Difficile dirsi amanti della musica se non si apprezzano i Queen. Il gruppo portato in cima al mondo dal una stella immortale come Freddie Mercury, rivive nei suoni di uno spettacolo grandioso: Bohemian Symphony. Tante le componenti che rendono magico lo show: innanzitutto “The Queen Orchestra”, diretta da Andrea Tarantino. E poi i quattro cantanti Damiano Borgi, Nanà Petrossi, Roberta Orru e Valerio Sgargi. Il tutto senza dimenticare Enrico Scopa (pianoforte, tastiere, cori), Andrea Palmieri (batteria), Giacomo Vitullo (basso e cori) e l’attore Daniele Monterosi che svela al pubblico tante curiosità nascoste dietro la genesi e la storia delle canzoni della band britannica. Il risultato è elettrizzante e l’applauso del pubblico del Teatro della Luna di Assago ne è stato l’inevitabile conseguenza.
UNO SHOW INDIMENTICABILE - Bohemian Symphony è un viaggio per soli “immortali” e “poveri ragazzi che non hanno bisogno di essere capiti”. Non è sicuramente semplice confrontarsi con un mito come quello dei Queen ma il risultato finale è uno spettacolo travolgente, capace di attraversare gran parte della biografia musicale del gruppo in oltre due ore di concerto. Il pubblico canta, sostenendo le note di un’orchestra composta da fiati, ottoni, archi e percussioni. Ad essi si aggiunge l’energia della rock band formata, come detto precedentemente, da Enrico Scopa, Andrea Palmeri, Giacomo Vitullo, Lorenzo Milone. Il mix? Semplicemente da vivere. Difficile da raccontare.
CHE CANZONI - Da “The Show Must Go On” a “Barcelona”, da “Under Pressure” a “Somebody to Love” senza dimenticare, ovviamente, “Bohemian Rhapsody”: nelle due ore e più di puro spettacolo, la musica sinfonica, le proiezioni e i live camera show saranno un piacevole supporto a questi brani indimenticabili. Impossibile non appassionarsi. Inevitabile entrare in un vortice di pura adrenalina emotiva in grado di consacrare la genialità e l’intramontabilità dei Queen. Un vero e proprio omaggio allo straordinario talento di Freddie Mercury e alla sua band. Uno show che accompagna il pubblico a rivivere l'immensa eredità del repertorio dei Queen, con arrangiamenti orchestrali che ne rispettano l'essenza e ne esaltano la forza. Dopo la data milanese, le due opportunità per vivere questa splendida esperienza sono il 16 marzo 2020 a Napoli e il 6 aprile a Roma. Non perdete l’occasione.
Pietro Razzini
Alla fine dello spettacolo sarà impossibile resistere: la melodia di “Singin’ in the rain” entra nel cuore e lì rimane per ore e ore. Fino a quando non ritorna la voglia di andare nuovamente a teatro per ammirare questa produzione firmata “Stage Entertainment Italia”. E per coloro che ancora non hanno colto l’occasione, ci sarà tempo fino all’11 gennaio 2020: “Singin’ In The Rain – Cantando Sotto La Pioggia Il Musical” rimarrà in scena al Teatro Nazionale CheBanca! di Milano con tutta la sua carica di energia, le sue canzoni indimenticabili e i suoi protagonisti leggendari.
Una scommessa vinta per la regista Chiara Noschese che, dopo i successi ottenuti in passato, alza ancora di più l’asticella e porta in scena un mito come Gene Kelly: “Singin’ In The Rain è una storia che fa sorridere e sognare. Un’evasione unica, che capita solo quando siamo chiusi in un teatro, immersi in una realtà che parla di poesia, talento, musica, arte, di quella “materia divina” di cui, a mio avviso, abbiamo una grande nostalgia”, ha spiegato Chiara Noschese. Ed è ancora Stage Entertainment a far sognare gli italiani: primo produttore europeo di spettacoli musicali dal vivo con i suoi 18 teatri in Europa tra Paesi Bassi, Germania, Spagna e Francia, Stage Entertaiment ha messo a disposizione del pubblico un cast stellare.
LA STORIA - Don Lockwood è un’acclamata stella del cinema muto e, insieme alla splendida Lina Lamont, forma una delle coppie più ammirate dello show business. In realtà Lina è una starlette viziata e insopportabile. L’avvento del sonoro porta un grattacapo a Don e al produttore R.F. Simpson: la voce di Lina, infatti, è sgraziata e squillante. È questo il momento in cui entra in scena Kathy Selden, forse meno appariscente, ma decisamente più talentuosa di Lina. In gran segreto, Kathy doppierà la bionda star che nel frattempo, ingelosita dalla storia d’amore tra lei e Don, cercherà in tutti i modi di mettere i bastoni tra le ruote alla sua antagonista. La resa dei conti arriverà alla prima del film “Il Cavaliere della Danza”. Che succederà? Per saperlo dovrete andare al “Teatro Nazionale CheBanca!” entro l’ 11 gennaio 2020. “Singin’ in the rain” vi attende.
