La vera magia del Natale è riservata soprattutto ai bambini che con il loro stupore e con tanta tenerezza ci trasmettono la gioia dell'infanzia. E non c'è attesa più bella dell'arrivo di Babbo Natale. Un'ottima occasione è quella di trascorrere qualche ora con i più piccini davanti all'albero con un bel libro ricco di illustrazioni e storie da ricordare per rendere il giorno di Natale unico e incancellabile.
Di Susanna Voliani
Mai rinunciare ai tenerissimi momenti di lettura con i nostri bambini accanto all'albero di Natale!
Potremo scoprire che cosa fa Babbo Natale durante il resto dell'anno (confessate, ve lo siete sempre chiesti...) leggendo il nuovo divertentissimo libro di Andrea Valente UN ANNO CON BABBO NATALE (Editrice Interlinea Junior), per stupirci nell'apprendere che anche lui riordina la casa (a maggio), si rilassa sul divano (a luglio), sistema la sua ricchissima collezione di francobolli (a ottobre). Lavora soltanto un giorno all'anno per distribuire i regali a tutti, è vero, ma nel resto dei giorni fa mille altre cose che non avremo mai immaginato. Nasone a patata, barba incolta e occhialetti sul naso in queste allegre illustrazioni dello stesso autore.
Potremo anche vedere che cosa combina la maialina più simpatica ed irriverente del mondo durante le feste natalizie: OLIVIA E IL NATALE, albo illustrato di straordinaria vivacità, come tutti gli altri che l'autore Ian Falconer ha dedicato a questo buffo personaggio (NordSud Edizioni), ci mostra la piccola Olivia alle prese con i preparativi per una vigilia indimenticabile. C'è l'albero da addobbare, la cena da preparare, un centrotavola da inventarsi, e c'è l'attesa della mezzanotte da trascorrere cantando, per arrivare infine a nanna e sognare i doni che scarteremo domani, oltre ad un futuro, come suo solito, da vera protagonista...
Potremo poi dedicarci ad un racconto natalizio firmato da Marie-Aude Murail, NATALE SU TUTTI I PIANI (Editrice Camelozampa), illustre ed amatissima autrice francese, che stavolta ci regala una delicatissima storia commovente ma dal lieto fine: siamo a Parigi nel 1843, due giovani orfani analfabeti scoprono l'amore per la lettura ed il potere salvifico dei libri. Un racconto che conquisterà tutti e farà riflettere grandi e piccini sul valore della generosità, della speranza e soprattutto sull' importanza di credere sempre nelle proprie capacità. Illustrazioni (di Boiry) delicate e dal sapore un po' antico, perfette pagine per l'atmosfera intima e calda di questi giorni di festa.
Dai 4 anni la prima letture, dai 6 anni la seconda, dagli 8 anni la terza.
CREDITS: - camelozampa.it - interlinea.com - salani.it - mammamogliedonna.it – donnamoderna.com – petpassion.tv – wikipedia.org – andersen.it – comeunacipolla.it – ibs.it – donnaglamour.it – foodconnection.bg
Il countdown al Natale è iniziato, e voi avete già pensato ai prossimi regali? Per il Natale 2016 largo spazio ai regali etici, no profit ed eco friendly, tutti termini che possono aiutare a comprendere quanto possiamo concretamente sostenere iniziative a favore di un basso impatto ambientale. E la vacanza eco-experiences l'avevate mai ipotizzata?
Di Renata Gorreri
L'abitudine di fare i regali per Natale può diventare una "buona" abitudine, grazie alla possibilità di scegliere qualcosa di utile per sé e anche per gli altri.
Anche regalare un gioiello può quindi diventare l'occasione per partecipare, seppur indirettamente, ad un'iniziativa di solidarietà.
È un grande piacere regalare moda griffata e magari anche vintage, alle amiche. E cosa c'è di meglio di servirsi presso un'esclusiva boutique no profit, dove grandi nomi della moda collaborano per sostenere iniziative di beneficienza? Il tutto magari ordinando comodamente online borse e capi firmati, a prezzi imbattibili, con la consapevolezza di essere utili per chi ha bisogno.
