Gli ideali vivono in simbiosi con la mente a stretto contatto con i pensieri dai quali ricevono l'energia vitale per trasformare le idee in realtà. La prossimità contagia e consente di adeguare la rappresentazione mentale al contesto reale. Gli obiettivi si raggiungono insieme per raggiungere più facilmente la verità e trovare negli ideali lo sguardo che impreziosire l'oltre.
Di Guido Zaccarelli Mirandola 30 agosto 2018 - Ogni persona vive ogni istante della propria esistenza in continuum con i propri ideali. Si è fatta una idea del mondo, di come è e di come sarà, ma soprattutto di come lo vorrebbe.
La differenza è nei valori personali e nelle azioni che mette in atto per allineare i propri ideali alla idea di un mondo diverso da quello nel quale ha fondato la propria identità. Gli ideali vivono in simbiosi con la mente a stretto contatto con i pensieri dai quali ricevono l'energia vitale per trasformare le idee in realtà.
Gli obiettivi si raggiungono insieme. Le persone nella realtà oggettiva (quella che si vede e si tocca con mano) quanto gli ideali e le idee nella realtà soggettiva (quella astratta) devono viaggiare uniti verso gli scopi comuni. Insieme è un termine che annida nel suo DNA differenti varianti in base al periodo storico e territoriale nel quale ha trovato la sua dimora iniziale, INSĔMUL, INSĬMUL. In ogni caso ciò che a noi interessa è SĬMUL che significa insieme.
Viaggiare in compagnia di altre persone che hanno le stesse idee e perseguono gli stessi ideali genera un diffuso stato di benessere che favorisce il dialogo e la nascita di relazioni sociali che vanno oltre il confine astratto che le persone hanno definito nel mondo reale. La prossimità contagia e consente di aggiornare e adeguare la rappresentazione mentale al contesto reale e di ridurre il gap in relazione ai propri scopi. La rappresentazione mentale è qualcosa che sta per qualcosa d'altro, una strategia che la mente mette in atto per favorire la nascita e lo sviluppo dei pensieri senza i quali le persone non sono in grado di gestire le azioni presenti, di programmare attività future e di esprimere un giudizio sul proprio passato.
Le immagini consentono di vedere ciò che la mente è stata in grado di produrre e creare le premesse per essere realizzate nella realtà. Un brevetto per invenzione industriale si forma nella mente e si realizza attraverso la scomposizione in fattori primi per essere successivamente riprodotti singolarmente e assemblati a fattore comune nella realtà. Il continuo dialogo che insieme mente – azione mettono in atto permette di realizzare l'idea. Le rappresentazioni mentali sono statiche in relazione alla dinamicità che fenomeni che avvengono nella realtà.
Da un lato è positivo per evitare un surplus di attività da parte della memoria di lavoro (working memory), tale da condizionare altre funzioni celebrali che necessitano di godere di elevata attenzione e priorità di esecuzione, dall'altro meno positivo per la presenza di una zona d'ombra che può contribuire a infondere difficoltà nelle scelte e azioni da intraprendere. Filippo Clerici afferma: «da soli si cammina veloci, ma insieme si va lontano...».
Insieme si condivide. Il prefisso - con - trova nella radice latina cum il NOI che rappresenta la dimensione ideale per essere parte di un insieme che unisce ciò che è diviso, rinforzando il senso di appartenenza. Lo sguardo vola verso l'alto. Con un occhio l'uomo vede la realtà da vicino. La presenza di due occhi, (binoculare) permette di alzare lo sguardo e di vedere molto lontano perché solo insieme questo è possibile. Anche la matematica tratta l'insieme con lo svizzero Leonhard Euler (noto come Eulero) impiegando i diagrammi di Eulero per rappresentare con una linea chiusa gli elementi che appartengono o sono esclusi dalla condivisione. Insieme indica il senso di appartenenza alla vita reale sposando l'idea degli ideali comuni che spingono ad andare uniti sempre più lontano.
L'oltre è per Platone il mondo delle idee: l'iperuranio, quella zona che si trova oltre la volta celeste, ben descritta nel Fedro circa nel 370 a.C. sui temi dell'anima, della follia dell'ispirazione divina e dell'arte. L'ispirazione a scrivere una delle più importanti opere della storia della filosofia greca, nasce da un dialogo tra il filosofo e Fedro mentre insieme escono dalla città di Atene per recarsi nella valle dell'Ilisso ad est della città.
L'idea trascende i confini del mondo reale per assumere la dimensione astratta – la dimensione metafisica – che trova la sua linfa vitale nella parte più alta dell'anima, quel soffio di vento, che consente di raggiungere più facilmente la verità in relazione alla propria esistenza e trovare negli ideali lo sguardo che impreziosire l'oltre.
Riferimenti bibliografici: Guido Zaccarelli, La Conoscenza Condivisa, verso un nuovo modello di organizzazione aziendale e Dalla Piramide al Cerchio, la persona al centro dell'azienda, Franco Angeli
Riferimenti sitografici: https://it.wikipedia.org/wiki ,
GUIDO ZACCARELLI:
Bibliografia: Informatica, insieme verso la conoscenza (2010) - La conoscenza condivisa, verso un nuovo modello organizzativo (2012) - Finestre di casa nostra (2013) - Dalla piramide al cerchio, la persona al centro della azienda (2016)
CURRICULUM
Guido Zaccarelli è referente dl Servizio Informativo dell'Azienda Sanitaria di Modena, presso il distretto di Mirandola. Laureato in Comunicazione e Marketing, ha conseguito un Master in Management per il coordinamento delle professioni sanitarie. Dal 2008 è docente di informatica presso l'Università di Modena Reggio.
Imprenditori o dipendenti? Per i giovani reggiani perde appeal l'idea di fare impresa, mentre resiste il lavoro alle dipendenze.
Le imprese "under 35" della provincia di Reggio Emilia, secondo l'analisi dell'Ufficio Studi della Camera di Commercio provinciale, sono scese – a giugno 2018 - a 4.596 unità, portando all'8,4% la loro incidenza sulla struttura imprenditoriale reggiana. Per le imprese guidate da giovani si tratta della percentuale più bassa degli ultimi sette anni; nel 2011, infatti, la quota era al 10,7%.