IL CAST – Il protagonista non poteva che essere lui: Giuseppe Verzicco. Saturday Night Fever–La Febbre del Sabato Sera nel ruolo del protagonista Tony Manero, Danny Zuko nel musical Grease, “Mamma Mia!” nelle vesti di Sky, Dirty Dancing–The Classic Story on Stage nei panni di Robbie Gould e alternate Johnny Castle: sono solo alcune delle occasioni in cui il pubblico l’ha applaudito. Al suo fianco Mauro Simone e Gea Andreotti, Martina Lunghi, Roberto Vandelli e Massimo Cimaglia: semplicemente straordinari, capaci di creare emozioni e risate con un semplice gesto o una particolare accento dato alle parole. Curricula di spessore per attori, cantanti e ballerini di assoluta qualità. Inevitabile il successo che “Singin’ in the rain” sta avendo. Inevitabili gli scroscianti assensi che, a fine show, abbracciano calorosamente i protagonisti sul palco. Scroscianti. Proprio come la pioggia che cade… mentre gli artisti cantano.
Pietro Razzini
Sabato 7 e 8 dicembre 2019 ritorna a Modena la tradizionale rassegna di editoria modenese dal titolo “LibriaMOdena 2019”, che quest’anno festeggia la sua 67° edizione. Un momento importante per la città, e dintorni, per l’opportunità offerta agli autori, e agli appassionati di letteratura di ogni genere, di avvicinare gli scrittori per conoscerli da vicino e condividere con loro l’interesse per i nuovi progetti editoriali.
In questa cornice dal sapore antico, per il respiro che il libro è in grado di offrire in ogni occasione, Guido Zaccarelli si presenta al pubblico con un nuovo saggio dal titolo #essereGiornalista2020, nell’era della Conoscenza Condivisa® edizioni Damster, dove fornirà una traccia dei momenti salienti che hanno caratterizzato la stesura del libro, che come definisce l’autore: «un viaggio nel mondo variegato delle aziende, della scuola, della cultura e dei valori dell’etica, fino ai fondamenti della società civile».
Approdato sulla scena letteraria nel 2012 con il saggio “La Conoscenza Condivisa”, Zaccarelli, forte della sua esperienza nel mondo delle organizzazioni complesse e dell’insegnamento universitario, (questa è la quinta pubblicazione), ha da sempre posto il valore della persona al centro dell’ecosistema organizzativo, contribuendo in ogni circostanza a mettere l’accento sulla necessità di cambiare il sistema delle relazioni umane nelle aziende, da piramidali a circolari.
Per l’occasione abbiamo incontrato l’autore per la presentazione del nuovo saggio al quale abbiamo chiesto come è nata l’idea che riporta come titolo: #essereGiornalista2020, nell’era della Conoscenza Condivisa®:
«è un titolo giovane che esprime i fondamenti della comunicazione moderna sempre più focalizzata ad utilizzare un linguaggio rapido e veloce per raggiungere il proprio pubblico, arricchendolo di contenuti, per “sorprendere ed emozionare le persone a vivere nuove esperienze culturali e relazionali” e avvicinarle alla lettura, anche con argomenti apparentemente lontani dal vivere quotidiano, ma centrali per comprendere i fenomeni della realtà che ci circondano».
Il cancelletto, o più comunemente chiamato hashtag, è una etichetta che viene impiegata nella comunicazione digitale per rendere più facile la ricerca di parole che esprimono un argomento preciso. Essere porta con sé un significato profondo, oltre alle apparenze per essere diventato giornalista, che rappresenta un arricchimento personale e professionale di indubbio valore, per l’opportunità offerta dalla scrittura di raggiungere una vasta platea di persone e di lettori con le tue idee e i tuoi pensieri, questo consente di accrescere il cammino di ricerca di nuove identità da convergere in reciproci scambi di riflessione e di opinione. Essere, esprime inoltre il valore della vita di ogni essere umano, frutto di una esistenza superiore che ne ha definito la propria presenza terrena.
Il sottotitolo richiama il valore del tempo e si percepisce la presenza di una nuova era sospinta dal vento del rinnovamento che ambisce a diffondere il valore del benessere personale, non solo in ambito aziendale ma anche sociale, dove coinvolgere le future generazioni:
Ogni periodo storico porta con sé i segni e i tratti salienti che hanno contribuito nel tempo a costruire modelli sociali e innescare cambiamenti nei comportamento delle persone e nella società civile. Se non definiamo un tempo, in questo caso un’era, nella quale caratterizzare un fenomeno come la Conoscenza Condivisa®, diventa impossibile coinvolgere le persone in un progetto culturale dove identificarsi e diventare promotori della condivisione che trova nel dono e nella reciprocità la massima espressione.
