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La mostra rimarrà aperta fino a domenica 16 marzo e avrà un'inaugurazione ufficiale sabato 8 marzo, alle ore 17,30 -

Correggio, 7 marzo 2014 -

È aperta da lunedì 3 marzo, a Correggio, la doppia personale degli scultori Sonia Maria De Oliveira e Guido Marmiroli. L'esposizione è ospitata nella sala espositiva di Palazzo Contarelli nell'ambito del calendario di mostre ed eventi organizzato da "Angolo Arte - Circolo degli Artisti di Correggio" e patrocinato dal Comune di Correggio.
La mostra rimarrà aperta fino a domenica 16 marzo e avrà un'inaugurazione ufficiale sabato 8 marzo, alle ore 17,30.
Gli orari: dal martedì alla domenica, 10-12,30 e 16-19,30. Chiuso il lunedì.
Info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.– 333.2073387/333.4472671.

 

 

(Fonte: Ufficio stampa Comune di Correggio)

 

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Biblioteca di Busseto della Fondazione Cariparma, Florilegio di Letture con Sottolineature Musicali Sabato 8 Marzo 2014, ore 16.30 -

Busseto, 7 marzo 2014 -

La Festa della Donna è occasione per una conversazione in Biblioteca con letture e musica, a cura di Alessandra Mordacci con Maddalena Scagnelli al violino. La Biblioteca di Busseto conserva infatti un importante nucleo di lettere di Giuseppina Strepponi (celebre soprano e seconda moglie di Giuseppe Verdi) a don Giovanni Avanzi, canonico caro al Maestro e frequente ospite nella villa di Sant'Agata.

Il pomeriggio è organizzato in collaborazione con il Comune di Busseto, l'Associazione Amici di Verdi e il Museo Casa Barezzi

- i n g r e s s o l i b e r o -
info : 0524.92224 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

(Fonte: Biblioteca di Busseto della Fondazione Cariparma)

 

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Giornalisti d'importanti mezzi di comunicazione della Russia saranno in visita nel Piacentino dal 9 al 15 marzo alla scoperta della via Francigena e delle eccellenze del territorio - L'iniziativa è promossa dal nuovo Club di Prodotto "Terre francigene piacentine" in collaborazione con Apt Servizi Emilia Romagna -

 