Spesso si regala un bel cofanetto di prodotti cosmetici, ma l'amica vegan e animalista gradirà? Certamente, basta saper scegliere. Ci sono tante case cosmetiche rispettose di questa filosofia sempre più diffusa. Quindi nello scegliere il regalo potremmo orientarci verso quelle aziende che hanno la certificazione Safe Formula (cruelty-free e privi di prodotti animali). I pennelli per il trucco saranno rigorosamente in setole sintetiche, oppure una parte del ricavato delle vendite andrà a sostegno di un progetto per la protezione degli animali.
Potremmo anche prediligere i prodotti di quelle aziende che sostengono la messa al bando totale dei test cosmetici su animali, sia per quanto riguarda il prodotto stesso, che per le materie prime: totally cruelty-free. Oppure quelli delle aziende che sostengono la green chemistry ponendo una particolare attenzione all'ecologia, stampando etichette e cataloghi su carta riciclata.
Anche regalare o regalarsi una bella vacanza in un luogo da sogno è un'ottima idea.
Anche in questo caso possiamo comportarci in modo eticamente ineccepibile: basta solo un po' di attenzione prima di prenotare.
È possibile trovare dei pacchetti di eco-experiences con un minimo impatto ambientale. Magari prenotando con le compagnie che dichiarano di utilizzare mezzi elettrici per gli spostamenti, oppure con quelle che hanno villaggi perfettamente e armoniosamente inseriti nell'ecosistema. Nel mondo esistono 147 strutture di lusso che aderiscono all'iniziativa Ecoluxury, quindi non è difficile scegliere.
Con un po' di anticipo......Buon Natale!
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Mai come in questo periodo la moda dei grandi brand è resa appetibile e soprattutto accessibile a tutti grazie alle nuove collaborazioni con le catene a larga distribuzione. Ne vale una su tutte OVS che ha presentato recentemente la capsule collection di Jean Paul Gaultier, ma molte altre collaborazioni si stanno concretizzando.
di Federica Fasoli
La notizia, nel corso dei mesi, era rimbalzata su siti e blog di ogni parte del globo. Tante le anticipazioni delle celebrities, da Bianca Balti a Venezia ad Amanda Lear a Berlino, tante le preview tra il backstage della campagna fotografica e le notizie trapelate circa l'uscita della capsule collection più attesa dell'anno.
E finalmente ci siamo: dal 18 novembre, infatti, è disponibile nei maggiori punti vendita OVS, e dal giorno successivo anche online, la collezione lanciata in collaborazione con Jean Paul Gaultier.
In linea con la campagna adv, che ha visto protagonista un'atmosfera sospesa tra pavimenti che ricordano scacchiere in bianco e nero e modelli in veste di re, regine e fanti mascherati; anche la collezione femminile propone due colori dominanti, il bianco e nero per l'appunto, accostati sovente ad un color merlot in fantasie che ricordano i motivi delle carte da gioco. Chiodi in pelle, abiti svolazzanti, leggings in tessuto tecnico e giochi di trasparenze caratterizzano i tratti distintivi della proposta moda Jean Paul Gaultier for OVS, una collezione che ci trasporta immediatamente in una dimensione rarefatta tra sogno e realtà, tra passato e presente, tra irriverenza e rigore.
Il brand democratico ed accessibile OVS ha così incontrato lo stile eclettico e ribelle di Gaultier, proponendo una linea assolutamente accattivante a prezzi decisamente competitivi, seguendo la tendenza che nell'ultimo decennio ha spinto colossi della moda low cost, quali ad esempio Yoox, Diadora, Topshop ed il più noto brand svedese H&M, a collaborare con i più grandi stilisti sulla scena internazionale da Balmain a Lanvin, da Versace a Kenzo (collezione ancora disponibile negli store H&M dal 10 ottobre scorso).
Lo scopo primario di una capsule collection è quello di fornire pochi ed irrinunciabili capi essenziali, quelli che non dovrebbero mai mancare nell'armadio di ogni donna. Grandi classici, sì, ma rivisitati in chiave moderna ed innovativa, trovando una comune assonanza di fondo nelle cromie o negli stili, in grado di legare la collezione e farne emergere inevitabilmente la firma dello stilista che vi è dietro. Un nuovo modo di fare moda, insomma, che ha preso ampiamente piede in un'epoca in cui la crisi globale domina purtroppo le scene ed è sempre più sentita la necessità di restare al passo con le tendenze senza dover spendere un capitale.