Come mai la scrittura è importante?:
L’arte oratoria non è in grado da sola di trasmettere nel tempo il valore e il significato della parola espressa in un determinato contesto enunciativo. La scrittura è un momento importante per lasciare una traccia indelebile alle future generazioni. Un tempo prezioso da dedicare alla riflessione dove immergere la propria anima nel silenzio, alla ricerca dell’armonia con se stessi, per illuminare le parole di sogni e di nuove emozioni. Un libro è per sempre un amico vero a cui confidare i propri pensieri perché ogni parola scritta è spesso il riflesso di noi stessi riportato dallo scrittore in una pagina bianca. È rivedere situazioni e rivivere stati d’animo e come per magia ritrovarli, riga dopo riga, in un cammino che sembra stato disegnato in quel preciso istante della vita per approdare alla ricerca di sé stessi.
Cosa trova il lettore che si appresta a leggere il libro?
Questo saggio raccoglie gli articoli pubblicati ogni domenica nel canale on-line “Dalla piramide al cerchio” del giornale “La Gazzetta dell’Emilia”, per diventare giornalista. Sfogliando le pagine di questo saggio, il lettore verrà immerso in un mondo variegato di contenuti, che spaziano dal mondo delle aziende, al mondo della scuola e della cultura per abbracciare il valore dell’etica, fino a compenetrare nella società civile.
Il compito a cui tendere è farsi prendere per mano dalle parole e addensarle di significati, con le proprie aspettative, i propri desideri, i propri sogni e fermarsi all’istante quando la ragione e l’emozione traboccano, per prendere fiato alla ricerca di nuove parole e di nuovi stati d’animo, fino a quando il capitolo non dà ragione di essere stato vissuto nella sua pienezza.
Il saggio può essere letto capitolo dopo capitolo o preso singolarmente, per gli argomenti che possono legarsi tra loro seguendo una dinamica temporale o di semplice aggregazione di contenuti che s’intrecciano tra loro ricombinandosi forse in modo casuale. Spetta al lettore il compito di dirigere la lettura seguendo una propria ispirazione e stati d’animo legati al momento e alle circostanze proprie del vissuto personale e professionale.
Quale è in ultima analisi lo scopo del saggio?
La tecnologia muta continuamente i modi con le quali le informazioni vengono elaborate e registrate e trasferite da dispositivo a dispositivo. Lo scopo è ridurre l’avanzata travolgente del mondo digitale, proiettato a rendere immateriale la vita dell’uomo fino a mutarne l’identità, valorizzando ancora una volta la carta stampata che resta ancora un fondamento sul quale mantenere viva, e conservare nel tempo, il presente di ogni individuo per trasmetterlo alle generazioni future.
Cosa emerge in modo significativo?
L’aspetto che maggiormente affiora è la Persona che assume un ruolo centrale in tutti gli articoli per il valore etico e morale che esprime in ogni circostanza per migliorare la propria vita e l’esistenza altrui. La quarta di copertina riporta una frase a me cara: “la saggezza è osservare ciò che circonda e dare una spiegazione differente a ciò che il mondo propone”.
Sabato 14 dicembre, alle ore 17:30, Ugl di Parma organizza, presso l’Hotel Parma&Congressi, la presentazione del libro “Gli appalti in un puzzle”, di Alessandra Droghetti. L’autrice, laureata in Scienze della Comunicazione e Marketing nonché trainer in psicologia, ha gestito oltre mille gare d’appalto.
La pubblicazione è una guida pratica che analizza le dinamiche di tale meccanismo anche da un punto di vista psicologico. Il testo è, inoltre, un vademecum per neofiti, che illustra come affrontare la gara d’appalto ed il conseguente iter burocratico.
Dopo l’esposizione di Alessandra Droghetti, l’evento culturale verrà arricchito dagli interventi del senatore Enrico Aimi; di Emiliano Occhi, consigliere comunale di Parma; di Giovanni Paolo Bernini, già consigliere del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti; e di Pino de Rosa, segretario regionale Ugl Terziario. I lavori verranno coordinati da Matteo Impagnatiello, segretario provinciale Ugl di Parma, che darà agli uditori la facoltà di porre domande libere ai relatori.
“Sarà- riferisce Matteo Impagnatiello- l’occasione per confrontarsi, conoscere le problematiche del mondo degli appalti e considerare la stagnazione economica, ancora presente in Italia”.
In occasione dei suoi 30 anni, Parma Per gli Altri porta a Parma la mostra «Vi lascio la pace», realizzata con fotografie e scritti della fotoreporter di fama internazionale Annalisa Vandelli. Un viaggio emozionale rivolto all’interna comunità cittadina con l’obiettivo di estendere a tutti i partecipanti una riflessione sul tema della pace, della valorizzazione dei diritti umani e l’apertura al dialogo interculturale.
