Poco importa che sia più o meno di massa, impegnata o divertente, dalla lirica passando per la prosa e il balletto, l'Emilia-Romagna si conferma come la terza regione italiana, sia nella produzione che nel consumo, di spettacolo dal vivo.
Questo si evince dal rapporto sul 2012 predisposto dall'Osservatorio Regionale dello Spettacolo.
L'andamento dei consumi mostra infatti, una sostanziale tenuta, in controtendenza con i dati nazionali.
Nonostante nel 2011, in Emilia-Romagna si siano tenute 15.797 rappresentazioni dal vivo (10,1% del totale nazionale) con oltre 3 milioni di biglietti al botteghino (9,3% del dato nazionale), per una spesa complessiva di 54 milioni di euro (8,7%). Il numero delle rappresentazioni purtroppo è in costante calo: erano 18.374 nel 2007, sono scese del 14% in quattro anni (del resto, in Italia, il calo è stato ancora più pronunciato: - 16,2%).
Il dato degli spettatori, invece, mostra una variazione minima: erano 3.089.860 nel 2007, sono saliti a 3.172.974 nel 2008, per poi attestarsi sui 3.069.862 che la SIAE ha identificato nel 2011: fra il 2011 e il 2007, si assiste, dunque, alla diminuzione dello 0,6%, a fronte di un meno 5,6% a livello nazionale.
Inoltre parallelamente all' aumento degli spettatori – sempre a proposito di prosa, musica e danza – la spesa del pubblico in Emilia Romagna è cresciuta del 18,9% fra il 2007 e il 2011, mentre in Italia cresceva solo del 2,8%; persino in piena crisi economica, quest'ultimo dato regionale mostra il segno più (+4,2%). La spesa pro-capite dell'italiano medio risulta essere di 10 euro – dato 2011 – quella dell'emiliano-romagnolo è di 12 euro.
E sempre come spesa pro-capite più elevata, spiccano in Regione le province di Bologna, Reggio Emilia e Parma. Modena quella in cui è più bassa.
Nonostante un calo del 3,5% rispetto al 2007 nel numero di biglietti strappati al box office, l'aumento dei prezzi del biglietto ha compensato questa riduzione.
I prezzi per il cinema in Emilia-Romagna cresciuti più della media nazionale, non hanno portato flessioni in negativo. L' incasso nelle sale cinematografiche nel 2011 è stato di oltre 71 milioni di euro, rispetto ai 67,9 di quattro anni prima (+ 6,0%).
Forse proprio la situazione di crisi dilagante incentiva, i fortunati che possono permetterselo, a una pausa da tutto per godere di un paio d'ore spensierate rifugiandosi in un altro mondo; magari non migliore, ma comunque lontano in un altro spazio - tempo, ponendosi da spettatore e sperando nel "lieto fine". Non si sa mai che Aristofane avesse ragione e il teatro restituisca anche alla nostra "polis" i valori perduti..
(Fonte dati: Regione Emilia Romagna)