A Parma sono in corso le celebrazione del bicentario del Ducato di Maria Luigia che tanto ha determinato la storia, la cultura e le tradizioni di questa vivace città emiliana. Merito della Duchessa è senz'altro quello di aver trasmesso una forte cultura musicale grazie alla costruzione del Teatro Regio e del Conservatorio per non dimenticare le tanto amate Violette di Parma che....possiamo anche mangiare!
Di Renata Gorreri
Il 20 Aprile 1816 Maria Luigia D'Austria entrava in Parma, capitale del Ducato che le era stato assegnato dal Consiglio di Vienna del 1815.
Maria Luigia, figlia dell'imperatore d'Austria, moglie di Napoleone, quindi imperatrice dei francesi, era stata reggente per conto del marito durante le sue campagne di guerra, era la madre dello sfortunato re di Roma.
Nonostante le sue abitudini da imperatrice, si adattò perfettamente alla vita del piccolo Ducato. Amava la vita semplice e, appena arrivata, si dedicò con passione al suo territorio e alla sua gente.
I parmigiani l'hanno ricambiata fin da subito con tanto affetto, tanto da conservare fino ad oggi il ricordo di quei trent'anni di regno sereno e prospero.
Maria Luigia si è occupata delle arti, riportando a Parma diverse opere che erano state sottratte durante le guerre, ha migliorato la viabilità facendo costruire ponti e strade, ha dato un forte impulso alla cultura musicale, istituendo l'attuale Conservatorio e facendo costruire il Teatro Regio, il tempio della lirica che tutti conosciamo e che tanti cantanti temono, per la profonda cultura dei melomani parmigiani.
Tutta la storia attuale di Parma, affonda le sue radici in quei tempi.
Maria Luigia aveva anche una grande passione per la botanica e una grande affezione per un fiore: la Violetta di Parma. Già quando era imperatrice a Parigi, amava questo fiore per il suo colore e il profumo. Aveva chiesto alla sua dama d'onore di inviargliene alcune piantine anche a Parma, nella speranza di poterle coltivare e, a questo scopo, ha fatto predisporre l'Orto Botanico.
Le amava tanto che a volte sostituiva, nella sua corrispondenza, la firma con una violetta, aveva voluto che i suoi domestici avessero la livrea color violetta e la violetta era dipinta sui suoi piatti e vasellame e ricamata sui suoi abiti. Persino sull'abito nuziale, quando sposò Napoleone.
I frati del convento dell'Annunciata riuscirono ad estrarre il profumo della violetta e lo producevano solo per la Duchessa.
Nel 1870, diversi anni dopo la morte di Maria Luigia, Lodovico Borsari riuscì ad avere la formula ed iniziò la produzione del profumo che ebbe un tale successo, da fare della Borsari un'azienda internazionalmente riconosciuta. Ora la Borsari non c'è più, acquistata da una multinazionale, però c'è un piccolo e tipico negozio in centro a Parma, che ancora produce e vende il profumo della Violetta di Parma.
La violetta veniva e viene ancora usata anche in pasticceria.
Viene candita ed utilizzata per guarnire torte, pasticcini, gelati, o anche semplicemente per accompagnare un buon caffè.
Per ringraziare la Buona Duchessa per tutto quello che ha fatto per la città, ogni anno un gruppo di parmigiani porta un mazzolino di violette sulla sua tomba a Vienna.
Per celebrare degnamente il bicentenario dell'arrivo di Maria Luigia in città, il Comune di Parma ha organizzato una serie di eventi per portare il turista, le famiglie e gli amanti delle arti, a scoprire i luoghi simbolo che indicano l'impatto storico, artistico e culturale della Buona Duchessa sulla realtà cittadina.
"Il paese nel quale vivo è un vero giardino; ho nelle mani il modo di rendere felici quattrocentomila anime; di proteggere le scienze e le arti. Non sono ambiziosa ed ho la speranza di passare qui un gran numero di anni, che si rassomiglieranno tutti ma che tutti saranno dolci e tranquilli."
- Lettera di Maria Luigia d'Asburgo alla duchessa di Montebello, dama d'onore nel periodo imperiale, 11 maggio 1816
Vi invito a visitare il raffinato sito attivato dal Comune di Parma per scoprire la città e il suo territorio in questo 2016 di grande cultura marialuigia2016.it.
With the courtesy of: - wandabenati