La mostra si struttura come una via Crucis contemporanea composta da 14 stazioni fotografiche raffiguranti momenti di vita quotidiana dei territori più poveri quali Siria, Palestina e Guatemala.
A fine percorso, una foto viene simbolicamente lasciata ai visitatori come promemoria nel ricercare e diffondere questo messaggio di pace.
Il progetto è realizzato in collaborazione con il Comune di Parma e il CIAC (Centro immigrazione asilo e cooperazione Onlus) e con il contributo della Regione Emilia-Romagna.
L’esposizione sarà in mostra dal 1° all’8 dicembre 2019 presso l’Oratorio di San Quirino - Parma.
Orari di apertura:
lunedì - venerdì: dalle ore 16 alle ore 19
sabato e domenica: dalle ore 10 alle 13 e dalle ore 16 alle ore 20
"Il cinema è un mezzo immediato per entrare in una dimensione, per diffondere un messaggio, per confrontarsi con una storia" ha detto l'Assessora Nicoletta Paci, che insieme a Giovanni Cossio del Cinema D'Azeglio ha presentato la nuova proposta dell'Assessorato alle Pari Opportunità che proseguirà le proposte del calendario dedicato alla Giornata contro la violenza verso le donne.
Parma -
Che cosa sono le donne oggi? Negli ultimi decenni molti elementi delle istituzioni sociali e famigliari di tipo patriarcale sono stati demoliti, grazie alle tante battaglie per i diritti e la parità condotte proprio dalle donne. Nonostante questo permangono le disuguaglianze in ambito politico, sociale, economico e le donne sono costrette a fare i conti con nuove forme di sessismo, di discriminazione e di violenza maschile che trovano terreno fertile in una nuova realtà ibridata composta da reale e virtuale. Eppure cambiamenti ci sono stati, percorsi nuovi e strade tracciate per un nuovo modello di relazione che mettere donne e uomini a confronto su un piano di parità. Un ciclo di film, realizzato dall’Assessorato alle Pari opportunità del Comune di Parma, per conoscere e riflettere sull’esperienza femminile oggi.
Comune di Parma in collaborazione con D’Azeglio società cooperativa
Parma dal 2 al 19 dicembre, Cinema D’Azeglio, Via Massimo D’Azeglio 33
Lunedì 2 dicembre, ore 21.00 - La verità di Kore'eda Hirokazu (film, Francia 107’)
Diva del cinema francese, Fabienne Daugeville pubblica un libro di memorie e per l'occasione riceve la visita della figlia Lumir, sceneggiatrice che vive a New York con il marito Hank e la figlia Charlotte. Nella villa parigina di Fabienne, le due donne si sforzano di entrare in contatto l'una con l'altra e di fare i conti con il passato. Le Verità stupisce per la perfetta sinfonia di ambiguità e allusioni dei suoi dialoghi, giocati su un corto circuito costante di età, ruoli familiari, ricordi e riflessi di sé.
Lunedì 9 dicembre, ore 21.00 - Santa subito, di Alessandro Piva (Documentario, Italia, 2019, 60’)
Santa Scorese è una ragazza vivace, dalla forte vocazione religiosa, che vive a Bari negli anni ‘80. Poco più che maggiorenne sogna di diventare missionaria, frequenta assiduamente la Chiesa, affida i suoi pensieri a un diario e a una famiglia che la segue e l'asseconda affettuosa. Fin quando la sua vita si trasforma in un incubo, per colpa della morbosa attenzione di uno sconosciuto che non smetterà di seguirla e perseguitarla. Tra femminicidio e martirio, l'imperdibile documentario di Piva racconta la storia di una morte annunciata.
Martedì 17 dicembre, ore 21.00 - La vita invisibile di Euridice Gusmau (film, Brasile, 2019, 139)
Euridice e Guida sono due ragazze che crescono nella stessa famiglia rigida e conservatrice. Quando Guida fugge una notte per incontrare il suo amante, Euridice acconsente di reggerle il gioco. Guida però non farà ritorno, sceglierà di sposarsi all'estero e la lontananza tra le due sorelle diventerà presto un abisso insuperabile quando il padre di entrambe deciderà di eliminare la peccatrice Guida dalla memoria della famiglia, impedendole di avere qualunque contatto con sua sorella. Euridice obbedisce, sempre e comunque, ma non rinuncerà mai a cercare in ogni modo sua sorella, che intanto vive tra gli ultimi, solo per una piccola ribellione adolescenziale.
