Parma 27 settembre 2019 - Quando si parla di biblioteca, la visione che si forma subito nella mente è un luogo silenzioso in cui si studia, non si parla e la socialità è bloccata sul nascere e zittita da un fermo “ssssh!”.
Diverso, invece, è quando facciamo riferimento alla biblioteca sociale. Per biblioteca sociale si intende un luogo di incontro dove la cultura, i libri e l’informazione fanno da comune denominatore. In questa particolare tipologia non conta tanto la tecnologia, ma il calore umano di ogni persona che ne fa parte. Diventa dunque un luogo nato per incontrare persone, fare due chiacchiere, leggere il giornale o partecipare alle conferenze culturali proposte.
Una biblioteca sociale si colloca nell’esperienza individuale come luogo quotidiano d’aggregazione, aperto a tutti, gratuito e che fa della gradevole permanenza dell’utente il suo punto forte. Non risponde semplicemente ad una esigenza didattico-informativa, ma ad un bisogno sociale, creativo, ludico e ricreativo. La gestione di solo soci volontari, inoltre, rende l’ambiente della biblioteca allegro e familiare; l’impegno individuale diventa un mattoncino per la costruzione di un progetto che si rispecchia non solo nel singolo ma nell’intera collettività. A novembre del 2018 Intesa San Martino ha dato vita alla Biblioteca Sociale Roberta Venturini, nata in memoria della moglie del presidente Pasquale Leone Galimi, prematuramente scomparsa.
Attualmente la Biblioteca conta circa 5000 testi interamente donati dalla cittadinanza ed è gestita esclusivamente da soci volontari. L’obiettivo è creare un hub culturale nel quartiere San Leonardo (Via Venezia 123/A), quartiere famoso a Parma per le sue scottanti criticità: attraverso conferenze, letture animate, eventi e incontri vuole potersi sentire parte della comunità, contribuendo alla crescita del territorio e alla diffusione della cultura. Fortemente radicata nel territorio e nel quartiere nel quale sorge, si mette a disposizione per salvare dal macero i libri ormai dimenticati o indesiderati e, per dar loro, nuova linfa vitale.
L’associazione Intesa San Martino si impegna nella raccolta di donazioni di libri di ogni genere che andranno ad accrescere il patrimonio letterario della biblioteca e che verrà messa gratuitamente a servizio della collettività. Una collettività che sempre più risulta disgregata, frustrata e tendenzialmente proiettata verso il bisogno individuale. Il ruolo delle biblioteche sociali risponde dunque ad un bisogno di socialità che sempre più si sta perdendo, anche e soprattutto nella vita dei quartieri i quali hanno cercato di conservare quel senso di comunità e relazione sociale disperso nelle grandi agglomerazioni umane.
Quasi un ritorno alle origini in cui il punto di aggregazione principale è sostenuto dal contatto e confronto umano ed è arricchito dalla cultura e dalla sua promozione. La biblioteca diviene dunque un porto sicuro in cui approdare e conoscere persone dal vissuto differente che, attraverso il confronto, non solo si arricchiscono personalmente ma che donano agli altri una piccola parte di sé. Nell’idea di prestare volontariamente e gratuitamente il proprio tempo agli altri, che sta alla base della vita della biblioteca sociale, si radica dunque la cultura del dono che, in un’epoca dominata dal consumismo, rappresenta il più antico ma più significativo valore.
Eleonora Puggioni
Ufficio stampa Intesa San Martino