A fronte di 198 imprese giovanili nate nel trimestre aprile-giugno di quest'anno, le aziende che hanno espresso la volontà di non proseguire l'attività sono 91, con un saldo ancora positivo, ma che progressivamente si è ridotto dal +210 aziende del 2012 - anno in cui aveva raggiunto la punta più alta – all'attuale +107 unità, con un sostanziale dimezzamento.
Anche i dati relativi alle persone con cariche amministrative disaggregati per classe di età evidenziano una progressiva diminuzione dell'incidenza dei giovani al comando delle aziende insediate in provincia di Reggio Emilia, andamento che si osserva anche a livello nazionale. I titolari e amministratori di imprese reggiane che non avevano ancora compiuto 30 anni, nel 2011 erano 3.950 e rappresentavano il 5,2% del totale; dopo sette anni sono scesi a 2.667 e l'incidenza percentuale sul totale degli imprenditori/amministratori è scesa al 3,8%.
A fare da contraltare alla flessione dei giovani amministratori d'impresa arrivano invece buone notizie dal tasso di disoccupazione dei giovani appartenenti alla classe d'età 15-29 anni. Dopo aver raggiunto il valore massimo, pari al 17,4%, nel 2014, a fine 2017 è infatti sceso al 14,8%.
Contemporaneamente il tasso di occupazione giovanile, ovvero gli occupati nella classe d'età 15-29 anni rapportati alla popolazione totale di quella stessa classe d'età, prosegue nella sua seppur lenta ripresa. Dopo aver toccato il valore minimo nel 2014 con il 36,6% ed essersi scostato di poco nel 2015 (36,7%), nel 2016 si è portato al 38,9% e, nel 2017, si è attestato al 39,1%.
Una conferma in tal senso viene anche dai dati - forniti dall'Agenzia regionale per il lavoro dell'Emilia-Romagna tramite i servizi per l'impiego di Reggio Emilia - relativi agli avviamenti al lavoro e alle cessazioni disaggregati per classe di età. Sebbene il numero dei contratti non corrisponda al numero delle persone entrate nel mondo del lavoro (sulla stessa persona, infatti, può essere attivato anche più di un contratto nello stesso anno), nel 2017 gli avviamenti di giovani appartenenti alla classe d'età 15-29 anni sono stati 38.832 a fronte di 34.143 cessazioni con un saldo positivo di 4.489 unità
di Mario Vacca Parma 25 agosto 2018 - Con la sentenza n. 35461, la Corte di Cassazione traccia il confine tra le condotte di appropriazione indebita e di evasione fiscale.
Nel caso di specie si tratta dell'analisi dei presupposto per il sequestro preventivo nei confronti di un amministratore di srl indagato per il reato di impiego di beni, denaro o altre utilità, di cui ex art. 648 ter.
Se l'utilizzo del falso documento per operazione inesistente è avvenuto al fine di abbattere gli utili della società, pagare meno tasse e reimpiegare la somma uscita dal patrimonio sociale per finanziare, mediante il prestito dei vari soci, la società stessa, non sussiste alcuna condotta "appropriativa", posto che il modello operativo posto in essere vede immancabilmente il ritorno finale dei capitali nel patrimonio della società.
Il perseguimento di un interesse della società, sotto il duplice profilo del conseguimento di risparmio di imposta ( evasione) e di ottenimento di liquidità sotto forma di finanziamento soci, con l'assenso degli stessi aderenti al patto sociale è circostanza che, da un lato, esclude la condotta tipica del delitto di appropriazione indebita previsto dall'art. 646 c.p., esigendo questo una manifestazione di volontà univoca del soggetto attivo di tenere come propria la cosa; dall'altro, rende configurabile l'illecito tributario previsto dall'art. 2 del DLgs. 74/2000, che – come la stessa Cassazione rammenta – può rappresentare un reato-presupposto per il reimpiego di denaro, beni o altra utilità.
Andrebbe ricordato che l'art. 646 c.p., quale reato contro il patrimonio, prevede la punibilità per colui che, per procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto, si appropria del denaro o della cosa mobile altrui di cui abbia, a qualsiasi titolo, il possesso. In ambito societario, tale fattispecie è, in effetti, spesso contestata agli amministratori in una fase prodromica rispetto ai fatti di bancarotta, e dunque sempre in senso "distrattivo" rispetto al patrimonio sociale (di recente, Cass. nn. 12586/2018 e Cass. 5459/2018).
La pronuncia in esame ritiene, pertanto, che, ai fini della configurazione di tale reato, il fatto debba essere realizzato in danno della società stessa o dei soci, con esclusione, dunque, di qualsiasi risalto, quali potenziali vittime della condotta appropriativa, di terzi o creditori.
Dalla lettura della sentenza si rinviene anche che il reato di cui all'art. 2 del DLgs. 74/2000 sussiste anche laddove la falsa fattura sia stata emessa dalla stessa società "beneficiaria" che la faccia apparire come proveniente da terzi. Ciò perché la ratio degli illeciti connessi alla frode fiscale risiede proprio nel fatto di punire colui che artificiosamente si precostituisce dei costi sostenuti al fine di abbattere l'imponibile (cfr. Cass. n. 47603/2017).
Con riguardo al possibile contributo di soggetti formalmente estranei nella realizzazione del reato, i giudici ritengono che può esservi la regia e la guida di soggetti "esperti" estranei alla governance societaria.
Problem solving: l'uomo è chiamato ogni giorno a risolvere problemi. Per farlo ci vuole metodo. Il metodo è la strada che l'uomo deve percorrere per raggiungere la dimora di DIKE, la dea della giustizia, che è lieta di accompagnare, chi cerca la conoscenza, nel cuore della verità.
Di Guido Zaccarelli 25 agosto 2018 - Il metodo forma la mente a ragionare. La mancanza di una procedura sistemica impedisce di risolvere il problema.
