Al Presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini
Al Sindaco di Parma, Federico Pizzarotti
È passato oltre un anno dall’emersione della crisi tra Solares e Teatro delle Briciole. Gli ultimi segnali fanno temere che il patrimonio dell’importante centro teatrale possa venire prosciugato economicamente e ridimensionato culturalmente. In nome di cosa avviene questo sacrificio?
Il progetto di separazione tra i due soggetti, indicato da molti come la strada maestra per restituire l’autonomia e la responsabilità ad entrambe le parti, non è andato avanti e la triste impressione è che questa mancanza di progressi sia divenuta la strada per fare accettare alla città il sacrificio del Teatro e del suo patrimonio di risorse.
Per sgombrare il campo dalle ambiguità diciamo subito che la natura della crisi non riguarda il merito culturale e artistico dei soggetti coinvolti.
Per quanto riguarda la parte cinematografica e di arte contemporanea, Solares vanta le curate programmazioni del Cinema Edison, l’organizzazione di importanti eventi, mostre e installazioni artistiche (l’ultima Time machine. Vedere e sperimentare il tempo ha inaugurato Parma Capitale della cultura) e collaborazioni con grandi cineasti italiani e internazionali, da Emir Kusturica a Peter Greenaway a Wim Wenders, del quale ha prodotto fra l’altro Il Sale della Terra, il bel documentario del 2014 su Sebastião Salgado diretto dal regista tedesco insieme a Juliano Ribeiro Salgado (per il quale il Presidente della Fondazione, Andrea Gambetta, è stato insignito del Premio Gino Agostini della Cineteca di Bologna).
Per la parte teatrale, la Fondazione ha sempre fatto giustamente vanto di un fiore all’occhiello come il Teatro delle Briciole, che nel corso della sua storia quarantennale ha contribuito a scrivere e disegnare l’ambito del teatro per l’infanzia. Si tratta di un teatro eccellente nell’azione culturale ed educativa sul territorio, un teatro che per i contributi alla formazione delle giovani generazioni è sempre stato un interlocutore prezioso di noi insegnanti e docenti. Non a caso è stato oggetto di un lungo reportage di Rai Cultura nel 2015 intitolato Piccoli spettatori crescono. 38 anni del Teatro delle Briciole di Parma. E nel 2018 il Comune di Parma ha assegnato alle Briciole il Premio Sant’Ilario «per aver saputo costruire una propria forte identità culturale, impegnandosi, con sempre rinnovata energia e passione, nel raggiungere e coinvolgere gli spettatori di ogni età verso l’arte teatrale mediante la sperimentazione e la frequentazione di tutte le arti della scena, riuscendo in ogni stagione ad accendere negli spettatori il reincanto del mondo attraverso la magia del teatro».
E allora da dove nasce, nemmeno un anno dopo, la revoca della direzione artistica e organizzativa del Teatro delle Briciole, con la delibera del 27 giugno 2019, senza nemmeno interpellare il Comune, terzo socio della Fondazione, arrestando così nei fatti la progettazione teatrale?
Questa domanda inevasa circola da mesi ben al di fuori dei confini cittadini, coinvolge anche chi di noi insegna o ha insegnato in altre Università dell’Emilia-Romagna ed è stata fatta propria, oltre che dal mondo della scuola, anche dagli operatori nazionali del settore teatrale, tanto che il prestigioso premio UBU nel dicembre 2019 ha assegnato una “Menzione speciale di solidarietà” a Flavia Armenzoni, Beatrice Baruffini e Alessandra Belledi, le ex direttrici del Teatro, motivandola con queste parole: «Il Teatro delle Briciole è parte significativa del patrimonio teatrale nazionale. In occasione del Premio Ubu 2019 manifestiamo il nostro sostegno all’attività quarantennale che le Briciole hanno costruito con rigore, consapevolezza, vivacità progettuale del campo della produzione artistica, della formazione, della creazione di cittadinanza, con i giovani e gli insegnanti, con le scuole e l’università, attraverso progetti nazionali e internazionali rivolti a pubblici di ogni età».
Come scriventi e firmatari di questo appello riconosciamo il lavoro di mediazione che è stato tentato nei mesi scorsi, tramite il tavolo di lavoro predisposto dal Comune di Parma, coi rappresentanti legali delle parti coinvolte. Sappiamo che oltre la questione culturale esistono complesse e intricate questioni legali, giuridiche ed economiche nel merito delle quali non siamo in grado di entrare; ma abbiamo atteso speranzosi che si potesse arrivare alla prospettata separazione, e che cinema e teatro potessero continuare ognuno per la sua strada. Tuttavia, nonostante i numerosi incontri e confronti tra i soci fondatori, non si è arrivati ad una soluzione.
