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Mercoledì, 29 Gennaio 2020 13:46

“Il Vizietto” torna a teatro

Chi ha qualche capello bianco non può aver dimenticato il film cult con Ugo Tognazzi, il musical del 1983 con Jerry Herman (che ne curò la regia e i testi) con il titolo di “Piume di Struzzo” o l’edizione teatrale del 2014, messa in scena da Massimo Romeo Piparo, con Enzo Iacchietti e Marco Columbro. Stiamo parlando de “Il Vizietto” che torna a teatro a Milano in un lungo weekend che parte giovedì (domani) e si concluderà domenica 2 febbraio. Il Teatro Nuovo offrirà al suo pubblico questa frizzante versione italiana: a salire sullo storico palco di Piazza San Babila saranno Claudio Insegno e Eraldo Moretto. Insegno, oltre a curare la regia, interpreterà il ruolo di Renato, e Moretto, che gli farà da spalla, sarà Albin.

LA TRAMA - Renato ama la sua vita, convive da anni, ed è impresario di uno dei locali più alla moda di Saint-Tropez e ha “il vizietto” delle donne. Niente di strano. Peccato che Renato sia omosessuale dichiarato, convivente con un altro uomo da anni, l’eccentrico Albin nota “drag-queen” con il nome di Zaza Napolì. Renato, ha anche un figlio, che ha cresciuto insieme ad Albin: Laurent, che si sta per sposare con la dolce Adrienne, figlia del segretario del “Partito dell’ordine morale”, dallo spirito ovviamente bigotto e conservatore, contrario invece alle nozze. Partiranno da qui tutta una serie di azioni e reazioni che creeranno un simpatico e incontrollabile caos nelle loro vite.

IL PASSATO – Tutto è cominciato nel 1978 quando il film di Édouard Molinaro, dall’omonimo titolo, fu mostrato al pubblico. La pellicola era l’adattamento cinematografico dell’opera teatrale di Jean Poiret. L’opera “La Cage AuxFolles” debuttò nel 1973 e venne poi replicata per cinque anni consecutivi al Palais-Royale di Parigi con grande successo. La traduzione letterale de “La Cage AuxFolles” sarebbe “La Gabbia Delle Matte”, per indicare immediatamente tutta la serie di folli peripezie di cui i protagonisti saranno vittime. L’attore francese Michel Serrault interpretò il ruolo di Albin Mougeotte sia per la versione teatrale sia per l’adattamento cinematografico. Nel film ad affiancare Serrault, c’è l’intramontabile Ugo Tognazzi. Il film riscosse molti consensi, sia in Italia che all’estero, tanto da conquistare 4 nomination all’oscar e il Golden Globe come miglior film straniero (Francia).

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Pietro Razzini

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Mercoledì 5 febbraio, alle 18.30, alla Certosa di Parma, presso la Scuola di Polizia Penitenziaria, verrà presentato il volume “Profughi d’Italia”, con la presenza dell’autrice Petra di Laghi e vi sarà la partecipazione del consigliere comunale a Parma, Emiliano Occhi, di Patrizia Caselli, consigliere comunale a Collecchio, e di Dario Aureli, direttore della Scuola di Polizia Penitenziaria.

“L’evento culturale vuole diffondere la conoscenza dei tragici fatti, che investirono gli italiani dell’Istria, di Fiume e delle coste dalmate, costretti ad abbandonare la propria terra di fronte alla violenza titina, nel secondo dopoguerra”, così Matteo Impagnatiello, segretario provinciale Ugl ed organizzatore della presentazione, che aggiunge “Vogliamo commemorare il Giorno del Ricordo, in memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo verificatosi, così come prevede la Legge istitutiva della solennità civile nazionale italiana”.

“Ringrazio sia il direttore Dario Aureli che il comandante della Scuola, Gennaro Schiavo, per la sensibilità dimostrata e per l’ospitalità: la Scuola è il luogo ideale per approfondire e diffondere la conoscenza di ciò che accadde, al fine di conservare la memoria di quelle tragiche vicende; l’invito a partecipare è esteso a tutta la cittadinanza,” conclude il segretario, che ricorda, a chi voglia partecipare, di comunicare il proprio nominativo all’organizzazione sindacale.