In primis serve un foglio di carta e una penna. In secundis il problema va descritto in ogni dettaglio fino a raggiunge la dimensione indivisibile. In terzis occorre sostare sul problema avendo contezza che, se la soluzione è lontana rispetto alla via che si sta percorrendo, è necessario fermarsi e accompagnare la nave in porto e riprenderla successivamente, per dare modo e tempo alla pensiero di ricombinare tra loro gli elementi che hanno difficoltà ad organizzarsi tra loro. In questi casi la soluzione arriva sempre per insight, per illuminazione, quando la mente viene privata della dimensione emotiva e la luce rende pura l'azione della razionalità. I particolari sono molto importanti per definire l'insieme, dopo che il tutto è stato analizzato partendo dalle parti. Scrivere significa vedere e l'immagine che si forma nella mente dà forma alla luce delle idee. Lasciare per strada i dettagli significa dare una risposta incompleta al problema.
La parola metodo deriva dal greco methodos (termine composto) che indica la via e l'insieme di regole che gli individui devono seguire per raggiungere in modo razionale il sapere epistemico, il sapere vero, per raggiungere gli strati profondi della conoscenza. Quale è la forza interiore che anima l'esistenza del metodo? L'essere replicabile, modificabile e in grado di confutare i risultati ottenuti.
Il cosmo è l'espressione autentica della perfezione assoluta a cui l'uomo tende per cercare di dare un senso compiuto alla sua esistenza. Ogni giorno affina un metodo per ridurre la distanza che, come essere finito, lo separa dall'in-finito, dall'Assoluto. La delusione assale l'uomo quando il ragionamento deduttivo incontra per strada una serie di barriere insormontabili che devono essere superate e quando il ragionamento è induttivo e parte dal dettaglio per raggiungere l'insieme. Analogamente quando impiega il sillogismo aristotelico dove il ragionamento prefissa determinate premesse alle quali derivano determinate conclusioni: due sono le premesse e la terza è la conclusione. L'esempio classico del sillogismo: «tutti gli uomini sono mortali, Socrate è un uomo, Socrate è mortale».
La soluzione migliore può trovarsi in breve tempo oppure essere annidata in un corpus esterno rispetto a quelle fino a quel momento prospettate. In tutti i casi è molto importante riflettere e osservare, soprattutto come gli altri osservano il problema e agiscono. L'incertezza fa nascere il dubbio e la ricerca segue la linea dell'incerto per il certo. La soluzione che viene trovata non è la migliore in termini assoluti ma relativi ed è proficua per il vantaggio economico che è in grado di esprime in quel preciso momento.
Lo psicologo e informatico statunitense Herbert Alexander Simon, uno dei padri fondatori dell'intelligenza artificiale, ha definito l'uomo un agente a razionalità limitata e la soluzione ai problemi sono l'espressione autentica di una ridotta capacità di elaborare rapidamente, e istantaneamente, una elevata quantità di dati. La soluzione al problema è sempre limitata alla risposta economicamente più vantaggiosa in termini relativi e non assoluti. Altre ricerche, altri metodi daranno risposte sempre diverse e risultati differenti. Il matematico e filosofo francese René Descartes è considerato il padre del metodo e lo formalizza quando si rende conto che non riesce a distingue il vero dal falso, dal valore zero oppure uno se prendiamo come esempio l'algebra binaria. Il dubbio nasce dal fatto che l'uomo esiste e per pensare occorre essere, ovvero esistere.
Una citazione di Cartesio dà sostanza al dubbio: «l'unico aspetto della realtà che viene percepito indubbiamente in modo chiaro e distinto è il pensiero entro il quale il dubbio viene espresso. Il pensiero è l'unica dimensione che resiste al dubbio dal quale si può partire per avviare un ragionamento successivo».
Per risolvere il problema bisogna mettere in campo un metodo. Prima di tutto occorre mettere in evidenza il problema, donargli il volo, affinché emerga incontrastata la forma rispetto al resto delle cose da analizzare: fare chiarezza e distinguere le cose, le une dalle altre.
Successivamente entra di diritto l'analisi che si preoccupa di scomporre il tutto in unità frazionarie sempre più piccole. L'osservazione favorisce la sintesi e la combinazione degli elementi per dare una nuova forma al problema. L'enumerazione controlla le fasi precedenti al pari di una revisione testuale che conferma o modifica parti di un intero testo.
Nasce il dubbio del tutto simile a quando l'uomo deve affrontare una scelta: giusta o sbagliata? Gli elementi in possesso sono sufficienti per risolvere il problema oppure è necessario cercare nuove strade e accedere ad un nuovo dominio di conoscenza? i risultati ottenuti confermano o smentiscono le ipotesi iniziali? Cartesio invita a scartare il genio malignino che si presenta per infondere il dubbio e lasciare l'uomo solo con se stesso a vivere nell'eterna incertezza, nel suo grande mistero: cogito ergo sum.
La creatività è innata e spicca nell'eccellenza di dare risposte a problemi che da sola la razionalità rende difficile. In ognuno delle quattro fasi che la compongono, preparazione, incubazione i, lluminazione (insight) e verifica e la valutazione – prosecuzione, sono presenti i momenti che segnano i passi che l'uomo deve compiere per risolvere i problemi.
Il metodo e la creatività rappresentano i paradigmi fondamentali per il problem solving ai quali si aggiunge l'applicazione rigorosa della condivisione e applicare i principi della Gestald, psicologia della forma, che si rifà alla percezione, alla esperienza e alla soluzione dei problemi dove il valore risultante è maggiore della somma dei singoli elementi.
