Modena, 6 settembre 2013 -
Tutti i settore col segno meno; l' analisi di CNGI-Confesercenti Modena rileva in controtendenza solo la ristorazione -
Binomio sempre più difficile essere giovani ed imprenditori al tempo stesso; in Italia, ma anche a Modena. Sul territorio nei primi sei mesi dell'anno sono state 149 le imprese guidate da under 30, in tutti i settori nessuno escluso, a cessare l'attività. Tra le cause, la crisi in primo luogo, ma pure l'accesso al credito, la pressione fiscale ed una burocrazia farraginosa. "Il fatto che sempre meno giovani scommettano sul lavoro autonomo, non può non stimolare riflessioni preoccupanti circa le prospettive della nostra imprenditoria – fa notare CNGI, il Coordinamento dei Giovani Imprenditori di Confesercenti Modena – C'è la necessità di contrastare questo fenomeno con l'impegno corale di ogni soggetto. Enti, Istituzioni, ed Associazioni". Riflessioni quelle di CNGI-Confesercenti che arrivano a seguito dei dati rilevati dal Centro Studi e Statistica della Camera di Commercio di Modena sull'andamento e la situazione dell'imprenditoria modenese under 30.
Dall'analisi emerge in primo luogo che: Il numero complessivo delle imprese, registrate nel I° semestre 2013 presso la Camera di Commercio, sale a 75.219 unità (in aumento rispetto all'analogo periodo precedente di 316 imprese). Cala invece quello delle imprese giovanili che si assestano a 5.452 unità (erano 5.601): poco più del 7% del totale. Tra le forme giuridiche utilizzate dai giovani imprenditori, preferite le società di capitali (SRL e SPA) che aumentano di 13 unità. In diminuzione invece le società di persone (SNC) -62, unità ed in particolare le ditte di tipo individuale -88 unità.
Tra i comparti economici più in crisi ci sono: quello delle costruzioni (-64 imprese); quello delle attività manifatturiere (-58); l'agricoltura (-10) e il commercio che registra 12 cessazioni di attività nel periodo compreso tra gennaio e giugno 2013. L'unico al momento in controtendenza risulta il settore delle attività di accoglienza e ristorazione passato da 478 a 485: 7 nuove imprese in più guidate da giovani imprenditori). Guardando a ciascun comparto nel dettaglio emerge anche che: a) nel settore commerciale aumentano di 5 unità i grossisti, mentre calano vistosamente i dettaglianti di ben 17 unità; b) in quello alle strutture ricettive e di ristorazione, perdono quota le attività di alloggio (- 3 unità) mentre aumentano, +10 unità, quelle relative alla ristorazione.
"Si riduce ulteriormente il peso degli imprenditori under 30, rispetto ai loro colleghi "senior": la diminuzione in un anno è stata quasi di un punto percentuale – evidenzia CNGI-Confesercenti Modena – Questa flessione, purtroppo costante, nella nostra provincia è sicuramente determinata dalla crisi come dalle incerte aspettative sul futuro dell'economia. Ad incidere però sono anche altri fattori, quali: il calo demografico, la difficoltà di accesso al credito, la pesante pressione fiscale e gli eccessivi adempimenti burocratici. Non solo però. Ad allontanare i giovani dal mondo dell'impresa, c'è con ogni probabilità anche il fatto che quello dell'imprenditore è sicuramente un mestiere irto di difficoltà, a maggior ragione se si è giovani. Si fatica ad avviare infatti un progetto imprenditoriale in una situazione di scoramento generale come quella attuale, gravata per certi versi anche della componente caratteriale che caratterizza le nuove generazioni: scarsa propensione al rischio e un'altrettanta scarsa capacità e voglia di mettersi in gioco".
"Diventa quindi importante alimentare, fin dall'età scolastica, una cultura d'impresa nelle fasce giovanili incrementando e strutturando i rapporti tra il mondo dell'impresa e quello dell'istruzione e della formazione. Direzione verso cui Enti ed Istituzioni per primi, unitamente ad istituti bancari ed alle Associazioni imprenditoriali, dovrebbero seriamente orientarsi ed impegnarsi. Promuovere e sostenere l'imprenditoria, riportando la questione giovanile al centro dell'agenda dei governi locali e di quello nazionale, dovrebbe essere un obiettivo prioritario per contrastare un fenomeno deleterio e ridare nuovi slanci alla nostra economia", conclude CNGI Confesercenti.