Giovedì 19 dicembre, ore 21.00 - Il corpo della sposa di Michela Occhipinti (film, Italia-Mauritania, 2019, 94’)
In Mauritania, Verida è una ragazza moderna che lavora in un salone di bellezza, frequenta i social network e si diverte con le amiche. Quando la famiglia sceglie per lei un futuro sposo, Verida – come molte sue coetanee – si vede costretta a prendere peso affrontando il gavage, per raggiungere l'ideale di bellezza e lo status sociale che la tradizione del suo Paese le impone. Mentre il matrimonio si avvicina a grandi passi, pasto dopo pasto, Verida mette in discussione tutto ciò che ha sempre dato per scontato: i suoi cari, il suo modo di vivere e – non ultimo – il suo stesso corpo.
Tutte le proiezioni sono ad ingresso gratuito.
Un film generazionale per la prima volta a teatro in Italia. Dal 21 novembre, alla Cattedrale della Fabbrica del Vapore di Milano, andrà in scena “Charlie e la fabbrica di cioccolato”, musical basato sul romanzo di Roald Dahl e brillantemente portato sul piccolo schermo con il titolo di “Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato”. Chi non ricorda il magico mondo degli Umpa Lumpa, dei dolci di tutte le forme e dimensioni, dell’eccentrico maestro dolciario e della sua magia culinaria. I fan italiani di tutte le età potranno trasformare i loro ricordi in realtà grazie a una produzione Wizard, realizzata in collaborazione con il Comune di Milano e coprodotto da Silvia Franco, Laboratori EFFE srl e Ariston Sanremo.
IN SCENA MA NON SOLO – La regia è stata affidata a Federico Bellone, garanzia di ingegno e professionalità, reduce dai successi di Mary Poppins, Dirty Dancing, Fame, The Bodyguard e West Side Story. Christian Ginepro, invece, è stato scelto per indossare i panni di Willy Wonka: cinema, televisione e teatro fanno parte del suo presente e del suo passato artistico con più di vent’anni di carriera da protagonista nel mondo dei musical. Altri performer molto noti nel settore saranno protagonisti sul palco a partire dai giovanissimi Gregorio Cattaneo-Jeesee, Alberto Salve e Alessandro Notari nei panni di Charlie Bucket. E poi Gipeto (nonno Joe), Simona Samarelli (Mrs. Bucket), Marta Melchiorre (VerucaDisalev), Fabrizio Corucci (Sig. Oleg Disalev) e Stella Pecollo (Sig.ra Glup), oltre ai membri dell’ensemble guidato dal capo balletto Andrea Spata e agli swing Emanuela Fiore, Nicolina Iandico, Davide Tagliento e Roberto Torri.
LO SHOW - Oltre due ore di spettacolo, con musica dal vivo eseguita da 18 musicisti diretti dal Maestro Giovanni Maria Lorie. Le coreografie sono curate nel dettaglio da Gillian Bruce e conducono lo spettatore in un viaggio surreale, in cui lo spettatore verrà trasportato insieme a Charlie, nella fabbrica di cioccolato più sorprendente che ci sia. Unica anche la location scelta: la Cattedrale della Fabbrica del Vapore, in Via Giulio Cesare Procaccini al civico 4, è stata completamente trasformata in un teatro per l’occasione regalando un’atmosfera perfetta per lo show che è stato messo in scena. I biglietti dello spettacolo sono disponibili in prevendita su TicketOne.it mentre per info relative alla biglietteria sarà necessario chiamare il 351 889 71 75 dal martedì alla domenica, dalle 14 alle 19. Infine è attivo anche un Canale Telegram: LaFabbricadiCioccolatoilMusical.
LA STORIA - “Charlie E La Fabbrica Di Cioccolato” ha debuttato con la regia di Sam Mendes (American Beauty, ultimi film di James Bond) nel 2013 a Londra, restando in scena quasi 4 anni e raggiungendo il più alto incasso settimanale nella storia del teatro inglese, prima di spostarsi a New York. Il musical è basato sull’omonimo libro di Roald Dahl (pubblicato in Italia da Salani) e sul film “Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato” del 1971, con Gene Wilder. Ritenuto una delle 50 pellicole cult della storia del cinema. La versione cinematografica del 2005 con Johnny Depp e diretto da Tim Burton, ha incassato circa 500.000.000 dollari.
