Durante l’incontro sono intervenuti il dirigente scolastico Daniele Cottafavi e alcuni docenti del liceo coreutico per presentare il piano di studi e offrire una panoramica sulle materie d’indirizzo e su quelle di area comune.
Sono state illustrate anche le numerose attività progettuali e laboratoriali, le uscite didattiche, i viaggi di istruzione e le esperienze artistiche offerte dalla scuola, nonché le convenzioni con i teatri e le realtà coreutiche presenti sul territorio e con cui gli studenti vengono continuamente in contatto.
In particolare si è fatto riferimento all’ultima iniziativa che ha coinvolto i ragazzi del liceo coreutico in dicembre: un gala organizzato dallo stesso liceo che ha invitato le scuole di danza locali ad esibirsi insieme ai suoi studenti in varie performance di danza che spaziavano dal linguaggio classico a quello contemporaneo.
L’evento è avvenuto all’interno della storica ex fonderia di Reggio Emilia, sede della Fondazione Nazionale della Danza-Aterballetto con cui il liceo da quest’anno è convenzionato.
Il ricavato della manifestazione è stato devoluto in beneficienza alla Fondazione GRADE Onlus che dal 1989 sostiene l’attività ospedaliera del Reparto di Ematologia dell’Arcispedale Santa Maria Nuova, finanziando progetti di ricerca e assistenza ai pazienti affetti da malattie del sangue.
L’assegno è stato consegnato durante la giornata di orientamento da una giovane studentessa in tutù direttamente nelle mani del Direttore Generale dell’associazione Roberto Abati. “Ringraziamo il liceo coreutico per la bellissima iniziativa attraverso la quale hanno deciso di sostenerci” afferma Abati.
“La donazione ricevuta, di 1.615 euro, andrà a sostenere il progetto “Ricerca o non Ricerca?” che si pone l’obiettivo di raccogliere 1,2 milioni di euro in 5 anni per sostenere due studi nazionali sui linfomi. I due studi sono coordinati dal professor Stefano Luminari, responsabile della Struttura Semplice di ricerca oncoematologica attivo nella Struttura Complessa di Ematologia del Santa Maria Nuova, e dal dottor Francesco Merli, Direttore dell’Ematologia. Il primo si chiama “Foll19” e ha l’obiettivo di valutare se sia possibile ridurre la somministrazione di chemioterapia nei pazienti con linfoma follicolare che mostrano una risposta rapida ai trattamenti. Viene condotto su 650 pazienti trattati presso 50 centri italiani di Ematologia. Il secondo progetto invece si chiama “Previd” e si propone di migliorare l’efficacia del trattamento immuno-chemioterapico nei pazienti anziani con linfoma a grandi cellule B con l’integrazione di vitamina D. Lo studio è condotto su circa 500 pazienti, anche in questo caso presso 50 centri italiani di ematologia”.