio alla Camera dei deputati l'on. Brunetta, grazie all'immancabile "puntello" puntualmente messo a disposizione da Denis Verdini con il suo manipoli di fedeli senatori, i "14 ministri senza portafoglio" come ama chiamarli l'astuto politico, banchiere e imprenditore di Fivizzano. Sempre pronto a intervenire, efficacemente e non per filantropica passione, per sbloccare il percorso governativo di questa legislatura "imposta" dall'alto.

L'appoggio esterno al Governo di Renzi prima e di Gentiloni poi, di ALA (il gruppo parlamentare di Verdini e legato al MAIE, il Movimento dei residenti all'estero) ha dato i suoi frutti e in soli 35 giorni, ovvero dal fatidico 21 settembre, giorno del "Vitalizio Day", tutto l'iter si è concluso, come si è concluso l'amore tra il Presidente del senato Grasso e il Partito di Renzi.

Un fulmine a ciel sereno infatti ha squarciato Montecitorio quando, a termine delle votazioni dei Senatori, il Presidente Grasso ha dichiarato di lasciare il gruppo del PD e di passare al gruppo misto.
"Non riconosco più né il merito né il metodo" del Partito Democratico, "la fiducia sul Rosatellum è stata una sorta di violenza", ha commentato il giorno seguente Pietro Grasso. D'altra parte come si fa a non comprendere la sua indignazione. La legge elettorale gli è passata sotto il naso senza poterla nemmeno discutere, soltanto approvare.

Un altro duro colpo per Matteo Renzi, il plenipotenziario del Partito Democratico, che nell'arco di poche ore ha dovuto incassare anche la riconferma di Visco, alla guida di Banca d'Italia per altri 6 anni, dopo che si era spinto a interferire sul rinnovo al vertice di Palazzo Kock, incolpando il Governatore della mancata vigilanza nelle recenti crisi bancarie.

Invece il premier Gentiloni ha proposto al Capo dello Stato proprio il nome di Ignazio Visco che Mattarella ha immediatamente confermato.

Un "uno due" in grado di tramortire anche il più coriaceo pugile e che invece il Matteo "Gianburrasca" Renzi, con ritrovata dinamicità e onnipresenza mediatica e fisica, ha incassato meravigliosamente bene, dichiarando prontamente che tra lui e Paolo Gentiloni Silveri non c'é frattura, anzi definendo il Nobil Homo Premier "un fratello" per cui, immaginiamo, potrà "stare sereno" come fu per Enrico Letta che dopo poco venne sostituito da Renzi stesso.

Chiusa la campagna per il nuovo regolamento elettorale chissà che ora le forze politiche di maggioranza e di appoggio esterno non comincino finalmente a lavorare per noi.

A trovare una soluzione ai terremotati che stanno andando incontro al secondo inverno "camperato" (solo 340 casette consegnate), a definire la manovra di bilancio sulla quale pesa la questione pensioni. A concentrarsi sulla piaga che sta minando la nostra società: il lavoro e l'occupazione e ovviamente la competitività delle Piccole Medie Imprese, oppresse come sono dalla fiscalità, dalla burocrazia e dal mercato globale sempre più invasivo.

Invece, c'è da scommetterci, da domani e sino alle elezioni ogni azione politica sarà calibrata sul reclutamento di consensi in previsione delle ormai imminenti elezioni.

Intanto Mario Draghi ha confermato l'uscita dal QE (Quantitative Easing) in modo ponderato, passando al dimezzamento (30 miliardi mese contro i 60 attuali) già dal gennaio 2018.

Un ombrello "atomico" per la nostra economia che verrà dimezzato il prossimo anno e presumibilmente accantonato alla fine del mandato di Dragi. Occorre trovare soluzioni autonome alla crisi per non restare sempre in balia dei fattori congiunturali esterni.

La Germania sta già affilando le armi per conquistare la poltrona di Francoforte e allora saranno dolori per noi e i paesi del sud.