Pietro Razzini
L'ORIZZONTE degli EVENTI presenta TIMELESS
20 novembre ore 18
Galleria San Ludovico, Parma, b.go Parmigianino 2,
Ingresso libero, aperitivo
Programma:
LA POESIA DELLA NATURA
Lettura di liriche di Pierluigi Bacchini
Leggono: Alessandro Bianchi, Elke Fernández (attori della compagnia degli Speziali che esordirà il 30 novembre 2019 alla Corte di Giarola con Lecturae Dantis)
CONCRETE RELATED INSTANCES 1
installazione sonora e composizione elettroacustica di Gian Marco Mora (consulenza acustica e supporto tecnico di Paolo Martignon)
Antonio Tacete scrittore legge brani dal suo ultimo libro LA PONGA MUSICA (ed. Battei)
Anna Bartoli introduce il suo nuovo libro PARMA LA PETITE CAPITALE (ed. Diabasis) con l’intervento Di Mauro Massa, presidente di Diabasis
Andrea Cantagallo (artista) e Alice Squarcia (curatrice) illustrano le opere della mostra L'orizzonte degli eventi
L’orizzonte degli eventi, mostra d’arte contemporanea degli artisti Umberto Squarcia Jr (New York) e Andrea Cantagallo (Parma), galleria San Ludovico a Parma, aperta fino al 1 dicembre, merc e giov ore 15-18 / ven sab dom ore 10-18
A cura di Alice Squarcia e Tanya Wells
Graphic designer: Edoardo Balordi Fotografo: Claudio Dattaro
Coordinatore: Arch. Carlos Mengue’
Ringraziamenti: Stefania Provinciali, Francesca Bocchia, Francesco Nani, Oscar Cuper
Si chiama OperaBus ed è il nuovo progetto pensato da Fondazione I Teatri e Provincia di Reggio Emilia per permettere ai cittadini di tutto il territorio di poter assistere al ricco cartellone della stagione di Lirica 2019-2020 del Municipale “Romolo Valli”. I dettagli dell’iniziativa, che partirà in occasione della Lucrezia Borgia di Donizetti in programma domenica 8 dicembre, sono stati illustrati questa mattina a Palazzo Allende dal presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giorgio Zanni, e dal direttore generale ed artistico de I Teatri, Paolo Cantù.
In pratica, dalla Bassa all’Appennino, dalla Val d'Enza al comprensorio delle ceramiche, a tutti i reggiani sarà data la possibilità di essere portati comodamente in autobus – sul quale verrà loro consegnato il libretto di sala - fino al Teatro Municipale “Romolo Valli” mezz’ora prima dello spettacolo della domenica pomeriggio, assistere in platea ad una delle opere liriche e, ovviamente, essere riportati a casa. Il prezzo è estremamente vantaggioso perché, a fronte dei 60 euro del posto in platea, si pagheranno solamente 50 euro per viaggio a/r in autobus e biglietto di ingresso. A sperimentare per primi la proposta –in occasione della Lucrezia Borgia di domenica 8 dicembre (ore 15.30) – saranno i cittadini della Bassa Ovest e della Val d’Enza: le prenotazioni, obbligatorie, si raccolgono fino a venerdì 30 novembre al numero 0522 - 458950 (da lunedì a sabato ore 8.30 - 13.30) o alla mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
L’idea, hanno spiegato questa mattina il presidente Giorgio Zanni ed il direttore Paolo Cantù, è nata nelle scorse settimane, durante una iniziativa promossa proprio dalla Provincia insieme alle tre Fondazioni di cui è socia – Palazzo Magnani, Aterballeto e, appunto, I Teatri – per presentare a tutti i Comuni le possibilità di collaborazioni in ambito culturale ed artistico con i tre enti. “L’intento è quello di promuovere una nostra eccellenza culturale, come i Teatri di Reggio Emilia, a tutti i cittadini della provincia – ha detto il presidente Zanni – Far sentire il “Valli”, che è un patrimonio non solo della città, vicino anche a chi abita a Guastalla o a Castelnovo Monti, con una sorta di accompagnamento non solo fisico, ma anche culturale. Potere assistere a un’opera con un autobus che ti porta comodamente fino sotto il Municipale e ti riporta a casa, ad un prezzo così vantaggioso, è una opportunità non scontata, di cui ringraziamo I Teatri: pensiamo che sarà estremamente gradita da un pubblico già amante della lirica, ma in grado anche di attrarre nuove fette di pubblico, ad esempio tra i giovani”.
“Vogliamo raccontare il Teatro municipale di Reggio Emilia come “il teatro della provincia”, facilitandone l’accesso a tutti dal punto di vista sia economico sia del trasporto – ha spiegato il direttore Paolo Cantù - Abbiamo voluto farlo, ovviamente, senza interferire con gli altri teatri, che pure hanno cartelloni di grande qualità, e dunque la scelta è caduta sulla lirica, che è qualcosa che solo il Valli può offrire, e sulla domenica pomeriggio, che è una giornata solitamente scarna di appuntamenti teatrali. Sarà un modo per trasmettere sapere ad un territorio ancora più vasto, insieme alla Provincia, che è per altro socio fondatore e uno dei partner principali de I Teatri”.
Nei giorni scorsi Provincia e Teatri hanno già coinvolto i Comuni interessati dal primo spettacolo: la loro collaborazione sarà ovviamente fondamentale per coinvolgere il più possibile i cittadini dei rispettivi territori.