Grandi firme a piccoli prezzi, senza rinunciare a qualità e buon gusto che restano comunque i capi saldi delle case di moda che si accostano ormai sempre più spesso a marchi di grande distribuzione. È la moda che, in un certo senso, rinuncia per un attimo al suo "status" esclusivo, concedendo in limited edition alcune sue chicche al grande pubblico, alcune pillole irrinunciabili di stile. Sono queste le manifestazioni di una moda che sta cambiando, di una moda che non è (solo) lusso ed è sempre più immersa in una dimensione globale, intenta ad abbracciare quante più porzioni di pubblico possibile. Sarebbe davvero un peccato non farsi coinvolgere.
CREDITS: corriere.it – cosmopolitan.it – stylosophy.it – funweek.it – fashionmama.it – fashionnetwork.it – chicstyle.it – vanityfair.it – vogue.it
Nei giorni scorsi al Teatro Magnani di Fidenza in un bel clima di festa ormai natalizio si è svolto il brioso e frizzante concerto swing delle Gio's Sister e del CaravaNatale. Duplice l'appuntamento di festa che ha coinciso con i 50 anni dello Studio Mambriani e Ciomei. L'allegra serata è stata presentata con garbo ed eleganza da Luca Ovrezzi.
Di Maria Carla Magni
Sfidando la nebbia tipica del periodo e della zona emiliana, il Teatro Magnani di Fidenza è stata la cornice, lo scorso 6 dicembre, che ha accolto il frizzante e brioso concerto swing sulle più note canzoni natalizie del gruppo Gio's Sisters e del CaravaNatale.
Doppio è stato il clima di festa in un teatro pieno in ogni ordine che non solo ha dato inizio all'attesa del Natale, ma che ha coinciso con i festeggiamenti del 50esimo anniversario dello Studio Mambriani&Ciomei che ha organizzato per i suoi clienti e per la cittadinanza l'apprezzato concerto.
Alla presenza del sindaco Andrea Massari e di Sua Eccellenza il Vescovo Carlo Mazza è stata espressa riconoscenza grazie alla duplice finalità della serata che è stata presentata con garbo ed eleganza da Luca Ovrezzi.
L'occasione del concerto ha infatti coinciso con una raccolta fondi in favore di uno dei più significativi monumenti non solo della nostra provincia, ma di tutta la nazione: il Duomo Romanico di Fidenza.
Le donazioni saranno rivolte ai lavori di restauro che possano consentire di mantenere in tutta la sua bellezza questo monumento sia come opera d'arte, ma anche e soprattutto, come punto nevralgico della fede cattolica.
Inoltre lo Studio Mambriani&Ciomei ha voluto rendere partecipe a questa importante festa un centinaio di inquilini delle case popolari di Fidenza a testimonianza dell'impegno solidale del comune che ha un patrimonio edilizio residenziale pubblico davvero di prim'ordine.
Di particolare affetto e sensibilità sono state le parole del socio senior dello Studio Dottor Bruno Mambriani nei ringraziamenti all'apertura del concerto "Voglio ringraziare tutti i clienti che ci hanno visto crescere, i miei concittadini e i tanti amici che hanno sfidato la nebbia per essere presenti. Infine voglio ringraziare mia madre, Giulia Andrei, che cinquant'anni fa ha fondato lo studio. Lei è mancata ormai diversi anni fa, ma sono sicuro che stasera è qui con noi."
Auguriamo allo Studio Mambriani&Ciomei lunga vita e tante belle iniziative come questa appena realizzata.
PHOTO CREDITS: Francesca Di Perna
FlashOn Mag introduce una nuova Rubrica dedicata agli artefici dell'eccellenza nella ristorazione. PAOLA FINARDI ha visitato il Ristorante "Il Falconiere" di Parma e il FlashOn....Chef è dedicato ad Alexej Ilin, conosciuto come Alex Lu Sell.