Parma 26.01.2020  Matteo Impagnatiello
Segretario Ugl Parma

 

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(foto certosa: Parma1983)

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Dopo l’affollata conferenza stampa di presentazione che si è tenuta nella Chiesa Evangelica di borgo Tommasini nella mattinata del 24 gennaio, Quadrilegio 2020 ha inaugurato in serata l’edizione speciale dedicata a #Parma2020 e inserita nel percorso di eventi ufficiale della Capitale della Cultura.

Alla conferenza erano presenti l’assessore Michele Guerra e Francesca Velani, coordinatrice di Parma2020 che hanno ribadito l’importanza di iniziative come quella di Quadrilegio che coinvolgono e ‘generosamente’ donano alla città uno spaccato culturale vivo e condiviso.

“Arrivare alla nona edizione come è questa di Quadrilegio per una rassegna culturale è un grande traguardo che dimostra efficienza e competenza ma soprattutto un grande ascolto delle esigenze del tessuto sociale cittadino-ha detto Michele Guerra-E gli organizzatori di Quadrilegio mettono a disposizione di tutti il loro lavoro e la loro passione costruendo una rete di artisti e di linguaggi espressivi in grado di arricchire la proposta culturale della città”

La giornalista ed economista Patrizia Ginepri, grande appassionata e conoscitrice dell’arte contemporanea ha introdotto il progetto annuale di Quadrilegio sottolineando in particolar modo l’evento che in primavera vedrà protagoniste le scuole e i ragazzi e la loro idea di ambiente e di futuro.

Dopo i ringraziamenti di Maria Laura Bianchi della Fondazione Cariparma, che ha contribuito alla realizzazione del progetto, Giulio Belletti di BLL e la giornalista di Sky Arte Sabrina Donadel hanno dialogato sulle novità della rassegna che quest’anno vedrà l’apertura straordinaria di nuovi spazi privati, palazzi e giardini del quartiere con eventi e performance che coinvolgeranno tutte le arti: dall’arte alla musica e al teatro, dalla moda alla danza, dal cinema ai libri

Alle 18.30 tutti gli spazi coinvolti hanno poi inaugurato in contemporanea con una grande festa che ha visto l’installazione del visual artist C999 illuminare la Chiesa Evangelista di borgo Tommasini, primo spazio inedito della rassegna per il mese di gennaio.

Immagini al link: https://drive.google.com/drive/folders/1-14GwUEIZ4aHPqip0vdxSfZDV7SqsxVO?usp=sharing

Quadrilegio 2020:

Inaugurazione venerdì 24 gennaio 18.30 fino a 00.00

Sabato e Domenica 25-26 gennaio 10.00 -12.00 e 16.00- 19.30

Chiesa Evangelica dalle 17.00 19.30

Contatto tel. 0521 235152

In allegato cartella stampa completa (formato pdf)

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Martedì, 21 Gennaio 2020 06:32

Vittorio Sgarbi a Fidenza

Lunedì 20 gennaio il critico d'arte a Fidenza in provincia di Parma.

Di Nicola Comparato Parma 21 gennaio 2020 - Vittorio Sgarbi, famoso critico d'arte, nato a Ferrara il giorno 8 maggio 1952, più volte membro del parlamento e attualmente sindaco di Sutri in provincia di Viterbo, nella serata di lunedì 20 gennaio a Fidenza, è stato ospite presso l'Astoria Hotel, per partecipare a un evento incentrato sulle bellezze culturali e architettoniche che contraddistinguono da sempre il territorio parmense e sui vari aspetti dell'Italia sotto il profilo politico, storico e cristiano.

Sgarbi, comincia il suo discorso parlando delle chiese parmensi, per orientare poi l'attenzione sui partiti politici italiani, su Giuseppe Verdi e sulla questione del crocifisso che tanto fa discutere, sottolineando che non si tratta semplicemente di un oggetto che simboleggia la religione, ma piuttosto di un simbolo storico, mettendo in evidenza che Gesù fu un personaggio della storia e non solo della Bibbia.

Sul tema magistratura e politica, Vittorio Sgarbi durante l'evento ha più volte citato e difeso il leader socialista Bettino Craxi di recente commemorato per il ventesimo anniversario della sua morte, e nel suo monologo intenso, tra le varie tematiche, è riuscito a dare spazio anche all'ironia, raccontando una sua avventura amorosa successa anni prima proprio in provincia di Parma, concludendo con una serie di diapositive raffiguranti alcuni edifici del territorio come ad esempio la Chiesa di San Donnino a Fidenza.

