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La Guardia di Finanza di Ferrara, durante lo scorso fine settimana, nel centro cittadino, ha proceduto al controllo di un esercizio commerciale utilizzato come deposito di sostanze stupefacenti.

R.R., ferrarese di cinquant'anni, è stato trovato in possesso di 5 chili e mezzo di stupefacenti del tipo "hashish" e del tipo "marijuana", quindi arrestato per aver violato l'art.73 del testo unico sulle sostanze stupefacenti e processato per direttissima.

Lo stupefacente tolto al mercato, al dettaglio, avrebbe fruttato circa 100.000 euro.

Pubblicato in Cronaca Emilia

A seguito dell'arresto dell'uomo che l'altra notte in un bar di viale Dante, si è macchiato dei reati di violenza sessuale, sequestro di persona, rapina e anche evasione (era agli arresti domiciliari) nei confronti di una giovane donna, il sindaco Patrizia Barbieri fa presente quanto segue: "Desidero ringraziare il comandante provinciale dei Carabinieri, colonnello Corrado Scattaretico e i componenti il Nucleo Investigativo e dell'Aliquota Operativa del Norm di Piacenza, per avere portato a termine in poche ore un intervento non certamente semplice, che ha condotto in carcere lo stupratore che si è macchiato della violenza più barbara nei confronti di una giovane donna e madre, cui sono vicina in questo momento di profonda sofferenza e di dolore, e alla quale va tutta la mia solidarietà e quella dell'intera Amministrazione".

Prosegue il sindaco: "Non si tratta della prima e non sarà certamente l'ultima azione importante delle Forze dell'ordine sul territorio, ma ritengo indispensabile valorizzare un'operazione di tale portata e i risultati conseguiti, cogliendo l'occasione per esprimere al colonnello Scattaretico la mia gratitudine più sincera, anche a nome di tutti i cittadini che hanno seguito da subito e con particolare attenzione questa vicenda che ha lasciato attonita e sgomenta un'intera città". Aggiunge Patrizia Barbieri: "Come Amministrazione Comunale ho sempre apprezzato il costante impegno quotidiano profuso per intensificare le attività di contrasto alla criminalità da parte di tutti gli uomini e le donne delle Forze dell'ordine e dei loro responsabili che in ogni occasione dimostrano di operare nella legalità a garanzia dell'incolumità dei cittadini".
Conclude il primo cittadino: "Il mio grazie di cuore va in questo momento a tutti i protagonisti di questa azione che, con professionalità e accuratezza, giornalmente svolgono le loro funzioni, anche con controlli mirati atti a prevenire molti reati".

Pubblicato in Cronaca Piacenza

Riceviamo e pubblichiamo la "Lettera aperta ai CCV dei quartieri San Leonardo e Cortile San Martino prevenuta dal "Manifesto Per San Leonardo".

Spett.le
CCV SAN LEONARDO
CCV CORTILE SAN MARTINO
Parma

Gentili membri dei Consigli Cittadini Volontari in indirizzo,
abbiamo avuto modo di incontrarci durante le vostre prime riunioni dopo l' elezione dei nuovi CCV: con alcuni di voi abbiamo avuto modo di confrontarci e collaborare durante lo scorso mandato , con gli altri speriamo di conoscerci e ragionare insieme nel tempo.

Il nostro Gruppo è animato e si muove con l' unico obbiettivo di contribuire al bene comune del Nostro Quartiere (S. Leonardo e Cortile S Martino) ed è in quest'ottica che ci pare utile ed importante ritornare sinteticamente ad evidenziare i temi e le problematiche da noi presentate negli anni e racchiuse nel documento MANIFESTO SAN LEONARDO; situazioni e criticita' che necessitano di essere tenute in evidenza e che riteniamo dovrebbero essere oggetto primario delle vostre Riunioni ed Ordini del giorno perché ancora irrisolte ed addirittura peggiorate