Di Paola Finardi
Inauguriamo una nuova rubrica dedicata agli artefici di alcune eccellenze nel campo della ristorazione iniziando da Alexey Ilin, affascinante e creativo chef atterrato in Italia una ventina di anni fa proveniente da Mosca, carico di curiosità e passione per la cucina di qualità.
Colpo di fulmine per il nostro Paese, ha scelto di vivere qui da noi, arrivando a gestire con successo da più di un decennio il ristorante Il Falconiere a Parma, insieme alla socia Katia Aksenova, Maître de salle.
Alex riceve con i suoi modi cortesi, gran sorriso e occhi ridenti, eccellente padronanza della nostra lingua, con accoglienza confidenziale e sincera.
Creatività pura, ricerca continua, materie prime selezionatissime, sperimentazione diretta attraverso la coltivazione di verdure particolari come il pomodoro nero, utilizzo di componenti varie incrociate con puri fantasismi, eleganza delle mise en place, Alex è tutto questo e molto ancora.
La caratteristica dei piatti di Alex è un connubio tra amore e fisica. Amore perché ama ciò che fa quotidianamente, fisica perché è una sua passione derivata dagli studi superiori di elettromeccanica svolti in Russia.
Alex ha scelto ciò che più lo ispirava, la carriera da chef, applicando a quest'arte la passione per fisica e chimica.
Per spiegare meglio, un piatto apparentemente semplice come possono essere gli Spaghetti al Pomodoro in realtà è molto difficile da elevare a perfezione.
La scelta dei pomodori da utilizzare per la salsa, ad esempio il Noire de Crimee, ultimo arrivato della produzione di pomodori coltivati da noi, avviene tramite la scala Brix: effettuando una misurazione degli zuccheri, abbiamo rilevato che questo pomodoro misura 12°Bx, calcolando che la frutta quando è matura misura 14°Bx, questo denota è un gran risultato che conferisce al sugo un gusto straordinariamente dolce a bassissima acidità.
"La nostra forza" ci racconta Alex "è poter spiegare il piatto al cliente fin dal suo più piccolo ingrediente, filiera che seguiamo con scrupolosa maniacalità. La nostra sperimentazione porta continui sviluppi con la panificazione, ad esempio. Arriviamo a produrre michette di spinaci e pomodoro, pane di castagne, pane di tipo pugliese, ai cinque cereali e alla rucola, in una continua ricerca di perfezione."
L'eccellenza nella cottura della carne si raggiunge invece mantenendo i liquidi della carne al suo interno pur raggiungendo una cottura perfetta, secondo il metodo di sperimentato da Alex che permette di renderla altamente digeribile.
Grande importanza è rivolta alla presentazione del piatto, dal Falconiere una vera e propria arte, con trionfo di geometrie senza eccedere nelle decorazioni perché l'alimento principe deve restare ben riconoscibile.
"Come amo spesso ripetere, per me il piatto è il vestito della mia creazione" continua lo chef "la nostra ricerca si espleta su più fronti: tecnica di esecuzione, ingredienti, forme, cotture e può durare anche anni. Ad esempio, la realizzazione dei tortelli d'erbetta si è conclusa due anni fa dopo un lungo percorso."
Un'altra caratteristica nella cucina di Alex è l'assoluto rispetto della stagionalità e, di conseguenza, l'utilizzo di materie prime freschissime.
Il momento preferito dallo Chef dedicato alla ricerca e allo studio è la notte fonda, in tranquillità, nel silenzio assoluto senza squilli di telefono o frenesie lavorative, così nascono le idee più innovative che poi passeranno alla sperimentazione in cucina.
Alcuni piatti salienti del Menù di stagione dal Falconiere?
Per le scelte di mare particolare attenzione meritano il Risotto alle vongole con calamari, bisquit di gambero rosso e lime, Fettuccine di Gragnano con cozze della Normandia, bisquit di gambero e pomodoro fresco, Carpaccio tiepido di ricciola, con salsa di porro e basilico thailandese, Filetto di rombo in padella con crema di lenticchie di Colfiorito e spezie. Mentre tra i piatti di terra segnaliamo lo Strudel di zucca con funghi porcini e crema di parmigiano, Filetto di vitello al punto rosa scaloppato con crema di carciofi e finocchi croccanti, ma il punto di forza rimane comunque sempre il piatto di crudités di mare, decisamente spettacolare!