Al termine della serata Sgarbi é intervenuto con il collegamento in diretta dall'Astoria Hotel di Fidenza, con la trasmissione di Rete 4 "Quarta Repubblica" condotta da Nicola Porro.

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Sabato 18 gennaio, alle 18, la scrittrice carpigiana presenta la sua ultima fatica letteraria, un racconto delicato, intenso, che attraverso il percorso interiore del protagonista, l’adolescente Gigi, ripropone in chiave moderna il messaggio di Luigi de Montfort, santo francese vissuto nel Seicento, svelandone modernità e vivacità.

MODENA – Gigi ha 15 anni e ha appena perso il papà. La scomparsa del genitore, di cui sente fortemente la mancanza, lo fa entrare in crisi. Il ragazzo mette così in discussione la scuola, la sua vita quotidiana e si mette alla ricerca di quello che lui chiama “il segreto della vita” su internet.

Gigi è il protagonista del romanzo “L’amore della Sapienza” (Edizioni Messaggero Padova) esordio letterario della scrittrice carpigiana Elisabetta Ronchetti, che sarà presentato, sabato 18 gennaio, presso il Circolo degli Artisti, di Via Castel Maraldo 21/A, a partire dalle ore 18.

Il libro è pensato per adolescenti dai 13 ai 17 anni, ma offre spunti di riflessione anche per gli adulti, in particolare genitori, insegnanti ed educatori. Il giovane protagonista, infatti, nella sua ricerca interiore, smette di andare a scuola e si chiude in casa in compagnia del suo PC, a cui dà il nome di Salomone, come il celebre re biblico a cui Dio fece il dono della Sapienza, frequentando solo due amici fidati, Tino e Tina, e condividendo i suoi pensieri con un piccione che, di tanto in tanto, si affaccia alla sua finestra.

È proprio la Sapienza sarà la chiave per comprendere “il segreto della vita”, e Gigi arriverà a scoprirlo attraverso l’indagine sul significato antico della sapienza stessa e la comprensione di alcuni messaggi profondi, ricavati dalla vita e dalla storia di Gesù e riportati nel messaggio di Luigi de Montfort, un santo francese vissuto nel Seicento e molto caro a papa Giovanni Paolo II.

A fare da “colonna sonora” alla ricerca interiore del protagonista, alcuni brani di canzoni tra classiche e moderne, che l’autrice riporta tra le pagine per dare forza e modernità al messaggio riportato nel romanzo.

Elisabetta Ronchetti, vive a Carpi (MO) e scrive dal 2015. Dopo aver ricevuto premi ad alcuni concorsi letterari, si è iscritta all’Associazione di scrittori “I Semi Neri” con i quali ha pubblicato l’Antologia La casa dei segni, viaggio nella terra e nella memoria del Frignano (Colombini 2018). L’amore della sapienza è il suo primo lavoro individuale.

L’evento è in collaborazione con l’Associazione di scrittori “I Semi Neri” ( www.semineri.it )
Conduce la giornalista Manuela Fiorini.

SCHEDA DEL LIBRO
Elisabetta Ronchetti
L'amore della sapienza- Un ragazzo cerca il segreto della vita
Edizioni Il Messaggero Padova
Pagg, 114 - € 10

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Inaugurata la mostra sulla Gazzetta di Parma. Nell'anno di Parma Capitale Italiana della Cultura non poteva non essere ritagliato uno spazio per  la "Gazzetta di Parma", il giornale più antico d'Italia (primato conteso con la Gazzetta di Mantova) che da 285 anni, senza interruzioni, ha raccontato di Parma e della provincia. Un giornale che ha raccontato la quotidianità di Parma, anche quella più semplice, dei quartieri e dei paesi, e che perciò rappresenta un pezzo importante della storia della Città Ducale.

Bene ha fatto quindi l'amministrazione di Parma a riconoscere la "Medaglia d'Oro" del Premio Sant'Ilario al quotidiano di Parma, quella "Gazza" spesso criticata ma da tutti amata e insostituibile.

La motivazioni – La Medaglia d'Oro del Premio Sant'Ilario 2020 viene conferita a Gazzetta di Parma che, attraverso la plurisecolare attività di informazione, ha contribuito a garantire uno dei diritti fondanti previsti dalla Costituzione: libertà di pensiero, di stampa e di informazione. Ha costituito un elemento propulsivo nella crescita culturale della città contribuendo, altresì, a formarne l'identità e diventandone parte. In 285 anni di attività ha narrato Parma, ha raccontato la sua gente, testimone quotidiana della vita cittadina e dalla sua storia.