Piacenza, 7 marzo 2014 -

Per una settimana, dal 9 al 15 marzo, giornalisti d'importanti mezzi di comunicazione russi saranno nel Piacentino alla scoperta della via Francigena e delle eccellenze del territorio. L'iniziativa è promossa dal nuovo Club di Prodotto di operatori turistici privati "Terre francigene piacentine" in collaborazione con Apt Servizi Emilia Romagna.
La delegazione di reporter russi è composta da una troupe televisiva di tre persone del principale canale russo "1 TV" (con 250.000.000 di spettatori in tutto il mondo); da due giornalisti del giornale russo "Vechernyaya Moskva" (1.150.000 copie); da un giornalista della rivista enogastronomica "Buon Italia" (80.000 copie); da una giornalista che scrive per diversi giornali e siti online ("Italia", "Tumbler", "Russkaya Vodka"," www.winepages.ru", "www.gurway.ru", www.italia-magazine.ru). Sarà presente anche il vice-direttore della Camera di Commercio Italo/Russa.
Domenica pomeriggio 9 marzo, dopo l'arrivo a Milano Malpensa, i giornalisti russi arriveranno in città e inizieranno il tour di Piacenza. Riprenderanno lunedì mattina, sempre a Piacenza, con la visita alla Banca di Piacenza e alla Galleria d'arte moderna "Ricci-Oddi" dove è previsto l'incontro con il sindaco e le autorità cittadine. Nel pomeriggio trasferimento a Vigoleno, per vedere il Borgo e il Castello, cui seguirà una degustazione di vini in una cantina della zona. Un'altra perla turistica del Piacentino, Castell'Arquato, sarà la prima tappa del programma di martedì 11 marzo che proseguirà con la sosta in un salumificio locale, la visita al Castello di Gropparello , all'Abbazia di Chiaravalle della Colomba e all'Outlet "Fidenza Village" (Parma). Tappa Parmense mercoledì mattina 12 marzo - dedicata a Giuseppe Verdi (nella sua Busseto) e sosta a Fidenza in un caseificio di Parmigiano Reggiano – prima del ritorno nel Piacentino per la visita al Castello di San Pietro in Cerro. Mentre il 13 marzo il programma prevede visite a Bobbio, Grazzano Visconti ed al Castello di Rivalta, venerdì 14 marzo faranno sosta alla Rocca d'Olgisio , a Ziano Piacentino (per degustazioni di prodotti tipici) ed una visita guidata del centro storico di Piacenza. In serata, i giornalisti russi, avranno un "assaggio" della qualità dell'offerta lirica del territorio assistendo, presso il Teatro Municipale, al "Simon Boccanegra" di Giuseppe Verdi. Sabato pomeriggio 15 marzo, dopo una mattinata di shopping a Piacenza, il gruppo rientrerà a Mosca.
La valorizzazione delle terre Piacentine legate alla via Francigena da parte del nuovo Club di prodotto è una grande opportunità da cogliere, per i flussi turistici internazionali che attiverà, anche in vista dell'EXPO 2015 di Milano e rientra nel progetto "Vie Francigene di Montagna", realizzato in collaborazione con Regione, Provincia, comuni e categorie economiche e turistiche del territorio.
Questo tour di giornalisti russi si inserisce nelle attività previste in occasione dell'anno del turismo italo-russo presentate il 6 febbraio a Piacenza in un incontro promosso dalla Fondazione Gorbaciov, Auropa Organizzazione Servizi, Scepi's man of peace e operatori commerciali piacentini che hanno incontrato, in quella occasione, il Console generale russo in Italia Aleksander Nurizade e il direttore generale della Camera di Commercio Italo-Russa Oleg Shegolev.

(Fonte: Ufficio Stampa Apt Servizi)

 

Oltre 800 presenze ieri al Centro Internazionale Loris Malaguzzi in occasione dell'importante discussione sul continente africano tra Romano Prodi, Paolo Sannella e Giuseppe Dossetti -

Reggio Emilia, 7 marzo 2014

Tutto esaurito alla conferenza "Africa, sfida decisiva per il nostro futuro" tenutasi ieri sera presso il Centro Internazionale Loris Malaguzzi. L'appuntamento, voluto da Fondazione Solidarietà Reggiana Onlus, Fondazione Reggio Children – Centro Loris Malaguzzi e Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, ha registrato oltre 800 partecipanti e ha rappresentato un'importante occasione di confronto e discussione sulle prospettive future che legano il nostro paese al continente africano. Presenti in sala tanti rappresentanti delle istituzioni locali e non solo, a partire dal Prefetto De Miro.

Dopo l'aperitivo di benvenuto, la serata si è aperta con i saluti e l'introduzione a cura di Franco Mazza (presidente della Fondazione Solidarietà Reggiana Onlus) il quale ha ricordato l'importanza della presenza di relatori d'eccezione, profondi conoscitori del nuovo volto dell'Africa. A seguire, Carla Rinaldi (presidente della Fondazione Reggio Children – Centro Loris Malaguzzi) ha sottolineato il valore del concetto di educazione alla mondialità e di ricerca come solidarietà, ricordando che parlare di Africa significa parlare di noi. Anche Angelo Oreste Andrisano (Magnifico Rettore dell'Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia) ha rivolto il suo saluto alla platea e, in particolare, agli studenti africani presenti in sala.