Nella lettera pubblicata sui giornali il 25 giugno scorso, Basta ledere l’immagine di Solares, il Cda della Fondazione afferma che “la barca è una sola e si dovrebbe remare tutti nello stesso verso”. Ma questo capzioso richiamo all’unità, dopo che da un anno, sul tavolo del Comune, è in campo l’ipotesi di separazione, cela la questione sostanziale dell’uso dei fondi destinati alle produzioni teatrali, come dimostrano gli ultimi e clamorosi sviluppi della vicenda: la diffida che TiDiBì Soc. Cooperativa (uno dei tre soci fondatori) ha indirizzato al Consiglio di Amministrazione della Fondazione Solares esortando «a rispettare il vincolo di destinazione dei contributi pubblici sottoindicati e, di conseguenza, a non utilizzare le entrate di cofinanziamento e i contributi pubblici di pertinenza esclusiva dell’attività dell’Area Teatro (Teatro delle Briciole) per coprire costi non inerenti e non di competenza dell’Area stessa». Fondi pubblici finalizzati che, ricordiamo, si sostanziano in un Contributo ministeriale del Fondo Unico dello spettacolo, un Contributo della Regione Emilia-Romagna, e uno del Comune di Parma.
Alla diffida ha fatto seguito, agli inizi di luglio, un esposto alla Procura della Repubblica da parte di oltre 200 cittadini e cittadine per chiedere di verificare «il corretto utilizzo, destinazione e rendicontazione dei fondi pubblici relativi agli anni 2018/2020 destinati a Solares Fondazione delle Arti».
L’esposto farà, immaginiamo, il suo (lungo) corso in sede giuridica. Ma alla luce degli ultimi e recenti fatti sopra citati diventa inevitabile richiedere alle stesse istituzioni erogatrici di quei fondi pubblici, ovvero Comune, Regione e Ministero, di esercitare la propria funzione di controllo – senza escludere l’eventualità del commissariamento –, poiché nel garantire il corretto utilizzo delle risorse erogate si sostanziano il governo democratico e la trasparenza delle Istituzioni.
Come insegnanti e docenti del mondo scolastico e universitario, che hanno il compito di educare e formare le nuove generazioni, sentiamo il dovere di proteggere e trasmettere questo patrimonio di sapere, di pratiche e di idee alle generazioni successive. Per questo esortiamo le istituzioni - locali, regionali o statali - a mettere in campo ulteriori e urgenti tentativi, oltre al prezioso ma purtroppo insufficiente tavolo di lavoro approntato la scorsa estate, e ad assumere ulteriori e diversi ruoli affinché si possano dirimere in tempi ragionevoli le questioni finanziarie e amministrative, ripristinare l’autonomia economica e progettuale di queste istituzioni culturali della città e ridefinire le basi per far ripartire al più presto la produzione e la progettazione culturale.
Mentre scriviamo questo appello, ci giunge notizia della lettera indirizzata dal Sindaco e dal Comune di Parma al Cda della Fondazione Solares con la richiesta di «rassegnare le dimissioni riconoscendo l’impossibilità a gestire il processo che deve portare alla separazione e alla riconfigurazione delle anime culturali della Fondazione Solares»; la recepiamo come un segnale importante e restiamo in attesa di conoscere gli sviluppi della situazione e le ulteriori azioni intraprese, rimanendo a vostra disposizione fiduciosi.
