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Rischio petardi: realizzato un volantino per ricordare come prevenire gli infortuni alle mani dei bambini

Modena 31 Dicembre 2013 --

POLICLINICO DI MODENA NELL'AMBITO DELLA CAMPAGNA NAZIONALE MANI SICURE
Occorre fare attenzione soprattutto ai botti rimasti inesplosi.

Leti

"Divertiamoci, festeggiamo, ma con giudizio, non dimenticando mai che ogni petardo, anche se legale, potenzialmente è una fonte di pericolo, soprattutto per le mani e ancora di più se si tratta di quelle di un bambino."

A ricordarlo, a poche ore dai festeggiamenti di fine anno, è il dottor Andrea Leti Acciaro del Policlinico di Modena (coordinatore Nazionale del Gruppo di Prevenzione per gli Infortuni alla Mano della SICM) che per l'occasione, con i suoi collaboratori, ha elaborato un volantino ad hoc, per ricordare quanto siano importanti alcune piccole precauzioni per evitare che un momento di festa si trasformi in una serata da dimenticare. Tra le situazioni più pericolose da segnalare in particolare i petardi inesplosi che si possono trovare in casa e per strada.

Si tratta dell'ultima, in ordine di tempo, delle tantissime iniziative nell'ambito di "Mani sicure", la campagna nazionale di prevenzione degli infortuni alla mano del bambino, ideata dalla Società Italiana di Chirurgia della Mano (SICM) e coordinata, quest'anno, dalla Struttura complessa di Chirurgia della Mano dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena.

La Regione Emilia-Romagna ha deciso di prorogare automaticamente la validità del certificato di esenzione dal pagamento del ticket per i bambini con meno di 6 anni e...

Reggio Emilia, 30 dicembre 2013 -

Al fine di favorire i cittadini e semplificare le procedure, a partire da quest'anno, la Regione Emilia-Romagna ha deciso di prorogare automaticamente la validità del certificato di esenzione dal pagamento del ticket per i bambini con meno di 6 anni e con reddito famigliare lordo annuo inferiore a 36.151,98 €.

Fino allo scorso anno, infatti, l'esenzione ticket E01 per visite ed esami per i bambini sotto i sei anni scadeva il 31 dicembre e andava rinnovata attraverso la compilazione di un modulo di autocertificazione presso gli sportelli SAUB dell'Azienda Usl di appartenenza.

Da gennaio 2014 circa 14.000 utenti della nostra provincia potranno evitare di presentarsi a sportello per questa procedura che diventa automatizzata fino al compimento dei 6 anni di età del bambino.

A seguito di questa proroga automatica, gli utenti aventi diritto (per i quali l'esenzione al 31.12.2013 risulta attiva) non riceveranno modulistica al domicilio. Per potere usufruire dell'esenzione fuori Regione o presso strutture private accreditate occorre richiedere una stampa del modulo di esenzione E01 aggiornato presso gli sportelli SAUB dell'Azienda Usl di Reggio Emilia.

Rimane responsabilità del cittadino dare comunicazione immediata in caso di venir meno, nel corso del periodo di validità del certificato, delle condizioni di esenzione (superamento del reddito) attraverso apposito modulo di revoca scaricabile sul sito www.ausl.re.it .

Restano da rinnovare annualmente le esenzioni E02, E03, E04 (disoccupati, pensioni sociali e pensioni minime).
Si ricorda che, ai sensi del DPR 445/2000, qualora in seguito a controlli i dati riportati sull'autocertificazione non dovessero risultare veritieri, l'Azienda Usl procederà al recupero dei ticket per le prestazioni fruite indebitamente in regime di esenzione.