Riferimenti bibliografici: Guido Zaccarelli, La Conoscenza Condivisa, verso un nuovo modello di organizzazione aziendale e Dalla Piramide al Cerchio, la persona al centro dell'azienda, Franco Angeli Riferimenti sitografici: https://digilander.libero.it/marinomersenne/_private/descartes/glossario.htm
https://it.wikipedia.org/wiki,
GUIDO ZACCARELLI:
Bibliografia: Informatica, insieme verso la conoscenza (2010) - La conoscenza condivisa, verso un nuovo modello organizzativo (2012) - Finestre di casa nostra (2013) - Dalla piramide al cerchio, la persona al centro della azienda (2016)
CURRICULUM
Guido Zaccarelli è referente dl Servizio Informativo dell'Azienda Sanitaria di Modena, presso il distretto di Mirandola. Laureato in Comunicazione e Marketing, ha conseguito un Master in Management per il coordinamento delle professioni sanitarie. Dal 2008 è docente di informatica presso l'Università di Modena Reggio.
Quella a capo dell'ufficio legislativo del Ministero della Giustizia del dottor Vitiello, già componente della commissione Rordorf 2, che si è occupata di riscrivere la legge fallimentare e gli aspetti relativi alle procedure di allerta consentirà di far ripartire l'iter per la definitiva approvazione dei primi tre decreti legislativi attuativi delle deleghe contenuti nella Legge n. 155/2017 (per l'appunto riforma della legge fallimentare).
di Mario Vacca Parma 18 agosto 2018 - La riforma parte da alcuni fattori molto importanti, come il ciclo di vita dell'impresa che alterna fasi di sviluppo a fasi di declino o crisi ed il fatto che "meglio prevenire che curare", si identifica una "strategia di controllo" affinché alcuni allert possano far presumere una crisi prima che essa produca i suoi danni. Naturalmente per giungere a ciò occorre radicalizzare un nuovo concetto di gestione se non di imprenditoria con una cultura orientata fortemente alla pianificazione ed al controllo. Solo cosi sarà possibile perseguire obiettivi di lungo periodo incentrati sulla creazione di valore.
Il tutto in ottica della preservazione della continuità aziendale (come richiesto dalla formulazione del nuovo principio contabile OIC 11) e pertanto la creazione del valore economico deve coincidere nel breve come nel medio-lungo periodo, con la sostenibilità finanziaria ovvero la capacità della gestione aziendale di soddisfare tempestivamente e regolarmente gli impegni finanziari inderogabili.
Naturalmente conseguire tali obiettivi non è semplice e non può essere affidato sempre tutto ad indici di bilancio che potrebbero essere sterili o mal interpretati. Soprattutto nelle PMI occorre un cambio culturale che può essere gestito anche attraverso l'adozione di nuove professionalità – continue o temporanee come la nuova figura dei Temporary Manager, che apportano significative esperienze esterne.
L'adozione di un piano aziendale di controllo e gestione, adeguate routine di risk management fondate sulla condivisione delle informazioni tra i diversi ruoli in cui sia identificata la propensione al rischio un'adeguata verifica interna e un più complesso lavoro di programmazione del rating finanziario atteso permetterebbero l'individuazione di anomalie non solo contabili in tempi sicuramente più utili.
di Guido Zaccarelli Mirandola 19 agosto 2018 - «L'imprenditore è una persona in grado di dare forma alla luce delle idee», non sempre da solo, ma insieme ai propri collaboratori con i quali condivide le gioie e le possibili sconfitte. L'imprenditore nasce per fare impresa. L'intraprendenza è un movimento naturale dell'anima che lo spinge ogni giorno a cogliere le opportunità che si presentano all'alba di un nuovo giorno. Pensa, riflette e agisce consapevole che lo scopo che anima la sua azione è il bene sociale.
Papa Francesco, nella Sua Lettera Enciclica Laudato Si' del 2015, afferma: «i costi umani sono sempre anche costi economici e le disfunzioni economiche comportano sempre anche costi umani. Rinunciare ad investire sulle persone per ottenere un maggior profitto immediato è un pessimo affare per la società. Affinché continui ad essere possibile offrire occupazione è indispensabile promuovere un'economia che favorisca la diversificazione produttiva e la creatività imprenditoriale che è una nobile vocazione orientata a produrre ricchezza e a migliorare il mondo per tutti, può essere un modo molto fecondo per promuovere la regione in cui colloca le sue attività soprattutto se comprende che la creazione di posti di lavoro e imprescindibile del suo servizio al bene comune».
L'innovazione, il rischio e le decisioni sono le leve principali che caratterizzano l'essere imprenditore.
Il Dr. Mario Veronesi, padre del biomedicale nel mondo, in una intervista, disse: «molte erano le notti che riposavo sul divano quando le decisioni influivano sulla vita personale e professionale dei miei collaboratori». Ognuno di noi può essere imprenditore, solo di se stesso, oppure con altre persone quando vengono coinvolte in un processo decisionale allargato. La difficoltà è mettersi in gioco e accettare il rischio che consegue ogni scelta sapendo delle possibili difficoltà che occorre superare per raggiungere gli obiettivi. Molte persone si fermano prima. Non accettano la sfida e decidono di intraprendere altre strade più congeniali al movimento della loro anima. Fare l'imprenditore significa: dare inizio a qualche cosa, mettersi sulle spalle il fardello dell'impegno e portarlo a conclusione, come il comandante della nave che deve effettuare una lunga attraversata e non sempre le onde marine seguono il corso della navigazione. Le correnti possono rallentare o impedire di mantenere ferma la rotta. Ciò che deve essere chiaro è il punto di arrivo avendo la capacità di modificare la linea di navigazione per evitare situazioni che possono mettere in pericolo l'equipaggio e i passeggeri.
L'impresa è l'espressione autentica dell'anima dell'essere imprenditore. Guardare oltre e cercare di realizzare i propri sogni dando prova di sé con il fare. Salire le scale dell'Infinito per guardare oltre la siepe di Leopardi, non è facile. È più facile puntare il dito verso chi fa e ritrarre la parola e la mano davanti alle scelte lasciando ad altri l'onere del rischio.