La necessità che come CCV (S. Leonardo e Cortile S Martino) riprendiate in mano i temi esposti nel MANIFESTO e quelli che abbiamo evidenziato via, via sulla nostra pagina Facebook (ad esempio i vari "Dove eravamo rimasti") nasce dal fatto che ultimamente ascoltiamo, talvolta attoniti, affermazioni del tipo:
- il Nostro Quartiere non è peggio di altri quartieri (sui quotidiani in effetti anche altri quartieri si lamentano per lo stato di abbandono.....),
- la situazione non è così male perché ci sono tante positività (nel Nostro Quartiere le associazioni, i gruppi, le parrocchie si muovono, si incontrano........),
- l'illegalità è diffusa ovunque ........

Ci pare evidente il tentativo di "annacquare" , smorzando, attenuando o ignorando i problemi cronicizzati del Nostro Quartiere che, come noi diciamo da anni, richiedono un impegno straordinario non solo dal basso, ma anche e soprattutto dall'alto delle Amministrazioni e delle Istituzioni.
E' evidente che il "mal comune" non è "un mezzo gaudio"!

Se criminalita'/illegalità/degrado stanno infestando anche altri quartieri, se il NOSTRO QUARTIERE piange e gli altri (e la città) non ridono, non ci dà soddisfazione anzi ci inquieta e ci preoccupa ancor di piu'.

Sul tema Sicurezza è prima di tutto doveroso ringraziare tutti gli appartenenti alle Forze dell'Ordine ed alla Polizia Municipale per gli sforzi che devono sostenere in mancanza di risorse, ma non possiamo non evidenziare che quanto è stato attuato fino ad oggi è, come i fatti dimostrano, insufficiente, inefficace o, per dirla in altro modo: tutto troppo "ordinario".

Eliminare una "occupazione del territorio" come quella che negli anni si e' insediata in San Leonardo, richiede interventi specifici, dedicati e continuativi (conoscenza delle peculiarità territoriali di cui all'articolo 21 del Patto per una città più sicura del 2015!!!).

La cartina al "tornasole" di tale condizione critica è il perdurare, anzi il peggiorare, della situazione di illegalità e di pressoché totale impunità. Gli spacciatori aumentano mentre probabilmente si riducono le denunce, la sfiducia si accresce, ma soprattutto ci si sta "abituando" rassegnati, a subire la loro presenza indisturbata.
Occorre riconoscere la straordinaria gravità della situazione ed intervenire di conseguenza.

Anche la recente modifica al Regolamento della Polizia Municipale, per adeguarlo alle nuove disposizioni introdotte dal Decreto Minniti, sembra limitarsi ad un ambito ordinario tralasciando quelle opportunità che il decreto contempla e che aumenterebbero l'efficacia degli interventi attuabili. Infatti il decreto Minniti da maggiori poteri al Sindaco, sia in veste di Ufficiale del Governo per le ipotesi riconducibili alla sicurezza pubblica, sia quale Rappresentante della comunità locale per tematiche che vanno al di là della sola sicurezza pubblica (ad esempio tutela della tranquillità e del riposo dei residenti nonché dell'ambiente e del patrimonio culturale....).

Non possiamo accettare, lo ribadiamo, che le istituzioni si arrendano lasciando ai singoli cittadini l'onere della difesa e del contrasto all'illegalità e alla criminalità, come sembra avvenire guardando il recente articolo giornalistico sul pensionato che disturba gli spacciatori.

Si deve intervenire presto ed in modo "straordinario" sicuramente anche sul fronte del "consumo" attraverso il coinvolgimento di Scuole, Asl etc.... (ma qui occorre progettualità a medio/ lungo termine).