(Fonte: Ufficio Comunicazione Azienda USL di Reggio Emilia)

 

Venerdì, 20 Dicembre 2013 15:16

Scandiano, Importanti donazioni all'Ospedale Magati

Scandiano, 20 dicembre 2013 -

E' stata presentata nella mattinata odierna la generosa donazione dell'Associazione sportiva Team La Gang di Scandiano, attiva nelle gare con automodelli radiocomandati, all'Ospedale Magati di Scandiano.
La donazione, pari a 8.300 euro, è stata utilizzata per l'ampliamento e la ristrutturazione della sala travaglio del reparto di ostetricia-ginecologia.
La sala travaglio è stata riqualificata con ampliamento della stanza (sono stati uniti due locali), rifacimento della pavimentazione e ritinteggio delle pareti, rendendo il locale più ampio e gradevole.
Il reparto di ostetricia e ginecologia dell'Ospedale di Scandiano, diretto dal Dott. Lillo Bruno Cerami, segue ogni anno più di 700 parti ed è un punto di riferimento a livello provinciale per le gestanti che desiderano effettuare il parto con utilizzo di metodiche naturali per il trattamento del dolore ( travaglio in acqua, agopuntura,autoipnosi. Qicong..etc).
Il Piano Nazionale Esiti ha evidenziato che al "Magati" di Scandiano il tasso di parti cesarei primari effettuati ogni anno è inferiore alla percentuale riscontrata a livello Regionale e Nazionale (7.46% nelle "primipare" ) e questo contribuisce a collocarlo ai primi posti a livello nazionale come qualità dell'assistenza prestata.
E' stato inoltre donato al Day Hospital Oncologico, da parte degli amici di Silvana, in memoria di Silvana Striparo, un carrello per medicazione del valore di 1580 euro che consente di agevolare il lavoro quotidiano del personale di assistenza.
Alla presentazione hanno preso parte il presidente dell'Associazione Team La Gang, Sig. Alberto Montecchi e i dirigenti dell'Azienda USL, Dott.ssa Iva Manghi, Dott.ssa Eletta Bellocchio e Dott.ssa Cristina Incerti Medici, oltre al responsabile del Reparto Ostetricia e Ginecologia Dottor Lillo Bruno Cerami. Per la donazione del carrello erano inoltre presenti il Signor Gino Bonino, marito di Silvana e il Dottor Luca Cottafavi, responsabile del Day Hospital Oncologico.

(Fonte: Ufficio Comunicazione Ausl Reggio Emilia)

 

Dieci pittori, venti opere e una mostra collaterale di fotografia per valorizzare i luoghi di cura in due spazi espositivi permanenti -

Modena, 17 dicembre 2013 -

Al Nuovo ospedale civile S.Agostino Estense di Modena (Nocsae), in località Baggiovara, un progetto che mette in primo piano la persona, non soltanto tramite cure ed assistenze. Lo scopo è rendere più confortevole e "a misura d'uomo" l'ambiente nel quale i pazienti e i loro familiari vengono accolti quotidianamente. Con questi presupposti, e grazie alla collaborazione dell'associazione La Bottega degli Artisti, è stata creata una vera e propria galleria d'arte ribattezzata 'CurArte' che, a partire dai prossimi mesi, animerà l'ospedale modenese con diverse iniziative benefiche.

Venti dipinti e cinquanta fotografie, realizzate da undici artisti provenienti da tutta Italia saranno ospitati, fino al 16 gennaio, in due spazi espositivi permanenti realizzati all'interno del Nuovo Ospedale S.Agostino-Estense a Baggiovara.Sono questi i numeri della prima edizione del 'Premio Estense Arte', una biennale di pittura contemporanea realizzata per la prima volta quest'anno e intitolata alla memoria dell'ex primario di Neuroradiologia Luciano Mavilla.

Accanto alla mostra collettiva di venti opere pittoriche che partecipano al 'Premio Estense Arte' 2013, è stata allestita, in collaborazione con la società Sesamo e l'associazione Curare il dolore (CID), come evento collaterale, una mostra che raccoglie cinquanta scatti del fotografo Mauro Vincenzi.

