La fiaba nata dalla penna di Collodi sbarca al Teatro della Luna di Milano con una produzione italiana tra le migliori di sempre: uno spettacolo che diverte, commuove e sorprende con grandiosi effetti speciali. -
Parma, 12 settembre 2015 - Pietro Razzini -
Divertente e commovente, musicalmente trascinante e artisticamente coinvolgente: tutto questo e molto di più è "Pinocchio-il grande musical", spettacolo di Saverio Marconi portato in scena dalla compagnia della Rancia, al Teatro della Luna di Milano dall' 1 settembre al 18 ottobre. Ad esaltare uno show di assoluta qualità, anche le musiche dei Pooh (Dody Battaglia, Red Canzian e Roby Facchinetti).
LA STORIA - Nato dalla penna di Collodi, Pinocchio è portato in scena con una produzione italiana tra le migliori di sempre, apprezzato nelle centinaia di repliche che hanno già abbracciato tutto lo Stivale. Uno spettacolo adatto a tutta la famiglia, sorprendente in diversi momenti, mai giù di tono nonostante le oltre due ore offerte al pubblico.
PROTAGONISTI - Intorno a Manuel Frattini, centro della scena ed entusiasmante protagonista, ruotano tutta una serie di personaggi che entrano nel cuore dei presenti: dalle simpatiche gag del gatto (Gianluca Sticotti) e la volpe (Giulia Marangoni) alla dolcezza della fata turchina (Beatrice Baldaccini), passando per l'adrenalina di Lucignolo (Gioacchino Inzirillo) e la arguta poesia di Mangiafuoco (Fabrizio Corucci).
TEMI - Dietro a un lavoro tecnico-artistico di grande qualità, c'è anche un' abbondanza di tematiche trattate con la giusta attenzione: il rapporto padri-figli, l'amicizia, la diversità e il valore della famiglia. Tutti strettamente attuali. Tutti affrontati con equilibrio. Il ritmo trascinante, i costumi variopinti e le scenografie accattivanti hanno fatto il resto. Nota interessante, da conoscere per tutti coloro che vorranno godere di questo spettacolo: scaricando sul proprio smartphone o iPad l'applicazione OperaVoice, sarà possibile seguire in perfetta sincronia i testi cantati e recitati sul palco. Benvenuti nel teatro del ventunesimo secolo: tranquilli, è tutto vero. Non rischiate che vi si allunghi il naso dicendolo agli amici.