Ambiente: su tutti i temi da noi sollevati relativamente a questo ambito (smog, rumore, calore, elettromagnetismo....) tutto tace e noi continuiamo a respirare aria "strainquinata".
Silenziosamente emergono nuovi Supermercati (si parla di uno nuovo anche nell'area ex-Tarasconi), ma non si sente mai parlare di nuove alberature (ad esempio lungo gli assi di penetrazione) malgrado l'ampia disponibilità di spazi, né di sostituzione degli alberi morti, mentre le postazioni in cui sono stati abbattuti gli alberi vengono asfaltate; non vengono allestite le barriere antirumore, mentre si delineano, in un orizzonte molto prossimo, realizzazioni e costruzioni ad alto impatto ambientale, come l'Aeroporto Cargo, il Mall di Baganzola, un Nuovo impianto di trattamento rifiuti e, forse, l'aumento della quantità di rifiuti bruciati dall'inceneritore.

Pur apprezzando le zone 30, ci aspettavamo qualche intervento più incisivo sul traffico e pensiamo che per parlare di rivoluzione ambientale non sia sufficiente ampliare di pochi metri le zone trenta già esistenti o crearne altre di poche decine di metri quadri, peraltro non interconnesse tra loro.

Anche il nuovo complesso ex Cral Bormioli non può essere spacciato come la panacea di tutti i mali ambientali del San Leonardo .......
Partendo da queste premesse come possiamo pensare che il Protocollo d'intesa sul Verde del 23/5/2018 non rimanga solo sulla carta? se a quanto ci risulta non viene neppure applicata la Legge 29/1/1992 n.113 che prevede la piantumazione di un albero per ogni neonato residente?

Degrado: ahinoi!! anche qui non temiamo smentite........chiediamo uno sforzo di memoria a tutti: andate a vedere le situazioni di degrado urbanistico da noi e da altri segnalate e verifichiamo quanto è stato fatto. .... Stu Stazione, Ex Boschi ...........Ex Bormioli Rocco ..........
Non ci risultano investimenti a sostegno del commercio di vicinato ..........

Chiediamo un impegno "straordinario" anche a voi Consiglieri pur consapevoli del fatto che siete "volontari", che avete risorse scarse se non addirittura nulle.
Mettete all'ordine del giorno questi temi, chiedete documentazione a supporto per valutare la coerenza col bene pubblico delle scelte effettuate sul Nostro Quartiere (ad esempio sull'Ostello della Gioventù, sull'apertura dei nuovi Supermercati, sul piano di Videosorveglianza che tenga conto della cartina Pusher, .....), coinvolgete i Consiglieri Comunali eletti dal quartiere nelle file della maggioranza e facciamo fronte comune per migliorare le nostre condizioni di vita.

SICUREZZA AMBIENTE DEGRADO SOCIALITA' EDUCAZIONE CIVICA......
Quello che sarà il NOSTRO QUARTIERE domani lo si sta determinando oggi.
E' necessario perciò mettere in piedi azioni immediate ed una progettualità che consenta di realizzare un quartiere SOSTENIBILE FIN DA OGGI.

p.s.: bisognerebbe chiedere anche una modifica del Bilancio Partecipativo in maniera tale che almeno un progetto per quartiere venga finanziato
Per maggiori approfondimenti vi rimandiamo alla lettura delle nostre lettere inviate a diversi destinatari in questi anni e presenti sulla nostra pagina face book.
Cordiali saluti
MANIFESTO PER SAN LEONARDO

Pubblicato in Cronaca Parma

Importanti novità tecnologiche sono state introdotte nel porto di Ravenna presso il varco doganale gestito da "TCR – TERMINAL CONTAINER RAVENNA", presidiato dai militari del 2° Nucleo Operativo della Guardia di Finanza in servizio di vigilanza doganale.

Da qualche settimana, infatti, è operativa un'innovativa "sala controllo" a disposizione dei Finanzieri impiegati presso il citato varco, che consente alle Fiamme Gialle di monitorare in modalità completamente automatizzata i traffici commerciali in entrata e in uscita.