MODENA E PROVINCIA: SITUAZIONE ATTIVITA' IMPRENDITORIALI GUIDATE DA UNDER 30
Settore | I semestre 2012 | I semestre 2013 | Differenza 2012/2013 |
Agricoltura | 263 | 253 | -10 |
Attività manifattutriere | 665 | 607 | -58 |
Costruzioni | 1541 | 1477 | -64 |
Commercio | 1315 | 1303 | -12 |
Alloggio e ristorazione | 478 | 485 | 7 |
Altre attività | 1339 | 1327 | -12 |
Totale | 5601 | 5452 | -149 |
(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Mo)
Modena, 5 settembre 2013 -
L'accordo prevede agevolazioni per associati e dipendenti dell' Associazione imprenditoriale modenese -
Un percorso educativo di respiro internazionale che parte dalla scuola materna proseguendo con le elementari, le medie e da quest'anno, anche con la High School. Questa sostanzialmente la proposta didattica di International School of Modena (ISM) – che ha inaugurato mercoledì 4 settembre 2013 il nuovo anno scolastico - consolidata realtà scolastica di Montale Rangone, attiva sul territorio da quasi 15 anni, con la quale Confesercenti Modena ha siglato una convenzione a beneficio dei propri associati, in vigore a partire da questo anno scolastico.
Studiare all'International School vuol dire crescere bilingue in un ambiente cosmopolita ed avere la 'chiave' per aprire più porte al futuro. ISM, che utilizza l'inglese come lingua veicolare, ospita la Scuola Materna (Early Years, 3-5 anni), la Scuola Elementare (Elementary, 5-11 anni) e la Scuola Media (Middle Years, 11-14 anni) e, da quest'anno scolastico, è partita anche la prima classe della High School. Ufficialmente autorizzata a utilizzare i programmi formativi dell'IB (The International Baccalaureate® - www.ibo.org), riconosciuti in tutto il mondo, l'ISM offre un approccio innovativo alla didattica, grazie anche all'ausilio delle nuove tecnologie, come l'utilizzo da parte di ogni studente di un tablet personale per lo studio.
Il ciclo di apprendimento comprende materie di area umanistica (letteratura, storia e geografia), scientifica (matematica, scienze, fisica e chimica), artistica (musica, storia dell'arte, disegno) ed educazione fisica. Alla base valori come ricerca e approfondimento, comunità e rispetto, sviluppo delle proprie potenzialità, impegno a perseguire il meglio, incoraggiamento all'azione e alla responsabilità. Per gli studenti di madre lingua italiana, l'International School of Modena offre una preparazione specifica per gli esami di 5a Elementare (Idoneità) e 3a Media (Licenza).
Attualmente l'istituto è frequentato da bambini e ragazzi provenienti prevalentemente dal nord Europa, Stati Uniti, India, Cina, Brasile, il 60% circa, mentre il restante 40% è composto da italiani, per lo più modenesi. "Ci è parsa a tutti gli effetti una finestra aperta sul mondo, adeguata alle esigenze del periodo e di conseguenza una concreta opportunità educativa e di crescita contestualmente all'indirizzo globale intrapreso da società, cultura, consumi, lavoro etc. – fa sapere Confesercenti Modena, non mancando di ricordare anche quanto l'Associazione sia attiva nei rapporti con le scuole, ma più complessivamente nell'intero ambito istruttivo a livello provinciale (diversi gli accordi siglati con numerosi istituti scolastici anche per l'anno prossimo) – Nell'International School abbiamo trovato l'opportunità per i ragazzi di crescere bilingue in un contesto formativo internazionale ed altamente specializzato. Grazie all'esperienza di docenti preparati oltre che alla possibilità di usufruire di adeguati strumenti di confronto e sviluppo".
Per gli imprenditori associati a Confesercenti Modena e i dipendenti di Sistema Confesercenti sono previsti sconti e tariffe agevolate qualora decidessero di iscrivere i figli all'International School of Modena.
