Che cosa significa questa affermazione?
Dal momento che ogni cosa è, è un certo essere e non il niente (che, secondo il "De natura" di Parmenide, non si può né dire, né pensare), ogni ente possiede una certa effettiva rispondenza a ciò che esso intende essere, ossia possiede ciò che ad esso si richiede affinché sia quello che è.
Il bene, dunque, è teleologicamente inscritto in ogni realtà: qualora si negasse questo, si dovrebbe arrivare alla conclusione per cui ogni cosa che esiste, perseguendo un bene volontaristico, la "libertà realizzata" secondo Hegel (1770-1831), cioè frutto della propria volontà di autodeterminazione (l'uomo che, ad esempio, vuole essere donna o viceversa), è collocata nel caos, nell'indifferentismo, nell' "aere perso" di dantesca memoria.
E questo pone le premesse per una convivenza conflittuale ove ciascuno punta il "proprio bene" contro il "bene dell'altro".
Non è, forse, questa la cifra della contemporaneità?
(*) Autore
Prof. Daniele Trabucco
Associato di Diritto Costituzionale italiano e comparato presso la Libera Accademia degli Studi di Bellinzona (Svizzera)/UNIB – Centro Studi Superiore INDEF (Istituto di Neuroscienze Dinamiche «Erich Fromm»). Professore universitario a contratto in Diritto Internazionale e Diritto Pubblico Comparato e Diritti Umani presso la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici/Istituto ad Ordinamento Universitario «Prospero Moisè Loria» di Milano. Dottore di Ricerca in Istituzioni di Diritto Pubblico e titolare di Master universitario di I livello in Integrazione europea: politiche e progettazione comunitaria. Già docente nel Master Executive di II livello in «Diritto, Deontologia e Politiche sanitarie» organizzato dal Dipartimento di Economia e Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale. Socio ordinario ARDEF (Associazione per la ricerca e lo sviluppo dei diritti fondamentali nazionali ed europei) e socio SISI (Società italiana di Storia Internazionale). Vice-Referente di UNIDOLOMITI (settore Università ed Alta Formazione) del Centro Consorzi di Belluno.