La serata è poi entrata nel clou con l'attesissima conferenza: un dibattito costruttivo e stimolante tra Romano Prodi, dal 2008 presidente del Gruppo di lavoro ONU-Unione Africana sulle missioni di peacekeeping in Africa, Paolo Sannella, oggi preside della Facoltà di Scienze politiche in Congo e presidente del Centro Relazioni con l'Africa della Società Geografica Italiana, con una lunga esperienza come Ambasciatore in molti paesi dell'Africa e Giuseppe Dossetti, presidente di CeIs, da sempre impegnato nell'accoglienza e sostegno alle fasce più deboli della società.

Paolo Sannella, dopo aver ringraziato gli organizzatori e tutti i partecipanti all'evento per aver aperto una discussione su un tema che riguarda l'avvenire di tutta l'umanità, e Reggio Emilia, "città speciale" per le relazioni che ha aperto con l'Africa, ha introdotto al mondo africano con un esauriente quadro geopolitico del paese, focalizzando il suo intervento sul concetto di crescita - demografica, economica e politica – e sul ritardo dell'Italia nel prendere parte a questa grande rivoluzione. "Le interconnessioni tra Europa e Africa diventeranno sempre più più forti – ha chiarito Sannella – è necessario dunque che anche l'Italia risponda a questa crescita, assumendo un ruolo attivo nella gestione e nell'orientamento di queste forze".

Sui concetti di interconnessioni e di crescita si è poi soffermato Romano Prodi, descrivendo la varietà di situazioni conosciute in Africa attraverso la sua diretta esperienza. "La fermentazione africana sta costruendo una nuova classe media che ha iniziato a far crescere i consumi – ha spiegato Prodi – Si è innescato così un processo virtuoso difficile da fermare. Purtroppo lo sviluppo è irregolare e si estende a macchia di leopardo. L'Africa ha ancora un enorme bisogno di aiuto e noi siamo poco presenti. Ma questa è la frontiera del futuro e mi auguro che possiamo ritornare ad essere un popolo di navigatori".

Don Giuseppe Dossetti ha poi concluso ricordando l'importanza della formazione: "La dimensione economica e quella politica non possono fare a meno di una terza dimensione, che è la formazione, fondamentale per riattivare le enormi potenzialità e le energie nascoste in questi mondi – ha spiegato – La conferenza di stasera vedrà dunque un seguito, fondamentale per approfondire la vocazione della nostra città in questa partita".

Forte il coinvolgimento della platea che è intervenuta attivamente con domande e osservazioni costruttive da parte di cittadini reggiani, italiani e africani, rappresentanti del Tavolo Reggio Africa e di associazioni attive sul tema dell'integrazione.

La conferenza "Africa, una sfida decisiva per il nostro futuro" è stata realizzata da Fondazione Solidarietà Reggiana Onlus, insieme a Fondazione Reggio Children – Centro Loris Malaguzzi e Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, in collaborazione con BCC Banco Emiliano, Comer Indutries, Industree group, Finpolo elettroforniture, Boorea, Coopservice, Padana Tubi, Credito Cooperativo Reggiano, Cir Food, Trasteel, CCPL, Kaiti expansion, Banco S.Geminiano e S.Prospero, Tavolo Reggio Africa e Cooperativa L'Olmo.

Per il fundraising a favore del progetto "Reggio nel mondo che cambia" e per donare il 5x1000:
Fondazione Solidarietà Reggiana
Banco San Geminiano e San Prospero
IBAN: IT 68 X 05034 12800 000000090000

(Fonte: Ufficio Stampa - Kaiti expansion)

 

Memoria - a Villa Emma il convengo "Un luogo a questa storia", dedicato al progetto per la costruzione di un memoriale dei ragazzi ebrei salvati proprio a Villa Emma durante la Seconda guerra mondiale -

Bologna, 7 marzo 2014 -

Trasformare un "luogo della memoria" in "memoriale", con l'obiettivo di "far crescere nei giovani la consapevolezza del valore dei diritti umani e della partecipazione democratica": la presidente dell'Assemblea legislativa regionale, Palma Costi, ieri, in occasione della Giornata europea dei Giusti, ha partecipato a Nonantola (Mo), a Villa Emma, al convengo "Un luogo a questa storia", dedicato al progetto per la costruzione di un memoriale dei ragazzi ebrei salvati proprio a Villa Emma durante la Seconda guerra mondiale.

