Lettere a Tito n. 518. Un monumento di memoria per Vittorina ‘a Turchja e il suo delizioso pane al forno a legna di Badolato (Cz)
Laboratori e prova finale con gli studenti del “Corso” e del “Mandela”
Marco Simonazzi: “Investiamo sui giovani per continuare ad avere pane di qualità sperando che qualcuno di loro s’innamori del mestiere del fornaio”
Simonazzi: “Troppi panificatori a rischio chiusura a causa dei rincari energetici: chiediamo lo sgravio dei contributi per i dipendenti e moratoria dei finanziamenti per un anno come è stato fatto per la pandemia.
La speculazione non sta colpendo solo i consumi energetici, ora l’allarme passa sui prodotti alimentari.
I controlli erano mirati per verificare il rispetto delle norme igienico sanitarie e amministrative, oltre a quelle delle norme anti Covid. In un esercizio commerciale è stata sequestrata l’ingente quantità di materie prime scadute o prive di etichette dal valore di 10 mila euro.
#Sicurezza #Alimentare - Dopo il ritiro volontario segnalato anche dallo “Sportello dei Diritti” arriva la precisazione di Barilla France. “Minima quantità di prodotto a marchio Harrys destinato ai professionisti non presente a scaffale. Non presenta rischi per la salute del consumatore. Nessuna traccia del contaminante in questione.”
Eurostat, prezzo del pane nei Paesi Ue: l'Italia al di sopra dell'indice medio dei prezzi nell'UE nel 2020. In Danimarca il più caro.
A settembre possibili rincari del costo del pane, pasta e dei prodotti da forno come conseguenza dell'aumento del prezzo a livello globale del grano. Lo "Sportello dei Diritti" rilancia le preoccupazioni di fornai e panificatori
Lo aveva già preannunciato ad inizio agosto il Wall Street Journal, uno dei più importanti quotidiani finanziari al mondo, il possibile e rapido aumento del prezzo del grano dovuto ad un mix di inverno molto freddo ed estate bollente. Ed aveva fatto presagire che si sarebbe potuti tornare ai picchi del 2012. Diversi analisti del settore, come riportato dall'autorevole giornale americano, hanno rilevato che "ogni ulteriore calo delle forniture potrebbe condurre il mercato in condizioni di grossa scarsità di offerta", situazione nella quale il prezzo sale sempre per le leggi dell'economia. Circostanze che avrebbero avuto un conseguente effetto sui prodotti trasformati, in particolare pane e pasta.
La produzione, in particolare, sarebbe calata in Unione Europea, Russia, Stati Uniti, Canada, Ucraina, Pakistan Australia e Turchia. Tutti i grandi produttori, in pratica e non solo. Secondo le stime USA, la produzione globale di grano calerà da 758 a 730 milioni di tonnellate anno su anno.
Ed era stata la stessa Coldiretti ad allarmarci prima di metà agosto con un comunicato che non lascia spazio a fantasie: "La siccità e il caldo hanno "bruciato" questa estate la produzione di grano in Europa del 10% rispetto allo scorso anno per effetto soprattutto del calo dei raccolti in Nord Europa, in Germania e Francia. Le stime – secondo l'organizzazione – sono ridotte ad appena 127,7 milioni di tonnellate per il grano tenero destinato a pane e biscotti nell'Unione Europea, secondo Strategie Grains, mentre per il grano duro destinato alla pasta il calo è contenuto al 4% con un quantitativo di 9,2 milioni di tonnellate a livello europeo. La produzione di grano tenero della Francia stimata pari a 35,1 milioni di tonnellate, il 4% in meno rispetto allo scorso anno, mentre in Germania, che è il secondo produttore di grano dopo la Francia, la produzione di grano si è ridotta del 20% su valori per la prima volta insufficienti addirittura per coprire i fabbisogni interni ma una forte contrazione dei raccolti si registra anche in Scandinavia".
Le conseguenze, quindi, e con molto rammarico sono abbastanza chiare: aumenta il costo del grano, quello della farina e dunque anche quello del pane, della pasta e dei prodotti da forno.
E sono proprio alcuni artigiani tra fornai e panettieri, ad esprimere nei giorni scorsi le loro preoccupazioni allo "Sportello dei Diritti" avendo appreso dai loro fornitori che da settembre le prossime forniture di farine subiranno un sostanzioso rincaro con la conseguenza, che quasi certamente, saranno costretti a ritoccare i prezzi dei loro prodotti che andranno ad incidere sulle tasche dei consumatori.
È chiaro che non avendo ancora piena cognizione dell'aumento del costo del grano e delle farine all'ingrosso ci è difficile fare delle stime su quelli che potranno essere i rincari al dettaglio, rileva Giovanni D'Agata presidente dello "Sportello dei Diritti". Tuttavia è bene raccogliere sin d'ora le preoccupazioni espresse da coloro che toccheranno per primi gli aumenti suindicati per richiedere tempestivamente gli adeguati interventi necessari perché tali costi aggiuntivi non vadano incidere su beni di prima necessità quale pane, pasta e prodotti da forno.
( 24 agosto 2018 )
Plastica dentro il pane: Naturasì ritira baguette classica gluten free. Allerta lanciata dall'Ufficio federale della sicurezza alimentare tedesco.
La catena di supermercati di prodotti biologici Naturasì richiama la baguette classica Schinitzer gluten free per rischio di presenza di pezzi di plastica all'interno. Nello specifico, il prodotto richiamato è la confezione da 360 grammi con termine massimo di scadenza del 03/01/2018, prodotta dall'azienda tedesca Schnitzer GmbH & Co.
NaturaSì invita chiunque l'avesse comprata a non consumarla e riportarla presso il punto vendita d'acquisto dove si provvederà alla sostituzione o al rimborso. L'Ufficio federale della sicurezza alimentare ha quindi annunciato il ritiro dalla vendita rilanciando l'allerta sul portale del dicastero tedesco sul sito internet Lebensmittelwarnung.de. Il ritiro, segnala Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", è stato effettuato dopo la segnalazione di un consumatore che ha trovato un residuo appuntito.