All’indomani dei comunicati e degli articoli usciti sulla stampa sull’asilo “La Rondine” prendiamo atto con amarezza che quanto sta accadendo sia l’ennesimo scontro fra poveri che sicuramente poteva essere evitato e che non dovrà più riproporsi nel futuro.
Nello specifico, essendo il Psi parte integrante delle Amministrazioni dei Comuni fornitori del servizio, pur non condividendola pienamente, consapevoli delle regole di democrazia interna abbiamo votato coi nostri rappresentanti la scelta che è stata fatta, la quale - visti i tempi ormai ristrettissimi - era l’unica possibile per garantire alle famiglie che ne hanno la necessità una soluzione immediata per un servizio essenziale.
Come abbiamo più volte ribadito su questa tematica, per quanto ci compete questo non accadrà più.
E’ infatti necessario affrontare le tematiche legate al welfare con una urgenza diversa e con un deciso cambio di visione e di prospettiva per evitare che per l’ennesima volta vada in scena la commedia degli equivoci tra i tifosi della gestione pubblica e quelli della gestione privata.
Questo a tutela di tutti i nostri cittadini ma soprattutto del personale pubblico e del privato sociale – a cui va tutta la nostra solidarietà - che rischiano di pagare sulla loro pelle un prezzo che a loro non compete.
Con la comparsa del Covid-19, l’organizzazione del welfare che i nostri territori si sono storicamente dati è stata investita da una crisi pesantissima mai affrontata prima, destinata a lasciarci in eredità una società completamente diversa quando l'emergenza sarà passata.
Il fenomeno di portata globale nel quale siamo immersi provoca cambiamenti strutturali, già evidenti davanti ai nostri occhi e che non possiamo non considerare da subito nell'amministrare.
Per interpretare e comprendere lo scenario che ci aspetta, a partire dai modi in cui come persone stiamo reagendo alla eccezionalità di questi giorni, bisognerà fare uno sforzo di rivisitazione di modelli e di organizzazione delle cose che si davano per scontate e che così non dovrà più essere.
L’emergenza Covid ha dimostrato che i servizi essenziali legati alla salute ed alla persona non possono prescindere da un indirizzo ed un controllo pubblico indipendentemente da come poi vengano declinati o gestiti (con personale pubblico o attraverso il rapporto con il privato).
La gestione educativa – ed il modello che i Comuni dell’Unione Pedemontana fino ad ora si sono dati per la erogazione di questi servizi – è pienamente investita da queste tema tiche, come lo sono l’assistenza agli anziani, ai disabili ed alle persone in condizioni di necessità.
E’ ovvio ed evidente a tutti che l’Azienda Pedemontana Sociale è stata lo strumento ideale ed imprescindibile per affrontare e risolvere tutte le tematiche di rilevanza sociale poste dai Comuni dell’Unione Pedemontana in questo periodo – e sono state tantissime. E’ ovvio ed evidente a tutti che l’Azienda Pedemontana Sociale potrà e dovrà essere quello strumento – a controllo pubblico - altrettanto efficace da utilizzare per affrontare e risolvere tutte le tematiche di rilevanza educativa poste e che si andranno a porre in futuro ai Comuni dell’Unione Pedemontana in questo contesto.
Chiediamo pertanto ai Sindaci dei Comuni dell’Unione Pedemontana di avviare da subito un nuovo studio di fattibilità per la strutturazione di un servizio educativo alla collettività in capo all’Azienda Pedemontana Sociale, servizio che si vada ad affiancare a quelli già forniti dall’azienda a pieno e diretto indirizzo e controllo pubblico.
Chiediamo inoltre che sulle tematiche legate alla riqualificazione dei servizi alle persone ed alle famiglie si avvii da subito un confronto di natura politica e programmatica a livello di Unione Pedemontana.
COORDINAMENTO PSI UNIONE PEDEMONTANA PARMENSE
(Foto del sito del comune di Felino)