"Sappiamo quanto la memoria dei fatti che hanno segnato nel territorio e nelle persone la nostra storia nazionale e locale sia di vitale importanza per il suo valore sociale, educativo e formativo ed è strettamente necessaria alla crescita culturale e alla coesione sociale del Paese- spiega Costi-, e Villa Emma è senza dubbio il luogo simbolo, che riveste un interesse cruciale per la storia e la memoria nazionale, un luogo simbolo in cui la comunità regionale si riconosce". In particolare, sottolinea la presidente, "la testimonianza dei Giusti, dei salvatori e il racconto degli episodi di salvataggio sono l'altra memoria della Shoah, quella grazie alla quale la Shoah entra in una storia comune, positiva, in cui è possibile riconoscersi innescando un processo di conoscenza".

A Villa Emma tra il 1943 e il 1945 don Arrigo Beccari riuscì a salvare una settantina di giovani ebrei provenienti dell'est Europa, sottraendoli alle persecuzioni nazifasciste e ai campi di concentramento fino alla salvezza in territorio svizzero. "La vicenda testimonia un tratto comunitario dei cittadini dei nostri territori, un legame che arriva fino ai nostri giorni e parla di valori che oggi si possono salvaguardare tramandando quei fatti- continua la presidente-, un progetto educativo funziona non quando muove genericamente a compassione per le vittime o quando trasmette una conoscenza impersonale degli eventi, ma quando subentra un intreccio tra particolare e individuale e quando una singola vita viene considerata unica, preziosa e insostituibile, mentre si attua una comprensione globale, complessiva ed universale degli eventi".

Per questo motivo, "il rapporto duraturo e continuativo che si è instaurato con gli ex-ospiti, la conservazione della memoria attraverso la ricerca storica e l'attività didattica rivolta alle scuole sono un tessuto connettivo che deve conservarsi anche al di là della memoria dei testimoni e dei sopravissuti. L'Assemblea regionale- chiude Costi- è con chi, attraverso il quotidiano impegno e investimento personale e collettivo, tiene alta la guardia, si prodiga per attrezzare i giovani cittadini con gli anticorpi della conoscenza e della responsabilità, per reagire a quei sintomi di disgregazione che sfociano in odi razziali e xenofobi sempre pericolosi, e promuovere invece una società democratica, aperta e solidale, forte dei valori comuni dell'identità e della cittadinanza europea".

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

O lo si ama o lo si odia. Dopo la trasmissione in chiaro, su Canale 5, della "La grande bellezza" di Paolo Sorrentino, che ha vinto l' Oscar come miglior film straniero, le opinioni di chi ha visto il film sono divise...