Grazie all'installazione in prossimità della linea di dogana di moderni "totem" dotati di scanner ad alta risoluzione e di sistemi audio/video di ultima generazione, ora i conducenti degli autoarticolati possono espletare le previste formalità restando a bordo del proprio mezzo, semplicemente inserendo nel lettore ottico presente sul "totem" il documento doganale che scorta le merci ed interagendo a distanza, mediante un videocitofono dedicato, con i Finanzieri addetti alla vigilanza.

Attraverso l'immediata visualizzazione del documento inserito dal conducente nello scanner, il militare in servizio presso la "sala controllo" può rapidamente verificare al
terminale la sua regolarità ed azionare direttamente dalla propria postazione la sbarra di uscita per autorizzare il transito dell'autoarticolato ovvero, se necessario, bloccarne il passaggio per svolgere ulteriori approfondimenti.

Una moderna e innovativa soluzione che, unita ad una completa copertura dell'area con telecamere che consentono ai militari di inquadrare anche i più piccoli particolari dei
container che attraversano il varco, permette alle Fiamme Gialle di tenere costantemente monitorati i traffici, svolgendo tutte le operazioni di controllo in modo rapido e sicuro.

Il rilevante progetto di rinnovamento infrastrutturale, attuato grazie all'impegno messo in campo da TCR e in stretta collaborazione con l'Ufficio delle Dogane di Ravenna, realizza un concreto miglioramento delle procedure di controllo rimesse alla Guardia di Finanza, rese ora più snelle e veloci con indubbie ricadute positive sulla fluidità dei traffici commerciali che interessano il porto di Ravenna.

 

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Pubblicato in Nuove Tecnologie Emilia

A chiamare gli agenti è stata la donna, dopo aver subito l'ennesimo maltrattamento. Il 37 enne tunisino è stato denunciato a piede libero per porto ingiustificato di armi e strumenti atti a offendere.

di Manuela Fiorini Modena 13 luglio 2018 – Notte brava per un 37 enne tunisino che ieri sera, in via Ghiaroni, si aggirava completamente ubriaco e armato di un coltello a serramanico. Ad avvertire le Forze dell'Ordine, componendo il numero di emergenza 112, è stata la moglie, che poco prima aveva subito le botte del coniuge e che aveva visto il marito scendere in strada in quelle condizioni.

Giunti sul posto, gli uomini della Questura si sono effettivamente trovati di fronte l'uomo in evidente stato di alterazione psicofisica dovuta all'assunzione di alcool. Lo straniero parlava in maniera confusa, pronunciando frasi sconnesse, e usando un tono aggressivo e minaccioso nei confronti degli agenti. Fisicamente non stava certo meglio: barcollava e si reggeva in piedi a malapena. Gli operatori lo hanno infine convinto a consegnare loro un coltello a serramanico che l'uomo teneva nella tasca dei pantaloni.

Il 37 enne è stato poi denunciato a piede libero per porto ingiustificato di armi e strumenti atti a offendere e per maltrattamenti nei confronti della moglie. Inoltre, gli è stata elevata una sanzione amministrativa per ubriacatezza molesta.

Pubblicato in Cronaca Modena

Sigaretta elettronica esplode in tasca: Jason Curmi mostra i suoi jeans a brandelli e le gravi ustioni alla coscia e alla mano mentre lotta per camminare e sedersi tre settimane dopo l'esplosione

Prima le scintille, poi le fiamme. Un uomo ha riportato ustioni di terzo grado alla gamba dopo l'esplosione della sigaretta elettronica che teneva nella tasca dei jeans. Jason Curmi, dipendente di un negozio a Vauxhall, nel sud di Londra, è stato lo sfortunato protagonista della disavventura. Il 46enne, che ha cercato di limitare i danni gettando acqua sulla gamba, è stato trasportato in ospedale con gravi lesioni.

