Il 20 dicembre 1905, mettendo fine ad un rigorismo che era in contrasto con il pensiero stesso di Cristo e, dunque, con il sentimento della Chiesa cattolica, sulla scia del Concilio di Trento (Sess. XXII, c. VI) il quale auspicava che i fedeli partecipanti alla Santa Messa si accostassero al sacramento eucaristico, promulgò il Decreto "Santa Tridentina Synodus" ove esprimeva il suo giudizio sulla Comunione frequente e quotidiana. Con l'intenzione di rimuovere ogni residuato di giansenismo (Bondioni), Papa Sarto precisò, con rigore e limpidezza, le condizioni per accostarsi all'Eucarestia: tutti, senza distinzioni di classi sociali e condizioni che si trovassero in stato di grazia ed avessero retta e pia intenzione, avevano il diritto di accedere al sacramento. Un diritto da esercitarsi non per abitudine (perché così fanno gli altri), né per vanità o rispetto umano, ma unicamente per unirsi più strettamente in carità con Cristo medesimo realmente presente nell'Ostia consacrata.
È in questo contesto che matura l'anticipazione dell'età per accostarsi all'Eucarestia da parte dei fanciulli.
Tuttavia, con la sua sapienza profetica, san Pio X, conscio che l'ignoranza delle cose religiose è una delle cause dei mali della società, nel Decreto "Quam singulari Christus amore", pubblicato in data 08 agosto 1910 dalla Congregazione per i sacramenti, non si limitò a fissare a sette anni l'età anagrafica di presunzione della capacità di discrezione (sia per la Comunione, sia per la Confessione), ma richiese la conoscenza dei misteri della fede e la capacità di distinzione del Pane eucaristico da quello comune.
Si trattava, puntualizzava Papa Sarto, di un obbligo ben preciso che gravava sui genitori e sul parroco.
Insomma, siamo ben lontani dal superficialismo odierno. La preoccupazione di Pio X, infatti, era altissima: far abitare consapevolmente Cristo, vero Dio e vero Uomo, nell'anima dei bambini e di ogni uomo per la loro salvezza eterna.
(*) Autore - prof. Daniele Trabucco.
Associato di Diritto Costituzionale italiano e comparato presso la Libera Accademia degli Studi di Bellinzona (Svizzera)/UNIB – Centro Studi Superiore INDEF (Istituto di Neuroscienze Dinamiche «Erich Fromm»). Professore universitario a contratto in Diritto Internazionale e Diritto Pubblico Comparato e Diritti Umani presso la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici/Istituto ad Ordinamento Universitario «Prospero Moisè Loria» di Milano. Dottore di Ricerca in Istituzioni di Diritto Pubblico e titolare di Master universitario di I livello in Integrazione europea: politiche e progettazione comunitaria. Già docente nel Master Executive di II livello in «Diritto, Deontologia e Politiche sanitarie» organizzato dal Dipartimento di Economia e Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale. Socio ordinario ARDEF (Associazione per la ricerca e lo sviluppo dei diritti fondamentali nazionali ed europei) e socio SISI (Società italiana di Storia Internazionale). Vice-Referente di UNIDOLOMITI (settore Università ed Alta Formazione) del Centro Consorzi di Belluno.