Parma, 6 marzo 2014 - Di Manuela Fiorini


O lo si ama o lo si odia. Dopo la trasmissione in chiaro, su Canale 5, della "La grande bellezza" di Paolo Sorrentino, che ha vinto l' Oscar come miglior film straniero, le opinioni di chi ha visto il film sono divise. C'è chi lo ha trovato troppo lungo, chi senza trama, chi ha apprezzato la fotografia e il montaggio.
Certo, gli stacchi pubblicitari e addirittura, la trasmissione di un telegiornale nel bel mezzo del film hanno dilatato notevolmente i tempi di una pellicola non facile.
Quello di Sorrentino è, in sé, un film lento, che invita alla riflessione. Rimane certamente deluso chi si aspetta una trama avvincente, dei personaggi delineati, delle scene di azione. Perché la vera forza della "Grande bellezza" è l'avere tradotto la poesia in immagini, che poi è la vera essenza del cinema. Un componimento poetico è per molti incomprensibile a una prima lettura, poi, però, lo si rilegge con attenzione e ci si accorge che ogni parola evoca qualcosa d'altro, che è estremamente soggettivo: un ricordo, un'emozione, una sensazione.
Il film si apre con la scena di una festa, fantasmagorica, eccessiva. Ci si aspetta di vedere dei giovani, invece, i personaggi sono tutti vecchi. Anziani che si comportano da ragazzi, che quasi si sforzano di godere di un divertimento forzato per trattenere un tempo che non è più il loro, finendo per diventare caricature di se stessi. Poi appare Jep Gambardella, un immenso Toni Servillo, io narrante e spettatore di un mondo che sì, gli appartiene, ma nel quale comincia ad avvertire qualche nota stonata. C'è qualcosa che comincia ad andare stretto a Jep, 65 enne giornalista di costume cinico, disilluso, annoiato, che è stato anche scrittore e che vive di una fama riflessa per l'unico libro di successo, "L'apparato umano", scritto a poco più di vent'anni. Ha smesso di scrivere libri Jep, per pigrizia, perché impegnato a uscire tutte le sere in nome di quella mondanità che lo porta a frequentare feste tristi e coetanei ricchi e annoiati, fondamentalmente soli.


«Siamo tutti sull'orlo della disperazione, non abbiamo altro rimedio che farci compagnia, prenderci un po' in giro»


Jep vive in un attico con un terrazzo dal quale ammira il Colosseo e la bellezza decadente di Roma, specchio di un tempo perduto e tenacemente mantenuto vivo.
Il film di Paolo Sorrentino è più decadente e proustiano che felliniano. Due volte il regista cita Proust e la sua "Ricerca del tempo perduto", che per Jep coincide con "La grande bellezza" del titolo.
Jep Gambardella cammina lento in una Roma crepuscolare, fatta di scorci inediti e punti di vista che non avevamo mai notato. Una Roma crepuscolare che rispecchia il nostro "non essere un paese per giovani". Perché quello della "Grande Bellezza" è un mondo in cui i vecchi vogliono essere giovani, ma per i giovani, quelli veri, non c'è posto. I personaggi "giovani" sono tristi, malinconici, depressi e, a poco a poco, scompaiono, anzi, spariscono, per dare ai vecchi l'illusione di prolungare la giovinezza oltre il limite. Scompare Elisa, il primo amore di Jep. Scompare Andrea, il figlio di Viola, e scompare la triste Ramona, spogliarellista che nasconde un tragico segreto.
Jep farà un percorso interiore che lo porterà a confrontarsi con se stesso e sul motivo che lo ha portato a non avere più scritto nulla dopo il primo romanzo. Ci vorrà una piccola suora, Suor Maria, detta "La Santa", missionaria in visita a Roma, che richiama nell'aspetto fisico Madre Teresa di Calcutta. All'inizio, nella sua estrema vecchiaia , ha 104 anni, uno sguardo che sembra spento, ma, invece, vede oltre, sembra quasi un personaggio caricaturale. Tuttavia, bastano poche scene per fare emergere la sua vera forza: la mondanità, la decadenza morale non la intaccano. Rifiuta un'intervista per il giornale di Jep , "perché la povertà non si racconta, si vive", dorme per terra, mangia solo radici "perché le radici sono importanti". A lei Jep confesserà di non avere più scritto perché cercava "la grande bellezza", quella motivazione, quella fonte di ispirazione, che non ha più ritrovato dopo il primo libro.


«Mi chiedono perché non ho più scritto un libro. Ma guarda qua attorno. Queste facce. Questa città, questa gente. Questa è la mia vita: il nulla. Flaubert voleva scrivere un romanzo sul nulla e non ci è riuscito: dovrei riuscirci io?».