"Pensare ad un ospedale 'a misura d'uomo', dove i degenti, per quanto la loro situazione possa essere difficile, si sentano il più possibile a casa, è la grande sfida della nostra sanità". La presidente dell'Assemblea legislativa regionale, Palma Costi, ha partecipato ieri, all'inaugurazione di CurArte, durante la quale è stato anche proiettato il film 'Un ospedale a misura d'uomo', del regista modenese Patrizio Piga, interamente girato all'interno del Nocsae.
"L'arte- afferma Costi- da sempre favorisce i rapporti interpersonali e migliora lo stato d'animo di chi la fruisce, di chi la osserva e la vive, e portarla nei luoghi di cura non può che avere un impatto positivo sulla condizione sia del paziente sia di chi in questi luoghi lavora e opera".
Secondo la presidente dell'Assemblea legislativa, "bisogna sottolineare la scelta di avvicinare il servizio sanitario ai cittadini attraverso gli investimenti sulle strutture di prossimità, scelta che ha e avrà sempre di più l'effetto di riservare il ricovero ospedaliero ai casi più gravi, a persone che nei nostri nosocomi dovranno inevitabilmente passare più tempo. Anche per tale ragione- chiude Costi- mi auguro che questa iniziativa sia solo la prima di una lunga serie, con l'obiettivo di rendere più a misura d'uomo, appunto, più vicini e legati all'animo delle persone, alla loro sensibilità, tutti i luoghi di cura della nostra sanità regionale".

 

Pubblicato in Cultura Emilia

Bologna, 10 dicembre 2013 -

Il ministero della Salute sarebbe intenzionato a chiudere, attraverso un decreto, 175 ospedali con meno di 120 posti letto: tra questi, sarebbero a rischio i nosocomi di Bobbio e Castel San Giovanni, nel piacentino, e di Borgo Taro, in provincia di Parma.
Lo segnalano i consiglieri della Lega nord Stefano Cavalli e Roberto Corradi in un’interrogazione rivolta alla Giunta regionale, dove ricordano che l’Ausl di Parma avrebbe precisato che la struttura di Borgo Taro “conta più di 120 posti letto e, di recente, è stata oggetto di ingenti investimenti”, sottolineano che l’ospedale di Bobbio è l’unico presidio in grado di offrire primo soccorso nell’area montana e rammentano che quello di Castel San Giovanni serve un bacino di 14 comuni, oltre a prestare il 30 per cento delle erogazioni a pazienti provenienti dalla Lombardia.
Considerando quindi che i tre presidi medico-ospedalieri sono “irrinunciabili” e che una loro eventuale chiusura comporterebbe un peggioramento dei servizi fondamentali prestati alla cittadinanza, i consiglieri chiedono alla Giunta se sussistano reali rischi di chiusura dei tre ospedali e, in caso di risposta positiva, quali azioni si intendano intraprendere per preservarli, anche opponendo un rifiuto alla sottoscrizione del Patto per la Salute. (AC)

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

Mercoledì, 20 Novembre 2013 11:12

Parma, sciopero della sanità il 25 novembre

Parma, 20 novembre 2013
 
Le Direzioni Generali di Azienda USL e Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma informano i cittadini che, in occasione dello sciopero indetto dalla Confederazione sindacale USI e dall'Organizzazione sindacale SLAI Cobas nella giornata del 25 novembre si potrebbero verificare disagi nella consueta attività.
Saranno, comunque, garantiti tutti i servizi sanitari urgenti.
 
(Fonte: Gli Uffici stampa Azienda USL di Parma Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma)
Mercoledì, 20 Novembre 2013 09:23

Sanità, AUSL unica in Romagna. E' legge.



Una risposta alla sfida dei "tagli". Salvaguardati i diritti dei lavoratori e introdotta la partecipazione dei territori.

Bologna, 20 Novembre 2013 - -

L'Ausl unica della Romagna è legge. "Nuovo assetto istituzionale dei servizi sanitari delle quattro attuali aziende sanitarie di Forlì, Cesena, Ravenna e Rimini in un'unica Azienda (Usl di Romagna); ingresso della Regione nel capitale sociale dell'Irst di Meldola al fine di acquisire la quota di maggioranza relativa nella compagine societaria": queste le finalità della proposta di legge, d'iniziativa della Giunta, approvata oggi a maggioranza dall'Assemblea legislativa regionale. Contrari: Pdl, Lega nord, Mov5stelle e Gabriella Meo di Sel-Verdi. Astenuti: Udc e Gian Guido Naldi di Sel-Verdi. Approvata anche una risoluzione presentata da Fds (prima firmataria Monica Donini), Pd, Idv e Matteo Riva (Misto); contrari al documento si sono espressi Pdl e Lega nord. Astenuti Sel-Verdi, Udc e Mov5stelle.