(Fonte: ufficio stampa Confesercenti MO)
Carpi, 17 agosto 2013 - -
VICINO IL DEBUTTO DEI BIANCOROSSI IN CASA -
Confesercenti: "Occasione di rilancio importante, ma evitare il rischio di farsi trovare impreparati"
L'Associazione avanza alcune riflessioni ed invita l'Amministrazione ad un confronto. "Bene la promozione, ma si tenga conto anche di viabilità e parcheggi"
"L'A. C. Carpi in serie B rappresenta sicuramente un'opportunità per la città, da cogliere. Piena condivisione dunque relativamente alla proposta di un incontro tra Amministrazione Comunale ed Associazioni imprenditoriali al fine di definire una strategia di seria promozione territoriale. Ma è opportuno che il confronto avvenga in tempi brevi e già con idee concrete da sviluppare; anche per superare eventuali problemi che potrebbero insorgere. L'obiettivo principale però, resta quello di non farsi trovare impreparati di fronte a ciò. A maggior ragione se consideriamo che la compagine biancorossa inizierà a disputare le partite casalinghe dalla seconda metà di settembre 2013. E il tempo che rimane non è più di tanto". È questa la riflessione che Massimiliano Siligardi, direttore di Confesercenti Terre d'Argine, muove nel dibattito apertosi nei giorni scorsi riguardo le eventuali opportunità che potrebbero sorgere col Carpi nel Campionato cadetto.
L'occasione per i biancorossi di disputare la serie B, riveste con ogni probabilità nuove possibilità di rilancio per la città dei Pio. "Dal valore doppio – premette Siligardi – dato che questa opportunità arriva un anno dopo il devastante sisma che ha colpito la nostra città. Approfittarne significa soprattutto non dar nulla per scontato e cercare di migliorare quello che già Carpi offre. In primo luogo – precisa Siligardi formulando qualche proposta – pensiamo occorra mettere in rete la nostra offerta alberghiera, gastronomica e culturale con le città le cui squadre saranno ospitate al Cabassi, formulando apposite e mirate convenzioni per quanti si recheranno allo stadio. Offerta che dovrà comprendere naturalmente anche gli eventi che si svolgono in città nel corso dell'anno. Inoltre, tenuto conto che principalmente si giocherà al sabato – giorno privilegiato per lo shopping - si potrebbe estendere anche ai negozi ed agli operatori del mercato cittadino la possibilità di offrire convenzioni ai tifosi. Considerata poi la diffusione di apparecchi smartphone – aggiunge Siligardi - perché non pensare ad una semplice app contenente l'intera offerta carpigiana? Da scaricare, per chi viene da fuori al momento dell'arrivo, così da essere informato su cosa trovare, vedere, etc.".
E continua: "L'auspicio poi è che si sia tenuto debitamente conto della questione di viabilità e parcheggi: per gli ospiti e soprattutto per i locali. Per ovvie ragioni di sicurezza, la zona antitstante l'impianto sportivo verrà limitata al transito ed al posteggio auto per un periodo abbastanza prolungato. Cosa che rischia di creare disagi per le tante attività commerciali che si trovano nelle vie limitrofe al Cabassi ma anche per quanti hanno necessità o desiderano recarsi in centro storico. Vorremmo sapere – dice Siligardi rivolgendosi all'Amministrazione – se a ciò è stato pensato ed in che modo si intende provvedere. La facilitazione della percorribilità delle strade e del parcheggio nei pressi dello stadio o appena poco distante, risultano indispensabili. Inoltre considerando l'estrema vicinanza di quest'ultimo al cuore cittadino, sarebbe quantomeno opportuno come sfruttare questa possibilità di 'stadio nel cuore della città' dato che poche altre in Italia lo vantano. Ed un'idea potrebbe esser quella di un percorso di visita, o più percorsi nel centro medesimo".
"Non sono che alcune proposte, suggerimenti e qualche accorgimento, condivisibili o meno. Resta il fatto che mancano pochi giorni all'avvio del campionato e poco più di un mese al debutto ufficiale del Carpi in casa. Riteniamo sia opportuno non farsi trovare impreparati. Pena il rischio di perdere un'occasione che potrebbe contribuire anch'essa al rilancio post-sisma, oltre che rappresentare una boccata di ossigeno per tante micro, piccole e medie attività imprenditoriali", conclude Siligardi.