I colleghi, che hanno assistito alla scena e che lo hanno soccorso, hanno raccontato che sembrava di assistere all'esplosione di petardi. L'uomo è stato immediatamente ricoverato in un'unità specializzata nelle ustioni presso l'Ospedale londinese. I medici hanno dichiarato che il 46enne che ha riportato gravi ustioni alla coscia destra, ha rischiato di perdere la gamba perchè in quel frangente indossava jeans invece di pantaloni quando la batteria è esplosa. Seppur trascorse tre settimane da quel tragico incidente, non è ancora rientrato al lavoro. L'uomo, che sta ancora lottando per camminare e sedersi, ha dichiarato che cercava di togliersi il vizio del fumo con la sigaretta elettronica dopo aver smesso di fumare tre mesi fa.

I medici hanno inoltre riferito che potrebbe essere necessario un innesto di pelle per riparare i danni da ustioni di secondo e terzo grado della coscia. La compagnia cinese EFest, che produce la batteria, non ha commentato. Il Chartered Trading Standards Institute ha dichiarato di essere a conoscenza del surriscaldamento delle batterie ma non è a conoscenza di altri incidenti.

Per Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", si tratta dell'ennesimo caso segnalato e rimbalzato alle cronache circa i rischi connessi all'uso della sigaretta elettronica che è diventata una valida alleata per i fumatori incalliti. Proprio per questo, è necessario che le case produttrici adottino maggiori accorgimenti, anche in termini d'informazione ai consumatori per evitare che si ripetano casi analoghi.

(7 luglio 2018)

Negli ultimi mesi la sicurezza negli ospedali modenesi Policlinico e Civile di Baggiovara si è ulteriormente rafforzata grazie ad una vera e propria task force che ha dato i suoi frutti. Il Piano Sicurezza avviato nel 2015 al Policlinico è stato esteso all'Ospedale Civile dalla fine del 2017 e permette di migliorare la sicurezza nei nosocomi cittadini grazie al lavoro svolto in collaborazione tra la Vigilanza Interna e le Forze dell'Ordine.

Il Piano Sicurezza mira a far collimare la vocazione di accoglienza dell'ospedale con la necessità di tutelare non solo i pazienti e dipendenti ma anche le attrezzature che, essendo di proprietà di un ente pubblico, sono della collettività.

Al Policlinico di Modena, nel 2015 sono state ripristinate tutte le 130 telecamere presenti, sostituendo quelle obsolete e/o non più funzionanti riposizionando quelle che, per effetto di modifiche avvenute agli spazi, non assicuravano più la giusta visuale. Nel 2016 il progetto ha visto l'installazione delle telecamere presso gli ingressi principali, le aree esterne non ancora videosorvegliate e misure ad hoc per alcuni reparti. Ad oggi le telecamere installate al Policlinico sono 183 di cui la maggior parte vigila sugli ingressi e sulle aree comuni che accolgono ogni giorno migliaia di visitatori.

All'Ospedale Civile di Baggiovara le telecamere installate sono 85. Tra queste, 68 sono interne e vigilano sugli ingressi, sui corridoi di transito e gli spazi comuni. 8 monitorano il parcheggio coperto, 9 gli accessi alla viabilità interna. Anche per questo Presidio Ospedaliero è previsto un progetto di implementazione delle telecamere per coprire aree ora scoperte e quindi rafforzare il controllo

Il posizionamento delle telecamere deve consentire il controllo, senza impattare sulla privacy dei degenti. A questi aspetti tecnologici si aggiunge la decisiva collaborazione tra il servizio di Vigilanza Interna (Coop Service) e i poliziotti dei due posti di polizia interni agli ospedali e le forze dell'ordine, che vengono attivate in caso di necessità a rafforzare l'apparato preposto alla sicurezza.