Soddisfazione è stata espressa dal relatore del provvedimento di legge, Roberto Piva (Pd): "Un atto - ha detto - molto, molto importante. Una innovazione che sarà da esempio per altri territori, non solo della nostra regione".

La scelta di arrivare ad una Ausl unica della Romagna, si legge nella relazione di accompagnamento al progetto di legge varato, si inserisce in un contesto normativo e organizzativo che, sia a livello nazionale che in ambito regionale, ha posto "al centro delle politiche pubbliche processi e misure di razionalizzazione amministrativa e unificazione di enti e servizi pubblici, in particolare di piccole dimensioni, con la finalità di garantire il contenimento della spesa pubblica, l'adeguatezza delle funzioni gestionali e la conseguente liberazione di risorse economiche". Tra gli obiettivi: "La riduzione degli apparati burocratici amministrativi, necessaria in un momento di forte contrazione delle risorse messe a disposizione del Servizio sanitario regionale, che induce pertanto a ripensare i modelli organizzativi in un'ottica di integrazione funzionale e strutturale idonea a mantenere i servizi alla persona secondo gli attuali standard qualitativi e quantitativi".

Le quattro aziende afferenti all'Area Vasta Romagna hanno già realizzato alcune forme di consolidamento "che hanno determinato il miglioramento della qualità tecnica del processo assistenziale, attraverso la costituzione di gruppi professionali ad hoc con lo scopo di concertare le politiche di erogazione dei servizi e la realizzazione di forme di produzione coordinata di servizi in cui la gestione operativa è affidata a una delle aziende (Centrale operativa dell'Avr e Laboratorio di Pievesestina)". Sono poi in atto dei processi di concentrazione strutturale delle funzioni tecnico-amministrative. Nelle intenzioni della Giunta, "la realizzazione dell'Azienda unica persegue in particolare l'obiettivo di potenziare la qualità, l'omogeneità e l'appropriatezza dei servizi di tutela della salute nell'interesse delle persone e della collettività. I medesimi obiettivi di innalzamento del livello qualitativo dei servizi sono altresì perseguiti mediante lo sviluppo dell'Istituto Scientifico Romagnolo per lo studio e la cura dei tumori - Irst di Meldola - in un'ottica di piena integrazione con la costituenda azienda unica e negli assetti del Servizio sanitario dell'Emilia-Romagna".

Per Gianguido Bazzoni (Pdl), relatore di minoranza, che insieme ai colleghi Luca Bartolini e Marco Lombardi ha presentato una proposta di legge alternativa finalizzata all'istituzione di tre nuove aziende sanitarie unificate (Bologna, Estense e Emilia), ha parlato di "legge istitutiva e non organizzativa, che rischia di creare uno scollamento tra territorio e il livello istituzionale". Bazzoni, a questo proposito, ha sottolineato l'esigenza "di dare più poteri ai sindaci e alla Conferenza territoriale, rispetto a quelli conferito al Direttore generale". Infine, il relatore di minoranza ha chiesto alla Regione "l'impegno a promuovere la clinicizzazione per i corsi di laurea di alcune specialità valorizzando le eccellenze sanitarie presenti nel territorio dell'Ausl di Romagna".

Respinti sette emendamenti. Tre a firma Gian Guido Naldi (Sel-Verdi). In particolare, in essi veniva richiesto, in sede di decisioni della Conferenza territoriale sociale e sanitaria, una maggioranza qualificata di almeno i due terzi degli Enti locali. Nei due emendamenti presentati dal Pdl e respinti, si chiedeva "la non partecipazione dei direttori generali alla individuazione della sede provvisoria dell'Ausl unica". I due emendamenti presentati dall'Udc (sottoscritti anche da Pdl e Lega nord), chiedevano di "garantire maggiormente la partecipazione degli erogatori privati accreditati, insieme agli erogatori pubblici, alla piena realizzazione di un servizio di tutela della salute e una partecipazione delle parti sociali alla concertazione e al confronto".

Il dibattito in aula si era concentrato fortemente sul mantenimento della qualità dei servizi, sulla necessità di una partecipazione dei territori e ovviamente sulla salvaguardia dei diritti dei lavoratori.