(Confesercenti Reggio Carpi)
Modena, 13 agosto 2013 - -
"Distorsioni che riguardano nello specifico il commercio di prodotti agricoli. Auspichiamo ci sia nei confronti del fenomeno l'intervento degli organi preposti".
"Penalizzate le imprese che svolgono normale attività di vendita. Controlli da intensificare"
"Con ogni probabilità, anche nel territorio della bassa modenese, più d'uno, date le segnalazioni pervenuteci, ha ritenuto opportuno interpretare a modo proprio la legge sulle liberalizzazioni. E tra le principali motivazioni di questa scelta, potrebbe rientrare la volontà di arrotondare le proprie entrate cercando di farla franca. Certo è che in questo modo, si viola più d'una delle normative vigenti in materia di commercio, si favorisce la concorrenza sleale, oltre che l'illegalità, mentre a rimanere penalizzati sono settori commerciali ed imprenditori onesti già costretti a misurarsi con le dure conseguenze di una crisi, da cui emerge in primo luogo il calo dei consumi, che non accenna a mollare la presa. e soprattutto del sisma". E' netta la presa di posizione di Confesercenti Area Nord. Da diversi comuni del territorio sono pervenute all'Associazione imprenditoriale segnalazioni di abusivismo commerciale. "Il nostro auspicio è che gli organi preposti possano intervenire celermente intensificando i controlli e reprimendo tali fenomeni".
In aggiunta ai 'classici' ambulanti itineranti o produttori che abitualmente continuano a collocarsi ai lati delle strade comunali più trafficate, Mauro Bega direttore di Confesercenti per l'Area Nord, tiene a precisare che ora pare esserci, anche chi vende frutta, ortaggi o altro ancora direttamente sul proprio fondo agricolo, o presso la propria abitazione, senza il rispetto dei requisiti utili a svolgere tali attività. "Alcune distorsioni da sempre presenti sul mercato e che in epoche di crescita erano già comunque mal sopportate sono ora diventate, un serio problema di 'turbativa alla libera concorrenza' non più accettabile. E abbiamo ragione di credere, anche dopo le segnalazioni pervenuteci, che tali distorsioni oltre ad essere presenti riguardano nello specifico il commercio di prodotti ortofrutticoli".
"È risaputo che il mondo agricolo – continua Bega - può per legge beneficiare rispetto al commercio di diverse agevolazioni fiscali. Ragione, che dovrebbe indurre chi tra gli imprenditori agricoli ha il desiderio di vendere al dettaglio i propri prodotti - ricavati in misura prevalente dalla propria azienda, per coltura o allevamento e nel rispetto delle norme igienico-sanitarie - di rispettare e attenersi a quanto previsto dal Decreto Legislativo n.228 del 18 maggio 2001. Compresa inoltre, la priorità del rispetto dei seguenti obblighi: le aziende agricole che commerciano i loro prodotti debbono essere iscritte all'anagrafe regionale delle aziende agricole; pubblicizzare i prezzi dei prodotti con cartelli chiari e ben visibili; indicare quelli non di loro produzione e la relativa provenienza; evidenziare l'orario di vendita".
"Apprezzando quindi il lavoro svolto fino ad oggi dalle forze dell'ordine locali, Polizia Municipale in primis, volto a sanzionare e reprimere le irregolarità rilevate siamo a ribadire l'importanza della legalità e della trasparenza anche nello svolgimento di qualsiasi attività commerciale, a maggior ragione in un periodo come quello attuale di difficoltà economiche aggravato anche dagli effetti del sisma. Per questo – conclude Bega – auspichiamo ci sia da parte degli organi preposti l'intenzione di agire nei confronti di questo fenomeno, in modo incisivo e determinato. Pianificando anche operazioni di controllo congiunte tra il Corpo di Polizia Intercomunale e gli Organi di controllo e vigilanza Provinciali, finalizzate a verificare la regolarità dei prodotti e le relative autorizzazioni alla vendita. "
(fonte Confesercenti Modena)
Modena, 12 agosto 2013 - -
Risparmi sulle forniture energetiche, luce e gas, e servizio di consulenza: “Una ‘mano’ agli associati che operano nei territori colpiti dal sisma”
L’accordo siglato nei giorni scorsi è rivolto ad imprenditori ed aziende dell’Area nord del territorio modenese e dei comuni della zona di Carpi .