Confessa questo suo "blocco dello scrittore" alla piccola suora all'alba di una Roma sonnolenta, metafora di un nuovo inizio, sul suo terrazzo miracolosamente affollato di fenicotteri rosa. Basterà un sospiro alla piccola suora per farli levare in volo, portando via con sé la vacua bellezza della vanità. Jep troverà la motivazione per riprendere a scrivere, si recherà all'isola del Giglio, dove rievocherà il suo primo incontro con Elisa, il suo amore giovanile. Si rivede ragazzo, Jep Gambardella e capirà, quasi fuori tempo massimo, che la "grande bellezza" è nelle piccole cose, nei nostri ricordi, nei nostri sentimenti, nelle nostre emozioni, nel nostro tempo passato, ma non perduto.

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Sabato 8 marzo 2014 alle 17.30, Galleria S. Andrea via Cavestro 6 Parma si inaugura la mostra di pittura e scultura di Giusy Vecchi e Daniela Monica -

Parma, 5 marzo 2014 -

L'associazione U.C.A.I. presenta Daniela Monica e Giuseppina Vecchi con la mostra di pittura e scultura "Oggi: il Circo!". L'inaugurazione sarà sabato 8 marzo alle 17.30 presso la Galleria S. Andrea di via Cavestro 6 Parma, con la presentazione di Marzio Dall'Acqua.

La mostra a ingresso gratuito resterà aperta fino al 20 marzo 2014 con i seguenti orari:
da martedì a sabato 10-12 e 16-19
domenica 16-19
lunedì chiusura

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Cinema, teatro, arte e non solo per la rassegna promossa dall'Amministrazione Comunale per tutto il mese di marzo -

Boretto, 5 marzo 2014 -

Una serie di iniziative per parlare di diritti e pari opportunità, per dire no alla violenza sulle donne e celebrarne la Giornata Internazionale. S'intitola "Percorsi al femminile fra arte, cinema e letteratura", la rassegna organizzata dall'Amministrazione Comunale in collaborazione con le associazioni e le organizzazioni del territorio nel corso dell'intero mese di marzo per richiamare l'attenzione dei cittadini sull'importanza di sensibilizzare su un tema così importante e non ridurlo alla sola celebrazione dell'otto marzo.


Si comincia giovedì 6 marzo con la proiezione del film "Philomena" a cura del Cineclub Zambelli, presso il Teatro del Fiume. Il film di Stephen Frears con Judi Dench e Steve Coogan racconta una storia realmente accaduta. Philomena è un'anziana signora irlandese che, a un certo punto della sua vita, trova il coraggio di andare in cerca del figlio nato illegittimo e strappatole cinquant'anni prima dalle religiose del convento in cui era stata rinchiusa da ragazza. Ad aiutarla nell'impresa è un importante giornalista, con il quale intraprende un percorso irto e pieno di sorprese che condurrà la donna a fare pace col suo passato... La proiezione avrà inizio alle ore 21.00: l'ingresso è di 5 euro.


A seguire, martedì 11 marzo alle ore 18.00, "Parole di donna", l'appuntamento organizzato in collaborazione con il Centro famiglie Bassa Reggiana presso la Biblioteca Comunale di Boretto. Un pomeriggio dedicato al confronto sulla tematica del femminile attraverso filmati, letture, poesie per confrontarsi sul tema grazie alla collaborazione delle psicologhe del Centro.