SANITÀ. AUSL UNICA ROMAGNA, DIBATTITO IN AULA: "RISPONDIAMO A SFIDA TAGLI" - "A RISCHIO NOSTRE ECCELLENZE"

Da una parte la maggioranza che, pur con alcune eccezioni, difende quella che ritiene una scelta dettata dalla necessità di anticipare, piuttosto che subire, dei meccanismi di riorganizzazione territoriale inevitabili, data la dimensione delle aziende sanitarie coinvolte, dall'altra l'opposizione, che accusa la Giunta di chiedere l'approvazione a scatola chiusa di un progetto a cui però manca un piano industriale definito: è stato preceduto da un lungo dibattito il sì definitivo al progetto di legge sull'istituzione dell'Azienda Usl unica della Romagna, confronto che ha impegnato i lavori dell'Assemblea legislativa per la seconda parte della seduta antimeridiana e per tutta quella pomeridiana di oggi.

Per Luca Bartolini (Pdl),"l'obiettivo dell'Assemblea dovrebbe essere quello mantenere l'alta qualità dei servizi presenti al momento in Romagna, invece siamo di fronte al rischio di un vero e proprio smantellamento delle nostre eccellenze- accusa-, di fatto sarà una sperimentazione sulla pelle dei cittadini, e come se non bastasse solo di quelli della Romagna, una scelta difesa parlando di cifre che assolutamente non tornano". Mauro Manfredini (Lega Nord) ricorda le "perplessità espresse in primo luogo dai medici" e annuncia il parere contrario del suo gruppo perché "siamo di fronte ad una scatola vuota su cui la Giunta chiede un voto di fiducia che però non ha ragione di essere". Al contrario, Tiziano Alessandrini (Pd) rivendica una scelta fatta "non per rincorrere problemi o emergenze, ma per anticipare eventuali criticità legate alle dimensioni delle singole aziende. Questo è il primo vero percorso intrapreso dopo anni di sterilità progettuale, e ovviamente come per ogni processo innovativo serve del coraggio per portarlo avanti".

Gabriella Meo (Sel-Verdi) parla invece di "situazione molto complicata, dove era inevitabile la creazione di dinamiche territoriali contrapposte, la scelta a senso unico portata avanti dalla Giunta ci costringe a una riorganizzazione che tralascia la partecipazione da parte dei territori, ora è a rischio la qualità dei servizi offerti, e ciò ci preoccupa particolarmente".

Per Monica Donini (Fds) "bisogna razionalizzare i costi ma solo con operazioni che non sottraggono garanzie ai cittadini, quindi una condizione obbligatoria per questo processo è mantenere inalterata la quota del Fondo sanitario destinata alla Romagna, oltre che un governo partecipato della elaborazione della politica sanitaria". Gian Guido Naldi (Sel-Verdi), invece, avverte sul fatto che "gli obiettivi di questo progetto di legge sono ambiziosi, complessi e difficilmente interpretabili, non si può pensare ci sia una unica soluzione sicuramente migliore delle altre, le organizzazioni troppo centralizzate hanno creato sempre dei problemi con i cittadini, dobbiamo poter determinare anche il processo di riorganizzazione, mettendo al primo posto la salvaguardia dei servizi e del personale". Mario Mazzotti (Pd) ricorda che "la vera sfida della sanità ora è la sostenibilità, e questa nuova dimensione è la nostra risposta ai bisogni del territorio, il nostro obiettivo è aumentare la qualità dei servizi, non ci saranno tagli ma solo rafforzamenti alle funzioni sanitarie, affronteremo e governeremo la fase di passaggio".

Silvia Noè (Udc) lamenta che "la concertazione del progetto di riorganizzazione doveva coinvolgere tutte le parti e non limitarsi alle conferenze territoriali, in linea di principio il giudizio sarebbe anche positivo se non fosse per alcuni particolari tecnici su cui confido si interverrà in fase di emendamento".