“Un’ulteriore agevolazione, ma più concretamente una mano, a favore degli associati Confesercenti che vivono e lavorano nelle zone della provincia colpite dal sisma”. Le parole di Valerio Forghieri e Roberto Bernaroli, rispettivamente Presidenti di Confesercenti Carpi e dell’Area Nord, chiosano bene la convenzione siglata nei giorni scorsi con Sinergas S.p.a, il principale gestore per l’erogazione di energia nella bassa modenese. “Si tratta di una serie di vantaggi infatti, che possono tradursi in un risparmio reale rispetto al consumo energetico delle attività del commercio, dei servizi e del turismo”.
L’accordo tra Confesercenti e Sinergas S.p.a in programma da oltre un anno, ma forzatamente ‘sospeso’ a causa del terremoto è divenuto definitivo solo qualche giorno fa. Potranno beneficiarne imprenditori ed aziende aderenti all’Associazione imprenditoriale che ne faranno richiesta operanti nei comuni della zona di Carpi come in quelli dell’Area Nord del territorio modenese, indipendentemente delle dimensioni dell’attività d’impresa: piccola o media. Le condizioni riservate agli associati prevedono per le forniture di gas riduzioni che vanno dai 2 ai 3 centesimi di euro al metro cubo e tariffe vantaggiose per l’energia elettrica. L’accordo prevede inoltre la possibilità per i soci che ne faranno richiesta, di usufruire di consulenza energetica a livello individuale grazie ad un tecnico Sinergas appositamente designato, presso la propria sede o gli uffici dell’Associazione. Lo scopo è quello di poter fare esaminare gratuitamente le attuali situazioni di contratto e controllare se gli effettivi sconti sulle accise siano correttamente applicati.
“La convenzione vuole essere in primo luogo – spiegano entrambi i Presidenti - un servizio ulteriore, rivolto agli associati. Considerate soprattutto le difficoltà che le imprese si trovano giornalmente ad affrontare, causa la forte recessione in atto a cui si sono assommati i problemi indotti dal sisma. L’affidabilità di Sinergas S.p.a. già nota sul territorio come fornitore di energia si pone in questo caso anche come attività di consulenza mirata. Al fine, di dipanare gli interrogativi che troppo spesso sorgono di fronte alla lettura e al pagamento delle bollette ed in particolare sugli sconti relativi alle accise e sulla loro corretta applicazione. L’auspicio, anche come ricordato dal Presidente di Sinergas S.p.a Adelmo Bonvicini, è quello di consolidare ulteriormente questo positivo rapporto di collaborazione”.
(Fonte Confesercenti Modena)
Modena, 7 agosto 2013 -
È parecchio lo scontento che serpeggia tra ambulanti, cittadini ed operatori in sede fissa per la nuova collocazione – effettiva da domani 7 agosto 2013 – del mercato settimanale di Spilamberto. Trasferimento, giunto dopo anni di confronto tra Associazioni imprenditoriali ed Amministrazione comunale che ha visto prevalere le ragioni di quest'ultima nonostante i disagi a più riprese manifestati riguardo a quanto solitamente comporta un trasloco. "A maggior ragione – premette Anva-Confesercenti Terre dei Castelli - se l'ambito in questione è il commercio, in questo caso quello ambulante, in un periodo oltretutto di serie difficoltà economiche come quello attuale. Il nostro auspicio è che possa attutirsi in tempi brevi. Ma temiamo che questa scelta del Comune, che abbiamo sempre avversato e che ancora oggi ci vede assolutamente contrari, impatterà purtroppo molto negativamente sulle imprese e non solo".
La sofferenza cui sono costretti, causa la crisi, le categorie del commercio nell'area delle Terre dei Castelli, -11% il primo trimestre dell'anno rispetto al medesimo periodo del 2012 (dati Osservatorio Economico Confesercenti Modena) rischia di accentuarsi ulteriormente. E il trasferimento del mercato settimanale di Spilamberto, in un momento in cui pure le imprese dell'ambulantato vedono ridursi progressivamente il lavoro, potrebbe significare un ulteriore flessione all'indotto. "Non deve sfuggire infatti che gli spostamenti, mutando le posizioni dei banchi, incidono e non poco sulle piccole realtà aziendali. Il periodo di assestamento, impossibile da quantificare (la clientela dovrà abituarsi nuovamente), comporterà una certa riduzione degli affari, con tutto quello che potrebbe conseguirne: pensiamo ad esempio a chi ha dei dipendenti", tiene a precisare Anva-Confesercenti.