«Ogni gesto racchiude in sé l'arte del saper fare in continuo divenire». Ecco l'essenza dell'essere imprenditore che si relaziona con un mondo interiore alla ricerca della luce più intima per illuminare la strada del suo lavoro, un mondo aziendale con il quale condividere i successi e i fallimenti e un mondo esteriore in continua evoluzione sotto la spinta dei mercati desiderosi di soddisfare i bisogni latenti della popolazione globale. È proprio il contesto esterno che obbliga l'imprenditore ad avviare un cammino organizzativo sempre più dedicato alla condivisione con le risorse interne per rispondere rapidamente alle nuove economie e alla presenza di una burocrazia che blocca o rallenta il respiro al desiderio del fare.
Oggi fare l'imprenditore è una impresa. La burocrazia nasce dall'unione di una parola francese bureau, che significa ufficio, e da una parola greca krátos, che significa potere: potere degli uffici. Come afferma il sociologo e filosofo tedesco Karl Emil Maximilian Weber: «un potere più correttamente-una forma di esercizio del potere che si struttura intorno a regole impersonali ed astratte, procedimenti, ruoli definiti una volta per tutti e immodificabili dall'individuo che ricopre temporaneamente una funzione».
Sempre Weber, prosegue, affermando che la burocrazia è un processo irreversibile che tende a imprigionare le persone in una rete di regole minuziose e a sottometterle alla potenza anonima, irresponsabile e ogni giorno più necessaria degli apparati burocratici, i veri detentori del potere nelle società moderne. Se questa definizione messa agli atti ai primi del '900 aveva un senso per quel periodo, ora trova punti di attracco ancora più evidenti che spesso imbrigliano il fare imprenditoriale. La presenza di una tecnologia evoluta con la quale si possa accedere da un'unica porta d'ingresso one pass e la contrazione delle regole all'interno di nomenclatore snello che consenta di definire la strada che le imprese devono seguire favorendo la sincronia: azienda–mercati–società è un passo avanti verso un modo di intendere innovativo dell'economia 5.0.
La contrazione dei costi monetari e una maggiore disponibilità di risorse non monetarie, agirebbe come volano di spinta per contrarre il pesante deficit in carico al sistema pubblico e donare al sistema impresa la possibilità di respirare a pieni polmoni con investimenti crescenti in ricerca e sviluppo, produzione e formazione per mantenere alto il livello di competitività e di adesione dinamica alle economie globali. Un bel modo per pensare globale e agire locale.
Riferimenti bibliografici: Guido Zaccarelli, La Conoscenza Condivisa, verso un nuovo modello di organizzazione aziendale e Dalla Piramide al Cerchio, la persona al centro dell'azienda, Franco Angeli Editore. Lettera Enciclica Laudato Sì del santo Padre Francesco sulla cura della casa comune.
Riferimenti sitografici: https://www.anquap.it/categorie03.asp?id=255
GUIDO ZACCARELLI:
Bibliografia: Informatica, insieme verso la conoscenza (2010) - La conoscenza condivisa, verso un nuovo modello organizzativo (2012) - Finestre di casa nostra (2013) - Dalla piramide al cerchio, la persona al centro della azienda (2016)
CURRICULUM
Guido Zaccarelli è referente dl Servizio Informativo dell'Azienda Sanitaria di Modena, presso il distretto di Mirandola. Laureato in Comunicazione e Marketing, ha conseguito un Master in Management per il coordinamento delle professioni sanitarie. Dal 2008 è docente di informatica presso l'Università di Modena Reggio.
Di Mario Vacca 6 agosto 2018 - L'ultimo studio del notariato esamina gli interventi normativi con cui il legislatore, in sostanza ha riscritto la disciplina delle società a responsabilità limitata, accordando ad esse una serie di opportunità che riguardano l'organizzazione, il finanziamento all'impresa e la circolazione delle partecipazioni. In particolare si è previsto:
• estensione alle PMI in forma di S.r.l. le deroghe al diritto societario previste per le startup innovative;
• utilizzo di portali per la raccolta di capitali, mediante il recepimento della Direttiva Europea del 15 maggio 2014 n. 2014/65/eu, relativa ai mercati degli strumenti finanziari, e quindi prevedendo un sistema di circolazione delle quote delle P.M.I.
Il quadro normativo che ne deriva fornisce alle s.r.l. che adeguino lo statuto tramite interventi notarili, connotazioni molto più simili a quelle di una società per azioni, fatto di non poco conto se pensiamo che le s.r.l. sono il modello societario più diffuso nel nostro ordinamento.
La nuova disciplina offre strumenti interessanti e nuove opportunità per le PMI che le sapranno cogliere.
In un mercato dinamico i momenti di discontinuità strategica (acquisizione o cessione di azienda, restartup, ingresso nuovi soci, etc) o familiare (passaggi genarazionali) possono essere sempre più frequenti e quindi una struttura societaria flessibile può essere utile a guidarli.
Lo studio del notariato è reperibile al seguente indirizzo: https://www.notariato.it/sites/default/files/101-2018-I.pdf
Le esigenze dell'impresa sono cambiate:
• internet, social e social marketing;
• velocità;
• innovazione;
• crescita dimensionale;
• compagine sociale aperta;
• bisogni formativi;
• nuove forme di finanziamento;
• nuove forme di comunicazione.
Noi di Gruppo R1 - http://www.gruppor1.eu / - abbiamo studiato un servizio di consulenza mirato alle PMI che hanno necessità di uniformarsi alle nuove regole del mercato senza dimenticare la tradizione aziendale ed i valori della famiglia. Un servizio che cuciamo come un vestito sulle caratteristiche del cliente.
Di Guido Zaccarelli Mirandola 8 agosto 2018 - Dato e informazione, sono alcune delle parole più frequenti che si rincorrono nel linguaggio corrente alla ricerca di una loro comune identità quando transitano velocemente dallo smartphone al tablet, dal computer portatile alla televisione, al mondo cloud o semplicemente tratte dai libri, dai giornali, dalle pubblicazioni, dalle riviste e dai periodici di ogni genere. In questa corsa frenetica all'interno di mondi possibili, analogici e digitali, in continuo contatto con il mondo reale, del qui e ora, spesso le persone lasciano per strada il loro significato reale facendo intendere di dire una cosa invece è qualcosa d'altro.