Orsù muovetevi, il tempo sta per scadere.

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Dopo il tira e molla dei giorni scorsi la Catalogna ha deciso per l'indipendenza. Una decisione presa dal Parlament di Barcellona allo scadere dell'ultimatum di Madrid che in contemporanea ha sentenziato il commissariamento delle istituzioni e della polizia catalana.

di Lamberto Colla Parma 28 ottobre 2017 -
A Barcellona si festeggia e si ammainano le bandiere spagnole mentre a Madrid si promette di ristabilire lo Stato di diritto.
Lo scontro è pesante e se l'orologio fosse indietro di soli vent'anni la guerra civile sarebbe già scoppiata.

Carles Puigdemont e i 70 del parlamento che hanno votato a favore (10 contrari e due astenuti) rischiano sino a trent'anni di carcere.

La mozione sull'indipendenza unilaterale approvata dal Parlament della Catalogna "va contro la legge e suppone un atto criminale". Lo dice il primo ministro spagnolo, Mariano Rajoy, intervenendo in Senato. "Il governo - sottolinea Rajaoy - prenderà tutte le misure necessarie, questo stesso pomeriggio, per restaurare la legalità".

L'obiettivo catalano è sempre stato chiaro "dichiarare la Catalogna come Stato indipendente in forma di Repubblica".
Un indirizzo che si sposa perfettamente con il sacrosanto diritto all'autodeterminazione dei popoli, che comunque non vede contemplata la secessione) ma dall'altra parte c'è il Diritto Costituzionale Spagnolo, sottoscritto a suo tempo anche dalla Catalogna, che individua la Spagna un Patria unica e indivisibile.

Al momento l'Unione Europea non ha preso posizioni ufficiali e i maggiori Stati membri, Gran Bretagna compresa, hanno dato l'appoggio a Madrid, ma sarebbe forse molto utile, alla stabilità del popolo spagnolo, che l'UE intervenisse a congelare la situazione e riportare al tavolo negoziale i contendenti prima che gli animi si surriscaldino troppo portando a conseguenze poi difficilmente controllabili.

Vedremo cosa accadrà nelle prossime ore e se la soluzione di indire nuove elezioni in Catalogna sarà sufficiente a fare rientrare l'apice di crisi.

(FOTO: Barcellona dal mare durante una regata velica - "Tall Ships")

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Editoriale: Manovre elettorali - Gran rimbalzo del latte scremato pastorizzato spot estero - Cereali e dintorni. Tentativi per tornare alla normalità - Latte di pecora. Troppo piombo. Una "tegola" sui produttori italiani o sulla salute?. -

SOMMARIO Anno 16 - n° 42 22 ottobre 2017
1.1 editoriale
Manovre pre elettorali
2.1 lattiero caseario Gran rimbalzo del latte scremato pastorizzato spot estero
3.1 cereali e dintorni  Tentativi per tornare alla normalità.
4.1 irrigazione e bonifica Il Consorzio di Bonifica dell'Emilia centrale presenta i dati d'irrigazione 2017.
5.1 sicurezza alimentare Latte di pecora. Troppo piombo. Una "tegola" sui produttori italiani o sulla salute?.
5.2 sicurezza alimentare Ministero della salute richiama un lotto di vino
6.1 ambiente Acqua e valutazioni dei rischi ambientali nel Nord Italia
6.2 rischio idraulico Rischio di dissesto idrogeologico in Emilia Romagna:
7.1 Bonifica e tecnologia Il Consorzio di Bonifica è anche sviluppo e tecnologia
8.1promozioni "vino" e partners
9.1 promozioni "birra" e partners

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20171022-42-cibus 

 

Domenica, 22 Ottobre 2017 07:28

Manovre elettorali

Una manovra finanziaria 2018, oggi legge di stabilità, tutta rose e fiori per il Governo e non di trabocchetti e "prelievi" per i commentatori economici. La longevità è un punto debole di questa e delle prossime manovre.

di Lamberto Colla Parma 22 ottobre 2017
La "finanziaria" è stata licenziata con toni trionfalistici del tipo "non è lacrime e sangue" oppure "non c'è aumento delle tasse". 