Secondo Thomas Casadei (Pd),"in Romagna i cittadini non saranno affatto cavie ma partecipi di un percorso di costruzione di un sistema che vuole insieme offrire una maggiore qualità dei servizi e una prossimità adeguata, il progetto prevede una strutturazione molto articolata sul piano territoriale". Andrea Defranceschi (M5s) in fase di dichiarazione di voto accusa: "Il progetto è solo una cornice a cui manca il quadro, che in questo caso è la concertazione; delegando alle conferenze territoriali si finisce in verità per cancellare la partecipazione, è risaputo che in quelle sedi contano i dirigenti Ausl e non i sindaci". Per Stefano Cavalli (Lega Nord),"siamo di fronte ad una approvazione solo di tipo fiduciario, il piano industriale non c'è o è tenuto nascosto dalla maggioranza, forse a causa dei malumori delle amministrioni locali, l'unica certezza per ora è il dominio e il controllo assoluto della politica sulla sanità in Romagna".

In conclusione del dibattito generale, l'assessore alla Sanità, Carlo Lusenti, è intervenuto per replicare ad alcune affermazioni dei consiglieri: "Vogliamo costruire il futuro prima di essere costretti a subire i cambiamenti, l'obiettivo di questo progetto non è fare risparmi, anzi vogliamo investire ogni centesimo possibile- spiega-, non si può parlare di mancanza di partecipazione dopo un confronto aperto durato due anni, con decine e decine di incontri nei territori, la nostra scelta è il modo migliore per garantire ai cittadini il loro diritto all'assistenza con questi livelli di qualità, anche altre Regioni ci seguiranno".

SANITA'. AUSL UNICA ROMAGNA, APPROVATA RISOLUZIONE FDS, PD, IDV E RIVA (MISTO): PARTECIPAZIONE TERRITORI E SALVAGUARDIA DIRITTI LAVORATORI

Assicurare nel governo della nuova azienda sanitaria unica della Romagna le relazioni istituzionali disciplinate dalla legge 29/2004 attraverso lapiena e costante partecipazione delle comunità locali ai processi di programmazione e di valutazione dei servizi e della loro gestione; perseguire gradualmente la ridefinizione della rete assistenziale e di quella ospedaliera, garantendo contestualmente l'implementazione dei servizi territoriali esistenti attraverso la realizzazione dei nuclei di cure primarie, delle Case della Salute, rimuovendo quegli ostacoli che ne hanno impedito finora la diffusione generalizzata. Ancora: vigilare affinché la qualità dei servizi sia adeguata allo stato delle conoscenze del momento e della massima efficacia ed efficienza nell'assolvimento dei bisogni. Sono alcune delle richieste rivolte alla Giunta regionale e contenute in una risoluzione presenta dai gruppi Fds, prima firmataria Monica Donini, Pd, Idv e Matteo Riva (Misto), approvata a maggioranza dall'Assemblea legislativa contestualmente al via libera alla legge che istituisce l'Ausl unica della Romagna.

Nel documento si chiede inoltre di assicurare un'articolazione organizzativa che garantisca condizioni di prossimità e equa accessibilità ai servizi e di operare per la massima valorizzazione del ruolo dei Distretti socio sanitari, da intendersi come "maglia base" di una rete di servizi territoriali integrati, all'interno della quale garantire l'intera gamma dell'assistenza primaria alla persona e in base alla quale strutturare l'articolazione dell'azienda unica, pensando, ad esempio, ad un'azienda organizzata per "divisioni distrettuali". Il Distretto dovrà essere dotato di margini di autonomia finanziaria, programmatoria, tecnica e gestionale, per garantire l'intera gamma dei servizi, integrandoli con quelli erogati dalla rete ospedaliera e dall'assistenza primaria. Inoltre, si dovrà garantire l'equità del contributo alla nuova azienda da parte delle aziende sanitarie confluenti per ridurre il rischio che quelle realtà che oggi si trovano in condizione di equilibrio si sentano ulteriormente chiamate a sostenere gli effetti di piani di rientro di altre aziende che non sono ancora conclusi.