Martedì 22 marzo, infine, alle ore 21.00 presso il Teatro del Fiume si svolgerà "Frida" di e con Marina Coli, lo spettacolo su Frida Kahlo basato sul romanzo di Pino Cacucci. Un'occasione per conoscere la vita di una donna straordinaria, un'icona,e un esempio di libertà, tenacia, coraggio: anticonformista e femminista in anticipo sui tempi, la Kahlo è stata musa e artista, pronta a spezzare le regole, a triturarle, purché il suo essere potesse esprimere quel caleidoscopio di sentimenti che in lei si susseguivano. Soprattutto è stata una donna che, in nome della vita, ha affrontato ogni battaglia, ogni sofferenza.
In occasione dello spettacolo, nel foyer del Teatro saranno esposte un gruppo di opere di Azeglio Bertoni dedicate a figure femminili dell'arte e della civiltà contemporanea per la mostra "Tracce di Novecento". L'appuntamento è organizzato in collaborazione con la Galleria Napoleone Cacciani, che ospita una mostra personale dell'artista: lo spazio espositivo, inoltre, sarà aperto dopo lo spettacolo per una visita guidata a cura del prof. Ivan Cantoni.


«Abbiamo pensato a una serie di iniziative in rete per dare un segno tangibile della volontà di affrontare questo tema come comunità» spiega l'Assessore alla Cultura Giorgia Bia «e dare seguito ad un indirizzo preso dalla nostra Amministrazione nel 2013 quando, aderendo alla campagna "365 giorni no alla violenza sulle donne" ci siamo impegnati a portare il tema del femminile anche al di fuori dei contesti istituzionalizzati del 25 novembre e dell'8 marzo».

 

 

(Fonte: ufficio stampa Kaiti expansion)

 

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Un corso rivolto a tutti coloro che vogliono fare cinema, dalla stesura del soggetto alla realizzazione pratica delle riprese, accompagnati da professionisti del settore: le iscrizioni si chiudono venerdì 7 marzo -

Nonantola, 4 marzo 2014 -

Un corso rivolto a tutti coloro che vogliono fare cinema, dalla stesura del soggetto alla realizzazione pratica delle riprese, accompagnati da professionisti del settore. C'è tempo fino a venerdì 7 marzo per iscriversi (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure al numero 059 548361 al mercoledì, giovedì e venerdì dalle ore 15 alle 19).

Un'iniziativa con la quale la neonata Associazione Nonantola Film Festival, affiliata all'ARCI, intende presentarsi come nuovo soggetto organizzatore dell'omonima manifestazione, la cui ottava edizione si terrà dal 23 aprile all'11 maggio prossimi sia a Nonantola che a Ravarino.

"Dopo l'ultimo festival – sottolinea il direttore artistico Enrico Piccinini, anche tra i soci fondatori dell'associazione - ci siamo guardati in faccia e ci siamo chiesti come fare in modo che il Nonantola Film Festival non fosse solo la nostra manifestazione, ma diventasse un patrimonio della comunità. Creare l'associazione è stato un passo necessario, una specie di investimento culturale per il futuro: le persone passano, cambiano, si danno obiettivi diversi ed hanno esigenze diverse nel tempo, i gruppi organizzati invece possono attrarre sempre persone nuove e con loro idee al passo con i tempi".

"L'associazione – continua Piccinini - si propone come un soggetto aperto, pronto a dialogare e a collaborare con tutti i soggetti che fanno cultura a Nonantola (ma non solo, tanto che il festival da noi promosso ha la sua appendice stabile a Ravarino) - Fondazioni, altre associazioni, Amministrazione Comunale. La prima iniziativa che proponiamo è questo corso di cinema al quale abbiamo cominciato a lavorare nel 2012, prima del terremoto. E' una iniziativa cui teniamo molto, perché per noi il modo migliore di capire dall'esterno un film è provare a fare un film. Anche se non si è registi o sceneggiatori di professione".

Il corso, organizzato dall'Associazione Nonantola Film Festival, da Officine Culturali del Comune di Nonantola e dall'Associazione Culturale Freim00 di Bologna, rientra nei 'Nonantola Film Labs' ovvero una serie di iniziative che accompagneranno per tutto l'anno l'attività della nuova associazione.