I vari rappresentanti governativi pronti a sottolineare gli aspetti positivi come il lavoro giovanile e gli sgravi fiscali per le assunzioni o le regolarizzazioni di contratti a termine o nel pubblico impiego dove la Ministra Maria Anna Madia annuncia un nuovo aumento di 85 euro che va ad aggiungersi agli 80 del bonus di Renzi".

Dopo l'approvazione della legge elettorale sembra che tutti si siano svegliati di soprassalto!

Ognuno vuol dire la sua per accaparrarsi il merito di una qualche riga di "finanziaria" piuttosto che annunciare come sarà bella l'Italia con loro al Governo nell'imminente futuro.

Trascorrono le ore, i giorni e nonostante il testo della legge di stabilità 2018 non sia ancora disponibile, iniziano a trapelare indiscrezioni che, guarda caso, smorzano gli entusiastici annunci governativi.

Le "povere" banche avranno anche loro un interessante obolo che pagheranno tutti, indistintamente poveri e ricchi. Il pagamento elettronico diventa obbligatorio anche per i micro importi.

I pensionati dovranno così comprare la micca di pane quotidiana e le due uova settimanali attraverso una semplice transazione elettronica e molti di loro saranno così disincentivati dal trascorrere una giornata intera nella sala di attesa dell'ufficio postale per ritirare la pensione "Brevi manu" con tutti i rischi connessi, come quello di essere rapinati.

No, però le tasse non le hanno aumentate.
Solo una mini patrimoniale, sulle polizze vita a capitale garantito, giusto per non perdere il vizio e tenersi in allenamento per quando la BCE smantellerà il QE (Quantitatve Easing) e gli interessi torneranno a correre parimenti della crescita dello spread e il debito pubblico s'innalzerà posto che nel frattempo , nessuna misura di controllo della spesa è stata messa in campo e di spending review si è solo parlato a vanvera.

E alla vigilia delle elezioni meglio non parlarne più.
Meglio inventarsi delle scommesse sul futuro innalzamento del PIL (1,5%), in grado da assorbire i maggiori oneri. Tanto poi, se ciò non dovesse accadere, una colpa ai governi precedenti o alla sfortunata congiuntura economica si trova sempre per giustificare la necessità di una manovra correttiva.

In conclusione, qualche regalia elettorale per mantenere il consenso, qualche parola di speranza in più sul consolidamento del trend di crescita del pil e il gioco è fatto.

Resta in sospeso il nodo delle pensioni. Un problema serio che si è tentato di risolvere innalzando il tetto pensionabile, passando dal sistema contributivo a quello retributivo per finire infine nelle fauci della riforma Fornero, tanto criticata, compreso il Matteo Renzi, ma che ancora resta in piedi e nessuno si azzarda a toccare.

Tantomeno il Ministro Padoan che ama i pensionati come il fumo negli occhi.
La loro longevità gli fa sballare i conti. Infatti, dopo aver accusato i sindacati, Camusso in primis, di «non aver letto la manovra» e ammesso di non avere «la bacchetta magica», il titolare del MEF ha spiegato che l'aumento dell'età pensionabile è dovuto ad «una legge concordata in sede europea che tiene conto dell'aspettativa di vita, un meccanismo che ha a che fare con la demografia».
Si deduce quindi che la soluzione migliore sarebbe di anticipare l'incontro con le anime dei parenti e degli antenati.

Chissà che i pagamenti elettronici siano stati introdotti anche a questo scopo? Aiutare la dipartita a questi pericolosi spacciatori di liquidità nonché complici del sommerso e dell'evasione fiscale. Almeno, avranno pensato a via XX Settembre, se alla fine non vorranno tirare le cuoia, almeno saranno utili portatori sani di introiti per le banche.