Il calendario e le fermate
Si parte domenica 8 dicembre, con la Lucrezia Borgia di Gaetano Donizetti, opera che andrà in scena alle 15.30 con l'Orchestra Giovanile Luigi Cherubini e il Coro del Teatro Municipale di Piacenza, diretti da Carla Delfrate. In questo caso saranno gli abitanti della Bassa e della Val d'Enza che potranno usufruire di autobus che raccoglieranno gli spettatori, percorrendo queste due direttrici.
Percorso Bassa Ovest e relative fermate: Brescello, via Salvador Allende (ore 14:22); Poviglio, via Nevicati (ore 14:32); Castelnovo di Sotto, via XXV Aprile (14:38); Cadelbosco di Sopra, via Mons. Saccani (ore 14:47); Reggio Emilia, viale Allegri (ore 15:00)
Percorso Val d'Enza e relative fermate: Ciano d'Enza, viale Stazione (ore 14:18); San Polo d’Enza, via A. Gramsci (ore 14:24); Montecchio, via Prampolini - lato ovest (ore 14:36); Cavriago, via Aspromonte (14:46); Cavriago - Loc. Sanremo, via A. Gramsci (ore 14:47); Reggio, viale Allegri (ore 15.00).
Le prenotazioni si raccolgono fino a venerdì 30 novembre al numero 0522 - 458950 (da lunedì a sabato ore 8.30 - 13.30) o alla mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
L'iniziativa proseguirà poi per tutta la Stagione di Opera della Fondazione I Teatri.
Domenica 9 febbraio Cavalleria Rusticana, di Pietro Mascagni seguita da Pagliacci, di Ruggero Leoncavallo, saranno proposti agli abitanti di Luzzara (14:10), Guastalla (14:18), Novellara (14:33), Bagnolo (14.47) e ai residenti della direttrice Reggiolo (14:00), Fabbrico (14:12), Rio Saliceto (14:25) e Correggio (14:34). Prenotazioni entro sabato 1 febbraio 2020.
Domenica 29 marzo, infine, per il Falstaff di Verdi, gli autobus serviranno invece montagna e distretto ceramico con due percorsi: il primo da Castelnovo Monti (13:57), con fermate a Felina (14:05) Cà del Merlo (14:11) Casina (14:18), La Vecchia (14:29) Vezzano (14:36) e Puianello (14:41), il secondo da Cerredolo (14:00) con fermate a Muraglione di Baiso (14:08), Castellarano (14:16), Casalgrande (14:32) e Scandiano (14:38). Prenotazioni entro sabato 21 marzo.
Un progetto espositivo e tante iniziative di valorizzazione culturale nel centenario della morte del direttore d'orchestra parmigiano: dal 22 novembre al 15 gennaio 2020 alla Casa della Musica, Museo dell’Opera e Casa del Suono.
Parma,
Un progetto espositivo e tante iniziative di valorizzazione culturale per rendere omaggio al direttore d'orchestra parmigiano nel centenario della sua morte: “Cleofonte Campanini, da Parma al Nuovo Mondo” dal 22 novembre 2019 al 15 gennaio 2020 celebra la carriera e la vita dell'artista attraverso l'esposizione di materiali, visite guidate, percorsi didattici e concerti.
Il ciclo di iniziative, a cura del Comune di Parma – settore Casa della Musica, in collaborazione con l’Archivio di Stato di Parma, il Conservatorio di musica “Arrigo Boito”, la Fondazione Arturo Toscanini, l’Istituto Nazionale di Studi Verdiani e il Gruppo appassionati verdiani – Club dei 27, prenderà avvio il prossimo 22 novembre alla Casa della Musica, alle ore 16, con l'inaugurazione del percorso espositivo “Cleofonte Campanini, da Parma al Nuovo Mondo”, che si snoda tra Casa della Musica, Casa del Suono e Museo dell'opera e ripercorre le tappe della carriera del direttore, nato a Parma l’1 settembre 1860 e morto a Chicago (USA) il 19 dicembre 1919.
Le esposizioni, corredate da un ricco catalogo a cura di Federica Biancheri e Giuseppe Martini, saranno visitabili gratuitamente dal mercoledì alla domenica, dalle 10 alle 18.
“Si tratta di una iniziativa – ha introdotto l'assessore alla Cultura Michele Guerra – frutto di una collaborazione corale tra enti e realtà musicali del territorio dedicata a un artista nostro concittadino che ha avuto un ruolo di primo piano a livello nazionale e internazionale e che merita di essere recuperato scientificamente”.
A sottolineare l'importanza della sinergia di intenti per la buona riuscita del progetto sono intervenuti anche Graziano Tonelli, direttore dell'Archivio di Stato di Parma Giuseppe Romanini, presidente del Conservatorio Arrigo Boito, e Massimo Galli, "Otello" del Club dei 27 Gruppo Appassionati Verdiani.