Nelle foto di Francesca Bocchia le immagini della mostra dedicata alla Gazzetta di Parma in Palazzo Pigorini.

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Domenica 19 gennaio si parte con il corso di motivazione “Quanto Vali?!” e il brindisi inaugurale del variegato cartellone di appuntamenti dell’Associazione medesanese, partner di Parma Capitale della Cultura 2020.

Medesano (PR) 12-01-20 – Il 2020 sarà un anno importante per la cultura a Parma e provincia e il nuovo incarico di referente eventi del centro culturale La Caplèra di Medesano, sede dell’omonima associazione costituita nel 2016, vedrà da subito all’opera Francesca Caggiati.

Già domenica 19 gennaio, dalle 12.00 alle 18.00, i locali della villa ospiteranno il corso di motivazione e consapevolezza "Quanto Vali?!", che porterà i partecipanti a sperimentare vari modi per darsi il giusto valore, nelle relazioni di lavoro - riposizionandosi all'interno della propria azienda o addirittura cambiando lavoro - e nelle relazioni interpersonali, di coppia, genitori/figli o amicali.

“Nel momento in cui diventiamo consapevoli del nostro valore – spiega Francesca Caggiati - possiamo trasmettere agli altri le nostre qualità e competenze per farci riconoscere una retribuzione più consona, vivere un rapporto più equilibrato e rispettoso con noi stessi e di conseguenza con gli altri”.

Francesca_Caggiati_-_giornalista.jpgCaggiati, 46 anni, formatasi con rinomati docenti italiani ed esteri, conta una laurea in Economia e Commercio, è specializzata in comunicazione e marketing turistico e territoriale. Giornalista pubblicista dal 2001, attualmente ricopre il ruolo di revisore dei conti, nel Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti dell'Emilia Romagna, per cui organizza anche alcuni dei seminari di aggiornamento relativi alla formazione obbligatoria degli iscritti.
Il corso è a numero chiuso e prevede un massimo di dodici partecipanti. Per ulteriori informazioni è possibile contattare il 338 5219408 oppure inviare una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o un messaggio attraverso la pagina Fb Parma Da Vivere.

L’Associazione senza scopo di lucro La Caplèra è partner ufficiale di Parma Capitale della Cultura 2020 con un progetto previsto presso il Ponte Nord, mentre in sede ospiterà eventi socio-culturali, artistici, informativi, educativi e benefici.

La realtà medesanese prende il nome dalla cappellaia, in dialetto locale la caplèra appunto, che viveva nella vecchia casa e che di mestiere cuciva i cappelli per gli abitanti della zona. Da qui, l’attuale proprietario e fondatore, è stato ispirato e ha tradotto in favola la straordinaria avventura che gli ha permesso di acquistare la Caplèra, fatta costruire dal maestro Romano Gandolfi, e che il centro culturale ha in animo di poter offrire al pubblico a fine maggio, con uno spettacolo teatrale rivolto ad adulti e bambini.

Sempre domenica 19 gennaio alle ore 19.00 si terrà la presentazione del calendario eventi La Caplèra 2020 e il brindisi inaugurale - aperto a tutti fino ad esaurimento posti – per cui è richiesta l’adesione contattando il centro culturale attraverso la mail del sito www.lacaplera.it  o la pagina Fb "La Caplèra".

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Un’occasione unica. Anzi tre occasioni distinte per un unico grande evento. Una notte all’insegna della musica gospel con chi ha questi suoni nel sangue: l’ “Every Praise & Virginia Union Gospel Choir”. Tre date, si diceva, a partire da lunedì 16 dicembre al Teatro Nazionale CheBanca! di Milano, per proseguire giovedì 19 dicembre nel nostro territorio, al teatro Nuovo di Ferrara, e chiudere a Legnano sabato 21 dicembre. Trenta artisti direttamente dagli Stati Uniti d’America e con loro anche J. David Bratton, gigante della musica Gospel, produttore, autore e insegnante. Insomma, un vero numero uno in questo mondo. All’Interno dell’Every Praise & Virginia Union Gospel Choir ci sono i migliori cantanti e musicisti del gospel americano provenienti dagli stati della Virginia e di New York. Stiamo parlando di 27 cantanti e una band di talentuosi musicisti che vedrà in scena Quennel Gaskins (alla tastiera), Derrick Wright (alla batteria) e Zion Charity (al basso). 