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Editoriale: Ma come pensano? - Lattiero caseario. Segnali di cedimento per il Grana Padano. - Cereali e dintorni. All'improvviso tutto si alza. - Salta la trattativa per protocollo sul prezzo del latte a Parma - Italian Sounding. Ritirati prodotti falsi "made in Italy" - Ministero Salute: presenza di Listeria nel tacchino al forno di Casa Modena - Gelato Ben & Jerry contaminato da erbicida, riunione UE -

SOMMARIO Anno 16 - n° 41 15 ottobre 2017
1.1 editoriale
Ma come pensano?
2.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Segnali di cedimento per il Grana Padano.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. All'improvviso tutto si alza.
4.1 Latte & Formaggio Salta la trattativa per protocollo sul prezzo del latte a Parma
4.2 made in italy Mulino Alimentare a Colonia.
5.1 made in italy Italian Sounding. Ritirati prodotti falsi "made in Italy"
6.1 sicurezza alimentare Ministero Salute: presenza di Listeria nel tacchino al forno di Casa Modena
6.2 sicurezza alimentare Gli "Spinaci Millefoglie Bonduelle" surgelati sono sicuri.
7.1 Culatello e "Verdi" Sua maestà il Culatello di Zibello Dop celebra il compleanno del Maestro Giuseppe Verdi
7.2 gelato con glifosato Gelato Ben & Jerry contaminato da erbicida, riunione UE
8.1 Rischio idraulico 13 ottobre: Giornata Internazionale per la Riduzione del rischio di disastri naturali
9.1 carne Bovini da carne, la ripresa dei prezzi.
10.1promozioni "vino" e partners
11.1 promozioni "birra" e partners

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20171015-Cibus COP 

 

Domenica, 15 Ottobre 2017 08:19

Ma come pensano?

Viene veramente da domandare come pensano i nostri deputati. Quali sono i processi logici che che sottendono i loro ragionamenti?

di Lamberto Colla Parma 15 ottobre 2017
Più mi interrogo e più mi convinco che i nostri rappresentanti appartengano a una razza aliena, sempre più distanti dalla realtà del Paese e dalle esigenze "basali" dei suoi abitanti.

Prendiamo ad esempio la legge elettorale che sta prendendo corpo in queste ore.
Due anni di schermaglie dialettiche, senza alcun contenuto, sono trascorse pur di arrivare e scavallare il fatidico "Vitalizio day", ovvero il compimento dei 4 anni, 6 mesi e un giorno che finalmente concedono il diritto, ai parlamentari di prima nomina, di portarsi a casa la "pensioncina".

Due anni persi e ora hanno fretta! il Paese non può attendere, sembra che sia l'opinione non dichiarata dei rappresentati delle principali forze politiche.

E allora giù di mattarellum per far passare il rosatellum (bis).

Lasciamo da parte le declinazioni "simil latineggianti" assegnate alle leggi elettorali e alle proposte discusse, viene però da chiedersi come "diavolo" ragionino e se un po' di pudore e sensibilità gli sia rimasta nell'anima o, come purtroppo inizio a convincermi, possano dire e fare tutto perché ormai gli italiani sono anestetizzati e troppo deboli per ribellarsi, tramortiti dai troppi pensieri personali.

Ma che la legge elettorale, pur di farla passare in breve tempo, venga forzata con il "Voto di Fiducia" non si era mai visto nella pur breve vita della nostra repubblica.

Di fiducia in fiducia il Rosatellum bis ha superato lo scoglio della Camera dei deputati.