Il corso: informazioni generali
Il corso si articola in due weekend, il 15 e 16 marzo e il 5 e 6 aprile. Le lezioni si terranno dalle ore 9.30 alle ore 13.30 e dalle ore 15.00 alle ore 19.00. Il numero minimo di partecipanti è 10, il numero massimo 15 (in caso di maggiore richiesta si valuterà la creazione di una lista d'attesa e l'istituzione di un secondo turno). Il costo è di 80 euro a persona. E' richiesto il possesso di una tessera ARCI, chi non ne fosse provvisto potrà acquistare quella del Nonantola Film Festival a 10 euro
Per iscrizioni e informazioni mandare una mail all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure contattare il numero 059 548361 al mercoledì, giovedì e venerdì dalle ore 15 alle 19.

Il corso: modalità d'uso
Programma prima giornata: come scrivere una storia partendo da un'idea; esercitazione scritta; confronto aperto sui lavori; valutazione delle proposte.
Programma seconda giornata: studio di casi con visione di alcuni lavori del docente di regia; lezione tecnica su utilizzo della camera, principi base di illuminotecnica e studio delle tipologie di inquadratura: ovvero come descrivere uno spazio e raccontare una storia attraverso la macchina da presa.

A conclusione della prima domenica sarà affidato ai partecipanti un "compito filmico" da svolgere nell'arco di due settimane. L'idea è quella di creare piccoli gruppi e promuovere un lavoro di tipo collaborativo.
Programma terza giornata: lezione teorica di montaggio ed esercitazione pratica nel pomeriggio. Verranno montati i cortometraggi che i partecipanti avranno girato per il loro "compito filmico".
Programma quarta giornata: affiancamento degli studenti nel montaggio e finalizzazione da parte di alcune figure professionali specializzate che li consiglieranno sulla conclusione del proprio progetto.

(Fonte: Ufficio Stampa Nevent)

 

Sabato alle 10.30 e alle 16 apertura straordinaria dei depositi e visita guidata gratuita per scoprire le trasformazioni nella rappresentazione della donna nei dipinti tra '800 e '900 -

Modena, 4 marzo 2014 -

Come è cambiata la rappresentazione della donna nella pittura modenese negli ultimi due secoli dello scorso millennio? L'occasione di scoprirlo è data da due visite guidate gratuite a tema organizzate dai Musei Civici di Modena per sabato 8 marzo, Festa della donna, una al mattino alle 10.30 e l'altra nel pomeriggio alle 16 (obbligatoria la prenotazione al tel. 059 1033125).
L'iniziativa intitolata "La figura femminile nella pittura modenese fra '800 e '900", nell'ambito della rassegna "Metti la primavera in Museo. Inediti percorsi fra arte e archeologia ai Musei civici di Modena" consentirà ai partecipanti di ammirare i tesori nascosti della ricca collezione del Museo Civico d'arte, conservati nei depositi situati nell'attiguo ex ospedale Estense e raggiungibili dalle sale espositive del terzo piano di Palazzo dei Musei.
Le visite guidate, il ritrovo è alla reception dei Musei civici, saranno condotte da Eva Ori e Tomas Fiorini, che sono tra gli autori del catalogo della pittura modenese tra '800 e '900 recentemente pubblicato.
Il percorso sarà volto a indagare – attraverso le interpretazioni di importanti artisti – le trasformazioni nella raffigurazione pittorica della donna; la selezione di dipinti presi in esame consentirà anche di illustrare le stagioni e le personalità della pittura locale nei due secoli.

Il deposito del Museo civico d'arte ospita le opere che non sono esposte in permanenza nelle sale museali e che fanno parte delle raccolte di dipinti antichi e moderni, di costumi antichi, di stampe, disegni e fotografie.
I Musei civici sono a Palazzo dei Musei in largo Sant'Agostino, tel. 059 2033101.

Per informazioni www.comune.modena.it/museoarcheologico www.comune.modena.it/museoarte. Pagine facebook museoartemodena e museoarcheologicomodena.

(Fonte: Comune di Modena)

 

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