CHI è J. DAVID BRATTON - Un talento cristallino, sia come compositore che come interprete e solista. È partita da questa base la sua scalata al mondo della musica che gli ha dato l’opportunità di collaborare con diversi artisti di rilievo del panorama gospel internazionale come Edwin Hawkins (autore di Oh Happy Day), Richard Smallwood, Timothy Wright, Hezekiah Walker, Roberta Flack e Pattie LaBelle, oltre ad artisti del calibro di Anastasia, Dee Bridgewater. Virtuoso del pianoforte e dotato di una “vena compositiva” giovane e fresca, ha realizzato più di 20 lavori discografici sia come solista che come ospite in progetti altrui. Nel 2008 il suo brano Selah ha ricevuto una nomination ai “Dove Gospel Awards” come migliore canzone gospel.

I SUCCESSO CON IL CORO – Ma non è tutto: nel 2014 con Every Praise ha raggiunto la vetta delle classifiche USA nel circuito Gospel/Spiritual e ha vinto i Dove Awards come “miglior canzone gospel dell’anno”. Sotto la sua guida, Every Praise & Virginia Union Gospel Choir desiderano veicolare la tradizione con uno show più giovane e moderno, dove la presenza scenica, l'eleganza e lo stile sono importanti tanto quanto i temi cantati e la vocalità. Il tutto mantenendo profonde radici nel gospel tradizionale. Ecco allora che voci magnifiche hanno imparato a fondersi e a sostenersi, raggiungendo una forza di impatto rarissima e un equilibrio musicale di grande spessore artistico. E per concludere, ma non meno importante, il coro si è arricchito della direzione di Sir Perry Evans, noto sulla scena nazionale e internazionale, per la pluriennale esperienza nell’insegnamento del canto. Da sempre attendo alla diffusione e alla valorizzazione della tradizione gospel all'estero, Sir Evans attualmente è docente di canto alla Virginia State University.

IL CORO - In tour con il coro, solisti di grande talento: Anisa Fowler, Elbonee La’Trece, LaTonya Archie , Ivy Mitchell oltre a Lauren Denise Byrd nata e cresciuta ad Oakland (California). Denise ha iniziato a cantare all'età di 3 anni registrando il suo primo progetto di gruppo nel 2007 con le sue sorelle. Ha avuto occasione di collaborare con artisti come Kierra Sheard, Mary Mary e Mali Music. Il suo repertorio spazia dal gospel contemporaneo al R&B. Il suo ultimo album "Love U 2 Life: Reboot” (Luglio 2018) ha subito conquistato pubblico e critica. E ancora, Aarion Rhodes, nata e cresciuta ad Atlanta, figlia della legenda della musica gospel LaShun Pace. Aarion si è esibita con artisti del calibro di Edwin Hawkins, Donald Lawrence, Jennifer Holiday e molti altri. Si è anche avventurata nel musical nel ruolo di protagonista in “The Black Nativity”. Aaron Kendall Gray, invece, è cresciuto in Florida: suo padre pastore, sua madre direttore di coro Gospel- Ha iniziato a cantare in chiesa all'età di 5 anni, registra il suo primo brano all'età di 14 anni "Hang on in There" e nel 2001 pubblica l'album R & B dal titolo "Body Rain", che lo porta all’attenzione del mondo della musica . Queste sono solo alcune delle storie che abbracciano i grandi artisti di Every Praise & Virginia Union Gospel Choir, in Italia con l'obiettivo di regalare al pubblico uno spettacolo sempre più ricco, coinvolgente ed emozionante.

Pietro Razzini

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Una bizzarra rilettura del capolavoro shakespeariano, “Romeo e Giulietta”, con i due protagonisti d’eccezione nei panni degli innamorati più conosciuti del mondo. Ale e Franz: la coppia di attori torna a teatro con “Romeo & Giulietta: Nati Sotto Contraria Stella”, per la regia Leo Muscato. Dal 10 dicembre 2019 all' 1 gennaio 2020, sul palco del Teatro Manzoni di Milano, ci saranno loro, offrendo anche un modo divertente, a tutti gli amanti delle risate, per passare la serata del 31 dicembre.