"Ricordiamo inoltre – aggiunge l'associazione imprenditoriale - che il mercato settimanale del mercoledì aveva già subito un altro trasloco qualche anno fa: da Piazza Caduti della Libertà a Viale Rimembranze. Ora l'attuale Amministrazione comunale, contraddicendo le motivazioni che a suo tempo avevano portato a quello spostamento, ricolloca parte degli operatori in Piazza della Libertà. Senza contare poi i disagi, che tale riorganizzazione del mercato comporterà, a nostro avviso, anche per il commercio in sede fissa. Le modifiche infatti interesseranno anche il sistema della viabilità, rendendo con ogni probabilità più difficoltoso l'accesso al centro storico con conseguenze facilmente immaginabili. I pubblici esercizi invece, in quella giornata, dovranno rimuovere fioriere e dehor per fare posto ai banchi. Da ultimo, ma non per minore importanza, la diminuzione dei parcheggi, nei giorni di mercato, ad uso delle attività commerciali sia in sede fissa che ambulanti; non compensata a sufficienza dai posteggi che si renderanno disponibili a seguito dello spostamento dei banchi".
"Ora alla luce di questo nuovo assetto dell'area mercatale, non mancheremo di attivare un serio monitoraggio, verificando l'andamento effettivo delle imprese. Vigilando inoltre attentamente, rispetto alle problematiche degli operatori che emergeranno, alle quali l'Amministrazione sarà tenuta a trovare debita soluzione in modo rapido. Siamo a ricordare infine – conclude Anva-Confesercenti - che se ci fosse stato un atteggiamento di prudenza maggiore in merito allo spostamento del mercato, alla luce anche dei finanziamenti ottenuti dall' Amministrazione Comunale per la risistemazione di Piazzale Rangoni, sarebbero potute essere valutate ipotesi di collocazione del mercato differenti e con ogni probabilità più funzionali sia agli operatori ambulanti sia al commercio in sede fissa".
Modena, 5 agosto 2013 -
Una mano ai commercianti di Castelnuovo Rangone: l'Amministrazione comunale ha deciso di sostenere gli operatori commerciali, rimborsando parte delle spese sostenute per la qualificazione e l'ammodernamento dei punti vendita. "Non possiamo che giudicare l'intervento positivamente – fa sapere Confesercenti Terre dei Castelli – a maggior ragione se consideriamo il periodo di forti difficoltà economiche attraversato dall'intero comparto".
I fondi, all'incirca 65 mila euro sono stati destinati a 26 esercizi commerciali del territorio comunale che prendendo parte al bando apposito, negli ultimi tre anni e mezzo hanno ristrutturato e ammodernato i propri locali. Da tempo comunque il Comune, anche col sostegno delle Associazioni imprenditoriali, precisa Confesercenti era ed è orientato, alla realizzazione di interventi volti alla promozione del territorio. In particolare verso quelli volti all'a valorizzazione delle attività economiche tramite progetti di sviluppo commerciale per incentivare l'economia locale.
"Siamo a sottolineare che, contribuendo anche in questo modo – fa presente l'Associazione imprenditoriale - a valorizzare gli esercizi presenti, in particolare del cuore storico, vero e proprio centro commerciale naturale, si offre ad essi un fondamentale impulso di vitalità oltre che di attrattività. Va elogiato inoltre il coraggio mostrata dagli operatori che hanno preso parte al bando per la volontà di mettersi in gioco investendo per la qualificazione delle proprie imprese. Emerge chiaramente la consapevolezza che solo innovando e puntando sulla qualità ci si colloca meglio di fronte alle sfide che il mercato pone alla categoria ogni giorno".
A questi fondi seguiranno altri 65 mila euro che saranno erogati nei prossimi due anni all'Associazione dei commercianti 'Castelnuovo Immagina', a sostegno di attività di promozione legate sempre al commercio. "Fondi che dovranno essere impiegati in accordo con le Associazioni economiche, prioritariamente per sostenere la rete economica dei centri commerciali naturali di Castelnuovo, con interventi innovativi protesi a sostenere e valorizzare ulteriormente le piccole imprese che operano sul territorio comunale", conclude Confesercenti Terre dei Castelli.
