Si svolgerà a Roma, venerdì 11 novembre, nella elegante e accogliente Libreria Eli in viale Somalia 50 (ore 18:30), la terza presentazione capitolina della raccolta poetica Dolce Stil Muoio di Giulia Bertotto.
L'evento-incontro con l'autrice, dal titolo “Dolci Poesie per l'Apocalisse” sarà coordinato da Giovanni Lippa Liberale, “giurista, bancario e dirigente sindacale, cacciatore di sussurri e voci”
e Francesco Serra di Cassano, saggista e giornalista, autore tra le più recenti opere di “Algoritmo immunitas -Dentro le tensioni della modernità-”.
Dolce Stil Muoio alla libreria Eli di Roma
I componimenti dell'autrice sono quasi tutti brevi, metaforizza le sue emozioni e il suo vissuto attraverso i comportamenti di animali, vegetali, microbi, ma anche corpi celesti e buchi neri. Questioni filosofiche senza tempo si fanno quotidiane, dilemmi di portata universale affondano nella consuetudine del sistemarsi sotto le coperte o del prendere la metropolitana.
Il registro è contemporaneo, ironico, ma alternato anche a termini aulici e ricercati propri del vocabolario filosofico oppure mutuati dal linguaggio scientifico.
Nella poetica di Dolce Stil Muoio un pipistrello diventa metafora del vissuto intrauterino, una capra un’allusione al suicidio, una madre che allatta è un alchimista, un sito di incontri un campo di rabdomanti virtuali; la tartaruga in giardino un samurai dell’evoluzione, le fusa del gatto un annuncio ai potenti, il tossicodipendente un derviscio rotante. Concetti filosofici si incarnano nella commozione quotidiana e termini di uso scientifico come quello del mollusco Elysia chlorotica, si fanno evocazioni cariche di esaltazione; la lente di ingrandimento del ricercatore è eccitante scoperta lirica.
Diverse le poesie sincretiche dedicate ai sermoni eckhartiani, alle bandiere tibetane lung-ta, alla moksha induista, alle basiliche cristiane di Roma. Tra stupore meravigliato e dolore inascoltato, tra gioia traboccante e attacchi di ironico nichilismo nasce Dolce Stil Muoio.
“Il titolo Dolce stil Muoio si riferisce alla tensione tra romanticismo (dolce stil) e nichilismo (muoio), incanto e orrore che vivo da quando ho ricordi coscienti di ciò che provo, forse che tutti viviamo. E' un gioco di parole che si accende sul contrasto beffardo tra idillio di vivere e terrore di esistere.
Ho imparato che l'unico modo di non soffocare tra queste due istanze è la Creatività: obbedire al Daimon di cui parlava Socrate, il demone della vocazione ineluttabile e irresistibile.
La possiamo immaginare come la traversata del funambolo, in bilico tra gioia di vivere e terrore di esistere, non è una pacificazione di due istanze, restano ad alimentarsi l'un l'altra. Il Muoio non può impedirmi di godere un buon caffè e il Dolce Stil non potrà mai dare senso a quel caffè” ci dice l'autrice.
“La poesia è una lettera d'amore scritta all'universo”, pare lo abbia detto Chaplin; non so se lo abbia detto davvero ma è una definizione di poesia che trovo splendida e vera.
Schopenhauer invece ha detto: “la vita è una cosa spiacevole e io mi sono proposto di passare la mia vita a rifletterci sopra”: ecco il titolo Dolce Stil Muoio nasce dallo scontro di queste due forze. Mi fa pensare alle acque del Baltico o Mare del Nord dove l’azzurro delle calde acque del mare ed il blu delle fredde correnti oceaniche dividono letteralmente in due il tessuto salmastro, sono attaccate ma non si mescolano” conclude.
Chi è Giulia Bertotto
Giulia Bertotto è laureata in Filosofia a La Sapienza di Roma e ha un master in Consulenza Filosofica e Antropologia Esistenziale. Giornalista, lavora come redattrice e autrice in diverse testate online, tra cui Quotidianoweb, dove svolge interviste, inchieste e recensioni di libri e film. Collabora anche con il Lucania Film Festival e la Gazzetta Filosofica.
Ha pubblicato già una prima raccolta poetica In caso di Apocalisse e un breve saggio di Filosofia Westworld la coscienza in serie. E' anche educatore cinofilo di base INPETRA Italia, ha svolto il corso come promotore dell'allattamento al seno Oms Unicef.
Si definisce “Ingorda e onnivora. Di Filosofia per capire o forse evadere il mondo, Scienza per scoprirlo, Poesia per mescolarmici”.
La libreria Eli è anche sede della Palombi, la più antica casa editrice romana, è un luogo di incontro culturale in cui fare amicizia, un salotto si può godere di raffinata musica dal vivo, offre corsi di scrittura creativa, e ospita anche una cantina orvietana di ottimi vini: accorrete numerosi numerosi, garantito brindisi finale (!).
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