Il mondo possibile è un mondo lontano dal nostro, che vive il proprio tempo in continuo divenire e usa un linguaggio che solo chi abita quel mondo è in grado di leggere e interpretare: pensiamo per un istante all'algebra binaria (sequenza di 00111001) e alla logica matematica del britannico George Boole, (operatori logici booleani AND-OR-NOT), oppure semplicemente quando Ulisse sbarcò a Itaca immerso in un sonno profondo. L'uomo si relaziona nel suo mondo reale con il proprio linguaggio chiamando le cose per nome: un gatto è un gatto e non qualcosa d'altro. Il linguaggio uniforme evita l'ambiguità confermando la verità, la falsità, la vaghezza o la forma neutra di un enunciato, verbale o testuale.
Quando chiediamo un dato non intendiamo una informazione e nemmeno una sequenza di zero-uno, ovvero qualcosa di diverso rispetto alle intenzioni. Tutto ciò potrebbe accadere in un mondo possibile, ma non nel nostro. Il dato deriva dal latino datum e descrive in modo semplice un oggetto della realtà: Rossi, Paolo, 54, Roma. Presi a se stante questi dati non informano, non aggiungono nulla rispetto ad una conoscenza pregressa che le persone sono in grado di esprimere in quel preciso momento del tempo. Perché i dati contribuiscano a generare una informazione dotata di senso, (siano in grado di esprimere un significato) devono essere correlati tra loro e seguire una precisa codifica per evitare l'alba di una interpretazione ambigua.
Unendo tra loro i dati si ottiene una informazione: Rossi Paolo 54 Roma. È sufficiente? No. Occorre definire la struttura lineare (la codifica) da associare ai dati: nel nostro caso il cognome, il nome, l'età e la città di residenza: cognome Rossi, nome Paolo, età 54, residente a Roma. La carta d'identità è formata da un insieme di dati messi tra loro in relazione secondo una codifica ben precisa (tracciato record - traccia di registrazione) che evita l'ambiguità e di riconoscere in modo univoco la persona. Il tracciato di registrazione è la sintassi, utilizzata per definire la posizione dei dati, definita come un insieme di regole che consentono di dare significato alla frase, in questo caso all'informazione.
La presenza di ulteriori dati contribuisce a migliorare e rendere più precisa informazione. Innanzi a molte persone che si chiamano Paolo Rossi e che hanno la residenza nella capitale l'aggiunta di dettagli semplifica la ricerca e aggiunge conoscenza.
Se prendiamo la parola informazione e la scomponiamo (in-forma-zione) notiamo immediatamente che il cuore lo troviamo nel termine forma al quale dobbiamo aggiunge anche azione: l'informazione da azione ai dati (li mette in movimento) per conferirgli la forma appropriata in relazione al contesto nella quale è collocata comportandosi come i vasai greci dediti alla lavorazione della ceramica in grado di con-formare vasi di assoluto pregio artistico.
L'informazione deve generare significato applicando in modo corretto le regole sintattiche. È sufficiente? No: «il sole illumina la terra e la terra illumina il sole». In questo mondo reale, l'enunciato è falso. La sintassi è correttamente applicata ma il valore posizionale del dato è errato facendo cambiare di significato alla frase. Le cose stanno così in quanto il mondo reale non è altro che la totalità di ciò che accade nella realtà. In un mondo possibile potrebbe essere vero, solo se posto nelle condizioni di essere reale. Nel mondo reale, l'informazione necessita di essere correttamente interpretata e solo la conoscenza dell'uomo è in grado di stabilire quando l'enunciato è vero, falso, neutro o ambiguo. Se nel mondo possibile tutto può accadere, essendo reale in quel mondo, nel nostro mondo, quello reale, i dati e le informazioni devono rappresentare e godere delle cose di cui possiamo parlare, immaginare e univocamente interpretare in modo corretto per auspicare un mondo reale proiettato in un futuro denso di significati sintatticamente corretti.
Riferimenti bibliografici: Guido Zaccarelli, La Conoscenza Condivisa, verso un nuovo modello di organizzazione aziendale e Dalla Piramide al Cerchio, la persona al centro dell'azienda, Franco Angeli Editore. M. J. Cresswell, Mondi possibili e supposizioni contro fattuali, David K. Lewis. Truth in fiction. American Philosophical Quarterly, 15:37– 46, 1978. Reprinted in D. K. Lewis, Philosophical Papers, Vol. 1, Oxford University Press, 1983
GUIDO ZACCARELLI:
Bibliografia: Informatica, insieme verso la conoscenza (2010) - La conoscenza condivisa, verso un nuovo modello organizzativo (2012) - Finestre di casa nostra (2013) - Dalla piramide al cerchio, la persona al centro della azienda (2016)
CURRICULUM
Guido Zaccarelli è referente dl Servizio Informativo dell'Azienda Sanitaria di Modena, presso il distretto di Mirandola. Laureato in Comunicazione e Marketing, ha conseguito un Master in Management per il coordinamento delle professioni sanitarie. Dal 2008 è docente di informatica presso l'Università di Modena Reggio.
Al Giffoni Innovation Hub è stata lanciata l'Economia 5.0 che segna l'inizio della nuova era della Conoscenza Condivisa® dove l'azienda crea luoghi di lavoro felicitanti e la persona è collocata al centro dell'ecosistema organizzativo.
di Guido Zaccarelli Mirandola 4 agosto 2018 - Ora è giunto il momento di lanciare l'hastag: #zappingjob: cambiare il proprio lavoro e attività con le stesse modalità, frequenza e rapidità con la quale si passa, con il telecomando, da un canale televisivo all'altro.