Infine una curiosità: il piatto preferito di Alex? Anolini in brodo, eccellenza parmigiana, ne mangerebbe ogni giorno, ma del resto come dargli torto?
Info:
IL FALCONIERE presso Sporting Club- Strada Tronchi, 24 – Parma
Telefono 0521 959207
www.facebook.com/pages/Ristorante-Il-Falconiere-Presso-Sporting-Club
CREDITS: Foto gentilmente concesse dal Ristorante Il Falconiere di Parma
-identitàgolose.it
Il topinambur, nome bizzarro che potrebbe trarre in inganno, è un tubero dal sapore di carciofo e tipico prodotto di questa stagione invernale. Ma come cucinarlo e quale vino poter abbinare ai suoi piatti ce lo spiega CECILIA NOVEMBRI, attenta e raffinata sommelier, che abbina sapientemente i nostri ottimi vini italiani.
Di Cecilia Novembri
In attesa del Natale dal punto di vista enogastronomico offre un ampio scenario di gustosi alimenti, come il Topinambur, originario dell'America settentrionale è un tubero che racchiude il sapore e la consistenza della patata con quella del carciofo.
Molti sono i modi per degustare questo particolare tubero: cotto, crudo, fritto o ridotto a purea è ancora poco conosciuto in Italia, soltanto in Piemonte è molto diffuso dove viene consumato "in purezza" con la tradizionale bagna cauda.
Le preparazioni che sono in grado di esaltare l'originale aroma del topinambur lo vedono spesso abbinato alle patate.
Il Flan di topinambur che grazie al suo retrogusto di carciofo si sposa perfettamente con la delicatezza e la dolcezza delle patate dando vita ad una piccola delizia e il Risotto con topinambur, particolarissimo grazie al sapore di carciofo che si mescola alla cremosità della patata.
Per contrastare la tendenza amara del topinambur occorre abbinare un vino bianco morbido, ottimo l'abbinamento con un Arneis profumo fresco e delicato, invitante, con i sentori di camomilla, di frutta a polpa bianca e di erba naturale del vitigno, morbido e intenso al palato, con una leggera vena acidula che dona freschezza e persistenza.
Perfetto, poi, un Franciacorta Saten che con i suoi tipici sentori di crosta di pane, note balsamiche, sfumature di mela, fichi secchi, nocciola e mandorla, regala al Flan e al Risotto una morbidezza che ricorda le sensazioni della seta!
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L'eccellenza "moda" è senza alcun dubbio il portabandiera di una Italia vincente nel mondo. Creatività, artigianalità, stile, eleganza tipici del "made in Italy" inimitabili e amati in tutto il mondo. Tra le tantissime realtà che portano prestigio e ammirazione per il nostro Paese, Alberta Ferretti è stata premiata nei giorni scorsi a Milano quale Promotrice Internazionale della Moda italiana.
di Federica Fasoli
Ambasciatrice dell'italianità. Così è stata definita la stilista romagnola Alberta Ferretti, premiata il 29 Novembre scorso dal corpo consolare di Milano e della Lombardia nello splendido scenario di Palazzo Spinola. Il merito è quello di aver diffuso, grazie alla sua azienda internazionalmente conosciuta come uno dei brand italiani più prestigiosi, lo stile e lo spessore della moda del Bel Paese all'estero, oltre alla sua costante collaborazione con il Corpo Diplomatico.
La stilista, che avviò la sua carriera negli anni Ottanta partendo proprio da Milano con il primo showroom, ha consolidato la sua notorietà internazionale negli anni Novanta e Duemila, aprendo boutique con il suo marchio a New York e, a seguire, in tutti gli angoli del globo, confermando la sua presenza anche in Russia e in Arabia Saudita. Il suo indiscutibile gusto, abbinato ad una sempre presente raffinatezza nelle linee e nelle scelte dei materiali, ha fatto sì che fin da subito sia l'azienda "Aeffe" che la linea più giovanile "Philosophy di Alberta Ferretti" abbiano avuto un grande successo e un grande consenso da parte dei fruitori della moda.