Al tempo dei governi Berlusconi, non passava giorno che i quotidiani inveissero sull'uso disinvolto del voto di fiducia. Negli ultimi 5 anni di "governi" imposti, la fiducia è stata utilizzata ben più frequentemente di Berlusconi, per giungere addirittura a farne uso sulla legge elettorale, nel silenzio di tutti i grandi editorialisti e anchorman televisivi. Hanno taciuto persino le opposizioni. Pur ipotizzando un buon testo legislativo, cosa comunque non vera leggendo i punti cardine della riforma, la legge elettorale è una questione parlamentare e non certo di governo per essere trattata con la fiducia.

E alla fine cosa è stato partorito? Un meccanismo elettorale che non toglierà di mano il pallino alle segreterie dei partiti e perciò avremo ancora un parlamento di sconosciuti e di soggetti che non rappresenteranno i territori di provenienza, che residenti in Italia potranno essere candidati nei collegi esteri e che il voto disgiunto non sarà ammesso.

Ormai è inutile parlarne, le segreterie non molleranno mai più il l'osso.

Ma quello che sconcerta sono le dichiarazioni che sono seguite. Una in particolare, quella dell'On. Brunetta (FI), è rappresentativa del modus operandi tra maggioranza e opposizione, esprime soddisfazione perché è la "legge che scontenta un po' tutti e quindi è la migliore che si potesse fare".
Va bene il negoziato, ma i sacri testi scrivevano il contrario. Il miglior compromesso deve soddisfare tutte le parti coinvolte, non scontentarle tutte!

Ormai siamo allo sbando.

Il Buon senso si è smarrito completamente e l'applicazione delle norme quotidianamente confermano il detto latino "summum ius, summa iniuria" . L'eccesso di diritto equivale a eccesso di ingiustizia.

Ne sa bene Peppina, la nonnina 95enne di San Martino di Fiastra, sfrattata dalla casetta di legno costruita sul suo terreno dopo che la sua casa è andata distrutta dal terremoto. Non era in regola con il vincolo del paesaggio e per di più volumi in eccesso.

Un esempio tipico di ingiustizia e immoralità. A sua difesa avrebbero dovuto intervenire i giovani del luogo, picchettando l'abitazione e cercando di far rinsavire i burocrati e gli inutili amministratori dell'emergenza e della ricostruzione! Commissari insensibili e pavidi, capaci solo di gongolarsi di mostrine e medaglie, nemmeno conseguite sul campo.

A Peppina non resta che dormire in una roulotte, con bagno esterno, cercando di sopravvivere ai rigori dell'inverno imminente. Svegliamoci!

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Editoriale: il rigurgito delle autonomie - Precipita il latte spot - Minori stock di corn rispetto alle previsioni - Scandiano, la "Spergola" ricomincia da qui - Si è insediato il nuovo direttore del Consorzio di Bonifica Parmense - Bottiglie di Prosecco italiano esplodono sugli scaffali - Ismea: import e export in crescita

SOMMARIO
Anno 16 - n° 40 8 ottobre 2017
1.1 editoriale
Il rigurgito delle autonomie.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Precipita il latte spot
3.1 cereali e dintorni Minori stock di corn rispetto alle previsioni
4.1 vino e biodiversità Scandiano, la "Spergola" ricomincia da qui.
6.1 bonifica / nomine Si è insediato il nuovo direttore del Consorzio di Bonifica Parmense
7.1 sicurezza alimentare Taleggio Contaminato. Tre casi in un mese per la valsassinese Carozzi
7.2 sicurezza alimentare Erba velenosa negli spinaci surgelati, scatta il richiamo del Ministero della Salute.
8.1 allarme prosecco belgio Bottiglie di Prosecco italiano esplodono sugli scaffali
8.2 eventi -ANUGA Mulino Alimentare Spa, presente all'ANUGA dal 7 all'11 ottobre.
9.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Il cambio mantiene alti i prezzi.
10.1 import export Ismea: import e export in crescita
11.1 promozioni "vino" e partners
12.1 promozioni "birra" e partners

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 20171008-cibus40-COP

 

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