IL CAST - In scena con i due artisti, Eugenio Allegri, Marco Gobetti, Marco Zannoni e Roberto Zanisi. Ad essi si aggiunge la partecipazione straordinaria di Paolo Graziosi in un lavoro che il regista Leo Muscato scrisse e diresse 14 anni fa. Oggi viene tutto riproposto con un cast rinnovato. Con Ale e Franz prim’attori. E non è sicuramente una casualità visto che i due showmen raccontano che proprio all’epoca si innamorarono del progetto, guardando lo spettacolo in prima fila durante una delle prime messe in scena. Quale migliore occasione della celebrazione dei 25 anni di “vita professionale di coppia” ci poteva essere, quindi, per portare sul palco “Romeo e Giulietta”? 

LA TRAMA – Ale e Franz sono “l’attorone” e “l’avanguardista”. Il primo non si rassegna all’idea di dover dividere la scena con una serie di artisti che ritiene inadeguati al suo status. Il secondo è uno specialista nel fare provini: caparbiamente si presenta a tutte le audizioni e nessuno lo prende. Ma questa volta avrà un ruolo da protagonista. Intorno ai due soggetti principali si muove una sgangherata compagnia di comici che porta sul palcoscenico i propri rapporti personali fatti di invidie, ripicche, alleanze e rappacificazioni. In scena si rubano le battute con atteggiamenti che provocano tutta una serie di azioni e reazioni che danno vita ad uno spettacolo nello spettacolo.

SPECIALE 31 DICEMBRE 2019 - Per San Silvestro sono previste 2 recite, alle ore 17,30 e alle ore 21,30. Al termine della recita delle 21,30, allo scoccare della mezzanotte, si brinderà al nuovo anno con spumante, panettone e un buffet di dolci insieme a Ale e Franz e agli altri attori della Compagnia. Inoltre in occasione della recita delle ore 21,30 sarà possibile cenare nel foyer del Teatro a partire dalle ore 20,30. Per tutte le informazioni su prenotazioni, prezzi e menù, basterà consultare il sito del teatro www.teatromanzoni.it.

Pietro Razzini

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Mercoledì, 11 Dicembre 2019 15:12

Il ritratto ritrovato, i ringraziamenti dell'assessore

Ritrovamento “Ritratto di signora”; l’assessore Papamarenghi ringrazia “tutte le persone coinvolte in questa eccezionale scoperta”

“Dal racconto di tutte persone coinvolte nel ritrovamento del dipinto alla Galleria Ricci Oddi, quello che emerge è innanzitutto l'importanza di questa svolta inattesa e l’orgoglio all’idea di restituire, alla città e alla storia dell’arte, un bene così prezioso”.

L’assessore alla Cultura Jonathan Papamarenghi segue senza sosta, da ieri, l’evolversi della vicenda riguardante il “Ritratto di signora” di Klimt e, pur sottolineando che occorre mantenere giusta cautela in attesa delle perizie scientifiche sul quadro, tende a sottolineare come chi partecipa ad una ricerca e ad un ritrovamento di tale portata meriti la più grande riconoscenza di tutta la comunità.


“Alla gratitudine per il lavoro costante della Procura e delle Forze dell’Ordine, che in questi 22 anni non hanno mai smesso di indagare – sottolinea Papamarenghi – si aggiunge un doveroso ringraziamento anzitutto al personale comunale che ha avviato le operazioni di pulizia straordinaria del verde, al signor Mohammed Abrjnaz e a tutti i suoi colleghi, per la cura, l’attenzione, la tempestività ed il senso di responsabilità con cui hanno allertato i propri coordinatori e lo staff della Galleria, a partire dai suoi custodi, che per primi hanno potuto verificare l’eccezionalità di quanto era accaduto: l’autentica emozione che si percepisce nel loro resoconto esprime bene i sentimenti che la nostra comunità sta vivendo in queste ore, peraltro alla vigilia di un momento significativo come l’apertura della mostra-tributo dedicata a Stefano Fugazza, che a questo punto stiamo già integrando. Ancora una volta, ribadisco che l’Amministrazione comunale e tutto il sistema Piacenza faranno di tutto perché il capolavoro di Klimt, se le verifiche daranno le conferme che tutti attendiamo, possa ritornare finalmente a casa, alla Galleria Ricci Oddi, per essere ammirato, salvaguardato come merita ed essere traino per la nostra cultura ed il nostro turismo”.

Pubblicato in Cronaca Piacenza
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