Modena, 31 luglio 2013 -
STAGIONE TURISTICA ESTATE 2013: PRIMO BILANCIO DI CONFESERCENTI -
Villeggianti in calo del 10% in Appennino a causa di crisi e maltempo. Tiene la 'vacanza dinamica'
L'Associazione: "Resta difficile il paragone col 2012. Per il futuro, non si può pensare di sopravvivere senza investire nella promozione del territorio"
Stenta a decollare la stagione turistica sull'Appennino modenese. È infatti il segno meno a prevalere fino ad oggi nelle varie località di soggiorno, secondo le prime stime di Assoturismo-Confesercenti Modena, dove il calo delle presenze si aggira intorno al 10%. Tra le cause, la crisi economica ed il maltempo che ha caratterizzato il mese di giugno. "Non incide più di tanto il numero degli arrivi - spiega Daniele Cavazza, responsabile del turismo per Confesercenti Modena - I turisti rimangono affezionati alla nostra montagna. Quanto piuttosto, le presenze e l'effettiva permanenza nelle strutture ricettive, considerato, l'ormai tangibile accorciarsi dei periodi di vacanza. E questo, nonostante i prezzi praticamente invariati da ormai 3 anni. L'auspicio è quello almeno di un recupero. Anche se occorre precisare che un confronto con l'anno passato risulta complicato per la straordinarietà dell'estate 2012. Contrassegnata, da un aumento delle presenze a causa del sisma che aveva costretto tanti cittadini a trovare alloggio presso le strutture ricettive della nostra montagna e dall'ondata di caldo straordinaria durata l'intera estate".
Andamento stagionale
Il meteo decisamente avverso di giugno ha contribuito alla diminuzione dei vacanzieri, bilanciata solamente dall'arrivo di gruppi sportivi (tipologia turistica che risente comunque della crisi): -15% il calo medio delle presenze. Un po' meglio luglio. Complice il ritorno delle belle giornate nella seconda metà del mese, il numero dei turisti ha avuto un incremento rispetto al mese precedente, al di sotto delle presenze del 2012: rispetto lo scorso anno infatti la contrazione è del -8%. Poco confortanti anche le prenotazioni per agosto al momento. Anche se, è sempre più usuale prenotare i soggiorni in last minute, in base ad occasioni e offerte.
Presenze turistiche, permanenza e tipologia di soggiorno
Chi sceglie l'Appennino come meta delle proprie vacanze per il clima è soprattutto la clientela anziana, la cui presenza nei due mesi precedenti è stata sostanzialmente stabile, e le famiglie con bambini, che risultano purtroppo invece in diminuzione. In calo anche il turismo legato ai gruppi sportivi, in particolare per l'assottigliarsi del numero medio dei componenti dei gruppi medesimi. Cresce invece il numero di chi sceglie le località montane modenesi per vacanze di tipo 'dinamico' (mountain bike, trekking, etc.): in aumento però solo nei fine settimana. In tutti i casi comunque la provenienza dei turisti è assolutamente di prossimità: dall'Emilia Romagna e in particolare dalla nostra città e provincia e da quelle della Toscana, data la facile raggiungibilità.
"Questi dati seppur provvisori – tiene a precisare Cavazza – mostrano chiaramente che, nonostante lo sforzo degli operatori, un'offerta attrattiva con prezzi adeguati alle esigenze di una clientela dalla ridotta capacità di spesa, pur garantendo un buon livello di qualità, non è sufficiente da sola a garantire un aumento o quantomeno una tenuta delle presenze. Pratica per altro che sta inevitabilmente erodendo i margini e la redditività delle imprese. Con tali premesse il sistema turistico dell'Appennino modenese rischia il tracollo se a breve non si provvede a riposizionare il prodotto, promuovendolo come meta low-cost seppur ricca di attrattiva paesaggistica, naturalistica nonché di occasioni ed attività, cultura e gastronomia. E' la sfida più importante oggi, anche se è vero che le risorse per la promozione turistica sono in diminuzione. Non si può pensare di sopravvivere senza investimenti. Per il futuro e per tenere il passo con gli altri competitor".