Nella risoluzione, infine, si chiede di valorizzare sempre più i percorsi di integrazione avviati fra le aziende e i servizi e delle funzioni di eccellenza di portata romagnola e regionale già consolidate, e confermare - compatibilmente con la programmazione regionale della rete ospedaliera e dei servizi - l'assetto distributivo esistente sia per le discipline specialistiche, sia per le attività distintive di livello ospedaliero e territoriale (secondo il modello "hub&spoke"), al fine di offrire la migliore qualità e di determinare la tendenziale autosufficienza della Romagna per le prestazioni di terzo livello oggi non garantite direttamente da strutture pubbliche. Bisognerà poi stabilire che la riorganizzazione dei servizi dovrà intervenire - ferma restando la salvaguardia dei diritti acquisiti delle lavoratrici e dei lavoratori – essenzialmente sui servizi non sanitari, che possono essere utilizzati da tutte le aziende e la cui localizzazione non influenza l'accessibilità e la qualità dei servizi alla persona. Ancora: in base al documento si dovrà supportare l'intero processo di riorganizzazione adottando provvedimenti volti alla tutela e alla crescita professionale della base occupazionale, sfruttando tutte le leve di gestione delle risorse umane in grado di sostenere i cambiamenti che inevitabilmente interesseranno una parte non irrilevante del personale (formazione, sistema incentivante anche integrato con parte delle economie di gestione generate dalla riorganizzazione, informatizzazione, ecc...); garantire che le economie di gestione che su base pluriennale si libereranno - attraverso la riduzione di costi generali di amministrazione, l'allineamento dei costi di produzione, il risparmio delle spese relative ai costi di transizione attualmente in essere fra le 4 Asl romagnole per i contratti di fornitura – saranno utilizzate per potenziare la qualità e la quantità dei servizi sanitari offerti ai cittadini e monitorare l'andamento del processo riorganizzativo e l'impatto sul territorio, coinvolgendo, oltre all'Assemblea Legislativa, in specie la Commissione competente, anche le comunità locali e i soggetti della partecipazione ammessi ai sensi della legislazione regionale.

(Fonti Regione Emilia Romagna)
Pubblicato in Economia Emilia
Mercoledì, 13 Novembre 2013 10:54

Ausl Reggio Emilia, Sciopero Generale Territoriale

Reggio Emilia, 13 Novembre 2013
 
Sciopero Generale Territoriale di giovedì 14 Novembre 2013 -
La Direzione Generale dell'Azienda Usl di Reggio Emilia informa che domani, giovedì 14 Novembre 2013, in occasione dello sciopero generale territoriale di quattro ore (le prime 4 ore del turno del mattino per i lavoratori con orario giornaliero, le ultime 4 ore del turno per i lavoratori con orario a turni), indetto dalle Segreterie CGIL - CISL- UIL e dalle categorie FP CGIL, CISL FP, FISASCAT CISL, UIL FPL, UIL PA, UIL TuCS di Reggio Emilia, negli ospedali e nelle strutture dell'Azienda Usl saranno garantiti i servizi essenziali (le prestazioni urgenti), mentre le altre attività potranno subire riduzioni conseguenti all'adesione allo sciopero.
 
(Fonte: Ufficio Comunicazione Azienda Usl di Reggio Emilia)
Piacenza, 12 novembre 2013
 
Taglio del nastro, stamattina a Borgonovo, per Camelot, il nuovo centro Socio riabilitativo diurno e residenziale per disabili adulti, collocato nell'ex ospedale di via Seminò. La struttura è stata inaugurata alla presenza delle autorità del distretto di Ponente e può ospitare fino a quattordici utenti nel centro diurno e altri dieci nell'area residenziale.

Per l'Ausl di Piacenza – come ha ricordato il direttore generale Andrea Bianchi – si tratta di un investimento cospicuo: gli oltre 500mila euro necessari sono arrivati in parte da risorse proprie, in parte da finanziamento regionale (art.41 legge 2).

"La finalità – ha descritto il direttore di Ponente Piera Reboli - è quella di promuovere la qualità della vita degli ospiti attraverso un approccio di carattere educativo riabilitativo, che sostenga il benessere psico-fisico e materiale, l'accrescimento personale, l'autodeterminazione e l'inclusione sociale degli utenti".