I tempi sono cambiati e nonostante sia forte l'attenzione verso il posto di lavoro fisso è necessario prendere coscienza che il futuro propende per disporre di figure professionali che si muovono rapidamente, da una attività all'altra, fortemente condizionate dal dinamico mutare del contesto economico e sociale. È cambiato il lessico con le quali le persone dialogano. Oggi è necessario entrare in contatto con parole che fino a qualche tempo fa erano sconosciute come, Startup, Scaleup, Incubatore, Acceleratore, Pivot, Coworking, Crowdfunding, Disuriptive Innovation, Fund raising, Blockchain, Mvp (Minimum viable product), Open Innovation. Molto prima dell'avvento della tecnologia 4.0 le parole più usate erano, avviamento, apprendista, operaio, tecnico, artigiano, lavoro casa e bottega. Una palese distanza lessicale ma anche di quantità dei termini e dei contenuti al pari del numero dei canali e della qualità dei programmi televisivi. Era il 1961. In piena mietitura arriva nella nostra casa la televisione.
È un giorno di festa per tutti. La raccolta del grano è un momento di totale coinvolgimento per tutta la famiglia al pari della televisione perché capace di unire e fare appassionare milioni di persone davanti ad un tubo catodico che proietta le immagini. La novità, in questo caso positiva, è un momento importante della vita che rende gioia all'uomo da vivere nella pienezza del tempo. Impossibile lasciarsi sfuggire i dettagli. Sono gli anni del boom economico in Italia. Le famiglie patriarcali iniziano una lenta, ma inesorabile, frammentazione sotto la spinta dei singoli membri che aspirano ad una indipendenza relazionale ed economica. Carosello mostra le immagini di prodotti che contribuiscono a vivere meglio capace di generare tempo libero da dedicare alle vacanze e alle gita fuori porta. Un cambiamento radicale che investe la storia, gli usi e i costumi di molte famiglie che per anni hanno sacrificato la loro esistenza per la ricostruzione post guerra e che ora desiderano respirare il profumo di una nuova vita.
Il televisore viene collocato dal tecnico sopra il piano in vetro sostenuto da una struttura portante in legno disegnata a forma di cavalletto, nella parte sottostante viene alloggiato il tipico "trasformatore" in grado di stabilizzare la tensione della rete elettrica fornita dall'Enel. Il dispositivo televisivo è in grado di trasmettere un solo canale: il primo. Il tempo porterà con sé il secondo, il terzo canale e via dicendo, entrambi selezionabili da una apposita tastiera. I programmi vengono resi disponibili in fasce orarie programmate. Dopo la visione, il televisore viene coperto con un telo realizzato per salvaguardarlo dalla polvere e ornato da un sopramobile: tipica è una lampada oppure un ricordo di un viaggio come la gondola di Venezia con le luci colorate. Il passaggio dal mondo analogico al mondo digitale segna un confine indelebile con il passato aprendo scenari importanti verso un futuro ancora tutto da disegnare e grazie all'avvento del satellite la possibilità di disporre di un numero di canali quasi infinito.
Il telecomando diventa uno degli strumenti più importanti in dotazione alle famiglie e nello specifico, in mano ai singoli membri, il potere di decidere la scelta dei programmi. È il momento nel quale sale in modo repentino il numero di apparecchi televisivi nelle singole abitazioni fino a diventare un oggetto di arredo della propria casa: in ogni stanza viene installato un televisore. I membri delle singole famiglie si dividono e si rinchiudono ognuno nelle rispettive camere per guardare il programma preferito. Le aziende di marketing si accorgono di quanto sta avvenendo e iniziano ad adottare strategie sempre più mirate per ridurre lo zapping, innanzi alla pubblicità o un programma che non rispecchia le aspettative. Il termine zapping proviene dall'inglese to zap che significa agire rapidamente e con energia, come uccidere un insetto. zapping è stato associato all'americano zapper che significa telecomando.
Il passaggio del lavoro analogico (manuale) a quello digitale, sostenuto dalla tecnologia 4.0, ha generato un surplus di risorse umane che necessita di essere incluse nel circuito produzione–servizi. Per una parte importante delle nuove professioni corre l'obbligo di introdurre nuove idee che possano diventare in futuro attività e consolidare in termini di redditività gli sforzi compiuti nella fase iniziale. Creare una startup e diventare startupper è entrato a fare parte della cultura dei nostri tempi nella fondata speranza che un giorno possa effettivamente diventare scaleup in grado di generare un elevato fatturato e coinvolgere molte persone nel progetto di business. È necessario trovare non solo l'idea ma anche l'incubatore che possa aiutare e agevolare la costruzione delle fasi e del BP (Business Plan) con un ritorno misurabile in termini di redditività. La dinamicità del mercato invita alla prudenza ma anche ad accrescere il grado di sensibilità con il quale avviare le startup avendo cura di modificare la linea d'azione (Pivot) nel momento stesso in cui si avverte l'esigenza di cambiare la strategia e non vincolare la startup all'idea nativa che deve essere il più possibile Disuriptive Innovation per rompere schemi e strutture esistenti e collocarsi sul piano dell'innovazione per dare vita a nuove forme di mercati.
Il capitale di avviamento può essere ottenuto agendo sulle risorse personali ma anche agendo con leve finanziarie differenti come il Crowdfunding e il Fund raising che sa soli sono in grado di raccogliere risorse e dare fiato alla startup. Tutto questo però deve tenere conto anche di una verifica parziale dell'idea per farla diventare startup facendo riferimento all'Mvp (Minimum viable product) che consente di ricevere consensi e consigli e approdare a modifiche semplici o sostanziali. Tutto questo nell'insegna dell'Open Innovation.
La Blockchain è una nuova modalità impiegata per effettuare transazioni sicure in Internet in grado di generare valore aggiunto agli utenti che la utilizzano. È un protocollo di comunicazione che fa riferimento ad un data base (archivio) distribuito e organizzato a blocchi. Ogni blocco contiene un certo numero di informazioni crittografate di cui una parte è contenuta nel blocco precedente in grado di generare una catena che si auto consolida.
Il Bitcoin è una moneta digitale (digital currency) che usa la piattaforma di Blockchain per essere negoziata alla pari (A Peer-to-Peer Electronic Cash System). Il mondo del lavoro è stato legato per anni alla relazione casa-bottega dove le persone cercavano il lavoro stabile e costruivano l'abitazione in prossimità dell'azienda.
L'avviamento al lavoro e l'apprendistato erano le forme più impiegate per formare le persone all'uso delle mani per apprendere un mestiere. Oggi è tutto molto rapido.