Il Piano ha consentito una sostanziale diminuzione dei furti sia al Policlinico sia a Baggiovara. Dal giugno 2017 al maggio 2018, al Policlinico si sono registrate 99 denunce, una media 8,25 al mese. Il dato è in linea con quello registrato nei 12 mesi precedenti (maggio 2016-aprile 2017) e certifica un consolidamento degli ottimi risultati ottenuti con il varo del piano nel 2015. Nello stesso periodo, all'Ospedale Civile di Baggiovara si sono registrate 25 denunce, una media di 2 al mese. Se si considera che, mediamente, nei due ospedali accedono oltre 6/7.000 mila cittadini al giorno, ci si rende conto del fatto che siamo in presenza di una situazione sotto controllo.

"Rispetto ai primi mesi successivi al varo del Piano Sicurezza – spiega il Security Manager aziendale – quando al Policlinico registrammo un calo di oltre il 60% dei furti, adesso siamo in una fase di consolidamento su livelli che riteniamo, tutto sommato, fisiologici. L'attenzione sul tema sicurezza deve sempre essere mantenuta alta, fermo restando che vista l'affluenza delle persone negli ospedali non esiste il "rischio zero". I risultati ottenuti confermano che siamo nella giusta direzione per contenere al massimo questo fenomeno, come dimostra il drastico calo dei furti di biciclette e l'identificazione in questi mesi di diversi autori di furti che sono stati denunciati all'autorità giudiziaria. È importante per migliorare ulteriormente la collaborazione di tutti, dipendenti e cittadini, che devono tenere la attenzione sempre alta e segnalare subito situazioni anomale o problematiche".

Collegare l'impianto di allarme antintrusione alla centrale operativa di un istituto di vigilanza privata non è più prerogativa delle aziende o delle attività commerciali.

L'evoluzione della tecnologia e la progressiva riduzione dei costi sia dei sistemi di sicurezza sia dei servizi di vigilanza consente a tutti, anche al privato, di avvalersi del servizio di pronto intervento con guardie giurate in caso di allarme. Un aumento notevole del livello di sicurezza e protezione a fronte di costi davvero contenuti.

Cosa accade quando scatta un sistema di allarme? I moderni impianti sono in grado di inviare un messaggio al nostro smartphone per avvisarci del tentativo di intrusione. I sistemi più innovativi riescono addirittura ad inviare immagini o filmati della scena in tempo reale.

Ma cosa possiamo fare per impedire che i malintenzionati portino a termine la loro azione, soprattutto se siamo lontani da casa? Come possiamo proteggere noi stessi e la nostra famiglia senza correre alcun rischio per la nostra salute e incolumità?

La soluzione è affidarsi all'intervento di professionisti della sicurezza. L'Istituto di Vigilanza Coopservice può inviare sul posto una pattuglia con a bordo una guardia giurata armata esperta, formata e addestrata per contrastare adeguatamente l'emergenza.

L'impianto di allarme può essere facilmente collegato alla Centrale Operativa dell'Istituto di Vigilanza Coopservice attraverso una SIM installata nella centralina. Il segnale di allarme viene così inviato immediatamente alla Centrale Operativa senza richiedere costi telefonici o di connessione aggiuntivi. L'operatore di centrale che riceve la segnalazione attiva il protocollo di sicurezza che, normalmente, prevede un contatto telefonico diretto con il proprietario o altri referenti per verificare l'effettività dell'allarme.

In caso di conferma o di assenza di risposta, la centrale invia la pattuglia più vicina all'abitazione per effettuare scrupolosi controlli ed accertarsi che non ci siano intrusi all'esterno o segni di effrazione che segnalino tentativi di intrusione o di furto. In questo caso, è la stessa guardia che richiede alla centrale operativa l'intervento delle forze dell'ordine, restando a protezione dell'abitazione fino al ripristino delle normali condizioni di sicurezza. E tutto questo avviene informando in tempo reale il proprietario di ciò che sta accadendo.