Il suo interesse per l'italianità, tuttavia, non si limita solo al fashion: da sempre appassionata della cultura e della storia d'Italia, nel 1994 Alberta Ferretti ha dato una nuova vita ed identità architettonica al piccolo borgo medievale di Montegridolfo, con la collaborazione del comune e dell'ente Regione Emilia, guadagnandosi la laurea honoris causa in conservazione dei Beni Culturali.
Tra i prossimi eventi in programma, la stilista ha annunciato che tornerà in passerella il 13 Gennaio 2017, ultimo giorno del Pitti Uomo ed epifania delle sfilate maschili a Milano, con una collezione limited edition a metà tra Prêt-à-porter e haute couture, come massima espressione del fare artigianale italiano. Insieme ad essa ci sarà anche una pre-collection donna A/I, collezione che verrà poi mostrata in maniera integrale durante le sfilate donna a Milano in Febbraio.
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A quanti di voi è successo di non poter fare a meno proprio di quel paio di jeans che stanno perfettamente bene e che vi hanno salvato all'ultimo minuto nella scelta dell'outfit di un imperdibile invito? Guai a separarvene! RENATA GORRERI ci rivela di quel blue jeans "very special" della diva più diva di tutte, la mitica Marilyn Monroe.
Di Renata Gorreri
Se ci chiedono come mai indossiamo i blue jeans, la risposta sarà sempre e solo una: perché sono comodi, ovvio. Bé, comodi...
I jeans sono nati come indumento da lavoro, in tessuto robusto, grezzo, resistente al tempo e agli eventi. La parola jeans viene dalla pronuncia all'inglese di Gênes la nostra Genova, in francese. Infatti i primi pantaloni in denim furono confezionati da noi, in Italia. Mentre denim viene dalla pronuncia in inglese di "serge de Nîmes": serge è un tipo di tessitura del filato e Nîmes è una città francese, non lontana da Marsiglia. Questi inglesi, con il loro accento...
Come sappiamo Levi Strauss portò il tessuto denim dalla Germania agli Stati Uniti nel 1853, proprio nel periodo di massimo sviluppo della Febbre dell'Oro. Gli uomini che lavoravano nelle miniere avevano proprio bisogno di indumenti che non si distruggessero nel giro di poche settimane. Ed ecco che ebbe inizio la fortunata storia del jeans.
Curiosamente i blue jeans divennero assai popolari non solo tra i minatori e i cow boy, ma anche tra i giocatori di polo. Infatti per gli allenamenti era utile avere un pantalone non troppo delicato e resistente durante le cavalcate, mentre per le partite venivano utilizzati i ben più aristocratici calzoni bianchi. Il salto di qualità venne fatto quando i più importanti attori di Hollywood li indossarono durante i loro film. Lì si crearono veramente delle icone. Ed ora anche i capi di stato si fanno tranquillamente fotografare in blue jeans. Sono diventati sia un simbolo di uguaglianza che di tendenza.
Ma cosa hanno in comune i cercatori d'oro dell' '800 e Marilyn Monroe? Due gocce di Chanel N.5? Direi di no. Però anche lei ha contribuito a dare un'allure fashion a questo capo di abbigliamento così popolare. Li ha indossati in diversi film e in diverse occasioni mostrando la versatilità e adattabilità di questo capo: pratico con una semplice polo, raffinato con una bella camicia bianca annodata in vita, oppure romantico con un piccolo top in delizioso sangallo.
Quindi alla domanda: perché indossi i blue jeans? La risposta è sempre: perché sono comodi. Ma forse si tratta più di una comodità psicologica e spirituale. Perché tutti li indossano, al lavoro, alle serate e alle cene eleganti, nel tempo libero, per fare giardinaggio, a volte anche a teatro. Lo indossano indifferentemente persone di tutte le età e di tutte le classi sociali: operai, direttori di banca, nobili blasonati, studenti, artisti, scienziati. E ce ne sono per tutti i gusti e per tutte le conformazioni fisiche in qualsiasi modello e colore. I jeans sono per tutti e ci piacciono proprio perché è nella nostra natura desiderare di essere parte di un gruppo.
Ah, e i blue jeans di Marylin? Quelli provenienti dal suo guardaroba personale, sono stati venduti all'asta per più € 40.000,00 al paio. So cult!