FIRME E ADESIONI
1. Marco Deriu, docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi, Università di Parma
2. Roberta Gandolfi, docente di Discipline dello Spettacolo, Università di Parma
3. Martina Giuffrè, docente di Antropologia Culturale, Università di Parma
4. Vincenza Pellegrino, docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi, Università di Parma
5. Cristina Valenti, docente di Discipline dello spettacolo, Università di Bologna.
6. Stefania Ablondi, insegnante alfabetizzatrice - L2, Parma, CPIA, Centro Provinciale Istruzione Adulti
7. Maria Teresa Alberici, docente di Lettere presso Ite Melloni di Parma
8. Giancarlo Anello, docente di Intercultura e pluralismo istituzionale, Università di Parma
9. Gioia Angeletti, docente Letteratura inglese, Università di Parma
10. Dimitris Argiropoulos, docente di Pedagogia speciale, Università di Parma
11. Carla Atzeni, maestra di italiano, scuola Primaria Bottego, dell'IC Puccini, Parma
12. Roberta Belledi, docente di Lettere, Liceo Artistico Toschi, Parma
13. Tifany Bernuzzi, docente di Scienze Umane presso il liceo Olivetti di Parma
14. Saverio Bettuzzi, docente di Biochimica, Università di Parma
15. Andrea Bianchi, docente di Filosofia del linguaggio, Università di Parma
16. Laura Candida Bigoi, docente di materie letterarie presso il Liceo Artistico Toschi, Parma.
17. Daniela Bini, docente di Inglese, Liceo Artistico Toschi, Parma
18. Daniel Boccacci, docente di Lettere, Istituto Comprensivo di Fontanellato
19. Alessandro Bosi, già docente di Sociologia Generale all'Università di Parma
20. Arianna Braghieri, docente di lettere presso Ite Melloni di Parma
21. Annamaria Buschini, docente di Igiene degli alimenti e della nutrizione, Università di Parma
22. Paola Buzzi, docente di Lettere presso I.C. Parmigianino, Parma
23. Maria Elena Capitani, docente a contratto di Letteratura e Lingua Inglese, Università di Parma
24. Elisabetta Carboni, insegnante di matematica Scuola primaria “G. Verdi”di San Polo di Torrile
25. Luca Caricati, docente di Psicologia della comunicazione
26. Cristina Carusi, docente di storia greca, Università di Parma
27. Nicola Catelli, docente di Letteratura italiana, Università di Parma
28. Ada Cigala, docente di Psicologia dello Sviluppo, Università di Parma
29. Paola Corsano, docente di Psicologia dell'educazione e dello sviluppo, Università di Parma
30. Alessandra Cremonesi, docente di lettere presso Ite Melloni, Parma
31. Daniela Dagli Alberi, docente di Italiano e storia, Liceo artistico Paolo Toschi, Parma
32. Letizia Dazzi, già docente di Storia e Filosofia al Liceo Scientifico G. Marconi, Parma
33. Francesco Di Benedetto, docente di matematica presso il liceo Romagnosi, Parma
34. Lorenzo Donati, dottorando di ricerca in Arti visive, performative, mediali, Università di Bologna
35. Elisabetta Fadda, docente di Istituzioni di storia dell'arte, Università di Parma
36. Claudia Farolini, docente di Lettere, IC Parmigianino di Parma
37. Agnese Ferrara, docente, Scuola Primaria presso "U. Corazza", D.D. Fratelli Bandiera
38. Maria Grazia Ferrari docente al Liceo delle Scienze Umane "Albertina Sanvitale" di Parma e docente di Sociologia Generale e Sociologia dell'Ambiente e del Territorio Università di Parma.
39. Stefania Fucci, docente di Sociologia generale Università di Parma
40. Carlo A. Gemignani, docente di Geografia, Università di Parma
41. Laura Gherardi, docente di Sociologia, critica sociale e opinione pubblica
42. Maria Candida Ghidini, docente di Letteratura Russa, Università di Parma
43. Antonella Ghinelli, maestra Scuola Primaria, I.C. Torrile
44. Andrea Giacomantonio, docente di Didattica e Pedagogia Speciale, Università di Parma
45. Alberto Girlando, già ordinario di Chimica Fisica, Università di Parma
46. Paola Goffrini, docente di Genetica, Università di Parma
47. Giulio Iacoli, docente di Critica letteraria e letterature comparate, Università di Parma
48. Emanuele Leonardi, docente di Culture, pratiche e linguaggi dei movimenti politici e sociali, Università di parma
49. Elena Luciano, docente di Pedagogia dell'infanzia, Università di Parma
50. Massimo Magnani, docente di Letteratura greca, Università di Parma
51. Tiziana Mancini, docente di Psicologia sociale applicata ai contesti reali e virtuali
52. Sergio Manghi, docente di Sociologia delle emozioni collettive, Università di Parma
53. Stefano Marchetti, docente lettere Istituto Parmigianino di Parma
54. Laura Mariani, docente di Storia dell'attore, Università di Bologna
55. Massimo Marino, già docente di Letteratura poetica e drammatica, conservatorio di Parma
56. Donatella Martinelli, docente di Storia della lingua italiana, Università di Parma
57. Rita Messori, docente di Estetica e teoria delle arti, Università di Parma
58. Sabrina Michelotti, docente di italiano e storia presso l'ITAS Bocchialini di Parma
59. Paola Modesti, docente di Matematica generale, Università di Parma
60. Viorica Modval, docente di matematica e scienze, Scuola primaria "Giuseppe Verdi", San Polo di Torrile
61. Franco Nasi, docente Letteratura anglo-americana, Università di Modena e Reggio Emilia
62. Maria Cristina Ossiprandi, docente di Malattie Infettive, Università di Parma
63. Fausto Pagnotta, docente a contratto di Sociologia della comunicazione e dei nuovi media, Università di Parma
64. Anna Painelli, docente di Chimica fisica, Università di Parma
65. Alba Pessini, docente di Letteratura francese, Università di Parma
66. Elena Pessini, docente di Lingua francese, Università di Parma
67. Davide Papotti, docente di Geografia culturale, Università di Parma
68. Mario Ricca, docente di diritto interculturale, Università di Parma
69. Paolo Rinoldi, docente di Filologia Romanza, Università di Parma
70. Dolores Rollo, docente di Psicologia dell’Educazione, Università di Parma
71. Giuliano Scabia, già docente di Drammaturgia II, Università di Bologna
72. Fabrizio Storti, docente di geologia e prorettore alla Terza Missione Università di Parma
73. Maria Traclo’, docente di diritto, Ite Melloni di Parma
74. Giorgio Triani, docente a contratto di Social Media, news e comunicazione pubblicitaria, Università di Parma
75. Mario Turci, cultore della materia Antropologia culturale e Direttore della Fondazione Museo Ettore Guatelli
76. Armando Vannucci, docente di Teoria dei segnali, Università di Parma
77. Carlo Varotti, docente di Letteratura Italiana, Università di Parma