L'Istituto di Vigilanza privata Coopservice vanta oltre 40 anni di esperienza nella sicurezza ed è presente sull'intero territorio nazionale con 21 sedi operative, più di 2.000 guardie giurate, 10 centrali operative tecnologicamente all'avanguardia e oltre 400 automezzi operativi.

Per maggiori informazioni sui servizi di sicurezza di Coopservice, visitate il sito www.coopservice.it .

Per maggiori informazioni sui servizi di sicurezza e vigilanza di Coopservice, visitate il sito www.coopservice.it .

 

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Giovedì, 05 Luglio 2018 07:11

Cambio al vertice della Questura di Modena

Dal prossimo 16 luglio il Questore di Modena Filippo Santarelli assumerà le funzioni di Direttore dell'Ufficio Analisi Programmi e Documentazione della Segreteria del Dipartimento della Pubblica Sicurezza a Roma. Santarelli è particolarmente onorato di un incarico così prestigioso, disposto dal Capo della Polizia.

Al suo posto, dirigerà la Questura della Provincia di Modena, Maurizio Agricola, proveniente da Trapani dove attualmente svolge il medesimo incarico.
Il dott. Santarelli ringrazia in primo luogo i dirigenti e il personale tutto per l'impegno e il sacrificio profusi nel periodo del suo mandato, che hanno permesso il raggiungimento di importanti risultati sul fronte della prevenzione e del contrasto alla criminalità.

"Per quanto breve sia stata la mia permanenza a Modena – afferma il Questore – sono orgoglioso di aver fatto parte di questa operosa comunità e di aver potuto offrire il mio contributo nell'interesse degli abitanti dell'intera provincia. Lascio un territorio – continua Santarelli – nel quale si è rafforzata, con il coordinamento del Prefetto, la collaborazione con le altre Forze dell'Ordine e dove si è altresì consolidata la sinergia con il Comune, la Provincia e tutte le altre Istituzioni a garanzia dell'ordine e della sicurezza pubblica".

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(Foto di repertorio)

Pubblicato in Cronaca Modena

In relazione alla manifestazione sciita denominata "Ashura", che si svolgerà il prossimo 30 giugno a Carpi, giova precisare che detta commemorazione rientra tra le espressioni della libertà di praticare il proprio culto religioso garantite dalla legge, nel rispetto dei limiti stabiliti dal Codice Penale, dal buon costume e dalla tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica.

L'iniziativa, come affermato anche dal Sindaco di Carpi, è stata preceduta da una serie di incontri sia con le istituzioni locali sia con i rappresentanti della comunità sciita, al fine di concordarne gli aspetti salienti e scongiurare la possibilità che la stessa turbi il tranquillo vivere sociale dei cittadini carpigiani.

È stato altresì concordato il percorso del corteo, che non attraverserà in alcun modo il centro storico.

Da parte della Autorità di Pubblica Sicurezza sono state emanate delle prescrizioni, che riguardano le modalità di attuazione della manifestazione, in particolare i partecipanti dovranno indossare una maglietta ed il gesto di "battersi il petto" non dovrà essere né violento né tantomeno cruento.

È stato richiesto alla comunità sciita la divulgazione di materiale informativo in lingua italiana che spieghi la natura del culto.

A tutela della sicurezza pubblica, verrà altresì assicurato durante la manifestazione un adeguato servizio, attraverso l'impiego di personale in uniforme ed in abiti civili.

(In copertina un frame del video di Euronews - Kabul 11/11/2013)

Nota da Redazione: L'ASHURA si tratta di un evento celebrato in modi diversi e con motivazioni diverse  nel mondo islamico. Nel mondo sciita essa ha un carattere marcatamente luttuoso, mentre altrove ha aspetti meno severi e addirittura in nordafrica ha aspetti di gioia sfrenata che ne fanno una sorta di carnevale (tratto da Wikipedia)

Video Euronews 11/11/2013 Kabul (attenzione immagini forti): https://youtu.be/m_6aOtTb6MM 

Pubblicato in Cronaca Modena
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