Sempre meno è presente la formazione pratica sul campo e l'affiancamento. Le persone, e in modo particolare i giovani, devono fare esperienza sui propri errori, e in questa fase storica, sono amplificati e spesso il recupero è lento e doloroso.
I lavoratori di oggi stanno sempre di più assumendo il ruolo di #zappingjob alla continua ricerca di una idea e di un lavoro per dare continuità alla propria esistenza lavorativa ed essere parte attiva di un futuro migliore. Poche sono le startup che raggiungono i propri scopi. Molte soffrono della mortalità infantile incapace di raggiungere i propri obiettivi. Dal 1961 ad oggi sono cambiate molte cose. Il telecomando della televisione è entrato a fare parte della vita di tutti i giorni raggiungendo anche gli strati più intimi dell'identità di ogni singola persona fino a condizionarne in modo inconsapevole le condotte quotidiane, come il lavoro e le relazioni sociali. Il telecomando umano viene messo in funzione dalla mano invisibile di una economia che chiede all'uomo di fare ogni giorno, e in più occasioni, #zappingjob: è possibile rimuovere la batteria allo zepper?
Riferimenti bibliografici: Guido Zaccarelli, La Conoscenza Condivisa, verso un nuovo modello di organizzazione aziendale e Dalla Piramide al Cerchio, la persona al centro dell'azienda, Franco Angeli Editore
GUIDO ZACCARELLI:
Bibliografia: Informatica, insieme verso la conoscenza (2010) - La conoscenza condivisa, verso un nuovo modello organizzativo (2012) - Finestre di casa nostra (2013) - Dalla piramide al cerchio, la persona al centro della azienda (2016)
CURRICULUM
Guido Zaccarelli è referente dl Servizio Informativo dell'Azienda Sanitaria di Modena, presso il distretto di Mirandola. Laureato in Comunicazione e Marketing, ha conseguito un Master in Management per il coordinamento delle professioni sanitarie. Dal 2008 è docente di informatica presso l'Università di Modena Reggio.
Al termine del secondo trimestre 2018 si dimezza il calo delle imprese attive in regione (-1.730 unità, -0,4 per cento) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Diminuiscono le imprese del commercio (-1.054), dell'agricoltura (-973) e delle costruzioni (-628), come nelle attività manifatturiere e immobiliari. Segnali positivi dai servizi alle imprese e attività di direzione aziendale e consulenza gestionale. Accelera decisamente la crescita delle società di capitale (+2.778), mentre rallenta la discesa di società di persone (-1.950) e ditte individuali (-2.499).
In calo, seppur ridotto, il numero delle imprese registrate e delle imprese attive. E' questa in estrema sintesi la dinamica che emerge dalla lettura dei dati ufficiali sulla natalità e mortalità delle imprese nel secondo trimestre 2018, diffusi da Unioncamere Emilia-Romagna che ha elaborato i dati del Registro delle imprese delle Camere di commercio.
Le imprese registrate in Emilia-Romagna sono risultate 455.850 a fine giugno, quindi 1.638 (-0,6 per cento) in meno rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. È un dato nell'ordine di grandezza che ha caratterizzato il secondo trimestre dal 2013 al 2016, ancora ampiamente superiore ai saldi prevalenti nel periodo precedente la crisi.
Nel trimestre considerato, le iscrizioni (6.506) sono lievemente aumentate, ma restando prossime al minimo degli ultimi venti anni, segnato nel 2017, mentre le cessazioni (4.912) sono diminuite avvicinando nuovamente i minimi dello stesso trimestre del 2014.
Al contrario, in Italia, la base imprenditoriale si è ampliata lievemente (+0,1 per cento).
Le imprese attive rendono la misura dell'effettiva capacità della base imprenditoriale. A fine giugno in Emilia-Romagna erano 404.404, ovvero 1.730 in meno (-0,4 per cento) rispetto allo stesso trimestre del 2017. Si è quindi dimezzata l'ampiezza della flessione tendenziale, che è la più piccola degli ultimi sette anni.
A livello nazionale le imprese attive sono risultate in lievissimo aumento (+0,1 per cento).
I settori di attività economica. A livello di macro settori, la base imprenditoriale regionale dell'agricoltura, delle costruzioni e dell'industria continuano a restringersi, mentre quella dell'aggregato dei servizi resta sostanzialmente invariata. In dettaglio, la riduzione delle imprese attive è stata più rilevante nell'insieme del commercio (-1.054 unità, -1,1 per cento), nell'agricoltura, silvicoltura e pesca (-973 unità, -1,7 per cento) e nelle costruzioni (-628 unità, -0,9 per cento). Segno rosso anche per l'industria manifatturiera, che riduce però la perdita a 275 unità, -0,6 per cento).
Più dinamici attività professionali, servizi alle imprese e turismo.
Segnali positivi vengono infatti solo dagli altri settori dei servizi, in primo luogo dall'aggregato del noleggio, delle agenzie di viaggio e dei servizi di supporto alle imprese (+417 unità, +3,5 per cento), quindi dalle attività professionali, scientifiche e tecniche (+311 unità, +2,0 per cento) e dai servizi di informazione e comunicazione (+194 unità, +2,2 per cento).
Spicca la rapidità della crescita delle attive nella sanità e assistenza sociale (+5,2 per cento) e dell'istruzione (+3,5 per cento), ambiti nei quali lo stato del settore pubblico ha lasciato ampi spazi all'imprenditoria privata.
La forma giuridica. La riduzione della base imprenditoriale è stata determinata dall'andamento negativo delle ditte individuali, scese di 2.499 unità (-1,1 per cento) e dalla riduzione, più contenuta, ma più rapida, delle società di persone (1.950 unità (-2,5 per cento).
Queste ultime risentono in negativo dell'attrattività della normativa sulle società a responsabilità limitata, che sostiene invece il forte aumento tendenziale delle società di capitale (+2.776 unità, +3,2 per cento), raddoppiato allo stesso trimestre dello scorso anno.
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