Può essere definito un viaggio circolare nell’anima in compagnia di un maestro interiore che è padre, abate e starec e che guida lungo un complesso percorso ricco di segni sacri.
Inizia come nella regola di san Benedetto con ‘Ascolta figlio’ e da quel momento il tempo storico e lo spazio fisico si dissolvono. Nessun elemento del reale potrà consentire di dare una qualche indicazione cronologica nel vissuto di questo dialogo interiore.
La superbia è una scala per la quale si discende con facilità e leggerezza. Nei gradi dell’umiltà e della superbia di Bernardo di Chiaravalle, guida e maestro di Dante nel Paradiso, il suo primo gradino è la curiosità morbosa, l’abitudine di andare a frugare nelle vite degli altri, senza essere invitati a farlo. Il secondo gradino è la leggerezza della mente, il proferire parole senza discernimento. Il terzo gradino è l’allegria stupida, ridere con troppa facilità. Il quarto gradino è l’ostentazione di sé, che si manifesta nell’effluvio di parole. Il quinto è il culto di sé, la sterile vanteria. Il sesto è l’arroganza, il credersi più santo di tutti. Il settimo è la presunzione, il ritenersi autorizzato a ingerirsi in ogni questione. E così giù sino al dodicesimo gradino.
Ma alla fine della discesa, una voce accende la speranza. E così ’ultimo gradino della superbia diventa il primo gradino dell’umiltà. Ma la risalita è ben più faticosa e complessa. Per ripercorrere la strada del ritorno, nel primo gradino occorre imparare ad abbassare lo sguardo. Nel secondo occorre apprendere l’arte del parlare poco e a bassa voce. Nel terzo occorre contenere la sterile e talvolta crudele ilarità. E così via in una scala ripida lungo la quale è nato il poema Revolutio. Un lasso di tempo lungo dodici anni di letture e meditazioni, un gradino dopo l’altro. Un periodo di tempo necessario non tanto per scriverlo ma per viverlo.
Revolutio ha ispirato le musiche originali del maestro Ivo Zoncu i cui spartiti sono inclusi nel volume, quasi a celebrare il connubio tra senso e suono su cui si fonda anche l’attenzione di Liori al ritmo dei versi e alla sonorità delle rime. Dalle belle musiche di Zoncu è nato anche un reading musicale di successo che a breve sarà inserito nelle più prestigiose rassegne nazionali. Il poema di Sebastiano Liori è preceduto da una autorevole e ricca prefazione di Silvano Tagliagambe che contribuisce a individuare tra i tanti riferimenti filosofici e scritturistici di Revolutio, un percorso nel percorso, offrendo al lettore e in particolare al mondo della scuola e dell’educazione una preziosa chiave di lettura del poema. 552 versi da leggere e rileggere come una lunga preghiera.
(*) Autore - prof. Daniele Trabucco.
Associato di Diritto Costituzionale italiano e comparato presso la Libera Accademia degli Studi di Bellinzona (Svizzera)/UNIB – Centro Studi Superiore INDEF (Istituto di Neuroscienze Dinamiche «Erich Fromm»). Professore universitario a contratto in Diritto Internazionale e Diritto Pubblico Comparato e Diritti Umani presso la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici/Istituto ad Ordinamento Universitario «Prospero Moisè Loria» di Milano. Dottore di Ricerca in Istituzioni di Diritto Pubblico e titolare di Master universitario di I livello in Integrazione europea: politiche e progettazione comunitaria. Già docente nel Master Executive di II livello in «Diritto, Deontologia e Politiche sanitarie» organizzato dal Dipartimento di Economia e Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale. Socio ordinario ARDEF (Associazione per la ricerca e lo sviluppo dei diritti fondamentali nazionali ed europei) e socio SISI (Società italiana di Storia Internazionale). Vice-Referente di UNIDOLOMITI (settore Università ed Alta Formazione) del Centro Consorzi di Belluno.