Mentre era in corso la riqualificazione, attorno al centro si è costituita una vera e propria cordata di solidarietà: famiglie del territorio, aziende e associazioni hanno partecipato alle spese per l'allestimento e l'arredo dei locali, dimostrando grande sensibilità e apprezzamento del servizio. A loro sono state quindi dedicate una serie di targhe.

Il centro, prima collocato a Castelsangiovanni, è stato progettato tenendo conto delle caratteristiche degli utenti, con particolare attenzione alla personalizzazione degli ambienti nonché al miglioramento delle condizioni alberghiere, garantendo nel contempo prevenzione, sicurezza, igiene e protezione ambientale.

Alle consuete attività giornaliere (assistenza, cura e igiene, uscite quotidiane per acquisti personali, uscite settimanali a gruppi per socializzazione), si affianca la possibilità di utilizzo da parte degli utenti di una palestra attrezzata e la messa a disposizione degli stessi ospiti di una sala mensa con veranda, un atelier, un ampio soggiorno.

Di grande valore per gli utenti è anche il contesto, particolarmente tranquillo, circondato dal verde, in prossimità della zona collinare e poco distante dal centro del paese.

La ex struttura ospedaliera, vasta e disposta su 3 piani, è un edificio di particolare valore architettonico: per questo l'Ausl di Piacenza, dopo avervi collocato negli anni scorsi la Medicina di gruppo, sta completando l'intervento di riqualificazione dell'immobile. L'obiettivo è quello di creare un polo di servizi territoriali a disposizione di tutti gli tenuti della Valtidone e Valluretta, approfittando anche della posizione strategica di Borgonovo rispetto agli altri Comuni. Il trasferimento nell'ex ospedale dei servizi consentirà una fruizione più agevole per la popolazione e un risparmio per l'Azienda, che oggi dispone per queste attività di locali in affitto.

Durante l'inaugurazione odierna - che ha visto la partecipazione del sindaco di Borgonovo Roberto Barbieri, dell'assessore ai Servizi sociali di Castelsangiovanni Valentina Stragliati e dei rappresentanti dei Comuni di Piacenza, Ziano, Agazzano, Cerignale, Agazzano e Nibbiano e del consigliere provinciale Giulio Maserati - è stato confermato il prossimo passaggio di consegne, per la gestione del centro, all'Asp Azalea, rappresentata dal presidente Domenico Francesconi.

(fonte: ufficio stampa Azienda Usl di Piacenza)
Bologna, 12 novembre 2013
 
430 milioni e 600 mila euro è l'impegno finanziario della Regione Emilia-Romagna a sostegno delle attività e dei servizi per la non autosufficienza per il 2013. Le risorse, assegnate all'apposito Fondo regionale, hanno avuto il via libera a maggioranza (astenuti Pdl, Lega nord e Udc) dalla commissione Politiche per la salute e politiche sociali, presieduta da Monica Donini.

Gli stanziamenti, destinate alle Aziende Usl, sono così ripartiti: Piacenza 29.323.844 euro; Parma 42.609.476; Reggio Emilia 46.221.631; Modena 64.270.097; Bologna 89.042.813; Imola 12.517.321; Ferrara 37.575.831; Ravenna 39.317.012; Forlì 19.382.705; Cesena 18.734.932; Rimini 31.604.338. Dei 430 milioni e 600 mila euro, 304.020.346 euro saranno distribuiti sulla base della popolazione residente con più di 75 anni al 1^ dicembre 2012. Nella delibera di finanziamento viene inoltre stabilito di estendere anche successivamente al 31 dicembre 2013 e fino ad approvazione di nuove linee di indirizzo, a seguito dell'aggiornamento del quadro delle compatibilità economiche, la validità delle indicazioni regionali, al fine di consentire un'omogenea attuazione degli obiettivi regionali sull'intero territorio regionale.

"Pur navigando a vista, la Regione- ha spiegato l'assessore alle Politiche per la salute Carlo Lusenti - rispetto al 2012 non ha ridotto di un solo euro le risorse destinate al Fondo regionale per la non autosufficienza. Ciò consente di programmare gli interventi e di mantenere viva una rete di servizi su tutto il territorio regionale".

Per chiarimenti sono intervenuti Silvia Noè (Udc) e Roberto Corradi (Lega nord).

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
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