CREDTIS: cooperhewitt.com – explore.levi.com – thefashionfoot.com – donnamoderna.com – fastcompany.com – meteoweb.eu – trendsylvania.net – mammeaspillo.it – lapresse.it
E' stata inaugurata nei giorni scorsi a Milano una mostra che merita decisamente una visita per chi è soprattutto appassionati di gioielli e design.
"Il gioiello Italiano del XX secolo" raccoglie 150 pezzi di altissima oreficeria "Made in Italy" nei prestigiosi saloni del Museo Poldi Pezzoli in via Manzoni.
Di Federica Fasoli
Al museo Poldi Pezzoli di Milano, dal 24 Novembre 2016 sino al 20 Marzo 2017, è in esposizione la mostra interamente dedicata al gioiello italiano del XX secolo, un raffinato e prezioso omaggio al saper fare artigianale del Bel Paese. Avvolti in un allestimento lineare e moderno votato ad esaltare lo splendore e lo scintillio dei monili, più di centocinquanta pezzi di alta oreficeria made in Italy, disposti secondo un ordine cronologico ed affiancati da brevi storie del loro tempo, in relazione alla loro committenza, agli eventi ad essi legati e al contesto storico e stilistico entro il quale vanno a posizionarsi.
La mostra, a cura della storica del gioiello Melissa Gabardi, ripercorre con meticolosa ricerca la nascita e l'evoluzione dell'arte orafa italiana, spostando l'attenzione dalla già annoverata gioielleria d'Oltralpe e mettendo in risalto la competenza ed il gusto tipicamente nostrano. "Ad un certo punto della mia vita ho sentito la necessità di dedicarmi all'eccellenza italiana – ha asserito la Gabardi durante la conferenza stampa – ho sentito il bisogno di mostrare pezzi che temevo fossero caduti nell'oblio, complice anche la tendenza del dopoguerra di fondere l'oro per ricavarne nuovi gioielli, senza curarsi dello stile e dello spessore culturale che il vecchio monile portava in sé. La mia ricerca si è rivolta in maniera principale agli archivi e ai collezionisti privati, maggiormente sensibili all'altissimo valore artigianale di questi splendidi capolavori".
Partendo dal periodo Neostoricista che contempla tiare e diademi del secolo precedente, passando per l'epoca Liberty, Art Déco, alla produzione degli anni Trenta, Quaranta, Cinquanta ed infine agli anni Sessanta, periodo di svolta per la gioielleria italiana ed il trionfo di Bulgari sulla scena internazionale, l'esposizione va poi a concludersi con gli anni Settanta, Ottanta e Novanta, mettendo in risalto i cambiamenti di stili e materiali e dedicando delle vetrine di approfondimento alla Scuola di Padova e ai lussuosi gioielli creati appositamente per le prime del Teatro alla Scala.
Tra i nomi importanti, oltre il già citato Bulgari, spiccano le firme di Mario e poi Gianmaria Buccellati, Alfredo Ravasco, Mario Masenza, Arnoldo e Giò Pomodoro, Pomellato e Rivière: pilastri portanti della storia della gioielleria italiana, quintessenza del gusto e della raffinatezza dei mestieri d'arte che il museo Poldi Pezzoli intende mostrare al pubblico: "La rassegna è strettamente collegata alla collezione di oreficeria che il museo già possiede – ha dichiarato la direttrice del museo, Annalisa Zanni – Come voleva il suo fondatore, il museo continua ad essere al passo con i tempi, entrando nella contemporaneità e creando un link continuo tra presente e passato. L'alta qualità e la varietà delle opere esposte fanno sì che il Poldi Pezzoli sia un'eccellenza culturale nel cuore di Milano e famosa in tutto il mondo".
Contestualmente alla mostra, è stato pubblicato un omonimo volume di Melissa Gabardi, edito da Silvana Editoriale, con trecentocinquanta immagini inedite, ben ottanta biografie dei gioiellieri citati ed un ricco glossario volto a rappresentare un catalogo completo e più ampio delleopere OPERdelle opere esposte.
Iniziamo la settimana con un bel bicchiere di vino rosso! Non è un invito ad ubriacarvi, tutt'altro, ma con moderazione il vino rosso ha notevoli effetti benefici sulla nostra salute. Potete scoprirli nell'articolo odierno con un brindisi e alla vostra salute!