A spiegare nel dettaglio il programma delle iniziative e la genesi del progetto sono intervenuti i curatori del catalogo Federica Biancheri e Giuseppe Martini.
Le tappe del percorso espositivo sono realizzate attraverso l’esposizione di preziosi materiali documentari, fotografici e museali, provenienti dall’Archivio Storico del Teatro Regio, dal Museo “Riccardo Barilla” - Mediateca e Archivio Storico del Conservatorio “Arrigo Boito” e dalla sezione musicale della Biblioteca Palatina, parte del Complesso Monumentale della Pilotta. Ha collaborato alla realizzazione del percorso anche l’Archivio Storico Ricordi di Milano, che ha fornito le preziose immagini di bozzetti e figurini disegnati in occasione della prima rappresentazione di Madame Butterfly di Puccini, diretta nel 1904 a Milano al Teatro alla Scala proprio da Cleofonte Campanini.
Visite Guidate
La mostra sarà arricchita da un programma di visite guidate e percorsi didattici, appositamente studiate dal personale di Casa della Musica: la volontà del progetto è quella di far riscoprire al pubblico non solo la carriera musicale di Campanini, ma anche ricordarne il valore civico: egli sin dagli esordi si è impegnato, insieme al fratello Italo, celebre cantante, in attività filantropiche per il benessere dei suoi concittadini e del territorio, attraverso l’organizzazione di spettacoli di beneficenza e di stagioni liriche.
Concerti
A corredo del percorso espositivo gli enti coinvolti nell’organizzazione delle celebrazioni hanno previsto anche una piccola ma significativa serie di concerti.
Si comincia proprio venerdì 22 novembre 2019 con “Quel primo settembre a Villa Campanini”, a cura della Fondazione Arturo Toscanini, su testo di Giulia Bassi, con Bruno Stori, voce recitante, e il Quartetto Eos.
Si prosegue poi lunedì 9 dicembre con “Uno sguardo d’Oltreoceano: opera internazionale e songs americani”, a cura del Dipartimento di Canto e Teatro musicale e del Dipartimento di Nuove Musiche del Conservatorio di musica “A. Boito” , con il coordinamento del professor Raffaele Cortesi e del professor Alberto Tacchini.
Il ciclo terminerà giovedì 19 dicembre con l'appuntamento “Cleofonte Campanini: l’arte è lunga e il tempo è breve”, ancora a cura della Fondazione Arturo Toscanini.
Tutti i concerti sono a ingresso libero, fino ad esaurimento dei posti disponibili, ed avranno inizio alle ore 20,30, nella sala Concerti di Casa della Musica.
Il 19 dicembre, giorno in cui ricorre proprio il centesimo anniversario della scomparsa del grande direttore parmigiano, sarà anche occasione per la città di ricordarlo con una breve cerimonia nel bellissimo famedio della famiglia Campanini al Cimitero della Villetta, che verrà ripristinato con la preziosa collaborazione di ADE Spa.
Chi era Cleofonte Campanini
Cleofonte Campanini iniziò la sua carriera di grande direttore d’orchestra dopo un primo periodo di formazione alla Regia Scuola di Musica del Carmine, avviando da lì un percorso artistico da outsider: grazie all’appoggio del fratello, il grande tenore Italo, ma anche alla sua capacità intuitiva e al suo gesto appassionato, si trovò presto proiettato da Parma a Milano, poi nei teatri di Spagna, Portogallo, Francia e Sudamerica, al Covent Garden di Londra fino a New York, dove diresse la Manhattan Opera in concorrenza col Metropolitan, e infine a Chicago, dove fu direttore e general manager della Chicago Opera Company.
Mentre in America diede vita a stagioni memorabili e d’avanguardia, portando le opere dei nuovi autori francesi e incoraggiando la formazione dei musicisti e cantanti americani, Campanini per Parma fu mecenate e benefattore. Nel 1913, l’anno in cui diresse al Regio le celebrazioni del primo centenario verdiano, acquistò e restaurò con criteri moderni uno dei teatri di Parma oggi scomparsi, il Politeama Reinach, con lo scopo di farne un centro sperimentale aperto ai giovani e istituì presso il Conservatorio un concorso di composizione per un’opera lirica, grazie al sostegno della sua amica Edith Rockfeller McCormick, e uno di canto per i giovani di tutto il mondo, da cui tra l’altro emerse Beniamino Gigli.
“Cleofonte Campanini, da Parma al Nuovo Mondo”
Orari di apertura al pubblico: da mercoledì a domenica dalle 10 alle 18, ingresso gratuito.
Per informazioni:
Casa della Musica, Piazzale San Francesco 1, 43121 Parma, tel. 0521-031170, email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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