(Fonte: Confesercenti Mo)
Castelfranco Emilia, 31 luglio 2013 -
In sordina, si è appreso che l'Amministrazione comunale di San Giovanni in Persiceto in provincia di Bologna ha intenzione di dare luogo alla costruzione di un outlet Mc Arthur Glen (società che annovera già outlet come quelli di Barberino del Mugello e Serravalle) di circa 20.000 metri quadrati, che sarebbe ubicato tra la zona del polo scolastico e l'ex zuccherificio, nei pressi della ferrovia, e che porterebbe alla costruzione di 100 negozi circa con la conseguente creazione di 500 nuovi posti di lavoro. Una bella notizia, quest'ultima, non fosse che nel conto vanno messi anche i posti di lavoro persi nei negozi circostanti, che inevitabilmente subiranno le ripercussioni dell'apertura del nuovo outlet. E non si tratta soltanto dei negozi dei comuni bolognesi, ma anche dei territori limitrofi della nostra provincia: sicuramente Castelfranco Emilia, San Cesario e Nonantola, e in seconda battuta Bomporto e Ravarino.
"Quanti sono i dipendenti e gli imprenditori che saranno messi in difficoltà dall'apertura di questo outlet? Quante famiglie verranno messe all'angolo da questa decisione? Qualcuno si è posto il problema?" chiedono Lena Ferrari, Luca Prandini, William Toni e Mauro Bastoni, rispettivamente presidenti locali di CNA, Confcommercio, Lapam Confartigianato e Confesercenti, le associazioni di riferimento del commercio di Rete Impresa Italia nell'Area di Castelfranco.
"E' abbastanza evidente – continuano i rappresentanti di Rete – che un centro commerciale di questo tipo sottrarrebbe numerosi clienti agli esercizi commerciali, soprattutto il sabato, il giorno della settimana in cui consumatori si recano abitualmente a fare la spesa nei centri storici della propria città. Senza contare poi l'influenza che questo outlet (parliamo di una fascia molto alta di marche) porterà anche al capoluogo". Un nuovo problema, insomma, che si aggiunge a una crisi economica deprimente per i consumi e che rischia di dare un'ulteriore (questa volta, definitiva) batosta al piccolo commercio.
"La scelta dell'Amministrazione di San Giovanni ci appare quantomeno miope: la chiusura degli esercizi commerciali nei centri storici porterà inevitabilmente all'impoverimento e al degrado, già in costante aumento in queste aree, e trascinerà tutte le altre attività alla chiusura. In una parola c'è il rischio di una ghettizzazione dei centri storici: fenomeno che spesso e volentieri è accompagnato anche da una crescita degli episodi delinquenziali".
Ecco perché le quattro Associazioni di Rete Imprese Italia – che in provincia di Modena rappresentano oltre il 70% degli esercizi commerciali – si schierano contro l'apertura dell'outlet di San Giovanni in Persiceto e, per affrontare questo problema, propongono per i prossimi giorni un incontro con i Sindaci dei Comuni interessati delle province di Modena, Bologna e Ferrara, oltre a un'assemblea aperta ai commercianti e ai cittadini da calendarizzarsi nel prossimo mese di settembre a Castelfranco Emilia.
"La vicenda – chiosano Ferrari, Prandini, Toni e Bastoni – ripropone gli stessi temi e problemi delle cosiddette arre vaste: le relazioni commerciali non rispettano certo i confini amministrativi, oggi ancor meno che in passato. Sotto questo profilo, la Regione deve e può svolgere un ruolo importante, che tenga conto di tutte le valutazioni che entrano in gioco in queste scelte. Da questo punto di vista, il mancato coinvolgimento delle associazioni di rappresentanza modenesi nella discussione sulla creazione del nuovo centro commerciale è un'ulteriore prova della scarsa considerazione in cui si tengono gli attori economici nello sviluppo di progetti che pure li coinvolgono in prima persona. E, come spesso accade, sono sempre i più piccoli a rimetterci".
(Fonte: ufficio stampa CNA MO)
Modena, 29 luglio 2013 -
Nel I° semestre dell'anno la flessione è del -12,0%. Confesercenti modena: "Situazione drammatica urge la conversione del Decreto Lavoro con opportune modifiche".
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