Di Paola Finardi
Cosa contiene un buon bicchiere di vino rosso oltre a tanta allegria e buon umore? Vi troviamo per un 80% circa acqua, mentre il restante 20% è fatto di zuccheri, carboidrati, proteine, alcol, sali minerali, antiossidanti come resveratrolo, melatonina, quercetina, varie vitamine.
Il vino rosso non è solo il vino migliore per i consumatori, ma anche il miglior tipo di bevanda alcolica in assoluto sulla base delle quantità di antiossidanti presenti. Uno dei punti salienti che rendono il vino rosso più vantaggioso rispetto ad altre forme di alcol è il processo di fermentazione per arrivare al quale viene utilizzata la buccia dell'uva rossa ricchissima di fitonutrienti.
Un moderato consumo di vino rosso di ottima qualità ai pasti, protegge la nostra salute. Vediamo insieme come.
PROPRIETA' ANTIAGING
Il vino rosso contiene molti antiossidanti che sono essenziali per il nostro organismo. Essi possono rallentare l'invecchiamento così come aiutare a ridurre linee sottili e rughe anche grazie al suo potere vasodilatatore che aumenta l'afflusso di sangue rendendo la pelle più bella e più sana.
Già i monaci medievali credevano che il vino riducesse il processo di invecchiamento. Oggi ci pensa la Harvard Medical School a riferirci tali straordinarie proprietà. In particolare, il resveratrolo è il composto ad avere maggiormente l'effetto benefico, in sinergia con gli altri elementi contenuti nel vino rosso. Le loro scoperte, riprese dal Cell Press journal Cell Metabolism, sono state la prima prova convincente del legame preciso tra le proprietà anti-invecchiamento del resveratrolo e il gene SIRT1, enzima strettamente correlato con la longevità.
PROTEGGE IL CUORE
Il resveratrolo è uno dei più potenti composti antiossidanti che possono contribuire a ridurre i grassi saturi accumulati nelle arterie. Il vino rosso contiene anche flavonoidi e saponine che proteggono contro le malattie cardiovascolari. Se bevuto con moderazione, contribuisce ad aumentare il "colesterolo buono" HDL.
AIUTA A RESPIRARE MEGLIO NELLA STAGIONE FREDDA
L'American Journal of Epidemiology sostiene che coloro che bevono vino rosso hanno il 44% in meno di raffreddori rispetto a coloro che non se ne bevono. Bevuto regolarmente e con cognizione, il vino rosso aiuterebbe quindi ad avere meno malanni durante la stagione fredda, ecco spiegata la diffusione di un rimedio antico come il vin brulè.
CONCILIA IL SONNO
Il lavoro vi ha regalato una notte insonne? La sera successiva coricatevi dopo aver bevuto un mezzo bicchiere di vino rosso. Il vino rosso contiene melatonina, molecola che può aiutare a dormire tranquillamente. Se siete di fronte a insonnia regolare, è necessario consultare un medico.
AUMENTO DEGLI ACIDI GRASSI OMEGA-3
Il vino rosso innalza i livelli di acidi grassi omega-3 nel plasma, secondo lo studio Immidiet che coinvolge ricercatori europei provenienti da vari Paesi. Essi hanno scoperto che moderati bevitori di vino rosso avevano più alti livelli ematici di omega-3, protettivi contro le malattie cardiache coronariche.
Chiudiamo con la consueta curiosità: gli antichi egizi erano grandi estimatori del vino rosso di cui esaltavano le proprietà nel combattere tutta una serie di malanni, abbinato a erbe mediche e oli essenziali, ma soprattutto ne esaltavano le straordinarie potenzialità nel rilasciare tutti i freni inibitori.
Dunque, tutti di corsa a stappare una bottiglia di vino rosso!
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L'autore non dispensa consigli medici né prescrive o diagnostica.
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Piacenza, 17 d... Leggi tutto
18-12-2024 Comunicati Ambiente Emilia
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Albareto (PR) 13.12.... Leggi tutto
18-12-2024 Comunicati Ambiente Emilia
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11.12.2024 - C... Leggi tutto
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